19 July, 2024
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«L’imminente scadenza (31/12/2016) dei contratti tra la Regione e la società di servizi Ati-Ifras e la noncuranza della Giunta Pigliaru in merito al problema, creerà gravi ripercussioni sui livelli occupazionali.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia.

«Stiamo parlando di 527 lavoratori, 300 dei quali impiegati nel Sulcis Iglesiente, che a breve si ritroveranno senza alcuna prospettiva lavorativa (dal mese di agosto decorreranno i primi licenziamenti) – aggiunge Ignazio Locci -. Come se non fosse già abbastanza il percorso di precarietà (si tratta principalmente di lavoratori socialmente utili) che in questi anni ha segnato la loro attività lavorativa.»

«È evidente che la società titolare delle convenzioni è stata messa all’angolo dalla Regione, che la sta inevitabilmente obbligando a ridimensionare il numero dei lavoratori (soltanto nel Sulcis le unità in meno dovrebbero essere 150). La risoluzione dei contratti, dunque, si traduce in una mazzata vera e propria, che rischia di ripercuotersi in primis sui lavoratori, in secondo luogo sulle attività (interventi principalmente di tipo ambientale) svolte da Ati-Ifras, consorzio di imprese che ha preso in carico oltre 500 dipendenti provenienti dal mondo dell’industria e delle miniere e che ha stipulato convenzioni con diversi enti locali per la cura del verde pubblico e il ripristino ambientale. Il rischio è che la fine del rapporto con la Regione obblighi il consorzio di imprese a licenziare tutta (o quasi) la forza lavoro.

A questo punto – conclude Ignazio Locci – mi chiedo se la Regione abbia delineato una strada da seguire per non mandare a casa le maestranze, scrivendo un’altra drammatica pagina nel mondo del lavoro: o se, invece, abbia in animo di prendere in mano la situazione per il loro immediato ricollocamento. La Giunta non perda tempo e chiarisca quale sorte spetta a questi lavoratori che, francamente, di disavventure ne hanno vissuto abbastanza.»

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Palazzo del Consiglio regionale A

La Seconda commissione del Consiglio regionale, con le audizioni dei rappresentati le organizzazioni sindacali, ha concluso questa mattina il ciclo audizioni sulla proposta di legge n. 315 (Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro) la cui approvazione, nel parlamentino presieduto da Gavino Manca (Pd), è prevista nella seduta in programma domani, così da poter essere esaminata dall’Aula già nella prossima tornata dei lavori del Consiglio regionale. «Auspichiamo – ha dichiarato Gavino Manca – che le nuove norme che riscrivono il sistema delle politiche attive e dei servizi per il lavoro possano essere inscritte all’ordine del giorno dell’Assemblea già per il prossimo 19 aprile, così da poter essere discusse al termine dell’approvazione del disegno di legge sull’Ente Foreste»

Il rispetto dei tempi con i quali si procede per l’approvazione della proposta di legge 315 (l’impegno assunto dalla commissione era stato quello di arrivare all’esame dell’Aula immediatamente dopo la sessione di bilancio) è stata la sottolineatura positiva dei rappresentanti della Cisl, della Uil, della Cgil, dell’Ugl, di Sadirs e Fedro.

Davide Paderi (Cils), Giampaolo Spano (Uil) e Giovanni Piras (Cgil) hanno quindi espresso soddisfazione per l’impianto normativo e per la trattazione organica dei temi e degli strumenti per la disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. La richiesta avanzata dai confederali è stata quella di introdurre una clausola di salvaguardia tendente alla proroga dei contratti in scadenza ad agosto per gli operatori di Csl e Cesil, in vista della piena attuazione delle norme contenute nel testo di legge. Cgil, Cisl e Uil hanno inoltre dichiarato  favore per le norme che tendono al superamento del precariato nei centri servizi inserimento lavorativo e nei centri servizi lavoro. L’articolo 37 comma 3 della Pl 315 prevede, infatti, che la Regione possa procedere con la stabilizzazione del personale impiegato nel sistema dei servizi e delle politiche del lavoro “a condizione che il personale sia stato assunto con procedure selettive a evidenza pubblica e che abbia maturato almeno 36 mesi di lavoro nei servizi”.

Sul punto hanno mostrato, invece, perplessità Luciano Melis (Sadirs e a nome Ugl) e Antonello Troffa (Fedro) i quali hanno chiesto la riaffermazione dei principi secondo i quali “l’accesso nelle pubbliche amministrazioni può avvenire solo dopo il superamento di un pubblico concorso”. I rappresentanti dei sindacati dei dipendenti regionali hanno inoltre chiesto l’introduzione di una “riserva di posti all’interno della istituenda Aspal (agenzia sarda per le politiche attive del lavoro) per i dipendenti dell’amministrazione regionale”.

I consiglieri Ignazio Locci (Fi), Roberto Desini (Sdl), Paolo Zedda (SeInd) e Gianmario Tendas (Pd) hanno ribadito la condivisione delle forze della maggioranza e della minoranza, presenti in commissione, per le norme contenute nella proposta di legge 315 ed hanno confermato pieno sostegno alla riforma dei servizi per il lavoro e per tutte le misure tendenti al superamento del precariato nella pubblica amministrazione. 

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Ieri pomeriggio ha assistito dal palco delle autorità allo spettacolo delle pariglie, sul lungomare Silvio Olla, ed ha ricevuto anche un riconoscimento dall’associazione Pro Loco che ha organizzato l’evento, nell’ambito dei festeggiamenti per Sant’Antioco Martire, patrono di Sant’Antioco e della Sardegna, al quale hanno assistito alcune migliaia di persone; nel corso della notte l’amara scoperta di un gravissimo atto intimidatorio subito da ignoti che hanno dato fuoco alla sua auto. Mariella Piredda, assessore dei Servizi sociali, Politiche giovanili, Sport e Servizi cimiteriali del comune di Sant’Antioco, è incredula per quanto le è accaduto, segno evidente di un degrado sociale che si diffonde ormai in tutte le comunità locali, prendendo di mira molto spesso gli amministratori locali.

Numerosi gli attestati di solidarietà ricevuti fin dalle prime ore del mattino dall’assessore Mariella Piredda

«Esprimo vicinanza e solidarietà all’assessore Mariella Piredda, bersaglio di un vile atto intimidatorio – ha detto Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia -. È inaccettabile che accadano episodi simili. In attesa che le forze dell’ordine facciano chiarezza su quanto accaduto, è bene sottolineare con forza che queste minacce non spaventano nessuno. Se l’obiettivo era quello di mettere paura, sappiano di avere fallito. Bene fa l’assessore Piredda a non farsi piegare da questi gesti sconsiderati e inqualificabili. Auguro a Mariella Piredda buon lavoro, convinto che andrà avanti per la sua strada, con la schiena dritta, lasciandosi alle spalle una vicenda che non merita ulteriori commenti. Se non una forte e decisa condanna.»

«Un gesto inqualificabile e inspiegabile – ha detto il capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu -. Si tratta di un vile atto intimidatorio nei confronti di un amministratore che è in prima fila per arginare le problematiche sociali che investono un pezzo del Sulcis Iglesiente. Non solo la solidarietà e la vicinanza del gruppo regionale Udc, ma anche l’invito a non venire meno all’impegno politico e sociale all’interno della cittadina di Sant’Antioco. Non si deve abbassare la guardia di fronte ad atti sconsiderati e incomprensibili che hanno solo l’obiettivo di creare paura.»

«A nome del Consiglio delle autonomie locali esprimo solidarietà all’assessore comunale di Sant’Antioco cui, nella notte è andata a fuoco l’auto – ha detto il presidente Giuseppe Casti -. Se l’ipotesi appresa sino a questo momento dovesse essere confermata, e cioè che si tratterebbe di un incendio doloso, non si può che ribadire la dura e ferma condanna verso questi vili atti di violenza.»

«Mariella, a te e ai tuoi cari che insieme a te saranno increduli e preoccupati per il vile atto di intimidazione che hai subito, la solidarietà mia personale e di tutta la CGIL del Sulcis Iglesiente – ha detto il segretario generale della CGIL del Sulcis Iglesiente, Roberto Puddu -. Un atto vergognoso che deve far riflettere tutto il corpo democratico, della Città e del territorio, sul fatto che l’innalzamento smisurato delle parole e del tono dei messaggio politico, possono travalicare il confronto/scontro fra le diverse posizioni, e trovare menti più deboli o personaggi senza scrupoli pronti a trasformarle in ignobili atti ed azioni. Conosciamo il tuo impegno per i più deboli e siamo certi che continuerai nella tua azione verso la comunità.Ti siamo vicini.»

Mariella Piredda copia

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Portal 1 copiaLavoratori ex Ila alla Torre Civica copia 

Questa mattina la commissione Lavoro, presieduta da Gavino Manca (Pd), ha incontrato in audizione i rappresentanti sindacali e una delegazione dei lavoratori ex Ila che, con l’occupazione delle aule consiliari dei municipi di Gonnesa e Carbonia, hanno rilanciato la vertenza che ormai da otto anni riguarda i 166 lavoratori della fabbrica dei laminati di alluminio a Portovesme.

Daniela Piras (Uil), Roberto Forresu (Cgil) e Rino Barca (Cisl), i tre segretari confderali dei metalmeccanici protagonisti alcune settimane fa della clamorosa occupazione di uno dei silos dello stabilimento ex Alcoa,  hanno ripercorso le tappe della complessa vicenda ex Ila ed hanno evidenziato la mancata attuazione ed il superamento dell’accordo sottoscritto nel luglio del 2012 con Regione e gli imprenditori interessati allo stabilimento, per il collocamento dei lavoratori in mobilità e il reintegro dei dipendenti entro 18 mesi dalla sigla dell’intesa.

«Quel progetto – ha detto Daniela Piras (Uil) – è sostanzialmente fallito e serve un’alternativa credibile e realizzabile per definire un piano di ricollocamento dei lavoratori ma ciò che è urgente è garantire i necessari interventi di sostegno per coloro che vivono il dramma della mancanza del lavoro e dell’assenza degli ammortizzatori sociali.»

Richieste ribadite sia dalla Cgil con Roberto Forresu  («la situazione ormai non regge più e nell’immediato serve affrontarla con gli ammortizzatori sociali») e Franco Bardi («lo stabilimento è stato smantellato e l’accordo del 2012 non è più applicabile, servono dunque interventi per il sostegno al reddito») che dalla Cisl con Rino Barca che ha posto l’accento anche sul rilancio, con l’intervento del Governo, della filiera dell’alluminio nel Sulcis («deve essere riconosciuta come una produzione strategica per l’Italia»).

Marco Cao e Enzo Ligas hanno testimoniato le difficoltà dei lavoratori e rammentato alla commissione l’ormai imminente scadenza (giugno 2016) dei benefici degli ammortizzatori sociali per gli ultimi 40 dipendenti ex Ila che ne usufruiscono.

Nel breve confronto sviluppatosi in commissione, Pietro Cocco (Pd), Ignazio Locci (Fi), Gianluigi Rubiu (Udc), e Alessandro Collu (Pd), seppur con differenti sfumature politiche, hanno manifestato, nel corso dei rispettivi interventi,  pieno sostegno a sindacati e lavoratori per la vertenza  ex Ila (e più in generale per tutte quelle in atto nel Sulcis) ed hanno dichiarato massima disponibilità per un nuovo incontro “operativo” in commissione Lavoro.

Il presidente della commissione, Gavino Manca, a conclusione dei lavori, ha assicurato la calendarizzazione del nuovo incontro “entro le prossime due settimane” e, pur ribadendo la complessità della vertenza ex Ila, ha schematicamente illustrato i possibili interventi per fronteggiare l’emergenza segnalata dalle rappresentanze sindacali e dai lavoratori: flexicurity, incremento del fondo “prestito previdenziale”, cantieri di inclusione sociale, corsi di riqualificazione professionale.

«Serve uno sforzo comune – ha concluso Gavino Manca – per dare almeno un altro anno di sostegni ai lavoratori ex Ila, in attesa di un serio progetto di ricollocazione che possa realizzarsi anche con l’intervento del Governo».

 

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Ospedale Brotzu Cagliari 3

È iniziato ieri, in commissione Sanità, il percorso della riforma della rete ospedaliera promossa dall’Assessore regionale Luigi Arru. Un percorso che si preannuncia pieno di ostacoli e che rischia (forse per fortuna) di arenarsi a causa dei malumori interni alla maggioranza, tra campanilismi e lotte intestine. Per non parlare, poi, della bagarre cui assisteremo quando il Consiglio regionale si troverà a dover discutere (o digerire a denti stretti) l’Asur, la Asl unica per tutta la Sardegna, che non convince una buona fetta della maggioranza di centrosinistra. La Riforma della Sanità avviata dalla Giunta di Francesco Pigliaru è una rivoluzione di così ampia portata che necessita della maggiore convergenza possibile. Ed è chiaro a tutti che nel centrosinistra non è tutto rose e fiori e che trovare l’accordo, accontentando tutte le anime, non sarà una passeggiata.

Passi pure che fino a oggi la maggioranza, con una buona dose di arroganza, ha letteralmente ignorato tutti i suggerimenti provenienti dal centrodestra, ma non possiamo tralasciare che una riforma (per quanto quella proposta da Luigi Arru sia un disegno che fa accapponare la pelle) deve essere il più possibile condivisa e non può ridursi soltanto al frutto dei progetti personali di Arru e Pigliaru. Si tratta peraltro di un documento costruito sulla base di parametri nazionali che non considerano le particolari condizioni di assistenza sanitaria della nostra Isola. Ora inizia la vera discussione nella commissione competente e ci aspettiamo che vengano sentiti i rappresentanti dei territori e delle associazioni dei medici ospedalieri, con lo scopo di comprendere in maniera compiuta sia l’entità, sia le ripercussioni che avrà sul sistema sanitario la proposta targata Luigi Arru.

Quindi è auspicabile un momento di riflessione (magari ascoltando anche le opposizioni, che male non fa) senza obbligare la massima assemblea dei sardi ad accettare un progetto insano partorito con la calcolatrice senza considerare le reali esigenze dei sardi.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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I consiglieri regionali di Forza Italia Ignazio Locci e Alessandra Zedda hanno chiesto agli assessorati regionali degli Enti locali, Cristiano Erriu e dell’Industria, Maria Grazia Piras, che verifichino, a norma di legge, se sussiste incompatibilità tra la carica di sindaco del comune di Portoscuso e quella di presidente del Consorzio industriale della Provincia di Carbonia Iglesias, ricoperte dalla stessa persona, Giorgio Alimonda, e agiscano di conseguenza.

«Considerata la normativa vigente (compreso il parere espresso al riguardo dall’Autorità Nazionale Anticorruzione datato 23 settembre 2015) e che il consigliere comunale di Portoscuso, Davide Fois, in data 26/01/2016 ha formalizzato la procedura prevista all’art. 69 comma 1 del TUEL relativa alla contestazione di sopravvenuta incompatibilità della carica di sindaco di Portoscuso e presidente del Consorzio Industriale Provinciale Carbonia-Iglesias – aggiungono Locci e Zedda – è necessario che la Regione faccia chiarezza una volta per tutte, sciogliendo questo intricato nodo giuridico. Peraltro, occorre sottolineare che tale problema investe allo stesso modo anche il Cacip (Consorzio industriale di Cagliari), presieduto dal sindaco di Sarroch ,Salvatore Mattana.»

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«Vigileremo affinché l’assessore regionale all’Istruzione mantenga gli impegni assunti con gli universitari sardi e provveda, quanto prima, all’adeguamento delle soglie Isee e Isda disposto dal Ministero. Gli studenti hanno atteso fin troppo, ma adesso l’assessorato non ha più scusanti: innalzando le soglie e adeguando i criteri Ersu ai nuovi parametri è possibile non solo riassorbire gli esclusi, ma anche garantire qualche posto in più per alloggi e borse di studio. E siamo anche certi che, se non ci fosse stata l’iniziativa odierna degli studenti, Claudia Firino avrebbe continuato a far finta di nulla, prendendosi tutto il tempo che gli universitari, purtroppo, non hanno.»

Lo ha detto Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«La Regione ha il dovere di favorire il diritto allo studio dei giovani sardi. Per questo è indispensabile che gli uffici regionali si diano una mossa e provvedano celermente a fare le modifiche dovute – ha concluso Ignazio Locci -, senza fare in modo che la burocrazia ci metta del suo e ancora una volta ponga un freno alla crescita.»

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Ignazio Locci 22 copia

«La sinistra targata Raffaele Paci e Paolo Maninchedda è andata dritta per la sua strada, nonostante le numerose proposte, serie e concrete, avanzate dal centrodestra per modificare, in meglio, la Finanziaria 2016 appena varata dal Consiglio regionale.»

Lo ha detto Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.

«Il centrosinistra e la Giunta dei professori si sono mostrati sordi rispetto alle nostre sollecitazioni ma, soprattutto, ciechi davanti alla reale situazione della Sardegna, che avrebbe meritato un’analisi ponderata e rispettosa delle vere emergenze dei sardi. Ma niente. Ci troviamo di fronte a un documento contabile che tutto fa meno che offrire le giuste risposte ai cittadini.»

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«Nonostante gli interventi degli esponenti politici, tra i quali il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, le rassicurazioni, le riunioni e gli accordi formali sottoscritti in merito al servizio Adi di terzo livello del Sulcis, la Asl 7 continua dritta nella sua strada, incurante degli impegni presi.»

Lo scrive in una nota Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Il 10 marzo scorso – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – è stato siglato un accordo tra l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, il commissario straordinario della ASL 7 Antonio Onnis, i responsabili e i coordinatori infermieristici dei reparti di anestesia e rianimazione del presidio ospedaliero di Carbonia e Iglesias e l’assessore delle Politiche sociali del comune di Carbonia. Un accordo che avrebbe dovuto introdurre importanti novità nella gestione del servizio, riallacciandolo al reparto di Rianimazione dell’ospedale Sirai di Carbonia su base volontaria, così come sollecitato a più riprese dai familiari dei pazienti. Ma, a oggi, non è stato concretizzato nulla e la dirigenza Asl fa melina burocratico-sindacale. Ma non solo: siamo all’assurdo visto che l’azienda sta inviando ai pazienti una comunicazione con la quale chiede la “dichiarazione scritta del rifiuto all’assistenza sanitaria offerta dagli operatori dell’U.O Terapia del dolore, cure palliative e Hospice”.»

«Nel frattempo aumentano i ricoveri (ma questa non è propriamente una novità). E stupisce il comportamento dell’Assessore Arru, che ha messo in campo la sua autorevolezza. Le comunicazioni ai pazienti sono un oltraggio agli impegni presi e all’intelligenza delle persone. Auspico l’intervento (questa volta risoluto) di Luigi Arru – conclude Ignazio Locci – affinché la Asl 7 la smetta di tergiversare e dia seguito agli impegni assunti a suo tempo.»

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Alcoa 22 marzo 2016 B

«Un Governo debole e (evidentemente) con poca autorevolezza, mostra tutta la sua incapacità a concludere positivamente la vertenza Alcoa. Nel frattempo, i segretari metalmeccanici del Sulcis Iglesiente proseguono nella protesta con la speranza di indurre il Consiglio dei ministri ad assumere una posizione decisa affinché si ponga la parola fine alla trattativa Glencore-Alcoa-Governo per la cessione, e la conseguente ripartenza, dello stabilimento di Portovesme.»

Lo scrive ion una nota Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«È evidente – aggiunge Ignazio Locci – che siamo arrivati a un punto in cui il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi deve prendere in mano la vertenza per condurla in porto. In ballo non c’è soltanto il futuro di un intero territorio, ma anche di un pezzo considerevole dell’industria italiana. A quanto pare anche l’incontro di ieri a Roma, cui ha partecipato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, non ha prodotto risultati positivi. È inaccettabile che si continui a tergiversare, che si vada avanti con continui rinvii. Gli operai, e tutto il Sulcis Iglesiente, hanno atteso abbastanza. È ora che la politica, a più alti livelli istituzionali – conclude Ignazio Locci -, si assuma le sue responsabilità.»