17 July, 2024
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La strada provinciale n° 2 nel tratto che collega Villamassargia a Carbonia continua a mietere vittime. Dopo quello dello scorso 8 febbraio, nel quale aveva perso la vita un 38enne di Domusnovas, stamane un altro tragico scontro frontale tra due auto è costato la vita ad altri due giovani, di soli 25 anni. Giovani vite spezzate su una strada che conferma ogni giorno di più la sua pericolosità e necessita di immediati interventi per la sua messa in sicurezza.

Nessun intervento, chiaramente, potrà mai cancellare completamente il pericolo quando ci si mette per strada, spesso alimentato dall’errore umano, ma è evidente che su molte strade, la SP2 è una di queste, mancano le misure di sicurezza necessarie ed indispensabili ad attenuare quanto più possibile il pericolo.

Un’arteria a quattro corsie, il cui manto stradale è in molti tratti irregolare e origine del fenomeno di aquaplaning in caso di pioggia, quasi completamente priva di segnaletica, sia orizzontale sia verticale, necessita di interventi immediati. La provincia del Sud Sardegna, ente che ha competenza in materia, non ha i mezzi per intervenire. Oggi ci si rende conto di quanto fosse importante un ente intermedio quale la provincia di Carbonia Iglesias e di quanto potrà e dovrà esserlo la re-istituita, per ora solo sulla carta, provincia del Sulcis Iglesiente, dotata delle risorse necessarie per la realizzazione degli interventi. Con la cancellazione delle province, sono stati quasi interamente cancellati i trasferimenti per i settori di loro competenza, in primo luogo strade, scuole e ambiente, e gli attuali trasferimenti alla provincia del Sud Sardegna, ente “mastodontico” che racchiude ben 107 Comuni, coprono le spese di personale e poco altro.

La scorsa settimana il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, è intervenuto sulla grave emergenza, evidenziando la necessità di un intervento urgente ed auspicando che la Regione Sardegna promuovesse l’iter di classificazione della SP2 ad arteria statale, sotto il controllo dell’Anas. Ignazio Locci ha scritto ai colleghi Sindaci del Sulcis Iglesiente, conscio del fatto che tale problema riguardi tutti i nostri Comuni, chiedendo collaborazione in questa battaglia e di valutare eventuali azioni di protesta. 

Preso atto dello stato di grave pericolosità in cui versa la SP2, il comune di Sant’Antioco ha assunto l’iniziativa, con una richiesta chiara ed esplicita: «Giacché la provincia del Sud Sardegna, che ne ha competenza, non è in grado, perché priva degli “strumenti”, va promosso un intervento serio sulla arteria che collega Carbonia a Villamassargia – che per il Sulcis rappresenta la porta di accesso alla Statale 130 – allora sarebbe auspicabile che la Regione Sardegna promuovesse l’iter di classificazione della SP2 ad arteria statale, quindi sotto il controllo dell’Anas».

«Nel dicembre scorso ho scritto all’assessore regionale dei Lavori pubblici e, per conoscenza, alla provincia del Sud Sardegna, portando al centro dell’attenzione il problema di pericolosità dell’arteria, con la richiesta ulteriore che si valutasse la possibilità di avviare l’iter di classificazione di strada statale – dice Ignazio Locci ebbene, non ho ricevuto alcuna risposta, né tantomeno mi risulta siano stati effettuati interventi di messa in sicurezza dal dicembre 2022, o finanche avviati chissà quali iter. Oggi ho scritto ai colleghi Sindaci del Sulcis Iglesiente, conscio del fatto che tale problema riguardi tutti i nostri Comuni, chiedendo collaborazione in questa battaglia, che sono certo non mancherà, e di valutare eventuali azioni di protesta. Manifestazioni che ovviamente ci auguriamo non siano necessarie. Ciò che ormai è certo, è che la SP2 necessita di interventi strutturali che non possono più essere rimandati.»

«La quasi totale assenza della segnaletica orizzontale sommata al manto stradale in pessimo stato in più punti, concorrono a creare una situazione di pericolo che di notte assume i contorni dell’incubo. È sufficiente percorrerla durante le ore diurne per farsi un’idea della situazione, figurarsi la notte. «Quella via di comunicazione nel tempo è stata oggetto di numerosi incidenti stradali, spesso mortaliconclude il sindaco di Sant’Antioco tutte queste ragioni di fatto limitano il collegamento tra il Sulcis e Cagliari e pongono il territorio in uno stato di isolamento evidente. In questi anni la Provincia del Sud Sardegna – per ovvie ragioni –  non  è stata in grado di effettuare un intervento degno di questo nome e il risultato dell’abbandono consapevole è negli occhi di tutti. Auspico si risolva quanto prima un problema che riguarda un intero territorio.»

Anche quest’anno il Comune di Sant’Antioco partecipa alla BIT – Borsa internazionale del turismo, in corso di svolgimento a Milano: una vetrina – forse la più importante – alla quale il Comune arriva con un’offerta ricca, variegata, e con alcune importanti novità. Con uno spazio tutto suo presso lo stand dedicato alla Regione Sardegna, infatti, il Parco storico e archeologico di Sant’Antioco partecipa per il primo anno. Faranno così bella mostra di sé i sette siti storici e archeologici incastonati nel tessuto urbano della città: la necropoli punica e il tofet, l’acropoli romana e il Museo archeologico Barreca, le aree del Villaggio ipogeo, del Museo etnografico e del Forte Sabaudo. Ma Sant’Antioco sarà presente anche con la Fondazione Destinazioni Pellegrinaggio in Sardegna, alla quale appartiene per la promozione e la valorizzazione del Patrono della Sardegna, Antioco Martire, e tutto ciò a cui è legata la figura del Santo: dalle Catacombe, uniche in Sardegna, alla Basilica, senza dimenticare la grandiosità della Festa dedicata a S.Antioco Martire. Quindi l’appuntamento de “Sa Festa Manna” e quello del primo agosto, per finire con il Dies Natalis del 13 novembre. E poi ci sono la Fondazione Cammino minerario di Santa Barbara e la partecipazione degli operatori turistici locali.

Un’offerta a 360°, dunque, giacché la promozione si estende a tutte le risorse del territorio: quelle ambientali, le sfavillanti spiagge e coste antiochensi, quelle naturalistiche, e quelle storiche, archeologiche e culturali al fine di presentare l’Isola nella sua varietà e nella sua autentica ricchezza.

«Quest’anno ci presentiamo alla BIT di Milano con un’offerta ricchissima e una grande novitàcommenta il sindaco Ignazio Locci per la prima volta, infatti, ci siamo anche con i “gioielli” del Parco storico e archeologico. E poi siamo presenti con la proposta del turismo religioso, il nostro Antioco Martire e le Catacombe. Con il cammino della Fondazione di Santa Barbara, con gli operatori turistici locali e con tutti i soggetti che a vario titolo contribuiscono a promuovere la nostra isola. Mai come quest’anno possiamo vantare un’offerta così cospicua e variopinta. Ringrazio tutti e a tutti auguro buon lavoro.»

«Il grande “entusiasmo” che ruota attorno al progetto “Polis” promosso da Poste Italiane, quindi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e, perciò, finanziato con i soldi dei contribuenti, mi sembra oltremodo fuori luogo. Per due ordini di ragioni: la prima è che si vuole far passare come innovativa la ristrutturazione dei locali nei quali hanno sede gli uffici postali; la seconda è che l’osannato arrivo del digitale, in luogo degli sportelli fisici, non farà altro che ridurre personale e servizi, allontanando i cittadini.»

A dirlo è Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

«Il fatto è che ancora una volta Poste Italiane si atteggia a banca pur non essendo una bancaaggiunge Ignazio Locci -. E fa finta di non vedere che in Italia c’è urgenza di sportelli che diano risposte immediate ai cittadini grazie agli operatori, agli essere umani, e non ad asettiche “voci guida digitali”: spesso si tratta di persone anziane e, in generale, di utenti (così come li definisce Poste) non propriamente informatizzati che di sicuro avrebbero non poche difficoltà a relazionarsi con i moderni “touch screen” con cui Poste Italiane giura di “riempire” l’Italia. Tra l’altro viene difficile anche solo immaginare di poter beneficiare di servizi in più se la realtà con cui ci confrontiamo è tutt’altra cosa: a Sant’Antioco, per citare un esempio, prima del triste avvento della pandemia da Covid-19, l’Ufficio postale era aperto tutti i giorni, compresi i pomeriggi, ma con la ragione (la scusa?) della pandemia, nel 2020 è stato chiuso al pomeriggio. Lo stato di emergenza è cessato da un pezzo ma gli sportelli, ahinoi, restano aperti solo al mattino. Difficile, dunque, credere che dal progetto “Polis” possano giungere chissà quali vantaggi.»

«Questo progetto rischia di essere un’operazione di maquillage che di sicuro non semplificherà la vita a coloro che usufruiscono dei servizi postaliconclude il sindaco di Sant’Antioco -. Sarebbe bello, invece, che Poste Italiane ritornasse a fare semplicemente “la Posta”, e non vestisse i panni della Banca con i soldi dei contribuenti.»

A Sant’Antioco nasce il progetto “Sport dei Parchi”, frutto della partecipazione al bando promosso da Sport e Salute (Società pubblica italiana che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia), grazie al quale il comune di Sant’Antioco si è aggiudicato un finanziamento di 12mila euro, cui si aggiungono 10mila euro stanziati dalla Giunta guidata dal sindaco Ignazio Locci, nonché titolare della delega allo Sport. Uno degli obiettivi principali del progetto è favorire gratuitamente l’attività ludica, motoria e sportiva durante i fine settimana presso il Parco giardino sotto la supervisione di tecnici qualificati messi a disposizione dalle Associazioni sportive aderenti al progetto. Soggetti beneficiari sono i bambini, gli over 65, le donne, i portatori di disabilità, proprio coloro che tendenzialmente non praticano lo sport.

Il Parco Giardino novella “Isola dello sport”, area verde tra l’altro ampiamente attrezzata con strutture sportive di diversa tipologia: dal bocciodromo al tennis al campo di calcetto, dalla palestra al ping pong, cui si sommerà a breve l’installazione di due campi di teqball. “Sport e Salute” parte dalla collaborazione delle associazioni sportive individuate con Avviso pubblico nell’organizzazione di giornate a tema: «“Sport e sociale” o “sport e salute” in favore dell’intera comunitàcommenta il sindaco, Ignazio Loccicon lo scopo di veicolare messaggi e campagne di sensibilizzazione su temi sociali quali razzismo, violenza sulle donne, bullismo, omofobia e sui corretti stili di vita. Teniamo tanto a questo programma e auspichiamo una ampia partecipazione di associazioni sportive, che avranno il compito di dare impulso allo sport nel nostro bellissimo fazzoletto verde, in cui si respira l’aria del mare, della laguna. Un progetto di straordinaria importanza dall’alta valenza sociale: coinvolgere tutte quelle fasce di popolazione che solitamente non esercitano attività sportiva».

E’ stata avviata la ricerca delle associazioni sportive con avviso pubblico reperibile presso il sito istituzionale del comune di Sant’Antioco. Le candidature delle ASD/SSD dovranno pervenire entro le 10.00 del 13/02/2023.

È stata bandita nei giorni scorsi la gara d’appalto per il restyling completo della centralissima viale Trento, da via Fra Ignazio a viale Risorgimento, a Sant’Antioco. Un progetto da 700mila euro complessivi (fondi PNRR), primo stralcio funzionale di un programma ben più ampio, che annovera anche il rifacimento di via Garibaldi, il cui progetto può contare su un’ulteriore dotazione finanziaria di 700 mila euro.

«Nel complesso si tratta di un importante lavoro di abbattimento delle barriere architettoniche su due centralissime e importanti arterie cittadine, finanziato dal PNRR con 1,4 milioni di euro spiega il sindaco, Ignazio Locci nei giorni scorsi è stata bandita la gara d’appalto per viale Trento e presto vedremo l’apertura del cantiere. Mentre per via Garibaldi gli uffici chiuderanno il procedimento entro il 31 marzo 2023.»

«È un progetto generale a cui teniamo tantocommenta Francesco Garau, assessore dei Lavori pubblici nel dettaglio procediamo con l’abbattimento delle barriere architettoniche attraverso il rifacimento dei marciapiedi esistenti e il contestuale adeguamento delle larghezze stradali e dei percorsi pedonali al fine di garantire la massima efficienza in termini di sicurezza e massima riduzione dei rischi di interferenza tra il traffico stradale e pedonale, tipici di viale Trento, con la riconfigurazione parziale della sosta a bordo carreggiata. Previsti, inoltre, il completamento ed il miglioramento della rete di smaltimento delle acque piovane, attualmente non in grado di smaltire le consistenti masse che si accumulano nella carreggiata nei casi di precipitazioni anche non troppo abbondanti. E ancora: adeguamento della rete di illuminazione pubblica attualmente costituito da una antiestetica e poco funzionale linea di alimentazione aerea (sospesa da palo a palo) che comprende anche la sostituzione degli attuali sostegni e armature con altre simili a quelle posizionate nelle vie vicine.»

Al via la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori per la realizzazione del progetto di riqualificazione della Scuola Antioco Mannai di Sant’Antioco, per il quale è previsto un investimento di oltre 2 milioni di euro, di cui 1,6 milioni provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e 400mila euro di cofinanziamento comunale.

Gli obiettivi principali sono l’adeguamento e l’efficientamento energetico di un edificio scolastico realizzato intorno al 1960 e non pienamente in linea con le attuali norme. Quindi realizzazione del cappotto termico certificato, rimozione dell’impianto fotovoltaico esistente e successivo riposizionamento di un impianto potenziato con realizzazione di una copertura ventilata.

«Procederemo inoltre con la sostituzione degli infissi, da metallo a pvc – spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Francesco Garaue con una serie di interventi localizzati di rinforzo strutturale su murature e travi ai piani primo e secondo.»

Un lavoro importante, per una scuola ampia realizzata su tre livelli. «Sono pienamente soddisfatto del grande lavoro dell’ufficio comunale Lavori pubblici e Appalti che sta sfruttando appieno le opportunità offerte dal PNRRcommenta il sindaco Ignazio Locci – un programma che ci consente di proseguire con forza nel nostro percorso. Tutto questo è possibile, appunto, in ragione del grande lavoro di programmazione e progettazione svolto di concerto tra l’Amministrazione Comunale e gli uffici.»

«Il fatto che siano scaduti i contratti delle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) nel Sulcis-Iglesiente, significa non poter più disporre della disponibilità operativa di 16 medici  in un territorio che già paga l’assenza cronica di personale sanitario. Significa – per fare un esempio e per spiegare soprattutto a chi, appena insediatosi, non ha evidentemente ben chiari i contorni di certi problemi reali e concreti – che viene meno l’assistenza domiciliare di pazienti positivi al Covid-19 che già si trovano in assistenza domiciliare. Questi 16 medici, oggi senza contratto e mansioni, svolgevano un preziosissimo progetto parallelo di supporto alla medicina del territorio nel settore dell’assistenza domiciliare e in virtù di questo hanno potuto potenziare e garantire anche il regime di continuità assistenziale: terapie infusionali salvavita ed emotrasfusioni, per citare due esempi.»

Il grido d’allarme arriva da Ignazio Locci, sindaco del comune di Sant’Antioco.

«Senza questo servizio, dunque senza un intervento immediato dell’assessore regionale della Sanità Carlo Doria, il rischio è che si crei un ulteriore macello nell’ambito dei servizi sanitari, lasciando i più deboli, i più fragili, senza assistenza e obbligando le famiglie a noleggiare ambulanze o inventare mezzi di trasporto di fortuna per andare a intasare gli ospedaliaggiunge Ignazio Locci -. La medicina del territorio, lo ribadiamo con forza, è il fondamento della tutela della salute e la politica deve mettersi in testa che per affrontare i temi della salute pubblica si parte proprio dal territorio. La medicina territoriale è alla base di tutto: è lì che si vince la battaglia, non negli ospedali. Perché senza il servizio offerto dalle USCA il risultato è che si ingorgano gli ospedali, già provati per situazioni note a tutti.»

«Poiché è altrettanto noto che l’assessore Carlo Doria sia avvezzo alle ispezioniconclude il sindaco di Sant’Antioco -, lo invitiamo a recarsi nei nostri distretti sanitari per fare visita ai PUA (Punto Unico di Accesso) e per capire se davvero possiamo permetterci di perdere il prezioso lavoro offerto dalle USCA.»

Può proseguire il progetto di consolidamento, restauro e cura della cosiddetta “Tomba dell’egizio”, unica nel suo genere e rinvenuta nella Necropoli punica di Sant’Antioco nel 2002, ai piedi del Forte Sabaudo: la Regione, infatti, ha concesso un finanziamento di 100 mila euro che consentirà il restauro delle pareti, nonché  la visita immersiva alla Tomba grazie alle nuove tecnologie. Visita immersiva che si accompagnerà a quella esterna garantita al pubblico.

Gli interventi strutturali sulla tomba erano già a carico della Fondazione di Sardegna ma va sottolineato che trattandosi di ritrovamento straordinario (ovvero un ipogeo che rappresenta un unicum nel mondo funerario punico e che tutte le pareti sono dotate di straordinari dipinti), la Regione ha concesso un finanziamento eccezionale di 100mila euro.

«Siamo molto soddisfatticommenta il sindaco Ignazio Locci con queste ulteriori risorse possiamo assicurare un nuovo percorso di lavoro e studio in una tomba che, da ciò che ci è dato sapere, potrà offrire agli studiosi ulteriori elementi di analisi. Ringrazio ancora una volta la Fondazione di Sardegna per il sostegno ai nostri progetti di studio e ricerca all’insegna della cultura, e la Regione per questa nuova opportunità.»

Alcuni cenni sulla tomba e sulla particolarità delle pitture.

La documentazione disponibile consente un preciso inquadramento del contesto, il rilievo antropomorfo è realizzato sulla fronte di un pilastro posto al centro della camera funeraria, provvista, come consuetudine, di un corridoio d’accesso scalinato. L’architettura sepolcrale possiede anche sulla facciata esterna elementi di rilevanza, come la decorazione a cornici rientranti distribuita intorno alla porta d’accesso allo spazio funerario, motivo ampiamente diffuso in ambito fenicio d’Oriente e parallelamente veicolato nell’Occidente mediterraneo.

L’altorilievo presenta volumi maggiormente rigidi e compatti, a tratti geometrici, come le spalle squadrate, il gonnellino rettangolare, il volto subtriangolare e il copricapo rigido. La figura simmetrica e statica è nettamente impreziosita dai dettagli dipinti in rosso e nero, il cui effetto è amplificato dal contrasto cromatico della roccia estremamente chiara, sulla quale i pigmenti di ematite e manganese sono stati applicati senza alcuna sostanza additiva. Con il colore nero si rendono i dettagli dell’acconciatura egizia, della barba e di un oggetto retto dalla mano sinistra ripiegata sul petto, interpretato come piccolo balsamario. L’utilizzo del rosso dal forte valore simbolico e rituale è dominante e coinvolge l’intero spazio funerario.

«Siamo molto felici e fiduciosi per l’arrivo nel Sulcis Iglesiente di 367 milioni di euro frutto del Just Transition Fund – Fondo per la transizione giusta, che consentirà di realizzare una serie di progetti all’insegna della transizione energetica. Per il nostro territorio rappresenta un’occasione unica che ci induce a fare alcune riflessioni al fine di non ripetere gli errori del passato. E quando si parla di passato e di fondi da investire per “ripresa e sviluppo“, viene immediatamente in mente il famigerato Piano Sulcis. Ecco, siamo certi che, al fine di non disperdere questa importante opportunità che per certi versi potrà essere decisiva, è determinante stabilire sin da subito quale dovrà essere il ruolo degli Enti locali, partendo dal presupposto che non si potrà fare a meno del loro coinvolgimento.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

«Solo i Comuni, infatti, hanno piena consapevolezza delle necessità dei territori di competenza e per questa “banalissima” ragione non possono essere esclusi dalle decisioni che contano. Insomma, il JTF non può e non deve essere il solito piano calato dall’alto: i Comuni dovranno essere centrali e determinanti aggiunge Ignazio Locci -. Chiedo, dunque, che i Sindaci possano incontrare quanto prima il responsabile dell’autorità di gestione al fine di stabilire i ruoli e di tracciare una strada che metta al centro le istanze delle comunità, naturalmente sempre rientranti nell’alveo della diversificazione del sistema produttivo locale orientata a contrastare gli effetti della transizione nonché la mitigazione delle ripercussioni sociali. Ovvero promozione delle energie rinnovabili – conclude il sindaco di Sant’Antioco -, costituzione delle comunità energetiche, modernizzazione delle reti di trasporto, oltre alla bonifica di siti da destinare a nuove attività economiche.»