17 July, 2024
HomePosts Tagged "Ignazio Locci" (Page 93)

Ignazio Locci 7 copia

I diversi progetti di riforma del sistema sanitario sardo portati sul tavolo della discussione hanno l’unico obiettivo di tagliare i servizi al cittadino, mascherando l’operazione con un termine forse più dolce ma che di fatto significa tagli decisi e indiscriminati: razionalizzazione. E a farne le spese saranno quei territori che già soffrono, come il Sulcis Iglesiente, la cui sanità locale potrebbe essere privata di autonomia gestionale e politica con un colpo di penna.
Il giudizio critico viene espresso da Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia.

Una politica di tagli guidata essenzialmente dal peso politico dei territori o, ancora peggio, di certi politici o primari ospedalieri, a discapito di quelle zone dell’isola evidentemente mal rappresentate nello scenario politico di maggioranza che amministra la Regione Sardegna, come la ex provincia di Carbonia Iglesias.

Il disegno di riforma sanitario targato centrosinistra e in particolare Partito democratico, inoltre, – aggiunge Ignazio Locci – si scontra con l’atteggiamento che questa amministrazione regionale assume, talvolta, nei confronti del Governo centrale: se da una parte protesta contro lo Stato per l’arretramento e la smobilitazione di vari servizi (Inps, Inail, Motorizzazioni civili), dall’altra cerca di smobilitare la sanità dalle periferie.

E, infatti, in ogni proposta di riforma e revisione della sanità del Sulcis spicca la volontà di tagliare la ASL 7. Un progetto insano che respingo con decisione – sottolinea ancora Ignazio Locci – certo che l’unica strada da seguire sia quella che conduce al soddisfacimento degli interessi del cittadino e del paziente, certamente non privandoli dei servizi su cui fino a oggi, pur con svariate difficoltà, hanno fatto affidamento. L’unica operazione che si può accettare è la trasformazione dell’azienda territoriale in azienda ospedaliera policentrica, passando attraverso l’accorpando dell’ospedale di Carbonia con quello di Iglesias.

Più in generale, occorre richiamare il tema della sanità dentro un più ampio confronto sulle riforme ed è il caso di uscire dal falso moralismo che, guardando alle riforme con presunto interesse, punta in realtà a occupare posti di potere.

Sulla scorta del “modello comunitario” si può prevedere la scrittura di un vero e proprio “Libro bianco”: un punto di partenza e di confronto tra società e sanità vera, composta sia dai medici che dai lavoratori del settore. E occorre farlo partendo dal basso, con lo scopo di partorire una riforma che sia di tutti. Un modello buono che appartenga a tutta la politica – conclude Ignazio Locci – e non a una parte soltanto.

Ignazio Locci 7 copia

«Si apra una stagione di confronto serio e leale nell’interesse dei sardi e nella direzione dell’ammodernamento della Regione. Il tema delle riforme non può essere di esclusiva competenza dell’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione Gianmario Demuro: un argomento di così straordinaria importanza deve obbligatoriamente coinvolgere tutte le forze politiche, riunite insieme per ridare un volto istituzionale nuovo alla nostra Terra. Punto di partenza: il riordino della struttura amministrativa con lo scopo di riorganizzare l’assetto degli enti locali e strumentali della Regione.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Superata la fase di ascolto in commissione Autonomia dei cosiddetti saggi – aggiunge Locci – si esca alla luce del sole per proporre nuove strade ai giovani e alle imprese della Sardegna. Dobbiamo passare dalla fase di rivendicazione alla presa di coscienza che è in atto un processo di rivoluzione istituzionale che non può e non deve essere fermato: la Sardegna e la sua classe dirigente devono rivelarsi capaci di sfruttare la situazione a proprio vantaggio. E con il confronto e il dialogo nel supremo interesse pubblico possiamo farcela. Allo stesso tempo, non concederemo alcuno sconto nelle materie economiche e della ripresa. Le stesse dove il centrosinistra segna il passo.»

Le zone franche copertina

Verrà presentato venerdì 11 luglio, a partire dalle ore 17.30, nella sala conferenze della #Grande Miniera di Serbariu, il libro “Le Zone Franche“, di Aldo Berlinguer e Tore Cherchi, G. Giappichelli editore.

Nel pieno della crisi, lobiettivo della #Zona franca è ritornato di grande attualità. Prevale una visione conflittuale e rivendicativa: da un lato la Zona franca è presentata come la soluzione dei problemi dello sviluppo, dallaltro è liquidata come un vecchio e superato arnese. Si è tentato di chiarire se ci sia evidenza dellattualità e utilità di una Zona franca estesa allintera isola o limitata a porzioni del suo territorio. Le risposte  non possono prescindere dallavvertenza preliminare che le Zone franche sono uno strumento molto sofisticato, fatto non soltanto di fisco favorevole, ma anche e sempre più di servizi, burocrazia ed infrastrutture ottimali, contesti lavorativi favorevoli, progetti definiti, forte motivazione politica e managers allaltezza del compito.

Il dibattito, coordinato dal giornalista Sandro Mantega, verrà aperto da Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia.

Sono previsti gli interventi degli autori e dei deputati Emanuele Cani e Francesco Sanna; dei consiglieri regionali Luca Pizzuto, Ignazio Locci e Pietro Cocco; del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda; di Mariano Lo Piccolo del Comitato Zona franca.

Ignazio Locci 7 copia

«Il Governatore intervenga immediatamente per garantire il proseguo dei progetti di utilizzo dei percettori di ammortizzatori sociali impiegati presso AREA, Agenzia Regionale Edilizia Abitativa. Lavoratori provenienti dalla formazione professionale che, contrariamente ai colleghi più fortunati che hanno ottenuto il rinnovo fino al 31 agosto prossimo, sono stati beffati dalla stessa Regione che si è colpevolmente dimenticata di loro.»

L’appello al presidente della Giunta regionale arriva da Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«La Regione Sardegna – aggiunge Ignazio Locci – tramite l’assessorato regionale al Lavoro, ha prorogato gli ammortizzatori sociali e i progetti di utilizzo fino al 31 agosto per i lavoratori che si trovavano in utilizzo presso gli enti. Ma quelli che prestano servizio presso AREA non hanno avuto il rinnovo perché qualcosa non sta funzionando. Una vicenda che ha dell’incredibile: se da un parte la Regione prevede la proroga dei progetti di utilizzo, dall’altra, attraverso un suo ente strumentale, non dà corso al provvedimento e non rinnova i progetti a una fetta di questi lavoratori.»

«Il presidente Francesco Pigliaru – conclude Ignazio Locci – si faccia carico del problema e si attivi al più presto per risolverlo.»

Nella tarda mattinata, Ignazio Locci ha diffuso una nuova nota, nella quale sottolinea: «Accolgo con soddisfazione la notizia che la Regione, seppur in ritardo, questa mattina ha provveduto alla proroga dei progetti».

Piantagioni di carciofiIgnazio Locci 7 copia

«Lo stato di crisi in cui versa il #Consorzio di bonifica del Basso Sulcis si fa sempre più preoccupante. Dopo i disservizi oramai tristemente noti, oggi a destare timore è il rischio sempre più concreto che, a causa dell’incertezza sull’irrigazione dei campi, salti la stagione dei carciofi, una delle attività agricole di maggiore importanza per il territorio.»

La denuncia è di Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Sebbene gli agricoltori abbiano già provveduto ad avviare gli investimenti necessari – aggiunge Ignazio Locci – alla vigilia dell’inizio della stagione non è dato sapere se si potrà puntualmente disporre dell’acqua. L’agricoltura del Sulcis, così, rischia un altro duro colpo, se mai ce ne fosse bisogno. Non si può accettare che i servizi per l’agricoltura siano nelle mani di persone irresponsabili che evidentemente non hanno a cuore il futuro delle famiglie degli agricoltori.»

«Il nuovo commissario del Consorzio rassicuri le aziende sull’inizio della stagione dei carciofi. Diversamente, mi rivolgerò al governatore e, qualora necessario, non esiterò a presentare l’istanza al Prefetto. È doveroso – conclude il consigliere regionale di Forza Italia – che la dirigenza dell’Ente irriguo del Basso Sulcis garantisca chiarezza e certezza sui programmi del Consorzio.»

Ignazio Locci 7 copia

«Le Agenzie regionali? Giardini privati di vecchi cacicchi a disposizione di certa politica, non soggette a controlli di alcun tipo, per niente trasparenti e utili soltanto alla conservazione del potere. Il commissariamento e l’avvio della soppressione della Conservatoria delle coste devono assolutamente rappresentare il primo passo per una cancellazione totale delle Agenzie, costose e dai dubbi risultati.»

Lo sostiene Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Personalmente – aggiunge Locci – non mi sento di partecipare al coro di difesa dei dirigenti delle Agenzie commissariate (a tratti stucchevole piagnisteo), ma anzi credo sia necessario andare avanti nella svolta riformatrice, eliminando questi enti inulti e trasferendone le competenze agli assessorati regionali, affinché si evitino i doppioni e si impedisca al dirigente di turno di fare il bello e il cattivo tempo al riparo da qualsivoglia controllo. Nella tanto discussa vicenda della Conservatoria, ciò che lascia di stucco è l’atteggiamento di coloro che in questi giorni si sono sperticati in critiche nei confronti del commissariamento, mal celando un certo interesse verso la poltrona del direttore. Se il commissariamento dell’Agenzia regionale delle coste ha prodotto un danno, quello è aver sottratto il dottor Giorgio Cicalò e la sua indiscussa professionalità alla Protezione Civile.»

«La priorità adesso è dare ascolto ai cittadini che chiedono riforme, meno burocrazia, semplificazione e, soprattutto, che la riduzione dei costi della politica passi anche attraverso la soppressione delle Agenzie, l’accorpamento degli enti regionali e la revisione delle competenze. Bisogna smetterla – conclude Ignazio Locci – di essere ipocriti: è ora di dire basta alle rendite di posizione e ai carrierismi costruiti sui contributi dei sardi.»

Palazzo del Consiglio regionale 3

Si sono svolte nella Seconda commissione del Consiglio regionale le audizioni delle rappresentanze dei lavoratori della formazione professionale della legge 47 e dei lavoratori socialmente utili, le cui problematiche sono anche oggetto di due distinte interpellanze: la n.32/c-2 a firma dei consiglieri Locci e Tunis (gruppo Forza Italia) e la n.20/c-2, presentata dall’onorevole Ignazio Locci.

I primi ad essere sentiti nel parlamentino presieduto da Gavino Manca (Pd) sono stati i «lavoratori della formazione professionale della legge n. 47», da anni in ammortizzatori sociali, che hanno manifestato preoccupazione per l’assenza di provvedimenti da parte della Giunta regionale, per dare attuazione alle leggi approvate dal Consiglio regionale nella scorsa legislatura. Il riferimento è ai tre provvedimenti legislativi varati nel 2013 (L.R. 10 del 29.04.2013; L.R. n. 22 del 02.08.2014 e L.R. n. 38 del 20.12.2013) per omogeneizzare l’intero comparto della formazione professionale in Sardegna. I lavoratori hanno denunciato che le norme non sono state applicate dagli uffici dell’assessorato regionale del Lavoro ed in particolare, quelle contenute nella legge 38|2013 che stabilisce l’iscrizione dei sui indicati lavoratori, nella «lista speciale dei formatori della formazione professionale». Così come non ha avuto seguito la delibera adottata dalla giunta regionale, la n. 55/11 del 31.12.2013, sulla disposizione dell’articolo 4 della legge regionale n.10 del 29 aprile 2013 che così recita: «Nelle more della riorganizzazione del comparto della formazione professionale, il personale cessato o sospeso dal lavoro entro il 31 dicembre 2012 e che alla medesima data risultava inserito nel bacino degli ammortizzatori sociali in deroga, già titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato ai sensi della legge regionale 10 giugno 1979, n. 47 (Ordinamento della formazione professionale in Sardegna), può essere iscritto a domanda, a cura del competente Assessorato, alla lista speciale di cui all’articolo 6, comma 1, lettera f), della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008)».

La situazione – così hanno dichiarato le rappresentanze audite in commissione – è aggravata dal fatto che molte delle amministrazioni pubbliche, presso le quali sono impiegati i lavoratori della formazione L. 47, hanno modificato le loro disponibilità circa l’orario lavorativo completo, perché in difficoltà a seguito dei tagli intervenuti in bilancio.

L’emergenza è rappresentata dall’ormai prossima scadenza del 31 agosto che rappresenta il termine oltre il quale diventeranno efficaci i preavvisi di licenziamento  che molti dei lavoratori hanno già ricevuto.

Le rappresentanze dei lavoratori della formazione professionale L.47 hanno concluso con un appello rivolto al presidente della commissione perché adotti tutte le opportune iniziative per far sì che l’amministrazione regionale rispetti e dia seguito alle norme e ai provvedimenti approvate dal Consiglio regionale in materia.

Sul punto hanno insistito i consiglieri della maggioranza Piero Comandini, Cesare Moriconi, Rossella Pinna, Paolo Zedda e quelli della minoranza Ignazio Locci e Stefano Tunis. Il presidente della commissione, Gavino Manca, concordando sulla gravità della situazione e sull’urgenza degli interventi da adottare, ha preannunciato una formale richiesta al presidente del Consiglio perché si adoperi affinché la volontà espressa dall’assemblea sarda, con l’approvazione di tre provvedimenti legislativi, trovi applicazione in tutte le strutture della Regione. «Entro la prossima settimana – ha dichiarato il presidente Manca – procederemo con la convocazione in commissione dell’assessore regionale del Lavoro, per ribadire la richiesta di una piena applicazione delle leggi regionali e favorire così la risoluzione delle problematiche che penalizzano i lavoratori della formazione professionale L.47».

I lavori della commissione sono proseguiti con l’audizione delle rappresentanze dei lavoratori socialmente utili che, a partire dal prossimo 31 agosto, rischiano di restare senza i sostegni al reddito previsti dagli ammortizzatori sociali, per effetto della scadenza di tutti i progetti di “utilizzo”. La vicenda riguarda 74 lavoratori impiegati ai sensi del D.lvo n. 468\1997 in 26 pubbliche amministrazione. La maggior parte opera nell’area del Sulcis, ha una età media superiore ai 55 anni e proviene dal settore industriale. La richiesta rivolta alla commissione è perché si proceda con l’individuazione di un percorso normativo in grado di assicurare «dignità e lavoro» ai 74 Lsu della Sardegna.

Il vice presidente della commissione, Ignazio Locci, ha evidenziato l’urgenza di interventi e ribadito «la discriminazione dei 74 Lsu che non hanno goduto della “stabilizzazione” nelle amministrazioni pubbliche». Il presidente della Seconda commissione, Gavino Manca, ha assicurato l’impegno della Commissione per scongiurare il rischio che tra due mesi i lavoratori socialmente utili restino senza alcun sostegno al reddito e ha annunciato che la vicenda sarà portata all’attenzione dell’assessore regionale del Lavoro in occasione dell’audizione in commissione, prevista già per la prossima settimana.

Ignazio Locci 7 copia

Solidarietà sociale, tutela della salute, riduzione della #spesa farmaceutica. Da questi presupposti nasce una proposta di legge presentata dal consigliere regionale Ignazio Locci, contenente norme per il riutilizzo dei medicinali e dei presìdi sanitari, ideata ed elaborata e sottoscritta dall’intero gruppo consiliare di Forza Italia Sardegna, che propone interventi di contenimento della spesa farmaceutica regionale attraverso iniziative volte al recupero e riutilizzo dei farmaci inutilizzati e in corso di validità tramite redistribuzione presso RSA, Aziende sanitarie e associazioni non lucrative.

«Nello specifico – sottolinea Ignazio Locci – i medicinali ancora utilizzabili in possesso di pazienti che non ne abbiano più bisogno, o dei propri famigliari perché deceduti, potranno essere redistribuiti alle strutture autorizzate in maniera semplice e veloce. Attualmente non è prevista alcuna redistribuzione dei farmaci in dotazione a un paziente, anche laddove questo non ne abbia più bisogno. E così capita spesso che vere e proprie cataste di medicinali non scaduti, dati a un paziente poi deceduto, restino inutilizzate perché l’attuale disciplina non ne prevede il riciclo. E capita, in maniera del tutto paradossale e grave, che questi farmaci finiscano nel contenitore dei rifiuti.»

Ignazio Locci 22 copia

«Con arroganza, il centrosinistra vìola tutte le prerogative dell’opposizione, ignora i consigli dei funzionari referendari e del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e si macchia di un comportamento deprecabile e inaccettabile. Quanto accaduto ieri in commissione Sanità durante la discussione della proposta di legge sull’endometriosi (grave patologia femminile) ha dell’incredibile.»

Ad accendere la polemica è Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia.

«I componenti del centrosinistra – aggiunge Locci – hanno totalmente ignorato le richieste avanzate dall’opposizione e in particolare è stata negata la possibilità di chiamare in audizione importanti ricercatori sardi sulla patologia nonché i rappresentanti dell’Assoendometriosi, al fine di garantire alla commissione una piena conoscenza del tema in discussione. Ma non solo: alla richiesta di rinvio della seduta per consentire alle forze di minoranza di avere il tempo, come da regolamento, di studiare i dieci emendamenti presentati, i rappresentanti del Partito democratico hanno risposto picche, negandoci un sacrosanto diritto. In particolare si è distinto, per prepotenza e arroganza, l’onorevole Gigi Ruggeri che, ergendosi a interprete autentico dei regolamenti consiliari, ci ha indotto ad abbandonare la commissione alle 22. Intorno a mezzanotte e mezza ci è stato chiesto di tornare in aula. Ma ovviamente non è stato possibile, oltreché ormai inutile. Il centrosinistra ha tuttavia ritenuto di andare avanti con un vero e proprio colpo di mano.»

«Sono stati violati tutti i principi di correttezza istituzionale e svariate norme del regolamento consiliare – sottolinea ancora Ignazio Locci – un comportamento che ha inevitabilmente compromesso i rapporti di collaborazione. È mia intenzione protestare con forza davanti al presidente Gianfranco Ganau, affinché intervenga per riportare in carreggiata chi, incurante dei regolamenti consiliari e dei rapporti di leale collaborazione, ha assunto un atteggiamento inqualificabile. Rivolgo, inoltre, un appello al Presidente della Commissione Sanità Raimondo Perra in modo che si impegni a garantire le prerogative di tutti. Tuttavia, il mio contributo e quello dei colleghi dell’opposizione al progetto di legge non mancherà: presenteremo emendamenti in aula e chiederemo al Presidente del Consiglio regionale di rimandare in commissione il provvedimento.»

Ignazio Locci 7 copia

Il consigliere regionale Ignazio Locci /FI) ha rivolto un appello alla Giunta Pigliaru, perché affronti l’emergenza dei lavoratori legge 47/79 della formazione professionale.

«La Regione Sardegna – scrive Locci in una nota – intervenga immediatamente per garantire continuità ai progetti di utilizzo dei lavoratori rientranti nella legge 47/79 che dal 30 giugno prossimo resteranno senza occupazione. Si tratta di soggetti provenienti dal mondo della formazione professionale che, contrariamente agli ex colleghi riconducibili alla legge 42/89, non hanno ottenuto un reinserimento compiuto nel mondo del lavoro. Per ora, infatti, risultano percettori di ammortizzatori sociali impiegati in utilizzo presso le amministrazioni pubbliche, tra Comuni, Enti regionali ed Agenzie.»

«I percorsi di utilizzo loro assegnati scadranno il 30/06/2014 – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – e in quella data saranno automaticamente licenziati. Eppure, la strada per garantire loro l’occupazione è stata individuata con la delibera 11/2 della Giunta regionale (emanata in data 31/03/2014) che ha confermato l’indirizzo interpretativo ed applicativo impartito dalla Giunta regionale con la delibera n. 55/11 del 31/12/2013 in merito alle disposizioni di cui all’art. 4 della legge regionale n. 10 del 29 aprile 2013.»

«L’annosa vicenda dei lavoratori della legge 47 merita maggiore attenzione e rende necessaria un’accelerata verso la soluzione definitiva del problema, evitando che di volta in volta tali soggetti aspettino la proroga dei progetti di utilizzo. Per queste ragioni – conclude Ignazio Locci -, ho presentato un’interpellanza con la quale chiedo al presidente della Regione e all’assessore regionale al Lavoro quali tempi occorrano per porre la parola fine alla questione e se la delibera n. 11/2 del 31/03/2014 succitata rappresenti l’ennesimo documento incapace di produrre effetti.»