10 January, 2025
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«Lavoratori socialmente utili della Sardegna da oggi a casa per assenza di autorizzazione alla prosecuzione dei contratti da parte del ministero del Lavoro. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, intervenga immediatamente presso il Ministero o, in malaparata, disponga il proseguo dei contratti anche a costo di decidere senza autorizzazione.»

L’appello è di Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Non possiamo lasciare questi lavoratori in balia della burocrazia e di chi, dall’alto delle poltrone ministeriali, mostra incuranza rispetto alle esigenze di centinaia di famiglie. Esiste un Protocollo sugli ammortizzatori sociali che deve necessariamente essere rispettato. Alla luce della situazione di disagio in cui versano da tempo gli Lsu della Sardegna, ho presentato una proposta di legge su “Norme per il superamento del precariato in Sardegna ai sensi dell’articolo 4, comma 8, D.L. 31 agosto 2013, n. 101 convertito in legge il 30 ottobre 2013, n. 125”, sottoscritta dall’intero gruppo di Forza Italia Sardegna e dall’on. Giorgio Oppi, che ha l’obiettivo di porre finalmente fine al precariato dei 70 lavoratori sardi appartenenti alla categoria, attraverso incentivo concesso alle amministrazioni comunali che contribuiranno alla risoluzione di questo annoso problema. Si rende indispensabile – conclude Ignazio Locci – l’intervento urgente dei sindaci dell’Isola e del Consiglio delle Autonomie presieduto dal primo cittadino di Carbonia, Giuseppe Casti.»

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Nuovo intervento di Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, sulla riforma sanitaria all’esame da alcuni mesi della competente commissione consiliare regionale.

«Francesco Pigliaru e gli assessori – scrive Locci in una nota – proseguono senza alcun indugio nell’intento di imporre la riforma della sanità a colpi di maggioranza, violando le prerogative delle opposizioni e dell’intero Consiglio regionale. Le parole pronunciate ieri dal Governatore (pronto a ordinare il taglio delle Asl con emendamento della Giunta) in conferenza stampa, suonano come dichiarazioni regie senza possibilità di appello. Pigliaru – aggiunge Locci – aveva annunciato a suo tempo una riforma aperta alla discussione, che avrebbe coinvolto le minoranze in Consiglio e si sarebbe sviluppata grazie al dibattito. Ma niente di tutto ciò fino a oggi si è registrato e, come se non bastasse, a breve il presidente passerà sopra la massima assemblea dei sardi senza porsi scrupoli, sconvolgendo letteralmente una riforma di cui ancora non si sa nulla (e meno male che doveva essere aperta al dibattito).»

«E’ lecito chiedersi, a questo punto, cosa intenda per riduzione delle Asl. Pensa forse il governatore – sottolinea ancora Ignazio Locci – di ridurle unicamente con una tratto di penna? Ciò che ora tutti sanno è che avverrà per emendamento. E sono sicuro che, considerati i precedenti e la protervia di Pigliaru e professori, nessuno saprà a breve i dettagli dei progetti sulla sanità. Restano parecchi dubbi, insomma, come quello sull’ospedale Brotzu di Cagliari, che potrebbe essere addirittura cancellato o ridimensionato. Di sicuro, e ormai ne sono certo, è che con Francesco Pigliaru – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – i sardi dovranno rinunciare alle piccole realtà sanitarie periferiche, talvolta centri di eccellenza e non soltanto semplici servizi da tagliare.»

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Il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci interviene su alcuni passaggi dell’intervento fatto dal governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, tre giorni fa, alla festa di Sel, a Carbonia.

«Il presidente della Regione Francesco Pigliaru – dice Locci – deve porsi l’obiettivo prioritario di trattenere i giovani del Sulcis Iglesiente nella propria terra, sempre più disillusi e pronti ad abbandonare casa per cercare fortune altrove. È vero, come ha detto il Governatore ospite alla festa Sel di Carbonia, che nel Sulcis ci sono tante eccellenze. Ma queste peculiarità devono essere portate in luce e valorizzate attraverso le giuste politiche. E il Piano Sulcis, che per ora resta un insieme di buoni progetti e niente più, è la strada maestra da seguire.»

«Occorre puntare sul turismo – aggiunge Locci – mettendo i giovani del territorio nelle condizioni di credere nelle proprie risorse. Ma non soltanto con le parole. La Giunta dei professori, infatti, sembra ancora ferma ai proclami, ai bei discorsi. È invece necessario che al più presto si passi ai fatti: dai progetti, dunque, alla cantierizzazione delle opere, trasferendo le risorse ai comuni interessati. In particolare, si sveltisca la trafila burocratica per liberare quei fondi che rischiano di andare perduti se non impegnati entro l’anno.»

«L’industria deve ripartire, naturalmente, e su questo confidiamo tutti. Speriamo – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – di poter toccare con mano i risultati delle trattative per la cessione dell’impianto ex Alcoa, che secondo Pigliaru sarebbero vicine a una svolta.»

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«La bocciatura del bilancio 2012 della Asl 7 è la dimostrazione dell’accanimento nei confronti dell’#azienda sanitaria del Sulcis Iglesiente guidata dal Direttore generale Maurizio Calamida. Il quale, a ragione, impugna i provvedimenti di una Regione animata dalla smania di mettere le mani sulle poltrone delle Asl, in ossequio alla becera spartizione del potere, vecchia logica che i professori non intendono superare. Ho l’impressione che la sinistra abbia un concezione delle politiche sanitarie come puro esercizio del potere.»

La denuncia è di Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.

«È ovvio – sottolinea il consigliere regionale di Sant’Antioco – che la bocciatura del bilancio voluto dall’assessorato della Sanità mira a creare i presupposti per dimostrare una mala gestione. Le facce di bronzo che chiedono le dimissioni di Calamida abbiano il pudore di guardare in casa propria e, soprattutto, attendano con pazienza i commissariamenti. Anche se sono convinto – conclude Ignazio Locci – che l’allontanamento dei direttori generali non basterà per saziare la loro bramosia di potere.»

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Presa di posizione del consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia), sulla gestione del servizio idrico da parte di #Abbanoa.

«Negli ultimi tempi – scrive Ignazio Locci in una nota – i disagi causati dai disservizi di #Abbanoa hanno subito un preoccupante rialzo. Crescono i casi di spiacevoli slacci delle utenze e di fatturazione irregolare, responsabile di cifre esorbitanti nelle bollette. E come se non bastasse, l’inarrestabile chiusura degli uffici periferici, meschina operazione di razionalizzazione dei servizi, allontana i cittadini dall’ente, sempre più sordo rispetto alle esigenze delle famiglie. Il tutto si traduce in proteste degli utenti per disservizi che hanno raggiunto livelli inconcepibili: i contenziosi tra cittadini e il gestore unico del servizio idrico in Sardegna, infatti, sono innumerevoli, mentre la società – complice una Regione che pare non interessarsi al problema – prosegue nella gestione fallimentare del servizio. Ma le inefficienze di Abbanoa non si limitano ai rapporti diretti con i cittadini: la Sardegna è costellata da depuratori vecchi e mal gestiti. Basti pensare a ciò che accade nelle cittadine turistiche con l’avvento della stagione estiva e l’arrivo dei vacanzieri: le strutture di depurazione si rivelano incapaci di smaltire al meglio le acque, creando intasamenti, imbarazzanti sversamenti nel mare, odori nauseabondi.»

«L’insieme di questi fattori – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – concorre a delineare il quadro di un ente dalla struttura farraginosa ed elefantiaca, incapace di essere vicino agli utenti e alle loro esigenze. La Giunta deve impegnarsi al più presto per mettere mano su Abbanoa, affinché consegni ai sardi una società che, chiamata a gestire un bene primario e pubblico come l’acqua, funzioni nel migliore dei modi. Ma soprattutto, Francesco Pigliaru e i professori devono affrontare l’annoso problema della fatturazione. La sfida è garantire una fatturazione bimestrale: questa opzione, naturalmente, consentirebbe rate più “umane” e sostenibili. L’emissione delle bollette con cadenze troppo lunghe dà, infatti, origine al meccanismo di applicazione di prezzi più alti. È ora di dire basta agli sprechi – conclude Ignazio Locci – e sì a una gestione dell’acqua che vada incontro ai bisogni dei sardi.»

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«Il #Sistema sanitario regionale ha il dovere di riservare maggiore attenzione alle persone affette da sclerosi multipla. La nostra Isola è una delle regioni del pianeta in cui l’incidenza è più alta. Nonostante questo, la parte del Piano sanitario regionale dedicata alla patologia è stata attuata solo parzialmente, mostrando un lassismo davvero immotivato.»

L’appello alla Giunta regionale arriva da Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«I dati emersi durante il recente congresso mondiale sulla patologia – aggiunge Locci – evidenziano una situazione che non può essere sottovalutata: secondo una ricerca della Fondazione italiana sclerosi multipla la riabilitazione dei pazienti rappresenta una vera e propria emergenza. I numeri diffusi durante il congresso di Boston dicono che in Italia solo il 30 per cento dei pazienti riceve trattamenti adeguati. Un altro dato allarmante riguarda i pazienti costretti ad abbandonare il posto di lavoro e i conseguenti costi sociali indiretti di questa malattia degenerativa.»

«Se si vuole riformare adeguatamente il Sistema sanitario sardo non si potrà prescindere da un impianto normativo in grado di dare risposte adeguate ai sardi affetti da sclerosi multipla. La nuova sanità sarda dovrà essere capace di garantire l’accesso alla diagnosi e alle cure per i pazienti affetti da malattie rare. Non possiamo più tollerare discriminazioni o mancanza di attenzione. Dobbiamo essere capaci – conclude Ignazio Locci – di disegnare un #Sistema sanitario regionale moderno ed efficace.»

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«In una fase il sistema radiotelevisivo regionale è schiacciato da una crisi senza precedenti ed è alle prese con numerosi problemi, sia per gli editori che per quanti vi lavorano, tra giornalisti e tecnici specializzati, la Regione Sardegna deve impegnarsi per garantire un sostegno concreto che rafforzi il pluralismo dell’informazione, consolidi il ruolo dell’emittenza regionale ed agevoli il superamento del precariato per le centinaia di addetti del settore.»

Lo sostiene Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Creare le condizioni affinché siano garantite la pluralità dell’informazione, la voce di ogni posizione politica e la documentazione delle realtà dei diversi territori – aggiunge Locci – è l’obiettivo che questa classe dirigente deve porsi. Il Consiglio regionale, dunque, è chiamato a impegnarsi per programmare una legge che, ponendo un argine alla crisi del sistema dell’informazione isolano, sia capace di garantire la sopravvivenza delle emittenti locali, specie delle più piccole. La strada da seguire deve necessariamente passare nel solco delle nostre tradizioni, attivando (e implementando laddove già in essere) servizi di promozione e divulgazione della cultura e della lingua sarda e facilitando l’utilizzo dello strumento dei contratti di servizio. Non possiamo permetterci che un settore vitale per la democrazia quale è l’informazione – conclude Locci – soccomba di fronte alla crisi economica.»

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«Una gran fetta dei 15mila sardi in mobilità in deroga attende ancora il saldo del 2013, mentre il governo regionale, sempre più distante dai problemi dei cittadini, fa orecchie da mercante.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«È gravissima la situazione in cui versano i 15mila sardi in mobilità in deroga (2.300 dei quali dal primo settembre sono privi di sostegno al reddito), tra mancati pagamenti e tassazioni al limite della legittimità. E di fronte a tutto questo, la Regione è latitante. Ne è ulteriore testimonianza – aggiunge Ignazio Locci – il fatto che sebbene siano stati sbloccati 17 milioni di euro per consentire il pagamento di almeno una mensilità di competenza per il 2014, allo stato attuale l’assessorato regionale al Lavoro non ha ancora emesso decretazione di autorizzazione alla concessione per l’anno in corso.»

«Una situazione assolutamente inaccettabile. Mi auguro – conclude Ignazio Locci – che il Governatore e l’assessore del Lavoro si ricordino le ragioni per le quali sono stati eletti e si mettano al lavoro per dare risposte a chi oggi vive una situazione di forte disagio economico e sociale.»

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«Chissà se ai professori prestati alla politica Francesco Pigliaru e Raffaele Paci appaiono ancora fattibili ed utili al rilancio del Sulcis i progetti cui hanno collaborato in qualità di consulenti della #Provincia di Carbonia Iglesias nel 2012, ottenendo 16mila euro ciascuno?»

Con questo quesito, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, mira a scoprire «le reali intenzioni di presidente della Regione Sardegna ed assessore della Programmazione in merito all’attuazione del Piano Sulcis, di cui tanto si è parlato in passato ma che oggi sembra essere finito nel dimenticatoio dell’attuale Giunta».

«Grazie alle consulenze di Pigliaru, “Collaborazione alla redazione del #Piano di Sviluppo Strategico della Provincia di Carbonia Iglesias”, e di Paci, “Analisi e ricadute occupazionali”, si è contribuito alla stesura del “Piano strategico del Sulcis”, divenuto successivamente parte integrante del più ampio #Piano Sulcis. Ma oggi, seduti dall’altra parte della barricata – sottolinea il consigliere regionale di Sant’Antioco – i professori non sembrano più interessati all’attuazione dei progetti contenuti nel Piano.»

«Recentemente – aggiunge Ignazio Locci – il Governatore ha nominato Salvatore Cherchi (all’epoca delle consulenze di Pigliaru e Paci, presidente della disciolta provincia del Sulcis) coordinatore per le politiche di attuazione del Piano Sulcis, senza affidargli, tuttavia, alcun potere decisionale. E senza poteri decisionali, inutile specificarlo, non potrà offrire quel contributo che invece occorre: snellire la burocrazia e avviare i cantieri.»

Per avere chiarezza, Ignazio Locci ha presentato un’interpellanza, sottoscritta dai colleghi del #Gruppo Forza Italia Sardegna, rivolta al presidente della Regione ed all’assessore regionale alla Programmazione, «per sapere se l’attuazione del #Piano Sulcis rientri tra le priorità della Giunta regionale; se risultino ancora fattibili e sostenibili i progetti in esso contenuti e, in caso affermativo, quali potranno essere i tempi di attuazione».

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Ignazio Locci, dall’opposizione, replica all’assessore della Sanità, Luigi Arru, sulle accuse mosse alla gestione della #Asl 7.

«L’assessore regionale della Sanità – accusa il consigliere regionale di Forza Italia – mente spudoratamente sapendo di mentire. Nell’addossare le responsabilità del caos sanitario del Sulcis Iglesiente di questi giorni al Direttore della Asl 7 Maurizio Calamida (Cup chiusi, ritardi e lamentele dei pazienti con intervento delle Forza dell’ordine per sedare gli animi esasperati), sta mettendo in scena il patetico e maldestro tentativo di lavarsene le mani. Luigi Arru pensa di farla franca sostenendo, in sostanza, che se i tagli alla Asl 7 hanno generato gravi problemi alle prestazioni – aggiunge Ignazio Locci – è il frutto “di una decisione presa nel febbraio di quest’anno, e pertanto non certo dall’attuale Giunta, sulla base di criteri di finanziamento anch’essi decisi dal precedente governo regionale”. Ma l’assessore ignora volutamente che le assegnazioni fatte nel mese di febbraio erano solo “teoriche e indicative”.»

«L’assessorato della Sanità, infatti, sa benissimo che nell’assestamento di bilancio che la Giunta sta programmando dovranno necessariamente essere inserite nuove risorse per il comparto sanitario – dice ancora Ignazio Locci -. E mi aspetto che all’Azienda sanitaria del Sulcis vengano trasferiti almeno altri 16 milioni di euro, in modo tale da contemperare le esigenze di assistenza con quelle di riduzione della spesa. Tra l’altro, l’assessore dovrebbe essere a conoscenza del fatto che nel finanziamento provvisorio del febbraio 2014 mancavano i fondi per le guardie mediche.»

«Ma a parte il goffo tentativo di addossare alla dirigenza della Asl 7 le responsabilità del problema – sottolinea ancora Locci – cosa propone per risolverlo, almeno temporaneamente, Luigi Arru? Nulla. Chiama in causa Maurizio Calamida e pazienza se gli utenti del territorio si affidano ai servizi sanitari consci di dover affrontare giornate di vera passione. Il problema va affrontato sfruttando l’assestamento di bilancio: alla sanità sarda, non solo della ex provincia di Carbonia Iglesias, occorrono 150 milioni di euro. L’assessore Arru – conclude Ignazio Locci – ne prenda atto e si dia una mossa.»