10 January, 2025
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Attacco centrale di Luca Genna copia

«#Sardegna promozione resuscita ed elargisce 3 milioni e mezzo di euro in co-marketing a una serie di società sportive della Sardegna, lasciando a bocca asciutta le squadre di volley e pallanuoto che disputano campionati nazionali professionistici.» La denuncia è di Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Se non c’è nulla da eccepire sui fondi destinati al #Cagliari Calcio e alla #Dinamo Sassari (rispettivamente 1,3 milioni di euro e 900mila euro), impegnate nei massimi campionati di categoria – aggiunge Ignazio Locci -, più di qualche dubbio resta in merito ai criteri utilizzati per attribuire 350mila euro alla #Torres maschile e 175mila euro a quella femminile, 175mila al #Cus Cagliari e 300mila euro sia al velista Andrea Mura per la “Route du rhum”, sia al Rally Costa Smeralda. Alle compagini impegnate nei difficili e costosissimi campionati di volley nazionali, invece, nemmeno un centesimo. Un fatto che induce a chiedersi sulla base di quali regole Sardegna promozione, fino all’altro giorno morta e sepolta per volontà dell’attuale Giunta regionale, abbia operato tali ed evidenti discriminazioni. Per ora resta un mistero, considerato che la delibera attualmente non è visibile nel sito istituzionale della Regione Sardegna.»

«A questo si aggiunge il gravissimo ritardo che si registra sulla liquidazione dei fondi regionali destinati alle società sportive che sta mettendo a rischio la sopravvivenza del sistema sportivo sia professionistico che dilettantistico. Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore regionale dello Sport facciano chiarezza sulle scelte operate da #Sardegna promozione – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – e si adoperino per sveltire la burocrazia che sta ingessando la liquidazione dei fondi regionali alle società sportive isolane.»

Carbosulcis 2Piras-Pigliaru 1 copia

«Che fine ha fatto il progetto di dismissione della miniera di Nuraxi Figus (#Carbosulcis)?». Lo chiede in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Sono ormai due mesi e più che attendiamo con pazienza che il presidente della Regione Sardegna e l’assessore dell’Industria si sveglino dal torpore e ci comunichino lo stato di attuazione del piano di chiusura della Miniera di Nuraxi Figus (Carbosulcis) – scrive Ignazio Locci -. Sono trascorsi oltre sessanta giorni da quando con i colleghi del Gruppo di Forza Italia Sardegna in Consiglio regionale abbiamo presentato un’interpellanza per conoscere la reale situazione della #Carbosulcis (controllata regionale al 100%). Ma nessuna risposta è pervenuta da parte di Francesco Pigliaru e Maria Grazia Piras. Nemmeno un “Tranquilli, stiamo lavorando”, così come solitamente dice l’assessore Piras per togliere le castagne dal fuoco.»

«Appare decisamente grave che ad oggi – aggiunge Locci -, nonostante gli adempimenti legislativi cui è tenuta la Giunta, non si conosca nei dettagli il piano di dismissione del giacimento minerario e quale sorte spetti alle maestranze impiegate nella #Carbosulcis, concessionaria di #Monte Sinni.»

Layout 1

E’ sempre più acceso lo scontro sulla sanità tra maggioranza e opposizione in #Consiglio regionale. A sferrare un nuovo attacco all’assessore della Sanità, Luigi Arru, è oggi Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Con una serie di circolari di dubbia legittimità – attacca Ignazio Locci – l’assessore regionale della Sanità sta interferendo nell’autonomia delle #Asl della Sardegna. Le Aziende sanitarie isolane sono così costrette a fare i conti con notevoli limitazioni gestionali che compromettono il buon funzionamento della macchina amministrativa. Ma non solo: il comportamento inqualificabile di Luigi Arru si perpetua anche con desolanti mancate risposte alle istanze delle Asl, evidenziando un mobbing politico ai danni delle dirigenze aziendali.»

«Siamo davanti a gratuite interferenze che stanno facendo male ai cittadini sardi, che di norma si aspettano servizi sanitari efficienti. Ma anziché garantire il buon funzionamento dei servizi – aggiunge Locci – la direzione generale dell’Assessorato preferisce comportarsi da braccio esecutivo politico, ignorando la leale collaborazione tra istituzioni e macchiandosi di un comportamento abbietto e scorretto.»

«Appare chiaro che la smania di potere sta obnubilando la percezione della realtà a qualche alto papavero del centrosinistra sardo. Il presidente Francesco Pigliaru – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – garantisca il buon funzionamento dell’assessorato della Sanità e non faccia pagare ai sardi la partita del tanto agognato commissariamento delle aziende.»

«Se dall’#Unione Europea arriva la giusta risposta in termini economici alle consistenti piogge che il 18 e il 19 novembre del 2013 colpirono violentemente la Sardegna creando danni ingenti a infrastrutture, allevatori e agricoltori, la #Regione non si faccia trovare impreparata e si attivi per essere in grado di erogare i contributi a partire dal primo gennaio del 2015.»

Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, interviene così nel dibattito sugli aiuti alle popolazioni alluvionate dello scorso novembre.

«Si tratta di 16,3 milioni di euro che serviranno in parte per compensare i costi sostenuti dalle autorità pubbliche per fronteggiare l’emergenza, e in parte per dare sollievo a quanti, nei tragici eventi del novembre scorso, persero in un attimo aziende, abitazioni, allevamenti di bestiame e colture. I fondi, al di là dei prossimi passaggi burocratici (approvazione del #Parlamento Europeo e successivamente del Consiglio), potrebbero essere nella disponibilità delle casse regionali già dalla fine del 2014. Ecco perché – conclude Ignazio Locci – la Regione deve immediatamente adoperarsi per far sì che chi ha diritto al sostegno economico non debba confrontarsi con la solita burocrazia incancrenita.»

Ignazio Locci 7 copiaAlcoa ingresso

Arrivano i primi commenti all’annuncio di Alcoa sulla chiusura dello stabilimento di Portovesme.

«Esattamente un mese fa – scrive in una nota Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia – invitai il presidente della Regione Francesco Pigliaru a non lasciarsi andare ai facili entusiasmi con cui commentava l’incontro sulla vertenza Alcoa tenutosi presso il ministero dello Sviluppo economico il 23 luglio scorso. E oggi, a testimonianza di quanto fossero incaute e premature le parole del Governatore, il quale auspicava “un clima di fiducia”, la multinazionale statunitense annuncia la chiusura definitiva dell’impianto di Portovesme. Una doccia gelata per gli operai della ex Alcoa, soprattutto per quelli appartenenti all’indotto degli appalti, che da oggi vedono sempre più vicina la fine della cassa integrazione e all’orizzonte lo spettro della disoccupazione.»

«Per Alcoa – aggiunge Locci – le condizioni strutturali che l’avevano indotta alla fermata degli impianti oltre due anni fa (tra prezzo dell’energia e carenza infrastrutturale), non sono mutate. È evidente che non ha intenzione di aspettare i tempi della politica, sia del governo nazionale che di quello regionale. E certo poco importa agli statunitensi se Francesco Pigliaru, a conclusione dell’ultimo vertice presso il Mise, aveva annunciato un “Memorandum of Understanding” da sottoscrivere entro il mese di agosto tra potenziale investitore (Glencore) e istituzioni, necessario per passare alla manifestazione di interesse. Ma inutile precisarlo, del documento non si sa nulla. Esistono solo delle timide rassicurazioni dell’assessore regionale dell’Industria rilasciate nel giorno di Ferragosto, con le quali comunicava ai lavoratori, in presidio dinanzi allo stabilimento da 100 giorni, che la regione era al lavoro per la risoluzione della vertenza. Ed i frutti di quel lavoro sono quelli, amari, che oggi gli operai sulcitani sono costretti a cogliere.»

«Ancora una volta – conclude Ignazio Locci – sollecito la Giunta regionale ad assumersi le sue responsabilità e la invito a far sentire la propria voce al governo di Matteo Renzi, che tutto sembra meno che interessato ai problemi del Sulcis. E al premier, invece, reitero l’appello a farsi vivo nel nostro territorio, per toccare con mano una realtà sempre più drammatica.»

Piras-Pigliaru 1 copia

Dopo la dura critica del consigliere regionale Ignazio Locci (FI) che in una nota diffusa ieri ha dichiarato che «è vergognoso che la Giunta regionale non abbia avvertito l’esigenza di salutare il rientro della gloriosa #Brigata Sassari da Herat», stamane sul sito della Regione Sardegna è stata pubblicata una nota, datata 24 agosto 2014, nella quale si legge che «l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, delegata dal presidente Francesco Pigliaru, era oggi ad Alghero per rappresentare la Giunta nel saluto di rientro dall’Afghanistan della Brigata Sassari. All’aeroporto militare ha dialogato con il comandante della Brigata, generale Manlio Scopigno, sulle attività dei sassarini».

 

«Nessun rappresentante del governo regionale si è degnato di presenziare al rientro della gloriosa #Brigata Sassari da Herat. Solo il sindaco di Sassari, che ha ricordato l’impegno dei nostri soldati per garantire la pace nel mondo, ha avuto il cuore di presentarsi all’arrivo dei sassarini.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«È vergognoso – aggiunge Ignazio Locci – che la Giunta regionale non abbia avvertito l’esigenza di salutarne il ritorno. Eppure, i rappresentanti politici sono sempre pronti a blandire la #Brigata Sassari, facendone sfoggio anche nella celebrazione de “Sa die de sa Sardinia”.»

«Da consigliere regionale – conclude Ignazio Locci – chiedo scusa alla Brigata e ringrazio il sindaco di Sassari per avere, almeno lui, salvato la faccia delle istituzioni.»

Carloforte 1Portoscuso 2Sant'Antioco 73 copia

«Se entro il 31 agosto l’assessorato regionale alla Sanità non stanzierà fondi aggiuntivi per il bilancio dell’#Azienda sanitaria locale n° 7 di Carbonia (al quale mancano 25 milioni di dotazione rispetto al 2013) nel giro di dieci giorni i CUP territoriali (Sant’Antioco, Portoscuso, Carloforte) chiuderanno i battenti per mancanza di risorse. Ma non solo: a rischiare seriamente sono anche tutti i giovani medici a contratto, tra urologi, cardiologi, fisiatri, geriatri, che, stante questa situazione, si vedranno sfumare il rinnovo del contratto. E a farne le spese, naturalmente, saranno gli utenti del Sulcis Iglesiente, già da tempo costretti a fare i conti con una sanità sempre più carente.»

A lanciare il grido d’allarme è Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«È evidente che alla Giunta di Francesco Pigliaru e, soprattutto, all’assessore alla Sanità Luigi Arru – aggiunge Ignazio Locci – non importa se le prestazioni mediche del territorio vanno a rotoli, se i cittadini si lamentano e sempre con maggiore frequenza sono costretti a recarsi nella blasonata Cagliari (che certo gode di attenzioni maggiori da parte della politica) per riuscire a ottenere visite specialistiche o qualsiasi altra prestazione. È evidente, perché nonostante le numerose sollecitazioni volte a strappare risorse supplementari – quanto meno quelle che mancano rispetto al bilancio del 2013 – del sottoscritto, dei sindaci, dei sindacati e persino del Direttore generale della ASL 7 Maurizio Calamida, ancora non è arrivata alcuna risposta. Silenzio tombale. Ma del resto, c’è poco di cui stupirsi: come ho sostenuto in più occasioni, le politiche sanitarie della Giunta regionale stanno segnando il passo di questo esecutivo.»

«Luigi Arru deve smetterla di giocare con la pelle dei cittadini e deve immediatamente recuperare i fondi necessari per salvare il salvabile della sanità della ex provincia di Carbonia Iglesias. Non si può più assistere a questo gioco che, francamente – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco -, sembra celare un atteggiamento punitivo verso manager evidentemente poco graditi.»

Sardamag dall'alto 1 copiaTore Cherchi 12 copia

Le bonifiche del sito #ex Sardamag non decollano ed Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, interviene con una proposta rivolta alla Giunta regionale.

«La Regione affidi al Commissario per il Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, il fascicolo sulle bonifiche nelle aree ex Sardamag di Sant’Antioco, unica strada percorribile per sveltire il processo di conversione del sito, indispensabile per il rilancio del turismo portuale e residenziale del Sulcis Iglesiente. Attendere pazientemente i tempi biblici della burocrazia regionale – cui si aggiunge un evidente disinteresse della Giunta Pigliaru – significa accettare che quelle aree restino il simbolo del mancato rilancio del territorio per chissà quanto tempo ancora.»

«Il 5 giugno scorso ho presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta con la quale ho chiesto al presidente della Regione e all’assessore all’Industria se fossero a conoscenza della situazione di stallo delle operazioni di risanamento delle aree e quali provvedimenti urgenti intendessero mettere in atto per risolverla in maniera organica e con tempi certi – aggiunge Ignazio Locci – ma, a distanza di quasi due mesi e mezzo, non è arrivata alcuna risposta. Ignoriamo, dunque, quali azioni l’esecutivo del Presidente della Regione intenda attuare per far ripartire le bonifiche, ferme al palo ormai da tempo.»

«A questo punto, la soluzione più semplice è affidare il fascicolo a un’unica figura, il #Commissario per l’attuazione del Piano Sulcis, mettendolo nelle condizioni di operare affinché riparta una volta per tutte un processo di risanamento atteso dalla comunità antiochense e dall’intero territorio sulcitano. E per questo – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – invito tutta la classe politica, senza distinzioni di sorta, a impegnarsi perché in un modo o nell’altro si esca dalla impasse e si dia un futuro al Sulcis Iglesiente.»

Ignazio Locci 7 copia

«Con un Governo regionale senza idee, troppo poco interessato alle istanze degli “ultimi”, per i lavoratori in utilizzo presso gli enti amministrativi della Sardegna si prospettano tempi decisamente duri: il 31 agosto prossimo scadranno i progetti in utilizzo che riguardano 320 ex lavoratori percettori di ammortizzatori sociale in deroga (di cui un centinaio appartenenti al disastrato Sulcis) e l’unica soluzione che la Giunta Pigliaru è riuscita a individuare sono 700 euro mensili in cambio di 80 ore di impegno civico. Un trattamento che durerà quattro mesi, fino al 31/12/2014, che non garantisce previdenza, malattia, o qualsiasi altro diritto di cui fino a oggi hanno beneficiato.» Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia.

«Questo accade – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – perché la Regione, ancora una volta, si presenta alle scadenze senza uno straccio di idea o progetto. Nei giorni scorsi, infatti, è stato siglato l’accordo istituzionale per gli ammortizzatori in deroga, nel rispetto del decreto del ministero del Lavoro e politiche sociali (n° 83473 del 1/05/2014) che ha drasticamente modificato i termini di concessione degli stessi, con grave impatto sui lavoratori attualmente utilizzati negli enti e per i quali sono già scaduti i tre anni di deroga. Risultato: in base alla nuova disciplina ministeriale non sarà più possibile prorogare i progetti in utilizzo. E a questi lavoratori, grazie a una Regione impreparata e sonnecchiante, resta un misero sussidio straordinario di 700 euro mensili fino alla fine dell’anno. 

A questo punto viene spontaneo chiedersi cosa accadrà dal primo gennaio 2015. La Giunta dei professori non fa dormire sonni tranquilli a nessuno, figuriamoci a chi già da oggi guarda alla scadenza del 31/12 come un vero incubo. Perché se in questi mesi la Regione non troverà una soluzione definitiva, per i 320 “ultimi” si apriranno le porte dell’inferno (si consideri, inoltre, che la stessa sorte spetterà anche a tutti coloro che gradualmente termineranno i tre anni di deroga). Francesco Pigliaru è, dunque, chiamato a fornire al più presto una risposta concreta, consapevole che non possiamo permetterci di abbandonare nessuno. Oggi sono 320 – conclude Ignazio Locci – domani saranno molti di più.»

In serata Ignazio Locci ha diffuso una nuova nota sull’argomento.

«A parte l’evidente confusione tra competenze regionali e statali, l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, mi dà pienamente ragione e conferma i timori che ho manifestato in merito alla drammatica situazione dei lavoratori in utilizzo. Mura, in sostanza, ammette che per loro ancora non è previsto alcun progetto concernente le politiche attive per il lavoro, che sono la vera competenza della Regione (e sarebbe bene che qualcuno glielo ricordasse). Al di là dello strumento di elemosina concesso (700 euro mensili in cambio di 80 ore di servizio civico fino al 31/12/2014), non esiste nessun progetto per il futuro. Ergo: questi 320 “ultimi” sono destinati a uscire dai cicli produttivi.»