11 March, 2025
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Ignazio Locci 7 copiaAlcoa ingresso

Arrivano i primi commenti all’annuncio di Alcoa sulla chiusura dello stabilimento di Portovesme.

«Esattamente un mese fa – scrive in una nota Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia – invitai il presidente della Regione Francesco Pigliaru a non lasciarsi andare ai facili entusiasmi con cui commentava l’incontro sulla vertenza Alcoa tenutosi presso il ministero dello Sviluppo economico il 23 luglio scorso. E oggi, a testimonianza di quanto fossero incaute e premature le parole del Governatore, il quale auspicava “un clima di fiducia”, la multinazionale statunitense annuncia la chiusura definitiva dell’impianto di Portovesme. Una doccia gelata per gli operai della ex Alcoa, soprattutto per quelli appartenenti all’indotto degli appalti, che da oggi vedono sempre più vicina la fine della cassa integrazione e all’orizzonte lo spettro della disoccupazione.»

«Per Alcoa – aggiunge Locci – le condizioni strutturali che l’avevano indotta alla fermata degli impianti oltre due anni fa (tra prezzo dell’energia e carenza infrastrutturale), non sono mutate. È evidente che non ha intenzione di aspettare i tempi della politica, sia del governo nazionale che di quello regionale. E certo poco importa agli statunitensi se Francesco Pigliaru, a conclusione dell’ultimo vertice presso il Mise, aveva annunciato un “Memorandum of Understanding” da sottoscrivere entro il mese di agosto tra potenziale investitore (Glencore) e istituzioni, necessario per passare alla manifestazione di interesse. Ma inutile precisarlo, del documento non si sa nulla. Esistono solo delle timide rassicurazioni dell’assessore regionale dell’Industria rilasciate nel giorno di Ferragosto, con le quali comunicava ai lavoratori, in presidio dinanzi allo stabilimento da 100 giorni, che la regione era al lavoro per la risoluzione della vertenza. Ed i frutti di quel lavoro sono quelli, amari, che oggi gli operai sulcitani sono costretti a cogliere.»

«Ancora una volta – conclude Ignazio Locci – sollecito la Giunta regionale ad assumersi le sue responsabilità e la invito a far sentire la propria voce al governo di Matteo Renzi, che tutto sembra meno che interessato ai problemi del Sulcis. E al premier, invece, reitero l’appello a farsi vivo nel nostro territorio, per toccare con mano una realtà sempre più drammatica.»

Piras-Pigliaru 1 copia

Dopo la dura critica del consigliere regionale Ignazio Locci (FI) che in una nota diffusa ieri ha dichiarato che «è vergognoso che la Giunta regionale non abbia avvertito l’esigenza di salutare il rientro della gloriosa #Brigata Sassari da Herat», stamane sul sito della Regione Sardegna è stata pubblicata una nota, datata 24 agosto 2014, nella quale si legge che «l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, delegata dal presidente Francesco Pigliaru, era oggi ad Alghero per rappresentare la Giunta nel saluto di rientro dall’Afghanistan della Brigata Sassari. All’aeroporto militare ha dialogato con il comandante della Brigata, generale Manlio Scopigno, sulle attività dei sassarini».

 

«Nessun rappresentante del governo regionale si è degnato di presenziare al rientro della gloriosa #Brigata Sassari da Herat. Solo il sindaco di Sassari, che ha ricordato l’impegno dei nostri soldati per garantire la pace nel mondo, ha avuto il cuore di presentarsi all’arrivo dei sassarini.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«È vergognoso – aggiunge Ignazio Locci – che la Giunta regionale non abbia avvertito l’esigenza di salutarne il ritorno. Eppure, i rappresentanti politici sono sempre pronti a blandire la #Brigata Sassari, facendone sfoggio anche nella celebrazione de “Sa die de sa Sardinia”.»

«Da consigliere regionale – conclude Ignazio Locci – chiedo scusa alla Brigata e ringrazio il sindaco di Sassari per avere, almeno lui, salvato la faccia delle istituzioni.»

Carloforte 1Portoscuso 2Sant'Antioco 73 copia

«Se entro il 31 agosto l’assessorato regionale alla Sanità non stanzierà fondi aggiuntivi per il bilancio dell’#Azienda sanitaria locale n° 7 di Carbonia (al quale mancano 25 milioni di dotazione rispetto al 2013) nel giro di dieci giorni i CUP territoriali (Sant’Antioco, Portoscuso, Carloforte) chiuderanno i battenti per mancanza di risorse. Ma non solo: a rischiare seriamente sono anche tutti i giovani medici a contratto, tra urologi, cardiologi, fisiatri, geriatri, che, stante questa situazione, si vedranno sfumare il rinnovo del contratto. E a farne le spese, naturalmente, saranno gli utenti del Sulcis Iglesiente, già da tempo costretti a fare i conti con una sanità sempre più carente.»

A lanciare il grido d’allarme è Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«È evidente che alla Giunta di Francesco Pigliaru e, soprattutto, all’assessore alla Sanità Luigi Arru – aggiunge Ignazio Locci – non importa se le prestazioni mediche del territorio vanno a rotoli, se i cittadini si lamentano e sempre con maggiore frequenza sono costretti a recarsi nella blasonata Cagliari (che certo gode di attenzioni maggiori da parte della politica) per riuscire a ottenere visite specialistiche o qualsiasi altra prestazione. È evidente, perché nonostante le numerose sollecitazioni volte a strappare risorse supplementari – quanto meno quelle che mancano rispetto al bilancio del 2013 – del sottoscritto, dei sindaci, dei sindacati e persino del Direttore generale della ASL 7 Maurizio Calamida, ancora non è arrivata alcuna risposta. Silenzio tombale. Ma del resto, c’è poco di cui stupirsi: come ho sostenuto in più occasioni, le politiche sanitarie della Giunta regionale stanno segnando il passo di questo esecutivo.»

«Luigi Arru deve smetterla di giocare con la pelle dei cittadini e deve immediatamente recuperare i fondi necessari per salvare il salvabile della sanità della ex provincia di Carbonia Iglesias. Non si può più assistere a questo gioco che, francamente – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco -, sembra celare un atteggiamento punitivo verso manager evidentemente poco graditi.»

Sardamag dall'alto 1 copiaTore Cherchi 12 copia

Le bonifiche del sito #ex Sardamag non decollano ed Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, interviene con una proposta rivolta alla Giunta regionale.

«La Regione affidi al Commissario per il Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, il fascicolo sulle bonifiche nelle aree ex Sardamag di Sant’Antioco, unica strada percorribile per sveltire il processo di conversione del sito, indispensabile per il rilancio del turismo portuale e residenziale del Sulcis Iglesiente. Attendere pazientemente i tempi biblici della burocrazia regionale – cui si aggiunge un evidente disinteresse della Giunta Pigliaru – significa accettare che quelle aree restino il simbolo del mancato rilancio del territorio per chissà quanto tempo ancora.»

«Il 5 giugno scorso ho presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta con la quale ho chiesto al presidente della Regione e all’assessore all’Industria se fossero a conoscenza della situazione di stallo delle operazioni di risanamento delle aree e quali provvedimenti urgenti intendessero mettere in atto per risolverla in maniera organica e con tempi certi – aggiunge Ignazio Locci – ma, a distanza di quasi due mesi e mezzo, non è arrivata alcuna risposta. Ignoriamo, dunque, quali azioni l’esecutivo del Presidente della Regione intenda attuare per far ripartire le bonifiche, ferme al palo ormai da tempo.»

«A questo punto, la soluzione più semplice è affidare il fascicolo a un’unica figura, il #Commissario per l’attuazione del Piano Sulcis, mettendolo nelle condizioni di operare affinché riparta una volta per tutte un processo di risanamento atteso dalla comunità antiochense e dall’intero territorio sulcitano. E per questo – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – invito tutta la classe politica, senza distinzioni di sorta, a impegnarsi perché in un modo o nell’altro si esca dalla impasse e si dia un futuro al Sulcis Iglesiente.»

Ignazio Locci 7 copia

«Con un Governo regionale senza idee, troppo poco interessato alle istanze degli “ultimi”, per i lavoratori in utilizzo presso gli enti amministrativi della Sardegna si prospettano tempi decisamente duri: il 31 agosto prossimo scadranno i progetti in utilizzo che riguardano 320 ex lavoratori percettori di ammortizzatori sociale in deroga (di cui un centinaio appartenenti al disastrato Sulcis) e l’unica soluzione che la Giunta Pigliaru è riuscita a individuare sono 700 euro mensili in cambio di 80 ore di impegno civico. Un trattamento che durerà quattro mesi, fino al 31/12/2014, che non garantisce previdenza, malattia, o qualsiasi altro diritto di cui fino a oggi hanno beneficiato.» Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia.

«Questo accade – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – perché la Regione, ancora una volta, si presenta alle scadenze senza uno straccio di idea o progetto. Nei giorni scorsi, infatti, è stato siglato l’accordo istituzionale per gli ammortizzatori in deroga, nel rispetto del decreto del ministero del Lavoro e politiche sociali (n° 83473 del 1/05/2014) che ha drasticamente modificato i termini di concessione degli stessi, con grave impatto sui lavoratori attualmente utilizzati negli enti e per i quali sono già scaduti i tre anni di deroga. Risultato: in base alla nuova disciplina ministeriale non sarà più possibile prorogare i progetti in utilizzo. E a questi lavoratori, grazie a una Regione impreparata e sonnecchiante, resta un misero sussidio straordinario di 700 euro mensili fino alla fine dell’anno. 

A questo punto viene spontaneo chiedersi cosa accadrà dal primo gennaio 2015. La Giunta dei professori non fa dormire sonni tranquilli a nessuno, figuriamoci a chi già da oggi guarda alla scadenza del 31/12 come un vero incubo. Perché se in questi mesi la Regione non troverà una soluzione definitiva, per i 320 “ultimi” si apriranno le porte dell’inferno (si consideri, inoltre, che la stessa sorte spetterà anche a tutti coloro che gradualmente termineranno i tre anni di deroga). Francesco Pigliaru è, dunque, chiamato a fornire al più presto una risposta concreta, consapevole che non possiamo permetterci di abbandonare nessuno. Oggi sono 320 – conclude Ignazio Locci – domani saranno molti di più.»

In serata Ignazio Locci ha diffuso una nuova nota sull’argomento.

«A parte l’evidente confusione tra competenze regionali e statali, l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, mi dà pienamente ragione e conferma i timori che ho manifestato in merito alla drammatica situazione dei lavoratori in utilizzo. Mura, in sostanza, ammette che per loro ancora non è previsto alcun progetto concernente le politiche attive per il lavoro, che sono la vera competenza della Regione (e sarebbe bene che qualcuno glielo ricordasse). Al di là dello strumento di elemosina concesso (700 euro mensili in cambio di 80 ore di servizio civico fino al 31/12/2014), non esiste nessun progetto per il futuro. Ergo: questi 320 “ultimi” sono destinati a uscire dai cicli produttivi.»

Aeroporto Elmas 1 copia

«In tema di #continuità territoriale c’è ancora molto lavoro da fare. Accolgo con favore la notizia che Meridiana e Alitalia hanno messo a disposizione 33mila posti in più da giugno a settembre sulle rotte della Continuità territoriale. Ma occorre ricordare all’assessore ai Trasporti Massimo Deiana che c’è ancora tanta strada da percorrere per consentire ai sardi di viaggiare liberamente. L’obiettivo su cui ragionare è un nuovo modello di Continuità (“Continuità 3”) che, entro il primo gennaio 2016, sia capace di assicurare altri 30mila posti aggiuntivi.»

Lo ha detto Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, dopo la conferenza stampa dell’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana.

«I 33mila posti in più attuali sono certamente un ottimo risultato – ha aggiunto Ignazio Locci – ma il merito va riconosciuto all’ex Governatore Ugo Cappellacci, che nonostante le critiche pretestuose del centrosinistra (lo stesso che oggi cerca di fare proprio il traguardo raggiunto) aveva progettato e concordato un sistema di #continuità territoriale degno della nostra Terra e dei diritti dei sardi.»

Ignazio Locci 22 copia

Il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci rivolge un appello al Governatore, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, affinché ascoltino le proposte dell’opposizione e portino il progetto di riforma degli enti locali – ammesso esista – sul tavolo della discussione.

«Nell’intervista rilasciata a L’Unione sarda dall’assessore Erriu (pubblicata nell’edizione odierna) – ha detto Ignazio Locci – emerge una Giunta con idee poco chiare e, va da sé, in ritardo con i tempi di approvazione della riforma. In tema di enti locali, infatti, il centrosinistra non se la passa per niente bene: tra Partito democratico e Sel esistono differenze di vedute sostanziali che rischiano di lasciare a un punto morto la discussione. E a peggiorare il quadro di incertezza si aggiunge un Pd nel cui interno spiccano visioni in disaccordo tra loro, con esponenti del partito che punterebbero addirittura a far resuscitare le province.«

«Ma il tempo stringe – ha aggiunto il consigliere regionale di Sant’Antioco – la scadenza del 31 dicembre è ormai alle porte e non sarà facile superare le divergenze all’interno della maggioranza. Ecco perché è indispensabile l’apporto di tutte le forze politiche in campo: Erriu non può pretendere di portare avanti un progetto di riforma che non solo fa storcere il naso a Sel e a una parte del suo partito, ma non è nemmeno condiviso con l’opposizione.»

«Ciò che a noi sta principalmente a cuore – e anche di questo vorremmo poter discutere – ha concluso Ignazio Locci – è la sopravvivenza dei piccoli comuni. Con la riforma del ministro Graziano Del Rio, infatti, i centri sardi al di sotto dei 5000 abitanti (che rappresentano la maggioranza dei comuni dell’isola), rischiano di chiudere definitivamente bottega. È necessario, dunque, mantenere ed esercitare la potestà primaria in materia di organizzazione degli enti locali, salvaguardando la nostra specialità. Ma l’assessore degli Enti locali sembra invece proiettato verso una Regione “Cagliaricentrica”.»

Ignazio Locci.

Ignazio Locci.

«Il Governo torni sui suoi passi e abbandoni definitivamente la scellerata idea di chiudere il #carcere di Iglesias. La soppressione dell’istituto di pena creerebbe enormi danni al territorio, sia in termini economici che sociali e rappresenterebbe l’ennesimo tentativo insano di razionalizzazione proprio in settori dove non se ne avverte la necessità.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Nell’incontro che si è svolto l’altro ieri tra il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e una delegazione di parlamentari sardi – aggiunge Locci – sarebbe emersa la volontà del Governo di rallentare le operazioni di chiusura delle carceri di Iglesias e Macomer, che potrebbero persino essere stoppate definitivamente. Ma prima di cantare vittoria sarebbe bene pretendere garanzie concrete: il Governo di Matteo Renzi ha già dimostrato ai sardi di non farsi scrupoli a disattendere gli impegni assunti a suo tempo (si veda la mancata deroga ai posti letto per il #San Raffaele di Olbia). Ora più che mai, dunque, è necessario che Pigliaru mantenga alta la guardia – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – evitando attestati di fiducia incondizionata.»

Ignazio Locci 22 copia

Il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci è intervenuto ieri sera sui problemi legati all’apertura del nuovo ospedale #San Raffaele di Olbia.

«Per l’apertura dell’ospedale #San Raffaele di Olbia occorrono fatti concreti. E di concreto, per ora, ci sono solo i tagli ai posti letto disposti dal governo con l’approvazione del regolamento per la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera italiana, che porta da 4,1 a 3,7 i posti letto ogni mille abitanti. Senza la deroga del Governo ai posti letto l’operazione #San Raffaele rischia di saltare.»

«E a poco servono le rassicurazioni del presidente della Regione Francesco Pigliaru, che si è affrettato a spendere parole di “amicizia” nei confronti dell’Esecutivo nazionale, convinto che rispetterà gli impegni assunti a suo tempo con una stretta di mano. Per ora nel decreto #Sblocca Italia non compare alcuna deroga, e c’è tempo soltanto fino al 31 agosto. Il Governatore – ha concluso Ignazio Locci – si impegni in prima persona affinché l’operazione #San Raffaele non fallisca.»