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È stata inaugurata questa mattina, nella sala riunioni della Torre civica di Carbonia, la terza edizione di “Una miniera di Cultura”, evento inserito nel circuito regionale “L’Isola dei libri” che fino al 18 novembre sarà occasione di promozione dell’editoria libraria sarda e al contempo di valorizzazione del territorio del Sulcis, della sua storia e delle sue specificità.
Ad illustrare il ricco programma di appuntamenti sono state il sindaco Paola Massidda, l’assessore comunale della Cultura, il presidente AES Simonetta Castia ed Ilaria Portas, capo di Gabinetto dell’assessorato regionale alla Cultura, che ha portato i saluti dell’assessore Giuseppe Dessena.
«Siamo tornati a Carbonia – ha spiegato Ilaria Portas – perché crediamo che sia importante consolidare eventi culturali di diffusione dell’editoria sarda, in una città in cui la crisi post-industriale si è fatta particolarmente sentire. La Regione ci crede, ci investe, nell’auspicio che queste iniziative possano essere veicolo per un nuovo sviluppo dei territori dell’isola. Al circuito quest’anno è stato aggiunto un nuovo appuntamento che si terrà a Fonni a metà dicembre.»
Il passaggio dalla miniera di carbone a quella culturale è stato enfatizzato in particolar modo dalla prima cittadina, Paola Massidda. «L’obiettivo che vogliamo perseguire è quello di una cultura intesa non solo come crescita personale e strumento per combattere la solitudine del territorio, ma anche come stimolo per la crescita economica».
Non a caso il capoluogo sulcitano ha vinto il prestigioso riconoscimento di “Città che legge 2018-2019” assieme ad altri quattrocento comuni, ricavandone premi in denaro che possono permettere di rafforzare il cammino intrapreso. Al riguardo è stato fatto l’esempio della cittadina tedesca di Oberhausen, che ha utilizzato l’architettura industriale residua come strumento e luogo di cultura e di sport.
Per l’assessore Sabrina Sabiu ‘Una miniera di cultura’ è oltretutto occasione di riscoperta di tanti aspetti della nostra storia: «Saranno occasione di approfondimento la conferenza di domenica sulle città di fondazione e la presentazione di diverse opere che ricordano quegli anni sotto il duplice aspetto che inquadra da un lato gli operai che lavorarono all’edificazione, e dall’altro dei minatori che ne rappresentavano un po’ il cuore pulsante. Ma iniziative come questa, hanno anche lo scopo di cercare di abbattere il disagio sociale, che è tristemente presente nelle realtà periferiche».
«Questa tipologia di manifestazioni non parte dall’alto ma dal basso – ha affermato la presidente degli Editori sardi, Simonetta Castia – ha bisogno di interagire con il territorio che racconta e di avere la possibilità di svilupparsi nel tempo. È una filosofia che l’AES intraprende da trent’anni e il libro sardo ne è lo strumento principale. Quella dell’Isola dei libri è una sperimentazione riuscita al punto che altre amministrazioni stanno esprimendo il desiderio di far parte del circuito.»
Durante la mattinata, nelle sale della Biblioteca comunale, si sono svolti numerosi incontri con le scuole, e in serata, alla Torre Civica, prendono il via invece gli incontri con gli autori. Sono presenti trenta editori provenienti da ogni parte della Sardegna.
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