Al via 315 stabilizzazioni di operai semestrali all’Agenzia Forestas.
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Verranno assunti a tempo indeterminato 315 operai dell’agenzia Forestas: lo ha annunciato questa mattina alla commissione Prima del Consiglio regionale l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, nel corso dell’audizione sul tema dell’ex Ente Foreste.
Rispondendo alle domande del presidente del “parlamentino”, on. Francesco Agus, l’esponente della Giunta si è soffermata sull’ipotesi dell’applicazione del contratto della Regione ai dipendenti di Forestas e sui relativi costi. Anche il tema delle mansioni superiori attribuite in questi anni agli operai è stato esaminato, con l’ipotesi di una riserva del 50 per cento dei posti che saranno messi a concorso pubblico.
Il presidente Agus ha ricordato che «su 3781 operai il 60 per cento ha il primo livello e saranno, dunque, possibili e necessarie progressioni al secondo e terzo livello».
Il consigliere Daniele Cocco ha detto che «il guaio di Forestas sono anche i mansionati al quarto livello, che a breve non potranno più svolgere le funzioni e nei cantieri ci saranno seri problemi».
Per l’Inps sono poi stati auditi la direttrice regionale Cristina Deidda e la sua vice Irene Cammarata, che hanno ribadito la posizione dell’ente: «Forestas rientra tra le pubbliche amministrazioni. Gli operai di Forestas, a differenza dei colleghi amministrativi, non sono inquadrati nella cassa pensionistica pubblica ma in quella privata, per una questione di mansioni svolte». Secondo l’Inps non c’è «nessun aggravio di costi sotto il profilo previdenziale nel caso in cui ai lavoratori di Forestas il Consiglio regionale riconosca con una legge l’applicazione del contratto della Regione».
Al termine di questo lungo ciclo di audizioni (ieri è stata la volta dei sindacati confederali, gli autonomi e il direttore generale di Forestas) il presidente Francesco Agus ha detto: «No alle fughe in avanti: parliamo di un ente complesso e di dimensioni enormi e la cui costruzione ha una storia tutt’altro che lineare. I problemi riscontrati in questi mesi erano facilmente prevedibili e meritavano una riflessione più seria negli anni scorsi. Stiamo lavorando per avere un quadro complessivo di situazioni e norme. Soltanto dopo questa fase si potrà ragionare sulle soluzioni».