23 December, 2024
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Buone pratiche, ulteriori margini d’intervento, criticità. Si è analizzato ciascuno di questi aspetti nel convegno “Lavoro e Giustizia minorile: percorsi di inclusione”, che si è tenuto oggi al Lazzaretto di Cagliari. L’iniziativa, organizzata dall’assessorato regionale del Lavoro in collaborazione con il Centro di Giustizia minorile di Cagliari, ha messo a confronto rappresentanti istituzionali, esperti e operatori che lavorano a contatto con i ragazzi presi in carico dal circuito della giustizia minorile, per fare il punto sugli interventi messi in campo sul territorio sardo con il contributo della Regione, prendendo spunto dal Protocollo d’intesa stipulato lo scorso 9 maggio a Cagliari proprio tra l’Assessorato e il Centro di Giustizia minorile.
«Da tempo l’assessorato collabora con il Tribunale dei minori e con il Dipartimento della giustizia minorile – ha detto l’assessore Virginia Mura -. Avvertiamo la comune necessità di dare risposte a ragazzi che non dobbiamo lasciare indietro nonostante abbiano un percorso difficile, anzi soprattutto per questo. Parliamo di giovanissimi – aggiunge l’assessore del Lavoro – che hanno incontrato l’ambito penale e la giustizia minorile. L’impegno delle istituzioni deve essere di operare insieme per dar loro una seconda possibilità, ma la giornata di oggi è stata importante anche perché ha iniziato a coinvolgere il mondo imprenditoriale. C’è bisogno di chi dà lavoro per offrire nuove chances a chi vuole riscattarsi. Vogliamo richiamare la responsabilità sociale del tessuto produttivo, in modo da poter offrire percorsi di inclusione a questi giovani.»

Nel corso della mattinata la dirigente del Centro di giustizia minorile per la Sardegna, Isabella Mastropasqua, ha presentato il libro-inchiesta di cui è coautrice “Lavori In-Giusti – Indagine sul lavoro minorile nel circuito della Giustizia penale”. Il volume, realizzato in collaborazione con Save the Children, individua una correlazione piuttosto precisa tra ‘lavoro precoce’, spesso vero e proprio sfruttamento, e devianza minorile. La ricerca dimostra come il 70% dei giovanissimi che finiscono nelle maglie della giustizia hanno incrociato il “lavoro precoce”, il 40% addirittura prima dei quattordici anni di età e l’11% entro gli undici anni. Il lavoro insomma, che è forse la massima forma di inclusione sociale, da questi ragazzi, provenienti da contesti familiari e sociali problematici, spesso viene invece associato a situazioni che hanno già incrociato e da cui sono stati respinti. Nel libro si dà anche conto della buona pratica avviata in Sardegna con la collaborazione tra istituzioni, sfociata nell’estensione del “Tirocinio atipico” e fatta propria, come buona pratica, dalla Conferenza Stato–Regioni.
Nel corso della mattinata sono intervenuti la Presidente del Tribunale per i minorenni di Cagliari Marinella Polo, il senatore Ignazio Angioni (componente della Commissione Lavoro) e Piergiorgio Pirisi, educatore del Centro di Giustizia minorile per la Sardegna. Il convegno ha anche ospitato le storie di realtà che si occupano del reinserimento lavorativo dei ragazzi presi in carico dal sistema della giustizia minorile penale (le cooperative Elan, Lariso ed Eugo Sardegna) e le testimonianze dirette, a tratti toccanti, di alcuni ragazzi che hanno avuto problemi con la giustizia e che ora stanno trovando riscatto attraverso la possibilità di imparare un mestiere.

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Venerdì 24 giugno, al Lazzaretto di Cagliari, è in programma il convegno “Lavoro e Giustizia minorile: percorsi di inclusione”. L’iniziativa, organizzata dall’Assessorato regionale del Lavoro, sarà l’occasione per illustrare i progetti di integrazione socio-lavorativa rivolti a minori e giovani adulti detenuti realizzati dal Centro di giustizia minorile per la Sardegna e gli interventi messi in campo sul territorio sardo con il contributo della Regione.

Tra gli argomenti che animeranno la mattinata di lavori, è in scaletta anche un focus dedicato agli strumenti che facilitano l’inserimento lavorativo dei soggetti sottoposti a misure penali, come ad esempio il “Tirocinio atipico“, rispetto al quale la Regione ha adottato apposite Linee guida, recependo l’Accordo siglato in sede di Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome.

Il programma dei lavori si aprirà alle 9.30, con i saluti dell’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e del capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del ministero della Giustizia Francesco Cascini. A seguire spazio agli interventi della dirigente del Centro di giustizia minorile per la Sardegna Isabella Mastropasqua (che presenta il libro “Lavori In-Giusti – Indagine sul lavoro minorile nel circuito della Giustizia penale”); della Presidente del Tribunale per i minorenni di Cagliari Marinella Polo, dei senatori Ignazio Angioni (componente della commissione Lavoro) e Giuseppe Luigi Cucca (componente della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica), e di Piergiorgio Pirisi, Educatore del Centro di Giustizia minorile per la Sardegna. Intorno alle 12 saranno inoltre presentate alcune testimonianze dirette dell’inserimento lavorativo di soggetti sottoposti a misure penali. Chiuderà i lavori l’assessore del Lavoro, Virginia Mura.
Sono invitati a partecipare i rappresentanti del terzo settore, gli operatori sociali, i soggetti istituzionali, le associazioni di categoria e gli imprenditori sensibili ai temi dell’inclusione sociale e lavorativa dei detenuti.

Centro direzionale Iglesias

Sabato 8 marzo, alle ore 11.00, nel Centro Direzionale di Via Isonzo, sarà firmato dal Centro Servizi Minorili di Cagliari e dal comune di Iglesias un protocollo d’intesa finalizzato ad una collaborazione sul territorio, con l’apertura di una sede staccata ad Iglesias a servizio di tutto il Sulcis. L’ufficio del Centro Servizi Minorili sarà in Piazza Municipio, presso il Palazzo municipale.

Saranno presenti la dott.ssa Isabella Mastropasqua, la dott.ssa Giovanna Allegri, rispettivamente responsabile e vice responsabile del Centro Servizi Minorili, il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo e l’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Ferrara.

«Si tratta di un grande passo avanti per affrontare con più incisività – commenta l’assessore ai Servizi Sociali – un problema sempre più pressante, visto il crescere dei minori con a carico procedimenti penali. Il Servizio Sociale potrà approntare una serie di progetti in loco personalizzati per i minori in modo da favorirne l’inclusione sociale e combattere così la devianza penale.»