2 November, 2024
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Festa della letteratura Bimbi a Bordo (BAB) spegne quest’anno 10 candeline. Un traguardo importante e speciale per il Festival letterario dedicato a bambini e ragazzi che, alla sua decima edizione, vede anche il passaggio di consegne dal suo Direttore Scientifico storico, Mara Durante (con i ringraziamenti da parte di tutti gli organizzatori del BAB e del Comune di Guspini per questi anni di lavoro), al nuovo: Martino Negri, illustre docente dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Le sue ricerche si sviluppano specialmente nell’ambito della letteratura per l’infanzia e della didattica della letteratura, focalizzandosi sulla forma narrativa del picture book.

Dal 23 al 28 agosto, il Festival (diffuso) di Guspini. In leggerezza, con profondità: narrare senza paura”. E’ questo il tema, scelto per la decima edizione della Festa Bab, che ci riconduce alle parole di Italo Calvino, autore che ha spesso analizzato la tematica della leggerezza e della profondità. Nel 1964 proprio Italo Calvino scrisse che ogni nuovo libro letto in giovinezza è un nuovo occhio che si apre sul mondo modificando «la vista degli altri occhi o libri-occhi che si avevano prima».

«A distanza di più di cinquant’anni – ha detto Martino Negriil mondo pare diventato terribilmente complesso, fitto di contraddizioni, a tratti inquietante e minaccioso, e le bambine e i bambini si affacciano su tale complessità sempre più precocemente, con o senza il permesso degli adulti. Per questo l’affermazione di Calvino indica ancora una possibilità importante, una strada possibile nell’ottica di costruire strumenti di comprensione del mondo ampi e articolati, adeguati alle trasformazioni radicali e repentine che stiamo vivendo: la via delle storie. E sono proprio le storie ad offrire occasioni fondamentali di decentramento culturale e cognitivo, insegnando ad assumere come proprio lo sguardo altrui, a camminare per un po’ – per la durata della lettura e a volte anche dopo con le scarpe di qualcun altro, imparando ad aprire nuovi occhi sul mondo, come scriveva Calvino, e, dunque, a disporsi all’ascolto, a un ascolto più attento di prospettive che non siano le proprie. Il diritto alla leggerezza, al godimento puro che solo una buona storia sa regalare, va così di pari passo col diritto al peso, alla profondità e alla serietà: a quella serietà – anche del gioco ha concluso Martino Negri che ha a che fare col rispetto dell’intelligenza e della sensibilità infantili, e con il diritto alla bellezza che riguarda tutti e a cui una letteratura che voglia dirsi tale, a maggior ragione se rivolta all’infanzia, dovrebbe sempre ambire.»