4 November, 2024
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Prosegue la mobilitazione del movimento pastori sardi e del movimento artigiani commercianti liberi Sulcis. Due giorni fa hanno manifestato a San Giovanni Suergiu, presso l’Unione dei comuni, a fianco dell’aula consiliare, in via Porto Botte, prima iniziativa di una nuova stagione di rivendicazioni, a fronte di una crisi economica che sta mettendo in ginocchio interi settori come quello agropastorale, il commercio e l’artigianato, soprattutto per il vertiginoso aumento dei costi delle materie prime. Tra le rivendicazioni vi è la rimodulazione del Piano Sulcis per l’impiego delle risorse ancora disponibili.

Al termine è stato deciso che la prossima iniziativa verrà messa in atto a Cagliari, in Regione, d’intesa con i sindaci.

Allegate le interviste realizzate con Andrea Cinus, rappresentante del Movimento Pastori sardi ed Ivan Garau, rappresentante del Movimento Artigiani Commercianti liberi Sulcis.

    

Il mancato utilizzo delle risorse ancora disponibili nel Piano Sulcis ed il vertiginoso aumento delle materie prime, ad iniziare da energia elettrica e gas, hanno fatto precipitare la crisi del mondo agropastorale e del settore artigianale e commerciale, in un Sulcis Iglesiente fortemente provato dalla crisi, in piena emergenza pandemica ormai da due anni. Stamane il fortissimo disagio è sfociato in una manifestazione di protesta, messa in atto sulla statale 195, prima tappa di una nuova stagione di mobilitazione destinata ad allargarsi a macchia d’olio, dal Sulcis Iglesiente, al resto della Sardegna.

Movimento pastori sardi, Movimento degli artigiani e commercianti liberi e Movimento delle Partite Iva, si sono dati appuntamento alle 9.00 sotto il ponte che conduce da una parte a Sant’Antioco, dall’altra a Tratalias. Imponente lo schieramento di Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia locale e uomini dell’Anas, per garantire uno svolgimento sereno, nel pieno rispetto delle norme che regolamentano questo genere di manifestazioni.

I manifestanti non riescono a darsi pace del fatto che, a fronte di una crisi così profonda, uno strumento importante come il Piano Sulcis, per il quale hanno lottato e molti di loro hanno avuto anche conseguenze legali, dopo i fatti verificatisi alla Grande Miniera di Serbariu il 13 novembre 2012, il giorno della firma, culminata con la fuga dei ministri in elicottero passata alla storia del territorio, sia praticamente “congelato”, con tante risorse ancora nei “cassetti” inutilizzate, sia per i bandi, sia per la fiscalità di vantaggio. Per quest’ultima, vi sono risorse residue, altre potrebbero essere “recuperate” da quanti non le hanno utilizzate, con le quali potrebbe essere pubblicato un nuovo bando.

L’aumento delle materie prime ha già prodotto conseguenze devastanti ma la convinzione generale è che il peggio, purtroppo, debba ancora arrivare. I pastori, ad esempio, hanno lottato per ottenere il riconoscimento del prezzo del litro di latte a 1 euro ed oggi che finalmente questo è stato raggiunto, di fatto la situazione delle aziende è ancora più critica di quando il latte veniva pagato 60 centesimi al litro, proprio per l’incredibile aumento registrato dai costi delle materie prime, che sembra non conoscere freni.

Terminato il sit-in sotto il ponte, i manifestanti, arrivati anche dal Medio Campidano, si sono spostati con i loro trattori (molti dei quali sono ancora da pagare e rischiano di venire sequestrati in caso di mancato pagamento delle rate), si sono trasferiti a San Giovanni Suergiu, davanti alla sala consiliare e alla sede dell’Unione dei Comuni, dove erano presenti anche alcuni sindaci. Sono intervenuti Andrea Cinus del Movimento dei Pastori, Ivan Garau del Movimento Artigiani e Commercianti liberi, Roberto Congia portavoce del Movimento Pastori sardi, Elvira Usai sindaca di San Giovanni Suergiu, Massimo Impera sindaco di Santadi, Gianluigi Loru sindaco di Perdaxius, Teresa Diana sindaca di Sant’Anna Arresi, Gianluca Trastus assessore dei Lavori pubblici di Piscinas. A sorpresa, nella parte conclusiva, è arrivato ed è intervenuto Felice Floris, leader storico del Movimento Pastori sardi.

Giampaolo Cirronis

   

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Il Movimento artigiani e commercianti liberi soffre ormai da anni di una crisi evidente. Movimento e partite IVA chiedono da tempo di mettere in atto interventi capaci di mantenere in vita le attività artigianali. In particolare, il comitato chiede di concedere, alle imprese, la possibilità di lavorare senza il vincolo della regolarità contributiva, il DURC, stabilendo la restituzione dei debiti pregressi non con rate fisse ma in modo proporzionato al fatturato.
Inoltre, chiede di ridisegnare una politica fiscale equa e capace di generare impulso produttivo anche con aliquote fisse e semplici da applicare. È importante destinare i finanziamenti per le aree svantaggiate, come il Piano Sulcis, per creare nuovi modelli di sviluppo, facilitando l’accesso ai crediti con regole fissate dallo Stato.
In questo momento, reso ancora più drammatico dall’obbligo di chiusura delle attività, causa Corona Virus, la crisi dei diversi settori si è fatta ancora più evidente. I titolari di partita IVA del Sulcis Iglesiente si sono riuniti e, attraverso una raccolta di firme, chiedono di essere ascoltati dal Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, sull’annoso problema della fiscalità di vantaggio. Più volte il Movimento ha chiesto degli incontri, ma il problema Covid ha rallentato ancor più il processo di ripresa. Le partite IVA hanno quindi deciso di far sentire la loro voce.

Il primo, a lanciare un appello diretto verso le istituzioni, è Ivan Garau, artigiano edile di San Giovanni Suergiu, portavoce del Movimento artigiani e commercianti liberi Sulcis Iglesiente. «Il presidente Solinas non può mostrare indifferenza di fronte a 4768 aziende che hanno aderito al primo bando della fiscalità di vantaggio del Sulcis. Saremo costretti a scendere in piazza per farci ascoltare.»

Paolo Benizzi, di Iglesias, titolare di un bar, spiega qual è il problema del suo settore, soprattutto, durante questa “Fase 2” del Covid-19: «In questo lasso di tempo lo slogan che è andato per la maggiore è stato: andrà tutto bene. Visto che noi oggi siamo qua, non mi sembra che stia andando tutto bene. Avremmo gradito un pò di considerazione in più dalla classe politica regionale, cosa che ovviamente non c’è stata, per cui chiediamo che il Presidente Solinas intervenga per tutto ciò che riguarda il secondo bando della fiscalità di vantaggio. Sarebbe una boccata d’ossigeno per l’intera classe lavorativa. Quindi, chiediamo al Presidente di intervenire immediatamente, prima che sia troppo tardi.»

Il problema, come ha sottolineato Paolo Benizzi, è legato anche al fatto che molti titolari d’azienda hanno personale dipendente. «Io ho 10 dipendenti. Ogni mese devo assicurare loro lo stipendio. Fino ad ora ci sono riuscito ma ad oggi non mi sento più in grado di promettere niente a nessuno. Questi 27mila euro della fiscalità di vantaggio sarebbero una grossa mano d’aiuto.»

Salvatore Cossu, di Iglesias, si occupa di torrefazione artigianale: «I miei clienti sono soprattutto bar e ristoranti. Vorrei mettere in evidenza il disagio che si è venuto a creare in questo periodo. Siamo a reddito zero. Da quasi tre mesi non incassiamo niente. Oggi è ancora più importante aderire al bando del Piano Sulcis perché le partite IVA hanno estremamente bisogno di questi soldi. Ci rivolgiamo a tutti gli operatori del settore. Partecipate, perché partecipare è di basilare importanza per tutto il tessuto economico del territorio. Aspettiamo le adesioni e ci rivolgiamo al Presidente Christian Solinas, in quanto Presidente di tutti i Sardi: deve ascoltarci. La nostra è una categoria molto importante, che dà lavoro a tantissime persone. Un danno economico per gli imprenditori è anche un danno per tutte le famiglie che ruotano intorno a questo settore. Lo Stato deve prenderci in considerazione, per il futuro del paese, e la nostra Isola deve creare sinergia. Ci dobbiamo aiutare fra noi».

Aldo Marcis, di Carbonia, titolare di una piccola impresa artigiana nel campo dell’edilizia, esprime malcontento ma, soprattutto, preoccupazione: «Abbiamo ripreso a lavorare dopo tre mesi di stop, in cui non ci hanno riconosciuto un aiuto importante, perché i 600 euro non possono bastare a chi, come me, ha spese molto più alte. Quindi, automaticamente, ci hanno condannati alla rovina. Stiamo pensando di dover abbassare la serranda e chiudere definitivamente.»

Pietro Massa, rivenditore di pietre ornamentali di San Giovanni Suergiu, chiede che ci siano più adesioni da parte delle partite Iva, in tutti i settori merceologici. «Le adesioni che stiamo chiedendo non sono altro che un affidamento di incarico che le imprese ci stanno dando. Devono essere timbrate e firmate personalmente. È quella la forza di fuoco, la potenza del movimento. Al momento abbiamo circa 1000 persone tra imprese e dipendenti ma aumentano di continuo. In questo indotto non contano solo le oltre 4.000 aziende che hanno già aderito alla fiscalità di vantaggio. C’è tutto quello che sta dietro: i dipendenti e le loro famiglie. I soldi ci sono ma la legge non viene applicata e non sappiamo il perché. Sono anni che stiamo aspettando.» Perché i finanziamenti continuano a restare bloccati. «Questi soldi sono per il Sulcis, per i comuni che avrebbero diritto alla fiscalità di vantaggio. Si parla di una trentina di milioni di euro che potrebbero essere anche di più, considerando che nel primo bando sono state inserite delle imprese che, nel frattempo, hanno chiuso. Quindi sarebbe necessario fare anche una revisione dei conti.»

Federica Selis

 

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La pioggia, questa mattina, non ha fermato il sit-in promosso dal circolo cittadino dei Riformatori sardi, d’intesa col coordinamento territoriale, davanti alla sede INPS, in via Trieste a Carbonia, per richiamare l’attenzione sul rischio di smantellamento della sede, dopo che non sono stati sostituiti i lavoratori cessati o spostati e dopo che non si effettua più da tempo il servizio per le imprese e i giorni di apertura sono stati ridotti da cinque a tre la settimana. Al sit-in, oltre ai dirigenti dei Riformatori sardi Peppino La Rosa e Roberto Gibillini, hanno partecipato, tra gli altri, il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Sasso Deidda, il capogruppo del Patto Civico in Consiglio comunale Daniela Garau, i presidenti del Movimento Partite Iva e del Comitato Artigiani e Commercianti Elio Cancedda ed Ivan Garau.

Durante il sit-in, abbiamo intervistato Roberto Gibillini, coordinatore cittadino dei Riformatori Sardi; il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Sasso Deidda e Peppino La Rosa, dirigente regionale dei Riformatori sardi.

 

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, incontrerà domani, mercoledì pomeriggio, alle 17.00, una delegazione del Comitato per la mobilitazione generale popolare del Sulcis Iglesiente che oggi ha manifestato con un migliaio di persone a Cagliari, davanti al Palazzo della Regione, in viale Trento, per rivendicare lo sblocco di tutte le risorse contenute nel Piano Sulcis e la nomina di un commissario straordinario che si occupi della spesa dei fondi e dell’avvio immediato dei cantieri, nonché un Piano occupazionale straordinario per il territorio.

La delegazione sarà composta da Fabio Enne, segretario generale dell’Ust Cisl del Sulcis Iglesiente; Elio Cancedda, rappresentante del Movimento delle Partite Iva del Sulcis Iglesiente; Paolo Aureli, rappresentante del movimento Zona Franca; Ivan Garau, rappresentante del movimento artigiani e commercianti; Simone Siotto, rappresentante dei comitati dei disoccupati; e, infine, Ivano Sais, rappresentante del movimento degli studenti.

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Sale il tono delle polemiche intorno alle manifestazioni della mobilitazione del territorio in corso da lunedì 1 febbraio. Questo pomeriggio hanno preso posizione, con un comunicato stampa, i movimenti dei disoccupati del Sulcis Iglesiente.

«Chi non comprende le ragioni della mobilitazione – affermano Ornella Melis, Davide Musu, Simone Siotto e Stefano Sotgia – è un irresponsabile che deve essere rimosso dalla qualsiasi posizione o ruolo di rappresentanza. La crisi economica e sociale da ormai troppo tempo attanaglia l’intero territorio del Sulcis Iglesiente!»

«Grazie al cielo siamo stati ascoltati dalle organizzazioni sindacali, dai movimenti e comitati – aggiungono i rappresentanti dei disoccupati -. Se non ci fossero state persone umili e semplici come Fabio Enne della Cisl, Pino Camboni della Cisal, Giorgio Piras della Consal, Elio Cancedda del Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente, con gli amici Ivan Garau e, soprattutto, l’importante collaborazione di Ivano Sais, artefice del grande movimento giovanile “Figli della crisi”, non saremo mai riusciti a far emergere la rabbia di tutti coloro che a 40 anni ancora non hanno alcuna prospettiva di lavoro. In questi giorni stiamo incontrando i sindaci del territorio e ricevendo solidarietà e condivisione delle nostre rivendicazioni. Vogliamo un piano straordinario per il lavoro.»

«Apprezziamo il contributo da parte di tutti coloro i quali stanno offrendo sostegno alla nostra battaglia, ma allo stesso tempo, troviamo vergognosa la presa di posizione di Roberto Puddu della CGIL territoriale. Abbiamo letto con disappunto il comunicato stampa di ieri. Disprezziamo chiunque con arroganza tenta di nascondersi dietro a formalismi e non affronta la realtà, così come doverosamente dovrebbe fare una organizzazione di rappresentanza sociale.Personaggi del genere andrebbero rimossi d’urgenza da una posizione che non sono capaci di ricoprire nell’interesse generale della nostra società. L’indignazione e la nostra condanna è totale, sta mettendo in ridicolo la Cgil tutta. Puddu afferma che i sindaci, veri rappresentanti del popolo, non condividono la mobilitazione. Questa è una falsità! Puddu viene costantemente smentito dagli atti sottoscritti quotidianamente dai primi cittadini e dalla partecipazione diretta nella mobilitazione della maggioranza dei sindaci. Il presidente dell’unione dei comuni del Sulcis era con noi fin dall’alba di lunedì per il volantinaggio a Villamassargia. Tuttavia, il dato positivo è che tanti iscritti della CGIL ci stanno manifestando tanta solidarietà. Questo la dice lunga sulla capacità di Puddu d’interpretare il suo ruolo. C’è una società civile che solidarizza e che è con noi – concludono i rappresentanti dei movimenti dei disoccupati -, e sarà insieme a noi il 16 febbraio prossimo in occasione della grande mobilitazione che si svolgerà presso il palazzo regionale di viale Trento a Cagliari.»

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