Mercoledì 24 aprile, a Masainas, nell’ambito della 16ª Sagra del carciofo, si svolgerà l’evento “Colto e Mangiato – Dal campo al piatto”.
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Il sindaco di Masainas, Ivo Melis, ha scritto una lettera aperta ai consiglieri della XVI Legislatura del Consiglio Regionale della Sardegna, nella quale esprime la necessità di modificare l’attuale legge elettorale che non tutela in egual misura tutti i territori della Sardegna, come è emerso in maniera clamorosa alle ultime elezioni regionali che hanno visto la circoscrizione di Carbonia Iglesias eleggere solo due consiglieri, per effetto del computo dei resti su base regionale, a fronte dei quattro previsti.
Di seguito, il testo integrale.
Pregiatissimi onorevoli,
in vista dell’insediamento del nuovo Consiglio Regionale, nel farVi i miei migliori auguri di buon lavoro, mi rivolgo altresì a Voi, da sindaco e da cittadino sardo, ritenendo doveroso fare una riflessione urgente sugli esiti che questa tornata elettorale ha consegnato alla Sardegna.
Amministro un paese di 1.300 abitanti in un territorio, quello del Sulcis, che come noto, da anni attraversa rilevanti difficoltà economiche e sociali. Per questo motivo, trovo particolarmente iniquo e sfavorevole che il quadro degli eletti veda un numero eccessivamente esiguo di rappresentanti del nostro e degli altri collegi elettorali minori.
Infatti, a fronte dei quattro consiglieri regionali che teoricamente sarebbero dovuti essere eletti, dopo l’applicazione dei meccanismi previsti dalla legge regionale statutaria n. 1 del 2013, sono stati legittimamente proclamati solo due consiglieri. Stesso destino per i collegi dell’Ogliastra, del Medio Campidano e di Nuoro, che a dire il vero, già nella scorsa legislatura erano sottorappresentati.
Il risultato pratico è evidentemente quello di danneggiare proprio i territori più spopolati, marginali e in situazione di difficoltà, quei territori che proprio più di altri avrebbero bisogno di far sentire la loro voce.
Questa legge elettorale se per un verso ha il vantaggio di fornire adeguata sicurezza in tema di stabilità di governo, per contro presenta meccanismi che non premiano né i candidati più votati e né, appunto, la rappresentatività dei territori.
Ritengo (e credo che in questo molti altri amministratori si trovino in accordo con la presente riflessione) che sia necessario e urgente ripensare a una norma che permetta sì la governabilità, ma che si ispiri a principi maggiormente democratici, in quanto attualmente la volontà degli elettori parrebbe essere parzialmente disattesa. Sarebbe quanto mai opportuno ripensare a un metodo di calcolo basato su collegi più omogenei dai quali eleggere lo stesso numero di rappresentanti (pare infatti abbastanza sproporzionato paragonare la forza di collegi che possono eleggere 20 o più consiglieri e altri che ne possono leggere solo 2). In ultimo, si rileva l’ulteriore squilibrio rappresentato dal numero di voti sufficienti per l’elezione, che premiano candidati con il risultato di poco più di 600 voti e svantaggiano, a causa del metodo dei quozienti, candidati che ne hanno ottenuto quasi 3.000.
Chiedo pertanto a Voi, membri dell’Assemblea legislativa sarda, di porre come punto all’ordine del giorno nei lavori d’aula la modifica della legge elettorale e di arrivare alla giusta sintesi che riporti finalmente una rappresentatività più equa del popolo sardo.
Ivo Melis
Sindaco di Masainas
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Il Carbonia ha vinto la 28ª Coppa Capodanno, torneo riservato alla categoria giovanissimi. Nella finalissima, disputata sullo splendido campo erboso dello stadio Comunale di Masainas, diretta dal giovane arbitro Mattia Crobeddu, la squadra allenata da Floriano Congiu ha superato la Monteponi di Marco Martinelli con il punteggio di 4 a 0 (primo tempo 0 a 0), con reti di Lorenzo Basciu (rigore), Fabio Mazzotta (2) e Davide Gherardini. La Monteponi ha giocato gran parte del secondo tempo in 10 uomini per l’espulsione di Nicola Mura.
Il primo tempo è stato sostanzialmente equilibrato. Nel secondo tempo la svolta è arrivata con il calcio di rigore, molto contestato da tecnico, dirigenti e giocatori della Monteponi, trasformato da Lorenzo Basciu. La Monteponi, dopo vibranti proteste, non è riuscita ad organizzare una reazione, poco dopo è rimasta in dieci uomini, ed ha finito per subire altre tre reti, per un 4 a 0 finale sicuramente troppo pesante per quanto era emerso nella prima parte della gara.
Per il Carbonia è la settima vittoria della Coppa Capodanno nelle ultime otto edizioni (solo l’anno scorso la Marco Cullurgioni Giba riuscì a spezzare il dominio biancoblu, superando in finale la Don Vito Sguotti Carbonia.
Al termine della partita sono state effettuate le premiazioni nella sala del Centro di aggregazione sociale, alla presenza del sindaco di Masainas, Ivo Melis, e del presidente della delegazione FIGC di Carbonia Iglesias. Oltre al Carbonia, squadra vincitrice, sono stati premiati i migliori giocatori della finale, Nicola Mancini per il Carbonia e Vito Asaro per la Monteponi.
La 28ª edizione della Coppa Capodanno è stata organizzata dalla delegazione FIGC di Carbonia Iglesias, con la collaborazione dei comuni di Masainas, Calasetta e Sant’Anna Arresi (le partite dei quarti di finale sono state disputate a Calasetta, quelle di semifinale a Sant’Anna Arresi).
Il Carbonia, con la conquista della Coppa Capodanno per la categoria giovanissimi, ha bissato ancora una volta la vittoria ottenuta il 26 dicembre scorso nella 56ª edizione della Coppa Santa Barbara per la categoria allievi.
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E’ stato inaugurato questa mattina, alle Saline di Sant’Antioco, il progetto “Le Vie del sale”, un tassello significativo del Piano da 20 milioni di euro varato dalla Giunta regionale per la valorizzazione e la tutela delle zone umide della Sardegna, che per la sua attuazione, unitamente a quella del progetto “Le Vie del vento”, prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro. Le Saline di Sant’Antioco da oggi rinascono ad una nuova vita dalle tante sfaccettature: storiche, sociali, economiche, turistiche e ambientali, e diventano risorsa da far conoscere e promuovere attraverso percorsi di trekking, piste ciclabili o trattamenti di bellezza. Non più solo prodotto industriale, il sale diventa il filo conduttore esperienziale per i visitatori. Un obiettivo rincorso da oltre 13 anni (l’idea di progetto risale al 2005), mai realizzato, e che oggi ha mosso il suo primo, importante passo, grazie al Protocollo d’intesa firmato dalla Regione – con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e dell’Industria Maria Grazia Piras (oggi non presente alla firma per un concomitante impegno istituzionale con il presidente della Giunta Francesco Pigliaru), dal presidente di Ati Sale (società concessionaria delle Saline) Giacomo D’Alì, dall’Unione dei Comuni del Sulcis (presidente Ivo Melis) e dal Flag Sardegna Sud occidentale, rappresentata da Roberta Ventura. Alla firma erano presenti anche l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, 5 dei 6 sindaci dei Comuni protagonisti del progetto (Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, San Giovanni Suergiu e Sant’Antioco), il direttore generale del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu, il consigliere regionale Gianluigi Rubiu ed il presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna.
Il protocollo dà attuazione alla delibera di Giunta approvata lo scorso agosto con lo stanziamento di 2 milioni di euro per la valorizzazione delle zone umide del Sulcis. Il concessionario AtiSale si impegna, attraverso il protocollo, ad assicurare la disponibilità delle aree delle Saline di Sant’Antioco per la realizzazione delle opere e delle attività previste, che si svolgeranno parallelamente all’attività primaria di estrazione e produzione del sale. La Regione, da parte sua, metterà a disposizione gli strumenti operativi necessari a favorire la più efficace attuazione degli interventi, dando supporto costante al territorio. L’Unione dei Comuni del Sulcis sarà il soggetto attuatore unico degli interventi e monitorerà costantemente la realizzazione dei progetti. Collaborano anche le altre due Unioni dei Comuni del Sulcis che rientrano nel territorio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias.
«Oggi con questa firma raggiungiamo un traguardo importante e atteso da tanti anni, frutto di una collaborazione fra istituzioni pubbliche e privati che hanno deciso di unire le forze per favorire lo sviluppo del territorio, e del lavoro condiviso dei Comuni che hanno fatto rete. Atisale per la prima volta apre le porte della Salina di Sant’Antioco, avviando una fase nuova per questa zona che la Regione sostiene con convinzione – ha detto l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Paci -. Con i 2 milioni del programma di valorizzazione delle zone umide saranno realizzati due itinerari turistici (la Via del sale e la Via del vento) che realmente valorizzano alcune tra le più importanti potenzialità del Sulcis: le zone umide del golfo di Palmas, passando attraverso le dune di Porto Pino, gli stagni e i vigneti di carignano fino alle saline, creando le basi per un circuito che può realmente incentivare l’iniziativa privata e rilanciare fortemente il turismo. Abbiamo messo a punto una politica complessiva per valorizzare al meglio le zone umide della Sardegna: di sicuro la tutela ambientale è prioritaria, ma allo stesso tempo vogliamo potenziare le attività produttive delle zone umide, incentivare la nascita di attività turistiche e sportive, salvaguardare e tutelare la forza lavoro e, allo stesso tempo – ha concluso Raffaele Paci -, promuovere nuova e qualificata occupazione.»
«Dietro il protocollo – ha commentato l’assessore Cristiano Erriu – c’è un’idea di sviluppo che insiste sul lavoro di cooperazione tra gli enti pubblici, in particolare i Comuni e le loro Unioni, e i privati. L’obiettivo è quello di ricercare modalità di estrazione di valore dal territorio, puntando su ciò che di valore esiste in quest’area. Le zone umide rappresentano una grande opportunità, sinora poco valorizzata e affidata a forme di concessione che hanno consentito alle cooperative di pesca e a questa realtà industriale di mettere dei punti fermi, ma comunque al di fuori da un’idea integrata di sviluppo locale che ha enormi potenzialità. Il mio Assessorato, deputato alla gestione del patrimonio e del demanio regionale, ha avviato e sostenuto finanziariamente il recupero delle saline di Carloforte, che hanno un valore stimato in 5 milioni di euro. Sono esempi di valorizzazione ambientale su cui la Regione sta scommettendo. La presenza dei sindaci, oggi, testimonia che tutto il territorio crede in questo ambizioso progetto.»
L’importo complessivo di 2 milioni, stanziato con la delibera che oggi viene resa operativa attraverso il protocollo, è così suddiviso: 580mila euro per la sistemazione e valorizzazione a fini turistico-ambientali dei percorsi esistenti nelle aree stagnali ‘Stagno di Porto Botte’ e ‘Promontorio, Dune e Zona Umida di Porto Pino’; 700mila euro per la riqualificazione dei vecchi percorsi del sale e la riconversione in poste ciclabili degli stagni di Porto Botte e Santa Caterina; 570mila euro per la valorizzazione a fini turistico-ambientali dell’itinerario del sale attraverso la predisposizione di spazi e strutture polivalenti per la fruizione sostenibile dei siti; 140mila euro per la sistemazione e valorizzazione delle aree a supporto dell’attività di turismo attivo (siti di interesse comunitario stagno di Porto Botte e Punta Giunchera).
Allegato l’album fotografico dell’incontro di stamane con la firma del protocollo d’intesa e la visita allo stabilimento e il video di una parte dell’intervento dell’assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu. In serata pubblicheremo anche l’intervento integrale del presidente di Ati Sale (società concessionaria delle saline) Giacomo D’Alì.
Verrà firmato venerdì 5 ottobre, alle 10.00, alle Saline di Sant’Antioco, il protocollo d’intesa tra i soggetti interessati alla realizzazione dei progetti “Le Vie del vento” e “Le Vie del sale”, finanziati dalla Giunta regionale con 2 milioni di euro, nell’ambito di un Piano da 20 milioni di euro per la valorizzazione e la tutela della zone umide della Sardegna.
Il soggetto attuatore dei due progetti è l’Unione dei Comuni del Sulcis, presieduta dal sindaco di Masainas, Ivo Melis.
Parteciperanno ai lavori gli assessori della Programmazione Raffaele Paci, dell’Industria Maria Grazia Piras e dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu.
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Il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, Ivo Melis, ha segnalato al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, lo stato di calamità naturale nel territorio dell’Unione.
«Le forti e straordinarie piogge di questi giorni stanno mettendo a dura prova la resistenza dei nostri agricoltori – ha scritto Ivo Melis al presidente Pigliaru e all’assessore Caria -. I terreni coltivati a carciofo risultano, infatti, interamente sommersi dall’acqua, compromettendo già da ora il raccolto. Stesso discorso per le ortive da campo già danneggiate dalle piogge dei mesi scorsi come pure i vigneti il cui raccolto si presume possa essere uno dei peggiori degli ultimi anni per quantità e qualità.»
«In tutto questo discorso – ha aggiunto Ivo Melis -, è necessario impegnarsi al massimo, al fine di sollecitare la Giunta regionale affinché adotti misure straordinarie per aiutare i nostri agricoltori alle prese con una crisi che non conosce tregua. A tal fine, verrà deliberato lo stato di calamità naturale a cui dovranno seguire le richieste degli agricoltori, accompagnate almeno da materiale fotografico dei campi interessati dalle alluvioni.»
«L’Amministrazione dell’Unione – ha concluso il presidente Ivo Melis – unitamente alle Amministrazioni comunali del territorio, sarà certamente attiva nel rivendicare i diritti dei propri concittadini agricoltori.»
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Giovedì 5 luglio 2018, alle ore 10.30, presso i locali della Biblioteca Regionale “sala Lilliu” in Viale Trieste 137 a Cagliari, si terrà la conferenza stampa di presentazione della trentatreesima edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in programma dal 1 al 9 settembre 2018 nella sede naturale di Sant’Anna Arresi e con appuntamenti tematici a Masainas e San Giovanni Suergiu.
Il presidente ed il direttivo dell’Associazione Culturale Punta Giara illustreranno ai presenti il programma aggiornato della manifestazione e delle attività ad esse collegate.
In questa edizione il festival concentrerà le sue attenzioni ed i suoi approfondimenti sull’integrazione e lo sviluppo sui 7/8, nel rapporti con gli stili ed i generi musicali contemporanei e in quello tra gli esseri umani.
Oltre gli operatori della comunicazione delle testate giornalistiche sarde (non tutte), i corrispondenti e i media nazionali sono stati invitati alla conferenza stampa i rappresentanti delle istituzioni pubbliche: dott. Gianfranco Ganau e dott. Francesco Pigliaru rispettivamente presidenti del Consiglio e della Giunta Regione Autonoma della Sardegna, dott. Giuseppe Dessena assessore regionale della Pubblica Istruzione, Informazione, Spettacolo e Sport, dott.ssa Barbara Argiolas sssessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, dott. Antonello Cabras presidente della Fondazione di Sardegna, maestro Giorgio Sanna direttore del Conservatorio di Musica di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina, maestro Daniele Ledda Presidente Associazione Culturale Ticonzero, dott. Giuseppe Giordano presidente di Sardinia Jazz Network, il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, dott. Bruno Carcangiu commissario straordinario del comune di Sant’Anna Arresi, dott.ssa Elvira Usai Sindaco del comune di San Giovanni Suergiu e Ivo Melis con la dott.ssa Ilaria Portas rispettivamente sindaco e vice sindaco del comune di Masainas, Paolo Zucca responsabile delle attività di fissaggio sonoro Live in Sant’Anna Arresi.
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A causa di un guasto agli impianti, le paratie della diga di Genna Is Abis, in territorio tra Uta e Villaspeciosa, sono state aperte e milioni di metri cubi d’acqua si perdono a mare (la capacità massima dell’invaso è di 24 milioni di metri cubi). Da diverse ore alcune decine di migliaia di metri cubi d’acqua al secondo vanno perdute e prima della riparazione dell’impianto, si prevede che saranno persi almeno 8 milioni di metri cubi (1/3 della capacità massima), con conseguenze facilmente immaginabili in un territorio qual è il Sulcis, ancora oggi assetato. Contrariamente a quanto accade in quasi tutti gli invasi del Centro e del Nord della Sardegna, infatti, le dighe del Sulcis sono ancora semivuote. La diga di Tratalias il 28 febbraio registrava 10.59 milioni di metri cubi d’acqua invasata, a fronte di una capacità massima che sfiora i 5o milioni di metri cubi (49,30); la diga di Bau Pressu 1,67 milioni di metri cubi (su una capacità massima di 8,25); la diga di Punta Gennarta 1,15 milioni di metri cubi (capacità massima 12,10); la diga di Medau Zirimilis 0,35 milioni di metri cubi (capacità massima 6,20).
La diga di Genna is Abis, di proprietà della Regione Sardegna, è uno sbarramento artificiale realizzato per usi idropotabili, agricoli ed industriali, con l’apporto del fiume Cixerri, edificata tra il 1980 e il 1992 e collaudata il 23 luglio 2002. Fa parte del sistema idrico multisettoriale regionale ed è gestito dall’Enas (Ente Acque della Sardegna).
Tutto questo non sarebbe accaduto, se fosse stato già realizzato il progetto di interconnessione dei sistemi idrici, atteso nel Sulcis da alcuni lustri ed ora inserito nei programmi del Piano Sulcis. Per il collegamento Tirso – Flumendosa 4° lotto, sono stati stanziati 59 milioni di euro, finanziati con i fondi Fsc del Patto della Sardegna che permetteranno di collegare le dighe di Punta Gennarta, Monte Pranu e Bau Pressiu al Flumendosa.
Il 18 dicembre dello scorso anno, il delegato del presidente della Regione per l’attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, ha incontrato al Centro culturale di Corso Berlinguer, a Tratalias, alcuni sindaci (Marco Antonio Piras – Tratalias, Elio Sundas – Santadi, Gianfranco Trullu – Perdaxius, Antonello Pirosu – Villaperuccio), il presidente dell’Unione dei comuni del Sulcis Ivo Melis, ed alcuni dirigenti dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici e dell’Enas, per fare il punto sullo stato di attuazione del Programma di interconnessione dei sistemi idrici.
Il giorno abbiamo intervistato Salvatore Cherchi e riproponiamo quell’intervista, più che mai attuale, davanti ad uno spreco di milioni di metri d’acqua, come quello che si sta verificando in queste ore nell’invaso di Genna Is Abis.
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Si è svolta questa mattina, a Masainas, la cerimonia d’inaugurazione di una nuova strada che collega la strada d’ingresso al paese da Is Solinas alla strada statale 195, all’altezza di Piazza Belvedere, per complessivi 700 metri. La carreggiata è larga 7 metri. A tagliare il nastro è stato il sindaco Ivo Melis, in fascia tricolore, affiancato dai tecnici e dai progettisti del Comune e dal parroco del paese don Maurilio Atzei che ha benedetto la nuova strada, alla quale l’Amministrazione comunale non ha ancora assegnato un nome.
La strada, negli intendimenti dell’Amministrazione comunale, è destinata ad alleggerire il peso dell’intenso traffico che si riserva quotidianamente sulla strada statale 195 che attraversa l’intero paese, che in estate diventa addirittura insostenibile, con automezzi che sfrecciano a velocità molto sostenuta, mettendo a repentaglio la sicurezza dei residenti oltreché degli stessi automobilisti.
La realizzazione dell’opera è costata 242.000 euro.
Vediamo il filmato della benedizione e del taglio del nastro, che comprende anche l’intervento del sindaco Ivo Melis che ha spiegato come si è arrivati alla realizzazione dell’opera.
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Si è svolto questa mattina, nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, il penultimo appuntamento del ciclo di incontri tra Regione, enti locali, aziende e parti sociali, sulla riforma del trasporto pubblico locale (TPL). L’ultimo incontro è in programma questa sera a Nuoro. Gli altri incontri, da lunedì 8 gennaio, si sono svolti a Sassari, Olbia, Lanusei, Oristano e Sanluri. All’incontro odierno hanno partecipato alcuni sindaci ed amministratori locali, il nuovo amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Mario Mossa, il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis Ivo Melis, rappresentanti delle imprese e dei lavoratori. Il progetto di riforma prevede la complessiva riorganizzazione del trasporto pubblico locale con la creazione di nuovi bacini di mobilità e dei relativi enti di governo per garantire qualità ed efficienza dei servizi essenziali, così come richiedono le norme nazionali e comunitarie in materia, entro la fine del 2019.