13 May, 2025
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Il festival Narcao Blues, organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, si appresta a celebrare la sua trentacinquesima edizione, in programma dal 23 al 26 del prossimo luglio.
Diventato un appuntamento imperdibile per gli appassionati della “musica del diavolo” provenienti anche dalla penisola e dall’estero, nel corso degli anni Narcao Blues ha visto esibirsi in questo angolo di Sardegna grandi nomi della scena internazionale: Popa Chubby, Canned Heat, Michael Coleman, Mick Taylor, Eric Sardinas, John Mayall, Eric Burdon, Fabio Treves, Roberto Ciotti, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor, James Senese, Jason Ricci, Martin Barre, Tommy Castro e molti altri.
Festival radicato nel territorio ma di caratura internazionale, anche quest’anno Narcao Blues porterà sul suo palco, come sempre allestito in piazza Europa, un cast di musicisti di alto livello; tengono banco gli americani Jimmie Vaughan, Walter Trout, Eric Steckel, Honey Island Swamp Band; serba ma di base negli USA è Ana Popovic, così come l’inglese Jon Cleary; da Lituania e Polonia arrivano invece i musicisti del gruppo Blues Fields, mentre giocheranno in casa i sardi Matteo Leone e Donato Cherchi, ovvero il duo Don Leone.
In programma due set per ogni serata, più la consueta “coda” nello spazio dopofestival in località Santa Croce. Una formula ben collaudata che da sempre unisce coerenza artistica e alta qualità musicale.
«Siamo molto felici di presentare la trentacinquesima edizione del Narcao Blues Festival, un traguardo importante che celebra non solo la longevità del nostro evento, ma soprattutto la sua storia, la sua identità e il legame con pubblico e territorio spiega Francesco Musa, presidente dell’associazione Progetto Evoluzione -. Per questa edizione abbiamo scelto, con la consueta direzione artistica di Gianni Melis – come leitmotiv proprio la presentazione di questi 35 anni di Blues. Lo abbiamo fatto guardando al nostro passato, riportando sul palco alcuni degli artisti internazionali che hanno già lasciato un segno indelebile nelle edizioni precedenti: Ana Popovic, Walter Trout, Jon Cleary e Eric Stekel. Accanto a questi graditi ritorni, realizziamo finalmente un desiderio che coltivavamo da tempo: ospitare Jimmie Vaughan insieme alla sua storica band, i Tilt-A-Whirl, una delle ultime leggende del blues. Tra le novità di questa edizione, avremo per la prima volta in Sardegna il sound degli Honey Island Swamp Band , una proposta fresca e coinvolgente che arricchisce ulteriormente un cartellone inconfondibile ricco di qualità. Continua anche la preziosa collaborazione con il Suwalki Blues Festival in Polonia, un gemellaggio musicale che si rinnova anno dopo anno attraverso uno scambio di artisti. Quest’anno sarà la band sarda King Howl a rappresentare il Narcao Blues sul palco polacco, mentre avremo il piacere di ospitare i Blues Fields , che apriranno la serata inaugurale qui da noi. Altro ritorno gradito è quello dei Don Leone. Nell’ottica di sostenere e promuovere la creatività dei musicisti sardi – sottolinea Francesco Musa – il festival produrrà infatti il loro nuovo disco. Un segnale concreto del nostro impegno verso la scena musicale locale, che vogliamo continuare a valorizzare anche attraverso azioni di questo tipo. Siamo molto felici della proposta artistica di quest’anno, che conferma con forza la vocazione internazionale del nostro festival e ci auguriamo possa essere festeggiata con una grande partecipazione da parte del pubblico, che da sempre è il cuore pulsante di questa manifestazione. Vi aspettiamo al Narcao Blues».
Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao, il festival fa parte dell’ Italian Blues Union, l’associazione che riunione l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’ European Blues Union.
Spetterà ai Blues Fields il compito di aprire ufficialmente la trentacinquesima edizione del festival, mercoledì 23 luglio, alle 21.30. Nato nel 2024, questo progetto di chitarra blues riunisce musicisti di grande esperienza provenienti da Lituania e Polonia. Alla guida del gruppo ci sono Aleksandr Belkin (chitarra, voce e armonica) e Bogdan Topolski (chitarra), due nomi di riferimento nel panorama blues internazionale, legati da una lunga collaborazione maturata attraverso anni di concerti, band e festival internazionali. Il loro sound affonda le radici nella tradizione del blues, arricchito da un’intensa energia elettrica e da una solida intesa musicale, frutto di esperienze condivise con artisti del calibro di Keb’ Mo’, Ian Siegal, Larry Garner, Buddy Whittington e molti altri. Completano la formazione Olegas Sochinas alla chitarra, Sergejus Sopelevas-Vysocki al basso e Vitalijus Katyšovas alla batteria. Un debutto che si preannuncia ad alto voltaggio e che darà il via al festival con una scarica di pura energia.
Alle 23.00, il palco di piazza Europa riabbraccerà Ana Popovic con la sua carica trascinante. Un ritorno molto atteso a Narcao per una delle regine indiscusse del blues contemporaneo. Nata a Belgrado, Ana è celebre per il suo stile inconfondibile, che fonde electric funk, slide guitar, jazz e soul groove in una miscela esplosiva che ha conquistato le platee di tutto il mondo. Dotata di una tecnica sopraffina e di un carisma magnetico scenico, è stata l’unica chitarrista donna a calcare i palchi dell’Experience Hendrix Tour (2014-2018), accanto a leggende come Buddy Guy e Kenny Wayne Shepherd. Più volte premiata, con album ai vertici delle classifiche Billboard – come Power (2023) – Ana Popovic è anche ambasciatrice di marchi storici come Fender e Jim Dunlop. Una vera forza della natura, inarrestabile, sempre in viaggio tra i grandi palchi del blues mondiale.
Giovedì 24 luglio, alle 21.30, sarà Eric Steckel ad accendere l’atmosfera della serata, con l’energia e la passione del suo blues infuocato. Classe 1990, considerato da molti l’astro nascente del blues rock, ha iniziato a esibirsi prestissimo, registrando (dal vivo) il suo primo album appena undicenne e diventando l’anno dopo il più giovane chitarrista ad aver affiancato i leggendari Bluesbreakers di John Mayall. Il suo stile fonde il suono graffiante dei grandi del passato con una potenza moderna e inconfondibile, portandolo a calcare i palchi di oltre venticinque Paesi in tutto il mondo. Album come Havana, Black Gold e Polyphonic Prayer hanno consolidato la sua reputazione di artista completo, capace di scrivere, suonare e infiammare la scena blues/rock internazionale. Un virtuoso con più di vent’anni di carriera e ancora tanto da dire.
Alle 23.00, il palco di Narcao Blues vibrerà del groove potente e travolgente di Jimmie Vaughan, leggenda vivente e icona indiscussa del Texas Blues. Fratello maggiore del compianto Stevie Ray Vaughan, Jimmie ha dedicato la sua intera carriera alla celebrazione del blues più autentico, diventando uno dei suoi più autorevoli ambasciatori. Fondatore degli storici Fabulous Thunderbirds, vincitore di quattro Grammy Awards e collaboratore di innumerevoli giganti del genere, Vaughan ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Dopo l’indimenticabile Family Style, inciso con Stevie Ray poco prima della sua scomparsa, ha intrapreso un percorso solista all’insegna della classe, dell’essenzialità e della fedeltà alla tradizione. Ad accompagnarlo, la sua fidata band The Tilt-A-Whirl , capace di unire energia e raffinatezza in un sound inconfondibile. A quasi sessant’anni dal suo esordio, Jimmie Vaughan resta una pietra miliare del blues mondiale. E la sua musica, più viva che mai, promette di far ballare l’intera piazza Europa.
La terza serata, venerdì 25 luglio, si aprirà (come sempre alle 21.30) con una reunion molto attesa: il duo Don Leone, formato da Donato Cherchi (voce e armonica) e Matteo Leone (chitarra e batteria), salirà sul palco per un’esibizione che promette di coinvolgere la platea di piazza Europa. Il loro suono, ruvido e diretto, è un incontro perfetto tra le radici profonde del Mississippi e la terra rossa della Sardegna, dando vita a un blues viscerale che non lascia indifferenti. Conosciuti per la loro straordinaria energia dal vivo, i Don Leone hanno conquistato il pubblico e la giuria vincendo l’Italian Blues Challenge nel 2017, per poi rappresentare l’Italia sia all’European Blues Challenge che all’International Blues Challenge. Ogni loro performance è un’esplosione di pathos, capace di immergere l’ascoltatore in un rituale sonoro che, pur rimanendo ancorato alla tradizione, ha un’anima ribelle e contemporanea. Un’esperienza unica, che mescola autenticità e innovazione.
Protagonista del secondo set della serata, Walter Trout, una vera leggenda del blues, salirà sul palco alle 23.00, pronto a incendiare la già calda atmosfera al ritmo della musica del diavolo. Classe 1951, attivo sin dal 1968, il chitarrista statunitense ha fatto parte di band storiche come i Canned Heat ei Bluesbreakers di John Mayall, per poi intraprendere una carriera solista di enorme successo a partire dal 1989. Considerato uno dei più grandi talenti della sei corde, è spesso accostato a giganti del calibro di Hendrix e Clapton. Votato come il sesto miglior chitarrista in un sondaggio della BBC, Trout è celebre per l’intensità delle sue performance, che trasmettono una sincerità emotiva unica, capace di toccare profondamente il pubblico. Il suo nuovo album, in uscita per Mascot/Provogue, segna il ritorno di un vero maestro del genere, in grande forma e pronto a regalare una performance imperdibile per tutti gli amanti del blues.
Il sipario sul festival calerà sabato 26 luglio con un doppio appuntamento da non mancare. Si comincia alle 21.30 con la Honey Island Swamp Band, formazione nata a San Francisco dopo l’uragano Katrina, ma profondamente legata alle radici musicali di New Orleans. Band tra le più originali del panorama roots contemporaneo, con il suo stile unico, definito “Bayou Americana”, mescola con maestria blues, soul, rock, country e funk, creando un cocktail irresistibile. Con cinque album pluripremiati, il gruppo guidato da Aaron Wilkinson (voce, chitarra, mandolino), con Lee Yankie (chitarra), Chris Spies (tastiere), Sam Price (basso) e Garland Paul (batteria) è una delle live band più coinvolgenti e cariche di energia. Ogni esibizione è un’esperienza che trasforma il palco in una festa sincopata e viscerale, dove il groove non lascia spazio a una pausa.
Come da tradizione, il festival si chiuderà alle 23.00 con set che farà ballare tutti sulle note di Jon Cleary & The Absolute Monster Gentlemen Quartet. Pianista e cantante britannico trapiantato a New Orleans, Jon Cleary è un autentico ambasciatore del funk e dell’R&B della Crescent City. Vincitore di un Grammy Award, ha collaborato con leggende come Dr. John, Bonnie Raitt e Taj Mahal, e ha inciso con maestri del calibro di Earl King e Snooks Eaglin. Con il suo ensemble all-star The Absolute Monster Gentlemen, arricchito da fiati e percussioni, Cleary ha dato vita al progetto The Bywater Sessions , un lavoro registrato interamente dal vivo nel cuore pulsante di New Orleans. La sua musica, intrisa di groove, soul e quel fascino irresistibile che caratterizza il sound della città, rappresenta il cuore e l’anima di una tradizione funk che affonda le radici nei leggendari locali come Tipitina’s e Maple Leaf Bar. Un set che si annuncia coinvolgente per un gran finale del trentacinquesimo Narcao Blues.
Biglietti e abbonamenti. Il biglietto per ciascuna serata costa 17 euro, l’ abbonamento per l’intero festival 40 euro. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. I biglietti sono già disponibili su clappit.com e da lunedì 21 aprile su narcaoblues.com/tickets; prossimamente sul circuito Boxoffice Sardegna. Per informazioni, la segreteria del festival risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781 87 50 71.

Jon Cleary & the Absolute Monster Gentlemen in the Bywater

Dal 24 al 27 luglio so terrà a Narcao la trentaquattresima edizione del festival Narcao Blues, organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione.

Michael Coleman, Popa Chubby, Canned Heat, Fabio Treves, Mick Taylor, Eric Sardinas, John Mayall, Roberto Ciotti, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor, James Senese: sono alcuni tra gli artisti saliti sul palco allestito da sempre in piazza Europa nell’arco di oltre tre decenni e che si appresta ad accogliere i protagonisti della trentaquattresima edizione in programma il prossimo luglio: Jason Ricci & The Bad Kind, Martin Barre, Tommy Castro & The Painkillers, Moore Plays Moore feat. Jack Moore, Southern Avenue, Selwyn Birchwood, Artur Menezes, Cek and The Stompers.

Due set per ognuna delle quattro serate, con il consueto assortimento di stili e di musicisti nazionali e internazionali: ancora una volta Narcao Blues declina la formula ben rodata in trentatré edizioni con un cartellone all’insegna della coerenza e della qualità delle proposte. «Nonostante le grandi difficoltà legate alla scarsa presenza di artisti blues in giro per l’Europaspiega il direttore artistico Gianni Melis siamo riusciti a garantire anche per questa trentaquattresima edizione del nostro festival un cartellone di grande qualità. Lo testimoniano i concerti in esclusiva nazionale di Jason Ricci e di Tommy Castro, due artisti incredibili che arriveranno direttamente dagli States per suonare a Narcao». Come sempre ci sarà spazio per nuove proposte già affermate, come i Southern Avenue, Selwyn Birchwood, Artur Menezes, e per il blues europeo con il progetto Moore Plays Moore e per quello italiano con Cek Franceschetti and The Stompers. «Poi la presenza di una leggenda del rock come Martin Barre dei Jethro Tull impreziosisce il cartellone e amplia ulteriormente i confini del festival, che sa guardare oltre il suo genere di riferimento, ma sempre tenendo fede al suo credo, quello che fa sì che la gente si fidi di noi ogni anno: la qualità degli artisti che calcano il nostro palco.»

Come da tradizione, ogni notte, dopo l’ultimo set in piazza Europa, la musica continuerà in Località Santa Croce: De Luca Blues e Cek and The Stompers gli artisti per ora già confermati.

Il biglietto per ciascuna serata costa 15 euro, l’abbonamento per l’intero festival 35 euro. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare nei punti vendita del circuito Boxoffice Sardegna, nel sito www.narcaoblues.it e nella piattaforma www.clappit.com.

Per informazioni, la segreteria del festival risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781 87 50 71.

 

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Il blues torna protagonista nell’estate degli spettacoli in Sardegna per salutare una ricorrenza significativa per questo genere musicale nell’isola: dal 26 al 29 agosto si festeggiano infatti le trenta edizioni di Narcao Blues organizzate dall’associazione Progetto Evoluzione, che nel corso di tre decenni ha consolidato la propria immagine e notorietà in Italia (e non solo), ospitando nomi di spicco della scena internazionale di questa musica e dei suoi immediati dintorni: artisti come Michael Coleman, James Cotton, Popa Chubby, Scott Henderson, Canned Heat, Mick Taylor, Robben Ford, John Mayall, The Neville Brothers, Peter Green, Larry Carlton, Ana Popovic, The Original Blues Brothers Band, Lucky Peterson, Eric Bibb ed Otis Taylor, tra gli altri, ma senza distogliere l’attenzione dai talenti nazionali (Fabio Treves, James Senese, Roberto Ciotti) e locali (Francesco Piu, Vittorio Pitzalis, Don Leone).
In questo momento così particolare, dovuto agli effetti della pandemia Covid-19, il festival slitta dal tradizionale periodo di luglio a fine agosto, riaffermando la sua presenza a seguito delle nuove disposizioni regionali in merito ai grandi eventi.
“Sardinia Plays Blues Festival” – questo il titolo scelto per caratterizzare la trentesima edizione di Narcao Blues, proporrà un cartellone composto da artisti isolani, chiamati a esibirsi non solo nella “storica” piazza Europa, che da tre decenni ospita tutti gli appuntamenti principali, ma anche in alcuni dei siti più belli e interessanti del territorio.
«Stiamo lavorando per rimodellare il festival a seguito delle nuove disposizioni in merito allo spettacolo dal vivo emanate dalla Regione Autonoma della Sardegna –spiega il direttore artistico Gianni Melis -: a causa delle limitazioni derivanti dall’emergenza sanitaria, dovremo rinunciare in questa edizione al consueto programma in cui artisti internazionali si alternano a quelli nazionali ed isolani. Ma queste limitazioni ci danno l’opportunità, ripensando completamente il progetto, di lavorare per valorizzare i bluesmen della nostra isola, dando loro visibilità e pubblicizzandoli attraverso azioni mirate per meglio farli conoscere insieme al nostro bellissimo territorio. L’idea è quella di farli esibire sul palco di Narcao ma anche in luoghi di particolare interesse, e di filmarli mentre suonano la loro musica; tutto questo con il doppio obiettivo di promuovere i nostri artisti e, insieme, il territorio del Sulcis con le sue peculiarità culturali, ambientali ed eno-gastronomiche, attraverso un DVD che l’associazione culturale Progetto Evoluzione si farà carico di produrre e distribuire ai maggiori festival ed alle più importanti agenzie di booking internazionali attraverso l’associazione EBU (European Blues Union) della quale ci onoriamo di far parte.»
Organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, la trentesima edizione di Narcao Blues si prepara all’appuntamento di fine agosto con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao.

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Tutte all’insegna di Napoli le serate di oggi e domani a Cagliari per Creuza de Mà: il festival diretto dal regista Gianfranco Cabiddu dedica infatti un ampio spazio della sua undicesima edizione alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva.

Preceduta in mattinata, dalle 10.00 alle 13.00 nell’Aula Porrino del Conservatorio – dalla seconda masterclass di Filippo Porcari sulla tecnica del suono applicata al cinema e da quella del fonico di missaggio Gaetano Musso, la finestra su Napoli si apre domani pomeriggio (venerdì 3) alle 16.00 al Cinema Odissea (in viale Trieste, 84) con la proiezione di “MaLaMènti”: un cortometraggio sperimentale di Francesco Di Leva, con le musiche di Francesco Forni, che affronta con ironia, e ispirandosi al mondo dei fumetti, il tema della criminalità.

Spazio poi, alle 16.30, al docu-film di Giorgio Verdelli “Pino Daniele – Il tempo resterà”: canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Molto del materiale utilizzato è inedito ed è stato selezionato attraverso una lunga ricerca che ha permesso che la voce narrante del film fosse quella dello stesso Pino Daniele, supportato dal contributo di Claudio Amendola, e con un racconto che si sviluppa anche attraverso le voci dei tanti musicisti della scena nazionale e internazionale con cui ha lavorato o che l’hanno conosciuto: Tony Esposito, Tullio De Piscopo, James Senese, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Lorenzo Jovanotti, Eric Clapton, Francesco De Gregori, Giorgia, Fiorella Mannoia, Al Di Meola, Pat Metheny, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, Ron, Vasco Rossi, Giuliano Sangiorgi, tra gli altri. Al termine della proiezione, Giorgio Verdelli (autore di oltre 200 programmi musicali per la televisione) converserà sul documentario con il compositore e musicologo Riccardo Giagni, conduttore abituale degli incontri con gli ospiti del festival Creuza de Mà. 

Altre immagini e suggestioni alle 18.00 con “Gatta Cenerentola”, una fiaba animata che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di Roberto De Simone del 1976, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, il film ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti). “Gatta Cenerentola” è il frutto di due anni e mezzo di lavoro di un gruppo di artisti, animatori, disegnatori, musicisti e produttori che si erano conosciuti durante il lavoro de “L’Arte della Felicità“, il film in animazione vincitore degli European Film Awards nel 2014, e che hanno deciso di continuare a lavorare insieme, dando vita a uno studio nel cuore di Napoli.

A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone, e, alle 21.00, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma questa sera, “Ammore e malavita”

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L’album “Com un soldat” della cantautrice sarda Claudia Crabuzza ha vinto la Targa Tenco 2016 per il miglior disco d’autore in dialetto o lingua minoritaria (ex aequo con “’O sanghe” di James Senese & Napoli Centrale) . A stabilirlo una giuria di oltre 230 giornalisti, di gran lunga la più ampia e rappresentativa in Italia in campo musicale. La Crabuzza salirà sul palco del Premio Tenco il 21 ottobre prossimo per un live set e la consegna della Targa. 

“Com un soldat” è il primo disco da solista della Crabuzza, leader e fondatrice dei Chichimeca, che vanta importanti collaborazioni sia come interprete che come autrice con artisti come Tazenda, Pippo Pollina, Mirco Menna, Il Parto delle nuvole pesanti, Dr Boost e con la band messicana La Carlota.

L’album (pubblicato per l’etichetta Microscopi di Barcellona)  è cantato interamente in algherese (o catalano di Alghero), un idioma autoctono che, se da un lato ha mantenuto la sua arcaicità, dall’altro ha comunque subito influenze, del castigliano e del sardo prima, e dell’italiano poi (soprattutto nella formazione di vocaboli moderni), riconosciuto dalla Repubblica Italiana e dalla Regione Sardegna come lingua minoritaria.

«E’ una gioia incontenibile – ha detto Claudia Crabuzza -. Ho sognato questo riconoscimento da sempre. Abbiamo realizzato un disco in maniera quasi magica, in pochissimo tempo e con un gruppo di lavoro che si è messo insieme grazie a una serie di fortunate coincidenze. È stato tutto facile e immediato e da subito ho capito che questa impronta fresca e nuova è rimasta nel disco. Sapevo che si sarebbe fatto notare ma ricevere la Targa Tenco è la migliore conferma che potessi desiderare. Ringrazio Fabio Sanna che ha scritto le canzoni con me, Julian Saldarriaga, Dani Ferrer e Roger Marín che hanno realizzato il lavoro, Piergiorgio Annicchiarico per le preziose foto del booklet e anche la mia band storica, i Chichimeca, che mi ha sempre supportato.»

“Com un soldat” racconta la storia di una donna-madre-combattente alle prese con le tante facce della vita, con emozioni differenti e contrapposte.«Raó i esperança, amor i vanitat (ragione e speranza, amore e vanità)», desiderio, guerra quotidiana con antichi dolori e buchi che non si riempiono. Figli e offerte alla Madre Terra, rumori della strada, alberi e cani. E’ un album dalle tinte forti con sonorità dure, cadenzate, che prendono dal folk per arrivare ad un impatto decisamente rock.

Dieci brani in tutto. Una sola cover, un omaggio alla cantautrice campana Bianca d’Aponte che fa anche parte anche dell’album ‘Estensioni’ – voluto dall’associazione Cose di Amilcare e dal Club Tenco – una raccolta di brani dell’artista aversana scomparsa, tradotti ed interpretati da artiste di diversa nazionalità.

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Cala questa sera, a Portoscuso, il sipario sulla nona edizione di Parole sotto la torre. Si chiude in musica, non prima di un incontro che recita, per stare in tema, Cantarle fuori dai denti. Il festival letterario è organizzato dall’associazione Noteapiedipagina, che firma la rassegna in collaborazione con il comune di Portoscuso e il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna. La direzione artistica è di Gianni Biondillo (scrittore, architetto, redattore del blog culturale Nazione Indiana), coadiuvato da Saverio Gaeta, organizzatore e direttore artistico di Leggendo Metropolitano.

Gianni Biondillo, alle 21.00, conduce Cantarle fuori dai denti, l’incontro con Luciana Parisi e Daniele Sanzone. Parisi ha collaborato con diverse testate, Donna Moderna, La Stampa, Repubblica delle Donne; oggi, dopo le esperienze a Rai News 24 e al Giornale Radio, lavora come giornalista per la redazione cultura del Tg3 Rai. Sanzone, napoletano, laurea in Filosofia, è fondatore, autore e voce della rock band ‘A67. È stato finalista al premio Tenco nel 2008 e ha all’attivo numerose collaborazioni con musicisti e scrittori come Edoardo Bennato, Mauro Pagani, Caparezza, Raiz, James Senese, Roberto Saviano, Giancarlo De Cataldo, Valeria Parrella. Scrive o ha scritto su camorra e illegalità per La Repubblica XL, Corriere del Mezzogiorno, Donna Moderna, Tgcom24, La Repubblica e Il Fatto Quotidiano online, dove cura il Blog degli ‘A67. È autore e conduttore del programma Brain Food su Fanpage.it. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo libro, Camorra Sound, con il quale ha vinto il Premio Paolo Borsellino.

Si chiude in musica alle 22.30, con Verità rubate e bellezze dal profumo di passione e riscatto, Lello Analfino & Tinturia in concerto acustico. Analfino è entrato nella band nel 1996, ha iniziato suonando le tastiere, per poi diventare il cantante e il frontman del gruppo. E’ autore dei testi e delle musiche dei Tinturia, che spaziano con creatività dal pop al reggae, dal funk al rap, con un pizzico di folk di radice siciliana.

Su Pranu 1

Parole sotto la torre copiaParole sotto la torre 1Gianni Zanata.

“Parole sotto la torre”, nona edizione, ancora Portoscuso, dal 23 al 26 luglio, ancora Sulcis. Un territorio afflitto da un profondo disagio economico, che decide di investire in cultura, nella promozione del libro e della lettura. Prohairesis ha organizzato la manifestazione per cinque anni a Calasetta, poi il cambio di destinazione, nel centro emblema della crisi industriale e occupazionale in Sardegna. Nel 2012 ha lasciato “le chiavi” del festival letterario a un gruppo locale di giovani che in questi anni si sono formati all’interno dello staff operativo, all’associazione Noteapiedipagina, con sede a Carloforte, che firma la rassegna, in collaborazione con il Comune di Portoscuso e il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna. La direzione artistica è affidata a Gianni Biondillo, scrittore, architetto, redattore del blog culturale Nazione Indiana, coadiuvato da Saverio Gaeta. Il festival, per l’azione qualificante svolta nel territorio sulcitano, è stato insignito con la Medaglia ai benemeriti della cultura e dell’arte della Presidenza della Repubblica.

Nomi importanti della letteratura nazionale ed internazionale si sono succeduti in questi anni. Oliviero Beha, Paolo Giordano, Nicolai Lilin, Moni Ovadia, Ascanio Celestini, Stefano Benni, Silvia Avallone, Nicola Lecca, Ildefonso Falcones, Emanuele Trevi, Bjorn Larsson, Giulio Giorello, Andrea Molesini, Licia Troisi, Efraim Medina Reyes, Catherine Dunne, Raquel Martos, Georgi Gospodinov, Giorgio Terruzzi, Laura Pariani, Marcos Giralt Torrente: sono solo alcuni degli scrittori che sono passati per “Parole sotto la torre”.

Le verità dell’inganno, il filo conduttore dell’edizione 2015 del festival. «Cosa rende affascinante e misteriosa l’idea che abbiamo dell’arte? Il rapporto ambiguo col concetto di verità. La filosofia classica non aveva dubbi in merito. Gli antichi greci parlavano di alètheia (αλήϑεια): Disvelamento… , scrive Gianni Biondillo… Eppure, quasi a contraltare, da sempre l’arte è il luogo dell’inganno. La vita che viene rappresentata, che sia con una scultura, un dipinto, un poema, proprio perché rappresentata e non vissuta è intrinsecamente falsa… Perché solo attraverso l’inganno, solo attraverso la verosimiglianza, l’artista può dire la verità. Una verità che va oltre al dato oggettivo e diventa universale… Le verità dell’inganno, le uniche ammesse dalla letteratura».

“Parole sotto la torre” prenderà quindi il via nella cittadina sulcitana giovedì 23, fino a domenica 26 luglio. Tutti gli incontri con gli autori saranno ospitati alla Tonnara Su Pranu. Quest’anno si inaugura la collaborazione con Skepto International Film Festival, la rassegna dedicata ai cortometraggi provenienti da tutto il mondo, che da sei anni si svolge con successo a Cagliari. Le prime tre serate del festival si chiuderanno con le proiezioni de Il canto dell’inganno. Dodici corti sulla meraviglia, lo stupore e la verità.

Si comincia giovedì 23, alle 21.30, con Il traduttore malinconico: protagonista Bruno Arpaia, romanziere, giornalista, consulente editoriale e traduttore di letteratura spagnola e latinoamericana. Ha pubblicato diversi romanzi, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti, come il Premio Selezione Campiello 2001 per L’angelo della storia, il Premio Letterario Giovanni Comisso 2006 per Il passato davanti a noi, finalista al Premio Strega per L’energia del vuoto. Conduce l’incontro il giornalista Vito Biolchini.

Alle 23.00, a cura di Skepto, Inganni a tempo determinato, con Despina Economopoulou, videomaker di origine greca che vive a Barcellona. Verranno proiettati “I frutti sperati” (15′ – Italia),

“Debtfools” (9′ – Grecia/Spagna), “L’homme qui en connaissait un rayon” (20′- Francia), “Tuesday” (6′ – Svizzera).

Venerdì 24 si parte alle 19.30 con La memoria presente. Sotto i riflettori due scrittori sardi Giulio Angioni e Giulia Clarkson, con la conduzione di Anna Rita Briganti, giornalista culturale (su Repubblica e Donna Moderna), scrittrice e blogger. Angioni, antropologo e romanziere: Le fiamme di Toledo, L’oro di Fraus, Doppio cielo, Il sale sulla ferita, Alba dei giorni bui, Una ignota compagnia, solo per citare alcuni suoi successi editoriali. Sulla faccia della terra è il titolo del suo ultimo romanzo ambientato nella Cagliari medioevale, uscito quest’anno per Feltrinelli e Il Maestrale, votato nello scorso marzo Libro del mese dagli ascoltatori di Fahrenheit, la nota trasmissione in onda su Radio3 Rai. Giulia Clarkson vinse con La città d’acqua (Il Maestrale, 2003) il Premio Grazia Deledda. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati su Nuovi Argomenti e nella raccolta Principesse azzurre crescono (Mondadori, 2006). L’eredità dei petali d’avorio (Arkadia Editore, 2015) è il suo ultimo romanzo.

Notizie dal profondo Nord: sono quelle che arriveranno alle 22.00, con Giorgio Fontana ed Enrico Remmert, moderati da Gianni Biondillo. Fontana, classe 1981, “milanese di Saronno”, ha pubblicato quattro romanzi: l’ultimo è Morte di un uomo felice, con cui ha vinto, a sorpresa, il Premio Campiello 2014. Collabora con diverse testate, fra cui Internazionale.it, il Domenicale del Sole 24 ore, Lo Straniero, l’inserto Tuttolibri de La Stampa e Doppiozero. Remmert, torinese, ha pubblicato Rossenotti, La ballata delle canaglie e Strade bianche, tutti editi da Marsilio. Lo scorso anno è uscito per Laterza L’acino fuggente – Sulle Strade del vino tra Monferrato, Langhe e Roero, scritto a quattro mani con Luca Ragagnin (con cui Remmert ha scritto vari libri, tra cui il fortunato Elogio della sbronza consapevole).

Ancora spazio ai cortometraggi alle 23.30: Skepto cura La verità nell’inganno: tra il surreale e l’imprevedibile (parte 1). Sarà presente Nicola Piovesan, laureato al Dams di Bologna, regista e sceneggiatore, autore di cortometraggi, videoclip, animazioni, documentari. Attualmente vive in Estonia, con collaborazioni in tutto il mondo.

Si potranno vedere “Deus in machina” (20′ – Italia), “8 ay” (20′ – Turchia), “Ehi muso giallo” (15′ – Italia).

Sabato 25, primo appuntamento alle 19.30: Resistere a vent’anni, il titolo dell’incontro in cui Camilla Barone, semiologa specializzata in analisi di identità visive e processi creativi (ha insegnato alla IULM e collabora con il Politecnico di Milano) dialogherà con Marco Rovelli, scrittore e musicista, insegnante di storia e filosofia nelle scuole superiori secondarie. Rovelli è giunto alla notorietà nel 2006 con il libro Lager italiani, un reportage narrativo dedicato ai centri di permanenza temporanea. Come musicista ha vinto con il suo gruppo il premio Ciampi 2002 per il miglior album d’esordio. È anche autore teatrale.

Alle 22 Nero metropolitano: Gianni Biondillo incontra Maurizio De Giovanni, che nel 2005 si è guadagnato la notorietà con il libro giallo I vivi e i morti (e il suo Commissario Ricciardi), ambientato nella Napoli degli anni Trenta, con cui ha ottenuto diversi riconoscimenti. Ha pubblicato per Mondadori ed Einaudi Stile Libero, consacrandosi tra i più importanti giallisti italiani (ha vinto il Premio Selezione Bancarella, il Premio Camaiore Letteratura Gialla e il Premio Giuria Viareggio). Per la serie del Commissario Ricciardi l’ultima pubblicazione risale allo scorso giugno, Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi (Einaudi). Sempre quest’anno ha licenziato Il resto della settimana (Rizzoli), romanzo dedicato alla sua grande passione per il calcio. I suoi libri sono stati tradotti e pubblicati anche all’estero. Conduce Anna Rita Briganti.

Alle 23.30 scatta l’ora de La verità nell’inganno: tra il surreale e l’imprevedibile (parte 2). La sezione Il canto dell’inganno. Dodici corti sulla meraviglia, lo stupore e la verità, curata da Skepto, ospita Matt Willis-Jones. Londinese, con studi di cinema a Chicago, ha lavorato nella post-produzione di importanti film e serie tv. Dal 2005 vive e lavora in Norvegia, i suoi film sono stati proiettati in più di 30 festival internazionali e hanno ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui una menzione speciale allo Skepto International Film Festival 2013 perA Short Film on Conformity e il premio per la Miglior Web Series al MAshRome 2014 per Everything is Perfect and There are no Problems.

Chiudono la serie di proiezioni “Dos caras” (14′ – Argentina), “A Short Film on Conformity” (10′ Norvegia), “Not funny” (15′ – Spagna), “Hotel” (11′ – Spagna).

Il sipario sulla nona edizione di “Parole sotto la torre” calerà domenica 26 luglio. Gianni Biondillo,  alle 21, conduce Cantarle fuori dai denti, l’incontro con Luciana Parisi e Daniele Sanzone. Parisi ha collaborato con diverse testate, Donna Moderna, La Stampa, Repubblica delle Donne; oggi, dopo le esperienze a Rai News 24 e al Giornale Radio, lavora come giornalista per la redazione cultura del Tg3 Rai. Sanzone, napoletano, laurea in Filosofia, è fondatore, autore e voce della rock band ‘A67. È stato finalista al premio Tenco nel 2008 e ha all’attivo numerose collaborazioni con musicisti e scrittori come Edoardo Bennato, Mauro Pagani, Caparezza, Raiz, James Senese, Roberto Saviano, Giancarlo De Cataldo, Valeria Parrella. Scrive o ha scritto su camorra e illegalità per La Repubblica XL, Corriere del Mezzogiorno, Donna Moderna, Tgcom24, La Repubblica e Il Fatto Quotidiano online, dove cura il Blog degli ‘A67. È autore e conduttore del programma Brain Food su Fanpage.it. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo libro, Camorra Sound, con il quale ha vinto il Premio Paolo Borsellino.

Si chiude in musica alle 22.30, con Verità rubate e bellezze dal profumo di passione e riscatto, Lello Analfino & Tinturia in concerto acustico. Analfino è entrato nella band nel 1996, ha iniziato suonando le tastiere, per poi diventare il cantante e il frontman del gruppo. E’ autore dei testi e delle musiche dei Tinturia, che spaziano con creatività dal pop al reggae, dal funk al rap, con un pizzico di folk di radice siciliana.