22 November, 2024
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Applausi a scena aperta per lo spettacolo My Ladies Rock, andato in scena al Teatro Massimo di Cagliari il 2 e il 3 aprile, dopo la prima di Sassari del 1° aprile. L’organizzazione è stata curata dal organizzato dal CeDAC/Circuito Multidisciplinare dello spettacolo dal vivo in Sardegna, con le Compagnie Jean-Claude Gallotta, sulle note delle canzoni di straordinarie artiste di fama internazionale…Wanda Jackson, Brenda Lee, Marianne Faithfull, Siouxsie and the Banshees, Aretha Franklin, Nico, Lizzy Mercier Descoloux, Laurie Anderson, Janis Joplin, Joan Baez, Nina Hagen, Betty Davis, Patty Smith, Tina Turner e Bengjamin Croizy e Strigall. Lo spettacolo è uno straordinario racconto dell’altra storia del rock, con musiche emozionanti e strettamente legate alla battaglia per i diritti delle donne, purtroppo, ancora presente nella società contemporanea.

Musiche ballate ed interpretate da ballerini e ballerine che hanno portato sul palco una grande energia, con performance di piccoli e grandi gruppi, nei quali la sinergia ha calamitato l’attenzione del pubblico che ha reso onore all’evento con lunghissimi e calorosi applausi. Un omaggio a donne protagoniste di una rivoluzione culturale, diventate icone di una battaglia portata in scena con eleganza ed attenzione ai particolari, con momenti intriganti, atti a rappresentare la trasgressione e la libertà di quella particolare fase storica. Un’epoca in cui si sognava l’emancipazione femminile per un futuro migliore con un posto, all’interno delle società, al pari di quello degli uomini.

Nadia Pische

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Chiude i battenti questa sera la XXIX edizione di Narcao Blues, il festival che da trent’anni porta il blues nel Sud Sardegna grazie all’associazione culturale Progetto Evoluzione, che lo organizza e promuove fin dagli albori. Archiviata la densa quattro giorni caratterizzata dal consueto mix di ospiti internazionali, nazionali e locali (gli statunitensi Scott Henderson, The Original Blues Brothers Band, The Allman Betts Band, il canadese Anthony Gomes, lo spagnolo Gecko Turner, il maliano Vieux Farka Touré, gli italiani Dany Franchi e Nannigroove Experience) la manifestazione chiude in bellezza, domani sera (domenica 21), con l’ultimo concerto della sua estate.

Protagonista assoluta Noemi, a Narcao per una tappa del suo Blues & Love Summer Tour 2019: un progetto live in cui la cantante romana si misura con la black music, spaziando dal blues al funky, al reggae attraverso brani di artisti come Janis Joplin, Wilson Pickett, Marvin Gaye, James Brown, Amy Winehouse, Bob Marley, Stevie Wonder, oltre a riproporre i suoi brani più celebri in chiave blues. Ad accompagnarla sul palco di piazza Europa, a partire dalle 22.00, Michele Papadia alle tastiere, Maurizio Filardo alla chitarra, Gabriele Greco al basso, Marcello Surace alla batteria, e una sezione fiati composta da Matteo Acclavio al sassofono, Andrea Palombini alla tromba e Giorgio Capovivo al trombone.

Noemi, al secolo Veronica Scopelliti, ha partecipato nel 2009 alla seconda edizione di X Factor, mettendosi in luce per la sua voce grintosa e graffiante. Con il singolo “Briciole” scala l’airplay radiofonico e le classifiche, ottenendo il disco d’oro e firmando un contratto per l’etichetta discografica Sony Music. Al suo attivo vanta cinque partecipazioni al Festival di Sanremo e numerosi premi e riconoscimenti, inclusi cinque Wind Music Awards e un Premio TV – Premio regia televisiva oltre a varie nomination ai World Music Awards, ai TRL Awards, all’OGAE e una al Nastro d’argento. Il 21 giugno 2017, nel giorno della Festa della Musica, Noemi è entrata nei Guinness dei primati per il maggior numero di concerti eseguiti in dodici ore.

Il biglietto per il concerto di Noemi costa 15 euro (più diritti di prevendita) e si può acquistare online e nei punti vendita del circuito Boxoffice Sardegna o direttamente dal sito del festival (http://www.narcaoblues.it/) . Per informazioni, l’associazione culturale Progetto Evoluzione risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it ed al numero 0781875071.

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Seconda giornata con tanti appuntamenti, domani (venerdì 2) a Cagliari, per Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, che – dopo la prima tranche di metà settembre a Carloforte – completa domenica (4 novembre) nel capoluogo sardo la sua edizione numero dodici. 

Si comincia alle 10,30, nella Sala “Nanni Loy” dell’E.R.S.U. (in via Trentino), con la prima della serie di masterclass sulla musica per cinema che ogni mattina analizzano il lavoro di registi, musicisti e montatori attraverso contributi e testimonianze degli ospiti del festival: protagonista dell’incontro di domattina (venerdì 2) la regista Wilma Labate, reduce dalla proiezione della sera prima di “Arrivederci Saigon“, il suo documentario sulla vicenda, poco nota, di un complesso musicale di cinque ragazze toscane che si ritrovarono a suonare per le truppe americane durante la guerra in Vietnam.

La programmazione pomeridiana prende invece il via alle 16.00, sempre nella Sala “Nanni Loy”, dove prosegue la selezione di film dedicati al ’68 curata dal giornalista e critico musicale Enzo Gentile: in programma stavolta “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica”, il documentario di Michael Wadleigh (uscito nel 1970) che racconta il leggendario evento dell’agosto del 1969 che ha visto sfilare sul palco molti tra i massimi protagonisti della musica dell’epoca, da Richie Havens a Joan Baez, dagli Who a Joe Cocker, da Crosby, Stills & Nash ai Ten Years After, da Santana a Jimi Hendrix, dai Canned Heat ai Jefferson Airplane, a Janis Joplin. Montato (tra gli altri) da Martin Scorsese e Thelma Schoonmaker (che per questo ottenne la nomination agli Academy Award), il film è uno dei più interessanti documentari mai girati, vincitore dell’Oscar come miglior documentario e nominato per il miglior sonoro.

“La tempesta di Prospero e Calibano” è invece il mediometraggio sullo schermo alle 18.00, per la regia di Sergio Scavio (che sarà presente alla proiezione) e Pierfranco Cuccuru. È il parziale racconto dell’incontro, e delle storie, di Michele, per anni detenuto all’Asinara, e di Gianmaria, che è stato guardia carceraria, fino alla pensione, nella stessa isola quando Michele era lì ristretto. Dopo tanti anni, i due hanno interpretato i loro vecchi ruoli, di detenuto e di poliziotto, ne “La stoffa dei sogni”, il pluripremiato film girato da Gianfranco Cabiddu all’Asinara.

A seguire (alle 19.00), ancora un documentario: “Manga Do. Igort e la via del manga” è il viaggio di uno dei più importanti autori di graphic novel italiani nei luoghi fondatori della cultura giapponese, da Tokyo a Nagoya, poi giù lungo la penisola di Kii fino a Izumo, e poi a Hiroshima, al Peace Museum. Da questo affascinante viaggio e dalla varietà dei suoi percorsi e incontri, nasce l’intreccio tra il volume 2 dei “Quaderni giapponesi” di Igort ed il film diretto dal romano Domenico Distilo con le musiche del cagliaritano Stefano Guzzetti (entrambi presenti alla proiezione) che ne racconta la genesi.

Tre lavori di giovani autori legati al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma introducono la serata alle 21.30: “Down down down”, un videoclip di Gianluca Granocchia per il cantautore Carlo Mazzoli, artista emergente nel panorama del folk romano; “The ballad of the gipsy”, musica e immagini con la regia di Elio Di Pace per l’omonimo brano del gruppo rock salernitano The Valium; e “Il giorno della patata“, uno short film di 12 minuti, diretto da Veronica Spedicati con musiche di Jacopo Tommasoni.

Chiude la serata la proiezione di “Nico, 1988”, opera pluripremiata di Susanna Nicchiarelli, con le musiche del gruppo Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, ex cantante dei Velvet Underground, musa di Andy Warhol e donna di grande bellezza. Impersonata nel film da Trine Dyrholm, Nico vive una seconda vita quando intraprende la sua carriera da solista, negli anni ’80, ed inizia a ricostruire un rapporto con il figlio. Susanna Nicchiarelli ci racconta Nico a partire da una condizione esistenziale: i segni che l’infanzia e la preadolescenza lasciano nelle persone.