3 July, 2024
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Il Parlamento europeo ha approvato una mozione che prevede l’utilizzo dell’avanzo di bilancio di 6,4 miliardi di euro per aiuti ai rifugiati.

  • 6,4 miliardi di euro del bilancio 2016 destinati ad essere restituiti agli Stati membri
  • 4,9 miliardi di euro non spesi e destinati principalmente ai fondi di coesione
  • 1,5 miliardi di euro per perdita di gettito dovuta al deprezzamento della sterlina britannica rispetto all’euro

I paesi UE dovrebbero utilizzare i 6,4 miliardi di euro, che saranno restituiti perché non spesi nel 2016, per rispettare gli impegni presi in materia di aiuti ai rifugiati.

I deputati sono profondamente preoccupati dalle previsioni imprecise e dei ritardi nella gestione dei fondi UE a livello nazionale, che hanno portato a una significativa perdita di fondi per i paesi membri pari a 4.889 milioni di euro nel 2016.

Gli Stati membri dovrebbero pertanto utilizzare i fondi rimasti dal 2016 «per onorare i propri impegni in relazione alla crisi dei rifugiati, e a far coincidere il contributo dell’Unione con i fondi fiduciari dell’UE e il nuovo Fondo Europeo per lo Sviluppo Sostenibile», ha affermato l’Aula. 

I deputati hanno inoltre richiamano l’attenzione sull’impatto negativo dovuto al deprezzamento della sterlina britannica contro l’euro, «che è la causa principale della diminuzione delle entrate pari a 1.511 milioni di euro».

Hanno infine affermato che «tale diminuzione è imputabile alla decisione unilaterale del Regno Unito di uscire dall’Unione», ma che tutta l’Unione deve farsi carico della rettifica e che «tali costi dovrebbero essere tenuti in considerazione durante le negoziazioni sul regolamento degli obblighi finanziari tra il Regno Unito e l’Unione».

La risoluzione del relatore Jens Geier (S&D, DE) è stata approvata con 556 voti favorevoli 79 contrari e 61 astensioni.

Oggi, intanto, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha incontrato il Primo ministro maltese, Joseph Muscat, per fare il bilancio dei sei mesi di presidenza dell’Unione europea.

Al centro dei colloqui, il tema dell’immigrazione, con particolare riguardo al ruolo delle ONG nel Mediterraneo centrale e alla situazione in Libia.

Tajani e Muscat hanno discusso sull’opportunità di un codice di condotta europeo che dia linee guida in merito alla trasparenza e alle regole d’ingaggio delle ONG che operano nel Mediterraneo. Secondo Tajani è necessario un approccio solidale e regionale anche per regolare gli sbarchi delle operazioni di soccorsi.

Il presidente dell’europarlamento e il Primo ministro maltese hanno anche concordato sulla necessità di aumentare gli sforzi per stabilizzare la Libia e controllare le frontiere esterne.

Alla fine dell’incontro, Antonio Tajani ha dichiarato: «Il Governo dei flussi migratori non è un problema solo di pochi Stati legato a una particolare posizione geografica: è un’emergenza europea. Solo attraverso maggiore solidarietà e senso di responsabilità da parte di tutti, potremo dare risposte efficaci ai nostri cittadini su uno dei temi che gli sta più a cuore».

Il presidente del Parlamento europeo ha concluso sottolineando che «serve una vera strategia europea, con una politica comune per i rifugiati, la ricollocazione automatica ed equa dei richiedenti asilo e accordi e procedure di rimpatrio più efficaci per gli immigrati irregolari. E’ necessario agire prima che i migranti rischino la loro vita nel deserto o in mare. Per questo abbiamo bisogno di un piano Marshall con molte più risorse per l’Africa e di lavorare con i paesi africani per rafforzare il controllo delle frontiere prima del deserto».

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ln seguito all’approvazione formale del Consiglio dell’accordo in conciliazione con il Parlamento sul bilancio 2017, siglato il 28 novembre, il Parlamento europeo ha approvato il bilancio con 438 voti in favore, 194 voti contrari e 7 astensioni. Successivamente è stato firmato dal presidente Martin Schulz, rendendolo esecutivo. 

«Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi. Il bilancio 2017 si concentra chiaramente sulle nostre priorità: stimolare la crescita, creare posti di lavoro – soprattutto per i giovani – e affrontare la crisi migratoria. Gli ulteriore 500 milioni di euro che siamo riusciti a ottenere per l’iniziativa per occupazione giovanile rappresentano un chiaro segnale all’UE ad agire. Abbiamo anche fatto il possibile per affrontare le cause profonde della migrazione», ha dichiarato il relatore per la sezione Commissione, Jens Geier (S&D, DE).

«E’ davvero deplorevole che la Commissione abbia ignorato la lettura del Parlamento e non sia riuscita ad aggiungere il punto che chiedeva di accantonare una parte dei compensi per gli ex commissari per poi liberarli a condizione che il codice di condotta fosse reso più rigoroso. Questa richiesta era stata approvata dal Parlamento a larga maggioranza e mirava a migliorare il comportamento dei commissari e, di conseguenza, l’immagine pubblica delle Istituzioni nel loro complesso», ha dichiarato il relatore per le altre sezioni, Indrek Tarand (Verdi/ALE, EE).

«La proposta – che il presidente Juncker ha recentemente inviato al presidente Schulz per migliorare il codice di condotta – di prolungare il periodo di riflessione a due anni è un passo nella giusta direzione, ma non è sufficiente, poiché gli ex commissari ricevono la loro indennità transitoria per ben tre anni», ha aggiunto.

Giovani, crescita e lavoro

Il Parlamento ha aggiunto ulteriori 500 milioni di euro al bilancio per l’iniziativa in favore dell’occupazione giovanile (YEI). Ulteriori 200 milioni di euro incrementeranno i progetti per crescita e occupazione, quali COSME (competitività delle piccole e medie imprese), il meccanismo per collegare l’Europa (CEF, finanziamento di progetti infrastrutturali), Orizzonte 2020 (progetti di ricerca) ed Erasmus+ (mobilità degli studenti).

Rifugiati e crisi migratoria

I deputati hanno inoltre previsto ulteriori 728 milioni di euro per un pacchetto volto principalmente a incrementare i fondi per la migrazione, inclusi 28 milioni di euro aggiuntivi per il sostegno a UNRWA per i rifugiati palestinesi (totale 310 milioni di euro) e 3 milioni in più per sostenere i colloqui di pace a Cipro (totale 34,8 milioni di euro).

Revisione del bilancio a lungo termine

Nel dibattito sulla revisione intermedia del bilancio a lungo termine dell’UE (quadro finanziario pluriennale 2014-2020), Ivan Korčok, per la Presidenza del Consiglio slovacca, ha promesso un pacchetto di revisione che permetta «di mobilitare oltre 6 miliardi di euro da destinare alle priorità più importanti fino alla fine di questa prospettiva finanziaria», oltre a rendere il bilancio più flessibile.

I co-relatori del Parlamento Jan Olbrycht (PPE, PL) e Isabelle Thomas (S&D, FR) hanno accolto con favore gli sforzi del Consiglio, ma hanno ricordato che la proposta è ancora in discussione fra i governi nazionali. «Il lavoro è ancora in corso, non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo», ha detto Olbrycht.