22 November, 2024
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Una Dinamo Banco di Sardegna formato extralusso ha letteralmente demolito la Virtus Roma, uscita battuta dal PalaSerradimigni con il punteggio di 108 a 72 (primo tempo 57 a 35).

L’equilibrio è durato 10′, al termine dei quali la Dinamo era avanti di un solo punto. Da lì in avanti, è stato un monologo. I numeri dicono tutto: 32 a 11 nel secondo quarto, 31 a 18 nel terzo quarto, quota 100 toccata quando mancavano oltre 7′ alla fine e finale con tutti i panchinari della Dinamo in campo, cinque italiani, tra i quali non c’erano Marco Spissu e Michele Vitali (Lorenzo Bucarelli, Marco Antonio Re, Jack Devecchi, Stefano Gentile, Daniele Magro).

La Virtus Roma, arrivata a Sassari con un bilancio di 3 vittorie e 3 sconfitte, è stata letteralmente annichilita.

6 gli uomini della Dinamo in doppia cifra, con Dyshawn Pierre e Miro Bilan su tutti. Per il primo, 19 punti, 2 su 6 da 2 punti, 4 su 6 da 3 punti, 3 su 4 ai tiri liberi, 10 rimbalzi, 4 assist, 29 di valutazione; per il secondo 18 punti (con un solo errore dalla lunetta), 4 su 4 da 2 punti, 1 su 1 da 3 punti, 5 su 6 ai tiri liberi, 4 rimbalzi, 4 assist e 1 stoppata, 28 di valutazione.

Strepitose le percentuali al tiro: 22 su 37 (59%) da 2 punti, 15 su 31 (48%) da 3 punti, 19 su 23 (83%) ai tiri liberi, 42 rimbalzi (contro i 30 della Virtus Roma), 26 assist (19 per la Virtus Roma).

Nella Virtus Roma si è distinto Tomáš Kyzlink, miglior realizzatore con 23 punti (24 di valutazione), oltre a lui sono andati in doppia cifra solo Davon Jefferson (13) e Tommaso Baldasso (10). In ombra il grande ex Jerome Dyson, uno degli ero0 su 1 da 2 punti, 1 su 9 da 3 punti e 5 su 5 ai tiri liberi).i dello storico triplete, autore di soli 8 punti (0 su 1 da 2 punti, 1 su 9 da 3 punti e 5 su 5 ai tiri liberi, 0 rimbalzi, 8 assist, 4 di valutazione).

La Dinamo è alla terza vittoria consecutiva tra campionato e Champions League, il piccolo passaggio a vuoti registrato con Trieste in campionato e Turk Telecom in Champions League, è definitivamente alle spalle. La Dinamo c’è ed è tornata a far sognare i suoi tifosi, dopo il trionfo in SuperCoppa italiana.

Dinamo Banco di Sardegna – Virtus Roma 108 a 72

Parziali: 25 a 24, 32 a 11, 31 a 18, 20 a 19.

Progressivi: 25 a 24, 57 a 35, 88 a 53, 108 a 72.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 13, Mclean 7, Bilan 16, Re, Bucarelli 4, Devecchi, Evans 11, Magro 6, Pierre 19, Gentile 8, Vitali 12, Jerrells 12. All. Gianmarco Pozzecco.

Virtus Roma: Cusenza n.e., Moore, Alibegovic 2, Rullo 5, Dyson 8, Baldasso 10, Pini 8, Farley, Spinosa, Jefferson 13, Buford 3, Kyzlink 23. All. Piero Bucchi.

Arbitri: Lo Guzzo, Di Francesco e Dori.

Stefano Gentile e Miro Bilan. Fonte: www.dinamobasket.com .

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Dopo la netta vittoria in Champions League, la Dinamo cerca nuove conferme in campionato, alle 20.30 ospita la Virtus Roma dell’ex Jerome Dyson, uno dei protagonisti dello storico triplete della stagione 2014/2015.

La Virtus Roma di coach Piero Bucchi è tornata nella massima serie dopo quattro anni di assenza ed arrivano a Sassari con un bilancio di tre vittorie nelle ultime quattro partite.

«Credo che Roma sia una delle squadre che nella partita singola è più pericolosa – ha sottolineato alla vigilia del match coach Gianmarco Pozzecco – e può mettere in difficoltà squadre di alta caratura come Milano e Venezia. Questo perché ha due giocatori straordinari in ruoli chiave come Jerome Dyson e Davon Jefferson: noi dovremo essere bravi a contenerli e metterli in difficoltà, limitandoli, dal canto nostro dobbiamo continuare il percorso di crescita che abbiamo intrapreso.»

Dwayne Evans. Fonte: www.dinamobasket.com .

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Dinamo Banco di Sardegna – Sidigas Avellino è la finale del torneo internazionale Tirrenia al Geolapalace di Olbia (questa sera, inizio ore 21.00). Dopo la vittoria della formazione irpina sulla Juve Caserta per 85 a 72, la squadra sassarese ha superato l’Hapoel Gerusalemme dell’ex CT della Nazionale italiana Simone Pianigiani per 88 a 85, al termine di 40 minuti costantemente controllati da Johnson Odom e compagni (21 a 16 il primo quarto, 48 a 35 all’intervallo lungo, 70 a 59 al termine del terzo quarto).

La Dinamo è stata trascinata da un grande Darius Johnson Odom autore di 25 punti. Ben cinque uomini in doppia cifra per i sassaresi: Lacey (10), Savanovic (19), Carter (18) e Sacchetti (11). Tra gli avversari si è distinto l’ex Jerome Dyson, autore di 23 punti.

Johnson-Odom.

Johnson Odom. Fonte http://www.dinamobasket.com/

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La Dinamo Banco di Sardegna ha vinto la sfida con la Manital Torino, ultima in classifica ma tra le squadre più in forma del momento, reduce com’era da tre vittorie consecutive e da una vittoria mancata con la capolista Milano solo all’over time, con una straordinaria prova di forza al tiro, fotografata alla perfezione dal punteggio finale, 112 a 98, e da percentuali al tiro “stellari”, in particolare un incredibile 68% nel tiro da 3 punti: 17 su 25! 13 su 14 dalla lunetta, 92,9% e un “normale” 24 su 43 nei tiri da 2 punti, 55,8%. Anche la Manital Torino ha chiuso con numeri importanti: 26 su 40 (65%) nei tiri da 2 punti, 12 su 22 (54,5%) nei tiri da 3 punti e 10 su 14 (71,4%) dalla lunetta.

A livello individuale, nella Dinamo quattro uomini su tutti: Josh Akognon, David Logan, Rok Stipcevic e Matteo Formenti. Il primo ha realizzato 30 punti in 27′, con percentuali da NBA: 4 su 5 da 2 punti, 6 su 9 da 3 punti,m 4 su 4 dalla lunetta, 1 rimbalzo, 1 stoppata e 2 assist, 29 di valutazione; David Logan ha messo a segno 19 punti, 3 su 8 da 2 punti, 4 su 6 da 3 punti e 1 su 1 dalla lunetta, 1 stoppata, 3 palle recuperate e ben 10 assist, 25 di valutazione; per Rok Stipcevic, 2 su 3 da 2 punti, 1 su 1 da 3 punti e 5 su 5 dalla lunetta, 5 rimbalzi, 18 di valutazione; Matteo Formenti ha realizzato 12 punti in 13 minuti giocati, con 1 su 3 da 2 punti, 3 su 3 da 3 punti, 2 rimbalzi, 12 di valutazione. Bene a tratti Joe Alexander, Giacomo Devecchi e Kenneth Kadji. In ombra Brenton Petway e Jarvis Varnado.

Nella giornata del punteggio record (210 punti non sono frequenti in una partita della A1 italiana), la Dinamo conferma di avere il migliore attacco del girone, con 2.256 punti in 27 partite (alla media di 83,56 a partita), e al tempo stesso la seconda peggiore difesa, con 2.184 punti subiti in 27 partite (80,89 a partita). Da oggi ha fatto leggermente peggio solo la Manital Torino, con 2.187 punti.

Nella Manital i miglior sono stati gli ex Christian Eyenga e Jerome Dyson. Il primo ha giocato come non aveva mai fatto nella sua breve esperienza ad inizio stagione con la Dinamo: 19 punti in 28 minuti, frutto di un 5 su 6 (83,3%) da 2 punti, 2 su 3 da 3 punti, 3 su 4 dalla lunetta, 4 stoppate, 3 assist, 24 di valutazione; per Jerome Dyson, 24 punti, con 6 su 8 (75%) da 2 punti, 3 su 8 da 3 punti, 3 su 3 dalla lunetta, 4 rimbalzi, 15 di valutazione.

La partita è stata equilibrata per tutta la prima parte, parità assoluta, 28 a 28, al termine del primo quarto; Dinamo avanti di tre punti all’intervallo lungo: 52 a 49. La Dinamo ha dato lo strattone decisivo alla partita nel terzo quarto, chiuso con un margine di 13 punti, 34 a 21 e + 16 all’inizio dell’ultimo quarto, nel quale Logan e compagni hanno controllato senza problemi la situazione, cedendo solo due punti alla Manital e chiudendo così sul punteggio di 112 a 98.

La Dinamo ha compiuto un passo avanti quasi decisivo per la qualificazione ai play scudetto, ma la squadra du Federico Pasquini ha ora un calendario difficile, con due trasferte consecutive a Reggio Emilia e Pistoia e l’ultima partita della regular season, in casa, contro la capolista l’Olimpia Milano.

David Logan 47

 

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La Dinamo Banco di Sardegna ospita al PalaSerradimigni, alle 18.15, l’Auxilium Manital Torino, una sfida che vale l’accesso ai play-off scudetto, nella quart’ultima giornata della “regular season”.

La squadra piemontese, tornata in A1, ha nell’ex Jerome Dyson, decisivo nella partita del girone d’andata, uno dei suoi uomini migliori, raggiunto a metà stagione da Christian Eyenga, che aveva iniziato il campionato con la maglia della Dinamo. La Manital Torino è attualmente ultima in classifica, con 18 punti, due di ritardo rispetto a Caserta, Cantù, Bologna e Pesaro, e si giocherà la permanenza in A2, dopo Sassari, in tre confronti diretti: in casa con Brindisi, a Bologna e in casa con Pesaro.

«Sono davvero molto contento di tornare a Sassari e rivedere alcuni miei ex compagni e i tifosi – ha detto alla vigilia Jerome Dyson -. In particolar modo Logan, con cui si è creata una bella amicizia anche tra le nostre famiglie. Per noi, però, sarà una partita davvero impegnativa e la mia concentrazione sarà al massimo, senza alcun tipo di coinvolgimento affettivo.»

La Dinamo affronta l’impegno odierno al quinto posto in classifica, a pari punti (26) con Trentino, Pistoia e Venezia, di scena oggi rispettivamente in casa con Cantù, in casa con Bologna e a Varese.

Arbitreranno l’incontro i signori Paolo Taurino, Manuel Mazzoni e Carmelo Lo Guzzo.

Jarvis Varnado 77

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Archiviata l’amarezza per la sconfitta di Torino, maturata con la tripla da oltre metà campo dell’ex Jerome Dyson all’ultimo secondo del primo tempo supplementare, la Dinamo Banco di Sardegna ritorna al PalaSerradimigni, questa sera alle 20.45 (diretta su Rai Sport 1 HD), per affrontare la Grissin Bon Pallacanestro Reggiana di Massimiliano Menetti, la grande rivale della finale scudetto della passata stagione, oggi capolista con Cremona  Milano, quattro punti avanti alla squadra di Marco Calvani.

La sfida si presenta equilibrata, non solo per l’ormai storia rivalità tra le due squadre, ma anche per l’importanza dei due punti in palio, soprattutto in prospettiva Final Eight di Coppa Italia.

«Abbiamo le potenzialità per battere Reggio – ha spiegato Marco Calvani – ma per farlo dobbiamo giocare di squadra.»

«Siamo qui in Sardegna consapevoli di affrontare una gara ‘terribile’ – ha replicato Massimiliano Menetti -. Conosciamo bene la forza dei campioni d’Italia e del PalaSerradimigni, perché al di là dei problemi oggettivi, soprattutto in Eurolega, Sassari ha costruito un roster che la dava tra le favorite al titolo insieme a Milano già ad inizio stagione. Affrontiamo questa partita da primi in classifica con la voglia di rimanerci e di misurare la nostra forza contro una squadra forte e ambiziosa come la Dinamo.»

Arbitreranno l’incontro Manuel Mazzoni, Fabrizio Paglialunga e Beniamino Attard.

La Dinamo attende conferme da David Logan, Jarvis Varnado e Matteo Formenti, grandi protagonisti tre giorni fa a Torino, e segnali di crescita dagli altri che, chi più chi meno, si sono espressi molto al di sotto dalle loro possibilità, ad iniziare da Joe Alexander e Rok Stipcevic.

Jarvis Varnado 77

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Logan-Edge

Un David Logan in formato super (26 punti, 26 di valutazione) e il miglior Jarvis Varnado della stagione (20 punti, 8 rimbalzi e 17 di valutazione), non sono bastati alla Dinamo Banco di Sardegna per vincere la sfida di Torino con la matricola Manital dell’ex Jerome Dyson (16 punti, 3 su 7 nei tiri da tre punti). È stato proprio Dyson a beffare la Dinamo con un a tripla straordinaria dalla lunghissima distanza a fissare il punteggio finale sull’86-83 (primo tempo 37 a 40, al 40′ 73 a 73).

Marco Calvani ha mandato in campo Haynes, Logan, Sacchetti, Eyenga e Varnado, Franck Vitucci ha risposto con Dyson, White, Mancinelli, Rosselli e Dawnkins. È stato Jarvis Varnado ad aprire i giochi, per la Manital gli ha risposto Mancinelli. La Dinamo è scattata avanti con 6 punti di Varnado aiutato da Logan e Haynes. Sul 4-11 Torino ha reagito  con due bombe di Dyson e Dawnkins. I biancoblu hanno chiuso il primo quarto avanti con Formenti in lunetta per il 20-22. In avvio di secondo quartoun break di 9-0 ha permesso alla Manital di effettuare il sorpasso; 29 a 27.

La Dinamo si è rifatta sotto con Varnado, Eyenga, Haynes e Logan e ha firmato il +5. e Logan dalla lunetta ha chiuso il primo tempo sul 37 a 40.

Al rientro dall’intervallo lungo i gialloblu di casa hanno dettato il ritmo dei primi 5’, portandosi sopra di 6 punti: 51 a 45. Reazione sassarese guidata dal solito Logan ed equilibrio assoluto fino alla fine del terzo quarto: 59 a 57 per la Manital.

Nell’ultima frazione ha allungato sul + 8: 73-61. Con un parziale di 10 punti, firmato da Eyenga,Logan, Petway e Haynes, si è riportata sotto a un solo possesso di distanza con un minuto da giocare. David Logan ha segnato la parità dalla media distanza, i padroni di casa hanno buttato la palla della vittoria e le squadre sono andate al supplementare, aperto dalla Dinamo con un 5 a 0, quasi pareggiato dalla Manital con 4 punti: 77 a 78. Una tripla di Brian Sacchetti ha sancito i 1.000 punti dell’ala in maglia Dinamo e il +4 sassarese ma White e Dyson hanno subito riportano il punteggio in parità. Il fallo in attacco di Haynes non ha permesso alla Dinamo di giocare la palla della vittoria. Con un secondo sul cronometro si è consumata la vendetta dell’ex, Jerome Dyson che da metà campo tira e con l’aiuto del tabellone ha firmato la vittoria piemontese, con il punteggio di 86-83.

Dopo questa battuta d’arresto, la quinta in campionato, la seconda in trasferta, la Dinamo è sesta in classifica, con 14 punti, a 4 lunghezze dalle capolista Milano, Reggio Emilia e Cremona.

Per Grissin Bon e Dinamo Banco di Sardegna, le straordinarie protagoniste della finale scudetto del basket, è arrivata la sfida decisiva: chi vince stasera è campione d’Italia!

Non sono bastate sei partite, com’era prevedibile, per assegnare il tricolore ad una delle due squadre, esordienti al tavolo della finale. La squadra di Max Menetti ha vinto le tre sfide giocate al Palabigi, le prime due di inizio serie nettamente, la terza, gara 5, di strettissima misura, soprattutto grazie alla “giornata no” della Dinamo nel tiro dai 6,75 (2 su 25 con 22 errori iniziali consecutivi), la specialità che ha caratterizzato maggiormente la splendida stagione della “ditta sassarese”; la squadra di Meo Sacchetti ha pareggiato i conti nelle tre sfide disputate al PalaSerradimigni, tutte sofferte, la terza, gara 6, addirittura soffertissima, al punto che sono stati necessari ben tre tempi supplementari per consentirle di impedire agli emiliani di festeggiare nell’Isola il loro primo scudetto, unitamente agli errori commessi dal capitano Andrea Cinciarini allo scadere del secondo tempo regolamentare e del primo tempo supplementare!

Stasera, dalle 20.45, al Palabigi (la Grissin Bon giocherà gara 7 in casa grazie al miglior piazzamento ottenuto al termine della “regular season”, terzo contro quinto), si ricomincia tutto da zero, non contano più niente né le trenta giornate della “regular season“, né le 18 partite disputate dalla Grissin Bon e le 17 dalla Dinamo nei play off (gli emiliani hanno eliminato prima l’Enel Brindisi in cinque partite, poi l’Umana Reyer Venezia in sette, superando l’handicap del fattore campo nella sfida decisiva; la Dinamo ha “fatto fuori” prima la Dolomiti Energia Trento in quattro partite, poi i campioni d’Italia dell’EA7 Emporio Armani Milano in sette, superando in entrambi i casi l’handicap del fattore campo derivante dal peggior piazzamento ottenuto nella prima fase).

Dalle prime sei partite è emerso chiaramente che la Grissin Bon fa leva su un più efficace gioco di squadra, grazie al quale riesce anche a superare l’handicap di alcune assenze, mentre la Dinamo Banco di Sardegna può contare su una maggiore fisicità e su un maggior talento individuale dei suoi uomini migliori che le consentono “strappi” devastanti anche nei momenti in cui tutto sembra compromesso, come è accaduto più volte nelle fasi decisive di gara 6. La Grissin Bon, penalizzata prima dall’assenza, poi dalle precarie condizioni fisiche di Drake Diener, il grande ex mai dimenticato da Sassari, ha nel talento e nella freschezza dei tre italiani Andrea Cinciarini, Achille Polonara ed Amedeo Della Valle e nell’esperienza dei lituani Rimantas Kaukėnas e Darjuš Lavrinovič le sue armi più efficaci; la Dinamo ha nel 28enne nigeriano Shane Lawal il suo “asso”, dominatore ai rimbalzi, soprattutto in attacco (stasera potrebbe dare l’addio al campionato italiano, comunque vada a finire, perché è nel mirino del Barcellona), nel play-guardia David Logan (32 anni, statunitense naturalizzato polacco) e nell’altro play-guardia Jerome Dyson (28 anni, statunitense) gli uomini in grado di fare la differenza in qualsiasi momento, sostenuti dai muscoli e dall’esperienza del 25enne Rakim Sanders (ex Maccabi Tel Aviv).

Il Palabigi sarà un inferno, come lo è stato nelle prime tre sfide e come lo è stato anche il PalaSerradimigni in tutte le partite dei play off. Il fattore campo, comunque, questa volta potrebbe non essere decisivo, perché la Dinamo ha dimostrato sia Trento sia a Milano di saper vincere in condizioni ambientali contrarie ed è fermamente intenzionata a scrivere la storia, con la pagina di coda di una stagione straordinaria, nella quale ha già centrato due traguardi, Coppa Italia e Supercoppa, centrando così un “triplete” da guinness dei primati.

Il fischio d’inizio è fissato alle 21.15, arbitri Luigi Lamonica, Roberto Chiari e Dino Seghetti. Telecronaca diretta su Rai 3.

Dinamo Banco di Sardegna 3

Dinamo Banco di Sardegna 3

La Dinamo Banco di Sardegna è arrivata a un passo dall’impresa al Palabigi di Reggio Emilia, in gara 5 della finale scudetto, dove ha perso al fotofinish per 71 a 67, tradita da una disastrosa percentuale nei tiri dai 6,75, quella che abitualmente è la sua arma in più, due soli canestri realizzati su ben 25 tentativi effettuati.
La Dinamo inizia bene, con due schiacciate di Shane Lawal e Rakim Sanders, 4 a 2, ma poi subisce un parziale di 7 a 0 con schiacciata di Achille Polonara, “bomba” da tre punti di Andrea Cinciarini e canestro da sotto di Vitalis Chikoko. Nonostante abbia iniziato ad accumulare dalla lunga distanza, la Dinamo si rifa’ sotto ed impatta a 15 con canestri di Shane Lawal, Jerome Dyson e Kenneth Kadji, ma la Grissin Bon va al primo riposo breve avanti di tre punti con una “bomba” di Amedeo Della Valle: 18 a 15.
La Grissin Bon ha perso Darius Lavrinovic per un infortunio, sostituito da Riccardo Cervi.
In avvio di secondo quarto la Grissin Bon prende il largo con Silins, Della Valle e Cinciarini, grazie anche alla disastrosa serie di errori della Dinamo dai 6,75: 27 a 15 al 13′. La squadra di Meo Sacchetti riesce però a sopperire con una ritrovata vena nei tiri da due punti (l’esatto contrario di quanto è accaduto in gara 4) e una confermata netta supremazia ai rimbalzi con un Lawal immarcabile e, dopo essersi tenuta per diversi minuti a -10, riesce ad andare all’intervallo lungo a -7: 38 a 31!
Significative le percentuali delle due squadre. Grissin Bon: 10 su 15 da due punti, 6 su 15 da tre e 0 su 1 ai tiri liberi (la Dinamo ha commesso pochi falli); Banco di Sardegna: 14 su 22 da due punti, 0 su 12 da tre e 5 su 8 ai tiri liberi.
Al rientro sul parquet dopo il riposo, questa volta è la Dinamo ad avere una marcia in più e, nonostante altri due errori nei tiri dai 6,75 di Logan e Dyson, con un parziale di 8 a 0 in 3’35” opera il sorpasso 39 a 38, e con una schiacciata di Sanders sale a +3: 43 a 40. Ora la partita è equilibrata ma la Dinamo sente di poterla vincere. Va ancora giù di 7, 52 a 45, ma ritorna ancora sotto con due canestri da due punti di Sosa e due tiri liberi di Dyson, e va all’ultimo intervallo breve sotto di un solo punto: 52 a 51.
La Grissin Bon si innervosisce, probabilmente non si aspettava una partita tanto tirata e sbaglia molto, la Dinamo ne approfitta e con due canestri da sotto di un devastante Shane Lawal, ritorna a +3: 55 a 52. Il testa a testa continua, Achille Polonara e Riccardo Cervi riportano avanti Reggio Emilia, 57 a 55, e dopo un errore da sotto di Sanders, Cervi in contropiede schiaccia per il + 6: 63 a 57 al 37′!
Tutto deciso? Assolutamente no, perché al 23esimo tentativo della serata della Dinamo, Edgar Sosa infila la prima tripla, 63 a 60, e dopo una replica da due di Silins, Rakim Sanders infila la seconda tripla consecutiva per il -2 al 38′: 65 a 63. Ora entrambe le squadre sbagliano molto e nell’ultimo minuto una schiacciata di Sanders riporta la Dinamo a un solo punto: 66 a 65. Edgar Sosa commette fallo su Andrea Cinciarini che realizza i due tiri liberi, imitato da Jerome Dyson: 68 a 67.
La partita è agli sgoccioli ed inizia la fase del fallo sistematico con conseguenti tiri liberi che alla fine, anche grazie ad una palla persa da Jerome Dyson, premia di misura la Grissin Bon: 71 a 67.
La Grissin Bon ha chiuso con 16 su 31 da due punti, 8 su 27 da tre punti e 15 su 21 ai tiri liberi; 37 rimbalzi, 10 offensivi e 27 difensivi); 7 stoppate; 16 palle perse, 6 recuperate, 13 assist. Il Banco di Sardegna con 26 su 45 da due punti 2 su 25 da tre punti, 9 su 12 ai tiri liberi; 43 rimbalzi, 16 offensivi e 27 difensivi; 1 stoppata; 15 palle perse, 8 recuperare, 11 assist.
L’MVP dell’incontro è stato Shane Lawal con una valutazione di 40.
Il migliore in campo è stato Shane Lawal che ha conquistato ben 21 rimbalzi, 14 dei quali offensivi, e messo a segno 17 punti, buon percentuali eccellenti: 6 su 7 da due punti e 5 su 8 ai tiri liberi. Buona prova anche per Rakim Sanders, autore di 19 punti (8 su 14 da due punti e 1 su 6 da tre punti, 6 rimbalzi), mentre Jerome Dyson non ha ripetuto l’eccezionale prestazione fornita 48 ore prima, con 12 punti (4 su 9 da due punti, 0 su 5 da tre punti e 4 su 4 ai tiri liberi). Sottotono David Logan, 2 soli punti, meglio Edgar Sosa (9) e Jeff Brooks (6).
Nella Grissin Bon il migliore è stato Achille Polonara, autore di 13 punti (3 su 4 da due punti, 1 su 5 da tre e 4 su 4 ai tiri liberi, 10 rimbalzi, 7 dei quali offensivi). In evidenza anche Ojars Silins, 14 punti (2 su 3 da due punti, 3 su 7 da tre e 1 su 2 ai tiri liberi, 7 rimbalzi, tutti offensivi); Amedeo Della Valle, 10 punti (2 su 2 da due punti, 1 su 4 da tre e 3 su 5 ai tiri liberi); Rimantas Kaukenas, 10 punti (3 su 4 da due punti, 1 su 4 da tre punti e 1 su 2 ai tiri liberi). In ombra il grande ex Drake Diener, ancora convalescente, in campo 12 minuti e autore di 3 punti con un tiro dai 6,75.
Nonostante la grande amarezza per l’occasione perduta, per la Dinamo non c’è tempo per recriminare, perché mercoledì sera c’è gara 6 al PalaSerradimigni, primo match ball per la Grissin Bon, da annullare per tornare al Palabigi e tentare l’impresa che oggi è stata sfiorata per 39′ e 52″.
Sì giocherà alle 20.45, arbitri Tolga Sahin, Dino Seghetti e Roberto Begnis.

Dinamo Banco di Sardegna 3

Grissin Bon e Dinamo Banco di Sardegna scenderanno nuovamente in campo, alle 20.45, al Palabigi di Reggio Emilia, per gara 5 della finale scudetto. Dopo le due nette vittorie casalinghe iniziali della squadra di Massimiliano Menetti e le due sofferte quanto meritate vittorie interne della squadra di Meo Sacchetti che hanno riportato la serie in parità, la sfida entra nella fase decisiva.

La Grissin Bon hail vantaggio del fattore campo, elemento tutt’altro che trascurabile visti i precedenti tra le due squadre (come nelle prime partite di finale, anche in campionato gli emiliani hanno avuto la meglio abbastanza nettamente sul loro campo), ma questa sera tutto può succedere, perché potrebbe avere un peso importante e forse anche decisivo l’approccio mentale con il quale le due squadre affronteranno la sfida e la condizione fisica, minacciata dai ritmi vertiginosi dei play off scudetto (una partita ogni due giorni nei quarti, in semifinale e in finale, con una pausa solo leggermente più lunga tra una serie e l’altra).

La Dinamo si presenta al gran completo, grazie al recupero lampo di Rakim Sanders, uscito dal campo malconcio in gara 4 al PalaSerradimigni. Meo Sacchetti spera in una conferma di Shane Lawal, MVP di gara 4 e di Jerome Dyson, miglior realizzatore di gara 4 con 28 punti ed MVP di gara 3. Ma l’uomo decisivo potrebbe essere David Logan, come è già avvenuto in gara 3, con 19 punti negli ultimi 10 minuti con una serie di 5 “bombe” dai 6,75.

La Grissin Bon ha meno individualità ma un più equilibrato gioco di squadra rispetto alla Dinamo Banco di Sardegna. Ma Massimiliano Menetti conta molto anche sulle prestazioni individuali di Andrea Cinciarini, Achille Polonara, Amedeo Della Valle, Darius Lavrinovic e Rimantas Kaukenas.

Fischio d’inizio alle 20.45, arbitri Paolo Taurino, Saverio Lanzarini ed Enrico Sabetta.