18 November, 2024
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Il Cagliari di Walter Zenga centra la seconda vittoria consecutiva e “riavvicina” la “zona Europa League”. Dopo il successo di Ferrara che ha spezzato un lunghissimo digiuno di vittorie durato ben 205 giorni, la squadra rossoblu s’è confermata contro un avversario più robusto e in fiducia dopo la vittoria sull’Udinese, il Torino, ma non ha avuto alcun timore reverenziale ed ha messo subito in chiaro di volere i 3 punti, con un micidiale uno-due nei primi 17 minuti: prima il super goal di Nahitan Nández, in grande spolvero, fresco di rinnovo del contratto, poi quello di Giovanni Simeone, al terzo centro consecutivo in altrettante partite disputate dalla ripartenza del campionato.

E’ apparso un Cagliari convinto dei propri mezzi, assai vicino a quello brillantissimo della prima parte della stagione. La squadra s’è avvalsa del ritorno di Radja Nainggolan, ma vanno sottolineate anche le prestazioni di tutti i compagni, ad iniziare dalla difesa, oggi in formato giovanile, con il ventenne Sebastian Walukiewicz ed il 19enne Andrea Carboni, al fianco dell’esperto Luca Ceppitelli e di Alessio Cragno tra i pali, preferito a Robin Olsen. protagonista a Ferrara.

Nel finale del primo tempo l’arbitro ha concesso un calcio di rigore al Cagliari, per un intervento di Nicolas N’Koulou in scivolata su Nahitan Nández ma è poi tornato sui suoi passi dopo aver rivisto l’azione alla VAR. Le squadra sono andate negli spogliatoi per il riposo sul 2 a 0 per il Cagliari.

Al ritorno in campo, Radja Nainggolan ha gelato il Torino, realizzando il 3 a 0 con uno dei suoi eurogoal! Partita decisa? Per niente.

Il Torino ha reagito con orgoglio, il Cagliari forse ha pensato che la partita fosse ormai chiusa e intorno al quarto d’ora i granata hanno rialzato la testa e prima sono andati a segno con una bella rovesciata del giovane brasiliano Gleison Bremer, poi hanno replicato con un gran tiro al volo di Andrea Belotti.

A quel punto il Cagliari si è scosso, ha capito di rischiare di compromettere che credeva già vinta, Walter Zenga ha gettato nella mischia Charalampos Lykogiannis che s’è procurato subito un calcio di rigore, per un ingenuo fallo di Nicolas N’Koulou. Dal dischetto Joao Pedro ha battuto Salvatore Sirigu e sul 4 a 2 la partita, nonostante i generosi tentativi del Torino, non ha più avuto storia.

«Nel primo tempo la squadra ha fatto esattamente quel che doveva fare ha commentato a fine partita Walter Zenga -. Naturalmente ci stanno anche delle cose da rivedere, ma fa parte del gioco. Veniamo da un periodo dove siamo stati chiusi in casa per due mesi e mezzo, dovevamo riacquistare serenità. Adesso per noi non cambia nulla: dobbiamo continuare con questo livello di attenzione, concentrazione, voglia di allenarci. Questo è lo spirito giusto, dobbiamo continuare così.»

 

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205 giorni! Tanto è durata l’astinenza dalla vittoria del Cagliari, interrotta questa sera da un goal di Giovanni Simeone che ha consentito a Walter Zenga di centrare la prima vittoria della sua gestione, dopo la sconfitta all’esordio di tre giorni fa a Verona. Era il 2 dicembre 2019 quando il Cagliari superava la Sampdoria 4 a 3 alla Sardegna Arena, con un incredibile goal di Alberto Cerri al 96′. E, scherzi del destino calcistico, la vittoria è arrivata proprio contro la nuova squadra di Alberto Cerri, la Spal! Un tempo lungo quasi sette mesi, amplificato dalla lunga interruzione causata dal lockdown per il Coronavirus, nel corso della quale la squadra rossoblu ha collezionato solo 4 punti, frutto di 4 pareggi e 8 sconfitte! Il Cagliari, in questo periodo, è precipitato dal 4° posto con 28 punti, a 2 punti dalla Lazio, all’11° con 32 punti, a 30 punti dalla stessa Lazio, intanto salita al secondo posto, ad un solo punto dalla capolista Juventus, in piena corsa per la conquistato dello Scudetto.

La vittoria odierna, maturata con un goal di Giovanni Simeone al 93′ su assist del rientrante Joao Pedro (all’8° centro stagionale, il secondo in 3 giorni dopo quello di Verona), dopo che Robin Olsen (oggi preferito ad Alessio Cragno), è pesantissima, perché spezza la lunghissima serie negativa e porta la squadra a quota 35, ben 10 punti sopra il terz’ultimo posto, a 11 giornate dalla conclusione del campionato, ad un passo dalla salvezza! Ed ora il Cagliari può aspettare più tranquillo e fiducioso, il prossimo match casalingo con il Torino.

 

 

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Niente da fare per il Cagliari contro il Milan di Zlatan Ibrahimović. I rossoblu hanno chiuso il girone d’andata al sesto posto con la quarta sconfitta consecutiva.

La partita è filata via sul filo dell’equilibro per tutto il primo tempo, terminato senza goal. Alla ripresa dopo l’intervallo, il Milan ha sbloccato subito il risultato con il giovane attaccante Rafael Leão ed il Cagliari è stato incapace di organizzare una reazione concreta. Il goal di Zlatan Ibrahimović, arrivato al 20′, ha di fatto chiuso la partita che il Milan ha sempre controllato senza correre grandi rischi.

Il Milan ha mostrato confortanti segnali di crescita. Le scelte hanno premiato Stefano Pioli che ora spera in una conferma nei prossimi impegni, con Udinese in casa, a Brescia e Verona in casa, prima del derby con l’Inter, in programma il 9 febbraio. Il ritorno di Zlatan Ibrahimović ha dato una scossa alla squadra, a conferma che, nonostante i 38 anni, il fuoriclasse svedese è ancora in grado di fare la differenza nel campionato italiano.

Il Cagliari ha confermato di attraversare un momento difficile, quattro sconfitte consecutive pesano anche se la classifica resta positiva, con 29 punti che valgono il sesto posto. Ora è necessario reagire subito, perché il calendario propone due trasferte consecutive, prima a Brescia poi a Milano con l’Inter, avversari con i quali il Cagliari ha iniziato il campionato con due sconfitte, prima dello straordinario ciclo positivo che l’ha lanciato alle spalle delle prime, addirittura in zona Champions.

«Indubbiamente la partita contro la Lazio, col senno di poi, ha lasciato delle scorie che ci dobbiamo togliere dalla testa velocemente – ha commentato a fine partita Rolando Maran -. Ci può stare un periodo di flessione, non tanto fisica, ma di sicurezza che ti porta a fare le cose con più timore e a togliere attenzione a quegli aspetti che ci hanno portato a guadagnarci sul campo la nostra classifica. Facciamo tesoro degli errori per superare questo momento.»

«Con l’ingresso in campo di Alberto Cerri ho cercato di mantenere l’equilibrio di squadra, condizione fondamentale per rendere la vita difficili agli avversari – ha aggiunto Rolando Maran -. Volevo che Joao Pedro ed Alberto Cerri stessero vicini, in modo da arrivare sulle seconde palle. Questa volta non si è trovata quell’alchimia che altre volte invece eravamo riusciti a creare per recuperare. Prima di oggi avevamo il quinto attacco del campionato. Spesso le partite si sbloccano quando vai in vantaggio, contro la Lazio abbiamo avuto quattro-cinque occasioni per chiuderla. In questo momento invece prendi gol al primo episodio negativo. Non dimentichiamo però – ha concluso Rolando Maran – che chiudiamo il girone d’andata al sesto posto, una posizione che in molti ci invidiano.»

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Archiviata l’amara sconfitta con la Lazio che ha interrotto la straordinaria serie positiva di 13 partite consecutive, il Cagliari chiude questo pomeriggio alla Dacia Arena di Udine un 2019 indimenticabile (calcio d’inizio alle ore 15.00, dirige Marco Piccinini di Forlì, assistenti di linea Mauro Galetto di Rovigo e Emanuele Prenna di Molfetta, quarto ufficiale Marco Serra di Torino, addetti al VAR Luigi Nasca di Bari e Rodolfo Di Vuolo di Castellammare di Stabia.

Aldilà della sconfitta, maturata nei rocamboleschi minuti di recupero, tra le polemiche per il lungo recupero concesso dal direttore di gara, contro la Lazio il Cagliari ha confermato tutto ciò che di buono ha fatto negli ultimi tre mesi, soprattutto in uno straordinario primo tempo. Questo pomeriggio, a Udine, cercherà di riprendersi quanto immeritatamente ha lasciato per strada domenica scorsa…

Rolando Maran, purtroppo, deve fronteggiare una situazione d’emergenza per l’indisponibilità di diversi titolari: oltre agli infortunati di lungo corso Leonardo Pavoletti ed Alessio Cragno e agli squalificati, il tecnico rossoblù dovrà fare a meno degli squalificati Robin Olsen e Nahitan Nandez e degli infortunati Valter Birsa, Luca Ceppitelli e Fabrizio Cacciatore. Non si fascia. comunque, la testa, anche perché ha a disposizione una rosa in grado di sopperire anche a tante assenze. A fronte di tante assenze, Rolando Maran saluta il rientro di Marko Rog.

L’Udinese non è avversario da sottovalutare, nonostante la precaria posizione in classifica che la vede poco sopra la quota salvezza, con 15 punti, due in più del Brescia terz’ultimo. In casa la squadra friulana ha collezionato il maggior numero di punti, 11, con bilancio in perfetto equilibrio: 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte (in trasferta, con soli 4 punti, frutto di 1 vittoria, 1 pareggio e ben 6 sconfitte, ha fatto meglio solo della Spal, che fin qui ha raccolto 1 solo punto).

L’ultima vittoria del Cagliari a Udine risale al 2017, con goal di Joao Pedro.

 

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Posticipo di lusso, questa sera, alla Sardegna Arena, per la 16ª giornata di andata, tra Cagliari e Lazio, alla vigilia rispettivamente quinta e terza forza del campionato.

La Lazio è una delle squadre più in forma, reduce da un filotto di sette vittorie consecutive che hanno rilanciato la squadra capitolina alle spalle di Juventus ed Inter, potenzialmente a soli 3 punti dalla vetta. La squadra biancoazzurra gioca un gran calcio, trascinata dal bomber Ciro Immobile, capocannoniere del campionato con ben 17 reti realizzate in 15 partite, e dalla coppia formata da Luis Alberto, recordman in materia di assist, e Milinkovic Savic, forse il pezzo più pregiato, inseguito dai migliori club europei.

Il Cagliari arriva a questa sfida con il morale alle stelle, con un filotto di ben 13 risultati utili consecutivi che l’hanno lanciato dall’ultimo posto, dopo le due sconfitte iniziali subite alla Sardegna Arena con Brescia ed Inter, fino al quarto posto. I rossoblu di Rolando Maran rispettano la Lazio ma scenderanno in campo senza paura, decisi a tentare il definitivo salto di qualità, dopo le tante imprese compiute in questa stagione, su tutte le vittorie di Bergamo e Napoli.

Se il Cagliari dovrà guardarsi dagli attaccanti della Lazio, quest’ultima non potrà distrarsi in difesa, perché Joao Pedro (bomber rossoblu con 10 reti), Radja Nainggolan, Giovanni Simeone e Nahitan Nándezn sono in grado di crearle grossi problemi.

Il tecnico rossoblu dovrà fare a meno degli squalificati Robin Olsen e Marko Rog e degli infortunati Valter Birsa, Leonardo Pavoletti ed Alessio Cragno (gli ultimi due assenti da inizio stagione). Simone Inzaghi, viceversa, ha tutti a disposizione, eccezion fatta per l’infortunato Adam Marušić.

Fischio d’inizio ore 20.45, dirige Fabio Maresca di Napoli.

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Stanco per la terza partita in 6 giorni, sotto di 2 goal a metà gara ma indomito, il Cagliari ha conquistato a Reggio Emilia il 13° risultato utile consecutivo. E’ la seconda rimonta di due goal in 7 giorni, prima il 4 a 3 sulla Sampdoria, oggi il 2 a 2 con il Sassuolo. Il Cagliari è ormai una realtà del campionato di serie A e non a caso si trova al quarto posto in classifica, in compagnia della Roma, alle spalle delle tre grandi Inter, Juventus e Lazio.

I goal di Domenico Berardi (7′) e Filip Djuricic (36′), sembravano aver incanalato la partita verso una vittoria del Sassuolo, anche perché il Cagliari visto nel primo tempo è parso chiaramente sottotono rispetto a quello bello e brillante visto negli ultimi mesi, ma la reazione della squadra di Rolando Maran nella ripresa è stata decisa ed il goal immediato di Joao Pedro (10° personale in 15 partite) ha tenuto il risultato sempre in equilibrio fino alla fine, grazie anche all’errore dal dischetto commesso da Domenico Berardi al 66′. E al declinare della partita, è arrivata la zampata di Daniele Ragatzu, entrato in campo al 78′ al posto di Nahitan Nandez, al secondo goal in tre giorni, dopo quello realizzato giovedì sera, in Coppa Italia, contro la Sampdoria.

Il pareggio lascia tanto amaro in bocca al Sassuolo, che ha fatto la partita e, per quanto prodotto, probabilmente avrebbe meritato di vincere, ma quando non si chiudono, spesso le partite, si finisce con il non vincerle, com’è accaduto appunto oggi.

«Godiamoci questo pareggio: riuscire a riprendere una partita compromessa in una giornata meno brillante è un ulteriore segnale di autostima, convinzione e carattere – ha commentato a fine partita Rolando Maran -. Non siamo stati la solita squadra, probabilmente abbiamo pagato la terza partita in sei giorni, soprattutto a livello mentale; ma intanto si è portato a casa un risultato importante, che dà continuità e allunga la nostra serie positiva. Se riescono determinate rimonte è perché ci crediamo sino in fondo.»

 

 

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Il Cagliari di Rolando Maran non finisce mai di stupire. Sotto di due goal a poco più di un quarto d’ora dalla fine, ha avuto la forza di reagire ed ha portato a termine una rimonta clamorosa, firmando il goal di un 4 a 3 pazzesco al 96′ con Alberto Cerri, entrato in campo in pieno recupero, al 92′, al posto di Giovanni Simeone.

Quando una partita si conclude con il risultato di 4 a 3, al termine di una serie infinita di situazioni e conseguenti emozioni, il pensiero di chi non è più giovane ritorna inevitabilmente al Mondiale di Mexico 70, all’indimenticabile semifinale con la Germania, decisa da un goal di Gianni Rivera. La dimensione dell’evento non è certamente paragonabile, ma le emozioni vissute alla Sardegna Arena questa sera sono state tantissime e, almeno per il Cagliari, che alla fine ha conquistato i tre punti che gli valgono la conferma del quarto posto in classifica alla pari della Roma, resteranno indimenticabili per moltissimi anni…

Rolando Maran ha scelto Rafael e Paolo Faragò per sostituire gli squalificati Robin Olsen e Fabrizio Cacciatore, squalificati dopo le espulsioni dell’assurdo finale di gara di Lecce. Prima dell’inizio della partita Radja Nainggolan ha ricevuto il premio di MVP del mese di novembre dalle mani del presidente rossoblù Tommaso Giulini.

L’avvio di partita del Cagliari è stato vivace, i rossoblù hanno reclamato un calcio di rigore per un intervento di Morten Thorsby su Joao Pedro ma il direttore di gara, Gianluca Aureliano di Bologna, non è intervenuto. Il Cagliari è andato vicino al goal al 23’ con Joao Pedro, dopo uno scambio con Giovanni Simeone, e ancora al 26′ con lo stesso attaccante brasiliano, con un colpo di testa su assist di Luca Pellegrini. Al 28′ Luca Cigarini, ben servito da Radja Nainggolan, ha effettuato un cross assai invitante per la deviazione a rete di Giovanni Simeone o Paolo Faragò, arrivati entrambi con una frazione di secondo di ritardo all’impatto con il pallone.

La Sampdoria s’è svegliata improvvisamente, con Fabio Quagliarella che al 35′ ha impegnato severamente Rafael con una spettacolare rovesciata e tre minuti dopo ha portato la sua squadra in vantaggio su calcio di rigore, concesso per un fallo di Luca Pellegrini su Manolo Gabbiadini.

La reazione del Cagliari è stata immediata, prima con Lucas Castro, poi con Luca Pellegrini e Radja Nainggolan.

Sampdoria avanti 1 a 0 all’intervallo, ma il bello doveva ancora arrivare.

La squadra di Claudio Ranieri ha raddoppiato in avvio di ripresa, al 7′, con un bolide imparabile di Gaston Ramirez: 0 a 2!

Molte squadre, a quel punto, avrebbero mollato, questo Cagliari no! Rolando Maran ha inserito Nahitan Nandez al posto di Lucas Castro al 12′ e quattro minuti dopo Radja Nainggolan ha dimezzato lo svantaggio, con una staffilata dai 25 metri che ha superato imparabilmente Emil Audero. Ma il Cagliari non ha avuto il tempo di organizzarsi per continuare la rimonta che la Sampdoria è andata subito in goal per la terza volta, con il ritrovato Fabio Quagliarella, autore dell’ennesimo goal spettacolare del suo straordinario repertorio, con un grandissimo tiro al volo che ha beffato Rafael nell’angolino basso alla sua destra: 1 a 3 al 70′!

Cagliari rassegnato! Assolutamente no. In 120 secondi, dal 74′ al 76′, Joao Pedro ha confezionato una straordinaria doppietta, che ha riportato il risultato incredibilmente in parità: 3 a 3! Il Cagliari a quel punto ha iniziato a credere di poterla vincere e al secondo dei cinque minuti di recupero concessi dal direttore di gara, Rolando Maran ha inserito Alberto Cerri al posto di Giovanni Simeone, meno brillante del solito. E’ stata la mossa vincente!

Al 6′ di recupero, Luca Cigarini ha allargato il gioco sulla sinistra per Luca Pellegrini, cross delizioso per l’incornata di Alberto Cerri, salito in cielo per spedire la sfera all’incrocio dei pali, dove Emil Audero non sarebbe mai potuto arrivare. Un goal pazzesco, per un pazzesco 4 a 3, una vittoria pesantissima, l’ottava delle ultime 12 partite senza sconfitte, per un Cagliari che resta in piena zona Champions. Il sogno continua.

«Questa vittoria è troppo bella – ha detto a fine partita Rolando Maran -. E’ la vittoria della determinazione, al di là delle doti tecniche che pure abbiamo messo in campo. Qualcosa di incredibile. Si era complicata sul 2-0 e poi sul 3-1, ma abbiamo conservato la lucidità: è venuto fuori il nostro grande cuore e lo stadio intero ci ha spinto a compiere l’impresa. Ci abbiamo creduto, insistendo a giocare senza perdere la testa. Siamo stati capaci di rimontare una partita che verrà ricordata negli anni; i nostri tifosi ci hanno incitati a non mollare di un centimetro. Ottenere i 3 punti in questo modo dà ancora più soddisfazione.»

«La Sampdoria è una squadra forte, in salute, oggi lo ha dimostrato. A noi va il merito di non aver mai mollato, penso che la delusione di Lecce abbia fatto scattare qualcosa per darci la spinta verso un successo incredibile. Siamo stati sfortunati a incassare il terzo gol subito dopo aver accorciato le distanze, ma ci abbiamo creduto e siamo stati premiati – ha detto Joao Pedro, ancora una volta uomo partita -. Stiamo facendo molto bene, qui ci sono ambizioni e soprattutto molto lavoro. Stiamo mostrando a tutti quanta voglia abbiamo di stare lassù credendo al raggiungimento di grandi traguardi. Dobbiamo lavorare partita dopo partita, questa squadra ha valori tecnici e morali importanti, dodici risultati utili consecutivi dicono che non si può più parlare solo di entusiasmo o fortuna.»

«Questo è un anno molto importante per il Cagliari, non eravamo partiti benissimo con le due sconfitte ma poi abbiamo iniziato a macinare e a crescere ottenendo risultati importanti. Qui c’è un gruppo dove tutti, dal primo tassello in giù, danno sempre il massimo e portano il proprio mattoncino per costruire qualcosa di bello. Gioire insieme ai nostri tifosi è meraviglioso – ha concluso Joao Pedro -, sta accadendo spesso e non vogliamo fermarci.»

 

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Cagliari, una grande occasione mancata a Lecce, da 2 a 0 a 2 a 2 negli ultimi caotici minuti. Un risultato che lascia un grande rammarico, considerato che con i 3 punti oggi il Cagliari sarebbe al terzo posto insieme alla Lazio, anziché al quarto con l’altra squadra capitolina, la Roma.

Il Cagliari non ha giocato sicuramente la sua miglior partita, su un terreno di gioco ancora pesantissimo dopo il rinvio di ieri, appesantitosi notevolmente sotto la pioggia caduta soprattutto durante il secondo tempo, ma nonostante tutto era riuscito a portarsi in vantaggio alla mezz’ora del primo tempo con un calcio di rigore trasformato da Joao Pedro (al settimo goal stagionale) e, dopo essere riuscito a neutralizzare tutti i tentativi di un buon Lecce, al 22′ della ripresa aveva anche raddoppiato con un altro strepitoso goal di Radja Nainggolan. Sembrava tutto deciso, per un’altra vittoria esterna, con l’11° risultato utile consecutivo e la conferma dell’imbattibilità esterna e invece…

Nel finale è accaduto di tutto: a 9′ dal 90′, un fallo di mano commesso in area da Fabrizio Cacciatore per evitare il goal su un colpo di testa di Andrea La Mantia, sugli sviluppi di un’azione avviata dall’ex Diego Farias, sulla cui conclusione Robin Olsen ha respinto come ha potuto, è stato punito con il calcio di rigore ed il cartellino rosso. Gianluca Lapadula ha trasformato il penalty e s’è scontrato con Robin Olsen nella fase di recupero del pallone, l’arbitro ha espulso entrambi e le squadre sono rimaste 10 contro 9 per i minuti finali. Rolando Maran ha inserito il portiere di riserva Rafael al posto di Radja Nainggolan e Federico Mattiello per Marko Rog, Fabio Liverani ha mandato in campo Edgaras Dubickas al posto di Andrea Rispoli.

L’arbitro ha assegnato 7’ di recupero ed il Lecce s’è lanciato all’assalto con l’uomo in più, trovando subito il pareggio:  servizio in area dell’ex Panagiōtīs Tachtsidīs per Marco Calderoni, il cui gran destro ha superato imparabilmente Rafael (seconda impresa per il 30enne attaccante del Lecce dopo quella centrata a San Siro, per il 2 a 2 contro il Milan).

Negli ultimi minuti di recupero il Lecce ha cercato addirittura il goal della vittoria, ma il Cagliari ha stretto i denti, in chiara difficoltà per l’inferiorità numerica, ed ha salvato almeno il pareggio dopo aver accarezzato la vittoria fino a 7′ dal 90′.

«C’è tanta rabbia perché a pochi minuti dalla fine conducevamo 2-0 – ha commentato a fine partita Rolando Maran -. Nel giro di un minuto si è complicato tutto, anche per colpa nostra: ci siamo trovati a gestire una doppia inferiorità numerica. Ci deve servire di lezione perché non dobbiamo commettere certe ingenuità. Peccato però alla fine mi tengo un punto su un campo difficile e in quel finale caotico c’era addirittura il rischio di non portare a casa nulla. Allunghiamo la serie positiva a dodici risultati utili.»

«Forse non siamo stati incisivi come in altre partite – ha aggiunto Rolando Maran -. I motivi possono essere molteplici: potevamo fare meglio, ma teniamo presente la bravura del Lecce, le condizioni del campo, la vigilia complicata. Non sono alibi, ma semplici considerazioni. Il Lecce ha scavalcato spesso il centrocampo per non permetterci di pressare. L’episodio del rigore ha scombussolato tutto; prima abbiamo subito gli attacchi degli avversari però ogni volta che ripartivamo ci facevamo pericolosi – ha concluso Rolando Maran -. Su una di queste azioni Joao Pedro è scivolato al momento di rientrare sul difensore, altrimenti avremmo potuto segnare il terzo gol.»

Radja Nainggolan, un’altra prestazione maiuscola, un altro goal straordinario.

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Il Cagliari non finisce di stupire, travolge la Fiorentina con un clamoroso 5 a 2 e vola sempre più in alto in classifica, in piena zona Champions. La partita non ha avuto storia, il Cagliari l’ha condotta a suoi piacimento fin dalle battute iniziali e. dopo il commovente ricordo di Davide Astori, al 13′, con la partita fermata per 1 minuto per ricordare lo sfortunato difensore scomparso il 4 marzo dello scorso anno, ha sbloccato il risultato già al 16′ con un gran goal di Marko Rog, frutto di una splendida azione corale sviluppatasi sull’asse Cigarini-Joao Pedro-Nainggolan, impreziosita da un assist di tacco no-look di di Radja Nainggolan. Il Cagliari non ha fermato la sua pressione, ha continuato a macinare gioco ed è andato ancora in goal prima con Fabio Pisacane, pronto a deviare in rete con un preciso colpo di testa su angolo di Luca Cigarini, poi con Giovanni Simeone, con uno spettacolare colpo di tacco, su assist al volo di uno scatenato Radja Nainggolan. 3 a 0 in 34′, partita praticamente già decisa!

Il resto della partita è stato uno show del Cagliari che ha continuato a sciorinare un gioco brillante e a costruire palle goal, sia nel finale del tempo, con le squadre al riposo sul 3 a 0, sia in avvio di ripresa. E sono bastati 9′ al Cagliari per fare poker, con Joao Pedro, bravo a battere il 22enne portiere della Fiorentina Bartlomiej Dragowski, con una conclusione da biliardo che manda il pallone prima sul palo e poi in fondo alla rete. Al 19′, infine, è stato Radja Nainggolan, autore fino a quel punto di ben tre assist, a mettere la sua firma sul quinto goal, con una bordata terrificante all’incrocio dei pali, imparabile per il portiere viola. 5 a 0 al 64′.

La Sardegna Arena è una bolgia, l’entusiasmo è alle stelle per un Cagliari a tratti irresistibile!

La Fiorentina, punta nell’orgoglio, dopo una serie di sostituzioni (fuori anche un acciaccato Federico Chieaa, sostituito da Rachid Ghezzal) tenta una reazione, per cercare di alleggerire almeno in parte il peso della sconfitta, e va due volte in goal con il 19enne attaccante Dusan Vlahovic, per il definitivo 5 a 2. Nel finale Alberto Cerri potrebbe firmare il 6° goal del Cagliari, solo davanti a Bartlomiej Dragowski gli scarica addosso un pallone facilmente addomesticabile. Ma forse, sarebbe stata una punizione fin troppo severa per la Fiorentina…

Il Cagliari vola in classifica, con 7 vittorie e 3 pareggi nelle ultime 10 partite, dopo le 2 sconfitte casalinghe iniziali subite con Brescia ed Inter. E i tifosi sognano l’Europa!

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Che Cagliari! La fantastica Atalanta di Giampiero Gasperini questo pomeriggio è stata battuta con pieno merito da una squadra rossoblu che non finisce di stupire e, con i tre punti conquistati, l’ha agganciata al quarto posto insieme alla Lazio, impostasi questa sera al “Giuseppe Meazza” sul Milan.

Il Cagliari visto a Bergamo è sicuramente in grado di tenere testa a qualsiasi avversario. Gioca un ottimo calcio, fatto di possesso, tecnica, pressing e ritmi sostenuti in tutte le zone del campo. L’Atalanta lo ha capito fin dalle battute iniziali, quando solo una grande parata di Pierluigi Gollini su un diagonale di Giovanni Simeone, ha evitato il goal del Cagliari.

Rolando Maran inizialmente ha tenuto in panchina Nahitan Nández e Luca Cigarini, affidandosi ad un centrocampo formato da Lucas Castro, Christian Oliva, Marko Rog e Radja Nainggolan, ed i risultati sono stati straordinari. La vittoria è nata proprio in mezzo al campo, dove il Cagliari ha sovrastato una squadra che arrivava a questa sfida reduce da una serie di prestazioni da applausi a scena aperta, le ultime due il 7 a 1 all’Udinese e il 2 a 2 di Napoli.

Sbloccato il risultato al 32′ con la punizione battuta da Charalampos Lykogiannis e deviata alle spalle di Pierluigi Gollini da Mario Pašalić, il Cagliari s’è salvato al 38′ su una conclusione di Alejandro Darío Gómez terminata sulla traversa e un minuto dopo è arrivata l’espulsione di Josip Ilicic, al quale il direttore di gara ha mostrato il rosso diretto per condotta antisportiva ai danni di Charalampos Lykogiannis.

Il Cagliari non ha mai arretrato il baricentro, continuando ad attaccare prima e dopo il goal del vantaggio. In avvio di ripresa l’Atalanta ha cercato di creare gioco per riconquistare la parità ma il portierone rossoblu Robin Olsen (sembra un altro rispetto al portiere visto lo scorso anno alla Roma) non ha corso grandi rischi. E, alla prima occasione, il Cagliari ha chiuso i conti, con il secondo goal, realizzato da Christian Oliva, bravo ad avviare l’azione e, dopo uno scambio con Giovanni Simeone, a concluderla – su velo di Joao Pedro – con un destro imparabile per Pierluigi Gollini.

La reazione dell’Atalanta è stata rabbiosa ma poco lucida. Il valzer delle sostituzioni non ha modificato gli equilibri, la difesa rossoblu ha continuato a rischiare poco e all’83’, su un’azione condotta in superiorità numerica, la conclusione di Nahitan Nández è stata respinta con i piedi da Pierluigi Gollini. All’89’ Robin Olsen ha detto ancora no ad un tiro dalla distanza di Ruslan Malinovs’kyj ed al fischio finale è esplosa la gioia della squadra rossoblu e dei suoi numerosi tifosi presenti sulle tribune del Gewiss Stadium.

Per il Cagliari è la terza vittoria a Bergamo negli ultimi tre campionati!

Il Cagliari vola, in trasferta è ancora imbattuto, dopo le due sconfitte casalinghe iniziali ha messo insieme 21 punti in 9 partite, frutto di 6 vittorie e 3 pareggi (3 vittorie e 2 pareggi in trasferta). E domenica prossima alla Sardegna Arena, ci sarà la Fiorentina.