19 November, 2024
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Un goal-beffa del difensore argentino Federico Fazio al 4° minuto di recupero, una deviazione casuale molto contestata e poi legittimata dal Var, ha negato al Cagliari un meritato pareggio, al termine di una partita ben giocata dall’inizio alla fine.

I rossoblu sono stati protagonisti di una gara attenta, molto ordinata, non hanno mai sofferto i tentativi della squadra di Eusebio Di Francesco. Poche le palle goal nitide costruite dalla Roma, neutralizzate da Alessio Cragno, bravissimo anche a bloccare in due tempi un calcio di rigore di Diego Perotti, concesso anche in questo caso dopo il ricorso al Var (in un primo tempo l’arbitro Damato aveva ammonito Edwin Dzeko per simulazione sull’uscita a terra di Cragno) all’8′ della ripresa.

La Roma, con il passare dei minuti, ha aumentato la pressione, producendo ancora poco e nel finale il Cagliari l’avrebbe anche potuta beffare. Diego Lopez al 14′ ha inserito Diego Farias al posto di Joao Pedro e, dopo l’uscita dal campo di Nicolò Barella per infortunio, sostituito da Alessandro Deiola, proprio sui piedi del 27enne attaccante brasiliano è capitata la migliore occasione, su assist centrale di Gregory van der Wiel, ma dopo essersi girato bene, ha calciato male, spedendo alto.

L’arbitro ha assegnato 6 minuti di recupero (alla fine diventati 8). Il goal decisivo al 94′: Leonardo Pavoletti ha commesso fallo su Aleksandar Kolarov, sulla cui battuta Alessio Cragno ha rinviato di pugno in anticipo su tutti, ma il pallone è terminato addosso a Federico Fazio che ha messo dentro a porta sguarnita. I giocatori rossoblu hanno reclamato per un fallo di mano dell’argentino ma l’arbitro Damato, dopo aver rivisto l’azione al Var, ha convalidato.

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E’ un Cagliari deciso a giocarsela senza alcun timore reverenziale, nonostante il valore dell’avversario e le distanze presenti in classifica, quello che scenderà in campo tra pochi minuti allo stadio Olimpico contro la Roma di Eusebio Di Francesco, nell’anticipo della 17ª giornata di andata del campionato di serie A. La partita sarà diretta Antonio Damato di Barletta, assistenti di linea Posado di Bari e Santoro di Catania, quarto uomo Nasca di Bari, Var Guida di Torre Annunziata, Avar Tognolini di Milano. La Roma arriva alla partita odierna reduce da un mezzo passo falso sul campo del Chievo e vorrà assolutamente vincere, per tenere il passo del Napoli, impostosi per 3 a 1 nell’anticipo sul campo del Torino, ed approfittare della prima sconfitta stagionale subita dall’Inter, alla vigilia capolista solitaria, battuta al Giuseppe Mezza dall’Udinese, con l’identico punteggio di 3 a 1, e scavalcata al comando della classifica dalla squadra di Maurizio Sarri di due lunghezze.

Diego Lopez fa affidamento sulle qualità dei suoi attaccanti, Joao Pedro, Diego Farias e Leonardo Pavoletti, quest’ultimo chiamato ad un confronto “pesante” con i centrali romanisti. Non ci sarà, purtroppo, Paolo Faragò, una delle rivelazioni stagionali, che dovrebbe essere rimpiazzato dall’olandese Gregory van der Wiel, nelle ultime settimane in chiara crescita.

Leonardo Pavoletti.

 

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Il Cagliari torna dal Dall’Ara di Bologna con un meritato pareggio e qualche recriminazione, per aver subito il goal del pari di Mattia Destro a 9′ dalla fine, riscattando così la brutta figura e l’eliminazione rimediata martedì scorso alla Sardegna Arena, nei 16esimi di finale della Coppa Italia, contro il Pordenone, formazione di Lega Pro.

Il risultato di Bologna è sostanzialmente giusto, il primo pareggio per i rossoblù dopo 23 partite, l’ultimo fu Cagliari-Lazio 0-0 dello scorso 19 marzo. Per buona parte della partita si è visto in campo un Cagliari autoritario, capace di limitare la pericolosità offensiva del Bologna e di impensierire in più occasioni la porta avversaria, fino al goal, messo a segno da Joao Pedro al 42′ del primo tempo.

Nella ripresa il Bologna ha cercato il pari ma il Cagliari è riuscito a difendere il vantaggio al 36′, quando Mattia destro ha trovato il varco buono per superare Rafael e riportare il risultato in parità, rquilibrio che non s’è più interrotto fino alla fine.

«C’è un po’ di rammarico perché avremmo potuto chiuderla nel primo tempo con qualche ripartenza; siamo ripartiti bene nella ripresa, abbiamo avuto una buona occasione con Ionita, ma poi sono venuti fuori loro, il Bologna è una squadra di qualità. E quando non la chiudi ti può capitare di prendere gol. Il risultato di parità è comunque giusto – ha commentato un soddisfatto Diego Lopez -. Venivamo da una partita sbagliata, quella di Coppa contro il Pordenone: oggi abbiamo giocato da Cagliari, ritrovando la strada maestra che avevamo percorso in precedenza. Non direi che siamo mancati nelle ripartenze, piuttosto è stato bravo il Bologna a non farci ripartire e non abbiamo avuto la forza mostrata nel primo tempo. La nostra prestazione è stata buona, ma avevo già capito che sarebbe stato così guardando i volti dei ragazzi prima del fischio d’inizio: erano concentrati, con il giusto atteggiamento.»

 

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Dal più bel Cagliari dell’anno, battuto immeritatamente dall’Inter sabato sera in campionato, al più brutto, eliminato dal Pordenone (formazione di Lega Pro) questo pomeriggio alla Sardegna Arena. Il tutto, in meno di 72 ore.

Il Cagliari ha preso sottogamba l’impegno dei sedicesimi di finale di Coppa Italia con il Pordenone, Diego Lopez ha cambiato nove degli undici schierati inizialmente con l’Inter, ed il risultato che ne è scaturito è stata una partita scialba, alla fine vinta meritatamente dagli ospiti, come ha riconosciuto lo stesso tecnico rossoblu.

Il Pordenone ha sbloccato il risultato già al 7′, con un tiro da fermo del calciatore spagnolo Miguel Maza che ha sorpreso fuori posizione e in ritardo il portiere Luca Crosta. Il Cagliari ha subito il colpo ma ha trovato le forze per reagire ed al 18′ ha riportato il risultato in parità. L’azione che porta al goal è splendida, Diego Farias ha servito un perfetto assist per il capitano Daniele Dessena che si è inserito con tempismo perfetto ed ha scavalcato con un tocco preciso il portiere friulano Simone Perilli.

Nella seconda parte del primo tempo il Cagliari ha cercato di costruire i presupposti per portarsi in vantaggio ma le conclusioni a rete sono state poche ed imprecise.

Nel secondo tempo Diego Lopez ha inserito Niccolò Giannetti al posto di Joao Pedro ma il gioco ha continuato a latitare ed al 17′ il Pordenone s’è riportato in vantaggio, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dal sassarese Salvatore Burrai, deviato alle spalle di Luca Crosta da un preciso colpo di testa di Alessandro Bassoli.

Gli attacchi del Cagliari non sortiscono effetto, è il Cagliari a rischiare di subire il terzo goal. Alla mezz’ora il nuovo entrato Alessandro Deiola ha segnato ma l’arbitro ha giustamente il goal per fuorigioco. Nel finale il Cagliari s’è riversato a testa bassa nell’area del Pordenone, ma il risultato non è più cambiato ed il Pordenone ha strappato il pass per gli ottavi di finale (la sua corsa è iniziata ai 128esimi contro il Matelica, superato 2 a 0; è proseguito nei 64esimi sul campo del Venezia di Pippo Inzaghi, battuto 2 a 1; e nei 32esimi con il Lecce, eliminato con il punteggio di 3 a 2), che lo vedranno protagonista, per la prima volta nella sua storia, al Giuseppe Meazza di Milano, contro l’Inter, vicecapolista del campionato di serie A.

Il Cagliari esce mestamente dalla Coppa Italia, tra i fischi della Sardegna Arena, ed ora deve cercare di ritrovare subito la concentrazione per affrontare la trasferta di domenica a Bologna.

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Tutto esaurito, questa sera (fischio d’inizio ore 20.45, dirige Luca Pairetto di Nichelino, assistenti di linea Vuoto e Del Giovane, quarto uomo sarà Piscopo. Addetti alla VAR Mariani e Martinelli), alla Sardegna Arena, per l’anticipo della 14ª giornata di andata del campionato di serie A che opporrà il Cagliari di Diego Lopez alla vicecapolista Inter di Luciano Spalletti. Sulla carta, numeri alla mano (i neroazzurri secondo secondi in classifica con 33 punti, distanziati di soli due punti dal Napoli capolista, frutto di 10 vittorie e 3 pareggi; fuori casa, 4 successi e 2 pareggi in 6 partite), non dovrebbe esserci partita, ma il calcio, si sa, non è mai così scontato e le sorprese sono sempre dietro l’angolo. E ad una sorpresa punta il Cagliari, rinfrancato dagli ultimi risultati positivi, soprattutto dalla brillante vittoria conquistata sei giorni fa alla Dacia Arena di Udine, per regalare una soddisfazione ai suoi, troppo spesso delusi quest’anno alla Sardegna Arena, e migliorare ulteriormente la classifica in prospettiva salvezza.

Diego Lopez è costretto a rinunciare a Marco Sau, e in attacco dovrà scegliere tra Leonardo Pavoletti, Diego Farias, Niccolò Giannetti e Joao Pedro, quest’ultimo reduce dalla brillante prestazione (con goal decisivo) di Udine. E’ quasi superfluo sottolineare che l’uomo più pericoloso tra i neroazzurri sarà il bomber Mauro Icardi, il centravanti argentino vice capocannoniere del campionato cion 13 reti realizzate in 13 partite, alla straordinaria media di un goal a partita. Ma i rossoblu non dovranno perdere mai di vista neppure Ivan Perisic ed Antonio Candreva.

 

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Partito per Udine con la convinzione di poter tenere testa alla squadra di Luigi Delneri e di riuscire a tornare a casa con un risultato positivo, il Cagliari è forse andato oltre le più rosee previsioni, disputando una grande partita, vinta meritatamente con un goal di Joao Pedro su assist di Nicolò Barella, maturato in avvio di secondo tempo.

Diego Lopez ha avuto le risposte che si attendeva, da un Cagliari autoritario che ha saputo controllare sempre il gioco e creare tanto. Già nel primo tempo la squadra rossoblu aveva costruito diverse occasioni da goal ed altrettante sono arrivate dopo il goal. Quella odierna è la seconda vittoria esterna stagionale ed i tre punti conquistati sono pesantissimi, considerato che la squadra ha raggiunto quota 15 punti, con un vantaggio di 6 lunghezze sulla terz’ultima posizione, occupata dal Genoa, protagonista della vittoria di Crotone nell’anticipo dell’ora di pranzo.

«L’avevo detto ai ragazzi prima della gara: dovevamo essere aggressivi, corti e compatti – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Mi è piaciuta la determinazione messa in campo, questa è la mentalità che dobbiamo acquisire. Sono contento per l’intensità, non abbiamo preso gol e abbiamo dimostrato di essere squadra. Non giocando con questo atteggiamento, non avremmo portato punti a casa oggi. Ho visto comunque anche alcune buone cose sotto il profilo tecnico: la squadra è stata brava a crederci.»
«Ci sono stati alcuni errori tecnici e soprattutto nel primo tempo abbiamo concesso troppe ripartenze, che sono la forza dell’Udinese. Anche in attacco dobbiamo essere più cinici, sfruttare meglio determinate occasioni – ha aggiunto il tecnico uruguayano -. Oggi abbiamo colto 3 punti pesanti, che danno fiducia, ma non dobbiamo abbassare la guardia: la classifica continuiamo a guardarla con la coda dell’occhio, ma soprattutto dobbiamo continuare a lavorare e migliorare la cura dei dettagli. Dare continuità è fondamentale per crescere e lavorare con serenità. Sappiamo che il minimo errore in Serie A lo si paga a caro prezzo. Oggi siamo stati continui anche in fase di non possesso di palla, importantissimo contro una squadra molto fisica come l’Udinese.»

Sabato prossimo, alle 20.45, il Cagliari ospiterà alla Sardegna Arena l’Inter di Luciano Spalletti, una delle squadre più in forma del campionato, balzata al secondo posto in classifica a due punti dalla capolista Napoli, con i tre punti conquistati questa sera nel posticipo vinto per 2 a 0 con l’Atalanta.

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Dalla grande paura, affiorata dopo il goal a freddo di Bruno Zuculini e l’errore dagli 11 metri di Luca Cigarini, alla grande gioia al goal del 2 a 1 di Paolo Faragò all’85’ che ha regalato al Cagliari la seconda vittoria della gestione Lopez che porta la squadra a quota 12 punti in classifica, lontana 6 punti dalla terz’ultima posizione.

E’ stato un pomeriggio dalle grandi emozioni quello vissuto alla Sardegna Arena, nel match con il Verona di Fabio Pecchia, diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

Il goal di Paolo Faragò, bellissimo, è stato una vera e propria liberazione, al termine di una partita giocata dal Cagliari costantemente all’attacco, dopo aver subito il goal di Zuculini al 5′. I rossoblu hanno avuto l’opportunità di impattare già all’11’, con un calcio di rigore procurato da Marco Sau (30 anni compiuti venerdì 3 novembre), ma Luca Cigarini si è fatto respingere il tiro dal portiere veneto Nicolas David Andrade.

Il pareggio del Cagliari è arrivato al 29′, autore Luca Ceppitelli con un tocco con il ginocchio, su corner di Cigarini.

Nel finale del primo tempo il Cagliari ha continuato ad attaccare ma non è riuscito a creare pericoli seri alla difesa del Verona e al 44′ ha rischiato, quando ha concesso un calcio di punizione a due in area per un’ingenuità di Rafael, non sfruttato da Antonio Aldo Caracciolo.

Il primo quarto d’ora della ripresa non ha registrato azioni degne di nota e al 13′ l’arbitro ha espulso Diego Lopez per proteste, dopo un contrasto in area tra Romulo e Sau.

Dopo una conclusione debole di Leonardo Pavoletti ed un paio di tentativi di Joao Pedro, entrato al posto di Marco Sau, il Cagliari ha reclamato un calcio di rigore per un tocco col braccio di Caracciolo su colpo di testa di Pavoletti ma l’arbitro, dopo aver fatto ricorso alla VAR, ha lasciato correre.

Al 76’ Joao Pedro ha sfiorato il palo, liberato da una finta di Pavoletti e all’85’, finalmente, è arrivato il goal-vittoria: assist aereo di Pavoletti, Souprayen era in netto anticipo su Faragò ma il centrocampista rossoblù ha rubato palla e calciato un destro fortissimo che ha colpito il palo più lontano e si è infilato in rete.

Nei minuti finali, dopo una nuova girandola di cambi, il Verona si è lanciato in avanti ma il Cagliari ha controllato bene la situazione e al 94′ Nicolò Barella ha smarcato Farias solo davanti al portiere ma il brasiliano ha cercato l’assist per Pavoletti, fermato dal portiere Nicolas. Poi più niente e grande festa alla Sardegna Arena per una vittoria e tre punti che valgono oro in prospettiva salvezza.

«Non mi importa quando abbiamo segnato il gol vincente – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Penso che la squadra abbia giocato con tanta voglia di fare bene e abbia creato tanto, nonostante le difficoltà iniziali. Non era semplice ribaltare una partita nata in quel modo. Abbiamo dato tanta continuità e proposto molte varianti al gioco: poi l’esecuzione di qualche soluzione va migliorata, che sia una palla filtrante o un cross. Ma sono fiducioso: miglioreremo.»

 

«Il Cagliari ha potuto sempre contare sull’appoggio della sua gente, non solo in casa. Ci hanno seguito in tanti anche a Torino, purtroppo domenica scorsa non li abbiamo potuti fare contenti. Stavolta è andata in modo diverso – ha concluso Diego Lopez – meritano tutti i nostri ringraziamenti.»

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Archiviata l’amara sconfitta di Torino, il Cagliari di Diego Lopez torna alla Sardegna Arena per una delle sfide più importanti in chiave salvezza, contro il Verona di Fabio Pecchia. I tre punti in palio potrebbero avere un peso fondamentale, soprattutto dopo le grandi occasione mancate nei match casalinghi con Sassuolo, Chievo e Genoa, altre tre dirette concorrenti nella lotta per la salvezza che hanno portato via dalla Sardegna Arena l’intera posta in palio nel periodo più critico di questo avvio di stagione rossoblu. Nel girone di ritorno Pavoletti e compagni giocheranno questi scontri diretti in trasferta, ragione per cui sarà fondamentale presentarsi a quegli appuntamenti con una classifica sufficientemente tranquilla.

L’Hellas Verona, a dispetto della classifica precaria, è una squadra in crescita. Ha perso di misura lunedì sera contro l’Inter, con tanti rimpianti. Fabio Pecchia dispone di pezzi pregiati come Alessio Cerci e Giampaolo Pazzini, ex nazionali ancora in buone condizioni. Il Cagliari è chiamato ad una partita attenta, senza quelle distrazioni difensive che troppo spesso sono state fatali.

Diego Lopez si attende tanto da Leonardo Pavoletti, Joao Pedro, Marco Sau (venerdì l’attaccante originario di Sorgono ha festeggiato il suo 30° compleanno) e Diego Farias. Il tecnico rossoblu ha perso Marco Capuano ma ritrova Fabio Pisacane.

Dirigerà l’incontro Marco Guida della sezione AIA di Torre Annunziata, assistenti di linea Meli e Colarossi, IV uomo Marini, VAR Maresca, AVAR Carbone.

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Ritorna il campionato di serie A con le partite dell’ottava giornata e per il Cagliari, alla Sardegna Arena, c’è l’ostacolo Genoa (fischio d’inizio ore 15,00, dirige Davide Massa di Imperia, assistenti di linea Ranghetti e Bresmes, quarto uomo Serra, arbitro designato al Var Pairetto, addetto all’Avar Pillitteri). Reduce da tre sconfitte consecutive, le prime delle quali pesantissime, contro Sassuolo e Chievo (la terza sul campo della capolista Napoli), la squadra di Massimo Rastelli ha l’obbligo di tornare alla vittoria, per allontanare i fantasmi (sia quelli della quadra, risucchiata ai confini della zona calda della classifica, sia quelli personali, considerato che una nuova battuta d’arresto metterebbe fortemente in discussione la posizione del tecnico campano sulla panchina rossoblu).

Il Genoa ha solo 2 punti in classifica ma finora non ha avuto molta fortuna, perché per quanto espresso sul campo, la squadra allenata da Ivan Jurić (anche lui a rischio esonero) avrebbe meritato sicuramente un bottino di punti migliore.

Massimo Rastelli si attende molto dalla sua squadra in termini di orgoglio e di gioco, con un occhio particolare verso gli uomini più rappresentativi, soprattutto nel reparto offensivo, ad iniziare da Joao Pedro, Diego Farias e, soprattutto, Leonardo Pavoletti, il grande ex di turno, ancora alla ricerca del primo goal con la nuova maglia rossoblu. Sarà a disposizione anche Marco Sau. Prima convocazione per il difensore olandese Gregory van der Wiel. Il Genoa riproporrà in prima linea l’ex centravanti del Milan Gianluca Lapadula.

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Il Cagliari c’è. La squadra di Massimo Rastelli ha espugnato il campo della Spal dell’ex Marco Borriello con un netto 2 a 0 (reti di Nicolò Barella e Joao Pedro) ed ha risalito la classifica fino all’8° posto, alla pari con Fiorentina e Roma (la squadra di Eusebio Di Francesco deve recuperare la partita di Genova con la Sampdoria).

I buoni segnali emersi nelle prime due sfortunate trasferta, sui campi di Juventus e Milan, sono stati confermati nelle due partite successive, contro avversari di pari livello e ambizioni, e le vittorie maturate sono il risultato del buon lavoro fatto dal gruppo guidato da Massimo Rastelli.

Oggi il tecnico rossoblu aveva chiesto ai suoi ragazzi di portare lo spirito espresso in casa anche in trasferta ed è stato accontentato con una prova autoritaria, di carattere. Il Cagliari ha ridimensionato la Spal con una condotta di gara praticamente perfetta.

Il primo goal del Cagliari è arrivato al 17’: conclusione di Sau, respinta di Gomis e conclusione vincente di Nicolò Barella. La Spal non è riuscita a reagire ed il Cagliari ha controllato la partita con autorità.

La “musica” dell’incontro non è cambiata nel secondo tempo ed il portiere ferrarese Gomis s’è dovuto superare per negare a Leonardo Pavoletti il primo goal con la maglia rossoblu ed il raddoppio.

Massimo Rastelli ha inserito Diego Farias al posto di Marco Sau. Il brasiliano è entrato bene in partita, ma ha trovato sulla sua strada ancora il portiere Gomis. Altre occasioni per Pavoletti che ha sfiorato il palo e per Farias, preludio del goal del raddopppio che, ormai nell’aria, è arrivato puntuale: Joao Pedro dalla sinistra si è accentrato, ha saltato un difensore ed ha una parabola straordinaria per potenza e precisione, imparabile per Gomis. Un autentico capolavoro.

Il Cagliari ha sfiorato la terza segnatura in più occasioni, sempre con Farias. Nel finale s’è messo in vetrina anche il portiere rossoblu Alessio Cragno, bravissimo sia su una punizione di Marco Borriello deviata in barriera da Nicolò Barella, sia su un gran tiro di Viviani, deviata da un difensore. E’ finita 2-0 per il Cagliari, vittorioso a Ferrara per la prima volta nella sua storia. Ora la squadra rossoblu attende la visita del Sassuolo, nel turno infrasettimanale di mercoledì.

«Era una di quelle quattro-cinque partite chiave che capitano nell’arco di una stagione, la prima di un trittico di tre gare in una settimana – ha commentato a fine partita il tecnico rossoblu Massimo Rastelli -. Punti doppi che abbiamo portato a casa con una prova di carattere, soffrendo solo negli ultimi minuti del primo tempo e nei primi della ripresa. Abbiamo tenuto bene la gestione del pallone e nel finale abbiamo legittimato. Se proprio devo muovere un rimprovero ai ragazzi è proprio quello di non avere chiuso definitivamente la partita: poteva bastare poco per riaprirla e soffrire nel finale. Fortunatamente è stato bravissimo Cragno.»

 

Mercoledì arriva il Sassuolo. «Qualcosina cambierò senza stravolgere troppo. Ho in testa cosa fare, ma faremo la conta – ha concluso Massimo Rastelli -, valuteremo e prenderò atto della condizione di tutti per effettuare eventuali modifiche».