22 December, 2024
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La Dinamo Banco di Sardegna scende in campo alle 20.30 ad Avellino, per l’ottava giornata di ritorno della “regular season”, contro la Sidigas dell’ex David Logan, straordinario protagonista della stagione del triplete biancoblu 2014/2015.

Le due squadre si ritrovano a un mese di distanza dalla sfida dei quarti di finale della Poste Mobile Final Eight di Rimini, nella quale Lacey e compagni hanno eliminato gli irpini per un solo punto. In quella occasione non c’era ancora David Logan, appena arrivato ad Avellino dalla Lituania e non ancora disponibile.

«Andiamo ad Avellino per giocare la prima delle tre trasferte che ci aspettano, conoscendo il valore e la qualità della Scandone, consapevoli di quanto successo negli scontri precedenti in regular season e Final Eight – ha spiegato coach Pasquini alla vigilia -. Al PalaDelMauro si incontreranno due squadre che si conoscono bene e che hanno fatto la preseason insieme; sicuramente come noi anche loro si staranno preparando mettendo dentro qualcosa di nuovo. Qualche accorgimento dato dalle partite giocate. Andiamo ad affrontare un match importante per la classifica, siamo arrivati al rush finale, e per quanto è corta la classifica ogni partita racconta una storia diversa. Dovremo essere attenti e lucidi contro una squadra che ha tanti punti di forza.»

La posta in palio è altissima, perché la Dinamo deve vincere se vuole guadagnare una posizione favorevole nella griglia dei play-off scudetto ormai vicini.

Dopo l’autoritaria cavalcata dello scorso anno che ha trascinato gli irpini fino alla semifinale scudetto, il club campano ha costruito il roster della stagione 2016/2017 partendo dalle conferme. Con coach Pino Sacripanti alla seconda stagione in panchina, nominato vice del commissario tecnico della Nazionale Ettore Messina, dopo i tanti anni alla guida dell’Under 20 azzurra, ad Avellino sono rimasti i suoi uomini di fiducia. A partire dall’ex Dinamo Marques Green, Little General, Joe Ragland, Marteen Leunen, Giovanni Severini e Salvatore Parlato. In terra campana sono quindi arrivati gli esterni Levi Randolph, guardia statunitense, e il play-guardia nigeriano naturalizzato belga Retin Obasohan. Fra le ali e il centro, al posto dell’Mvp del campionato della passata stagione James Nunnally e di Ivan Buva, alla Sidigas Avellino sono arrivati l’ex capitano dell’Enel Brindisi Andrea Zerini, l’americano Adonis Thomas, l’ex Cremona e Sassari Marco Cusin, prossimo al rientro dopo l’infortunio, e il centro Kyrylo Fesenko, visto lo scorso anno a Cantù. Questa è la stagione dei record per la Scandone Avellino che per la prima volta nella sua storia si trova con 28 punti in classifica dopo 22 turni, al terzo posto in classifica dietro Milano e pari punti con Venezia. Gli uomini di Pino Sacripanti hanno chiuso la regular season di Basketball Champions League al secondo posto del gruppo D: agli ottavi di finale però i lupi sono stati eliminati dalla competizione dalla Reyer Venezia. Alla vigilia della Final Eight la società irpina ha ufficializzato l’arrivo di David Logan.

David Logan.

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La Dinamo Banco di Sardegna riprende il suo cammino nella regular season della A1 di basket, con la ferma determinazione a mettersi alle spalle tutte le incertezze dell’avvio di stagione, dopo i trionfi della stagione scorsa conclusasi con lo storico “triplete”. Domenica sera, alle 20.45, al PalaSerradimigni, ospita la Sidigas Avellino, reduce dalla finalissima di Coppa Italia persa contro i padroni di casa dell’Olimpia Milano e da 7 vittorie consecutive in campionato, che li ha proiettati al quarto posto della classifica dopo 20 turni, a quota 24 punti. Lo scontro con gli uomini di Pino Sacripanti ha tutte le caratteristiche per essere un big match: i padroni di casa, al 7°posto con 22 punti, hanno la possibilità di agganciare proprio i campani. All’andata Devecchi e compagni si imposero di misura (88-90) al PalaDelMauro, a differenza della sfida di novembre nelle file bianco verdi ci sarà l’ex Marques Green, a Sassari nella stagione 2013-14.

Quest’anno la Sidigas ha rivoluzionato l’organico, chiamando in panchina Pino Sacripanti, con un roster lungo e affiatato, collaudato dalle tante vittorie. In cabina di regia c’è l’ex Marques Green, arrivato a dicembre insieme all’ex Milano e Cantù Joe Ragland, giocatore capace di cambiare in positivo le sorti delle partite e in vetta per plus/minus in Italia. Alex Acker, guardia classe 1983, ha giocato al di sotto delle aspettative finora ma tra gli irpini è il giocatore più carismatico e dalla lunga esperienza; Benas Veikalas è il jolly, tiratore lituano di sostanza. Chiudono il pacchetto esterni lo specialista difensivo Giovanni Severini, unico reduce dalla passata stagione, e James Nunnally che, alla sua prima esperienza in Italia, si sta imponendo come capo cannoniere. Nel reparto lunghi sono arrivati da Reggio Emilia Riccardo Cervi, centro in ascesa, e Giovanni Pini. Uomo di riferimento per coach Sacripanti è Maarten Leunen: il tecnico canturino lo ha portato con sé dopo l’esperienza in maglia Acqua Vitasnella, ala capace di dare grande impatto difensivo e portare equilibrio sul parquet.

Arbitreranno l’incontro Saverio Lanzarini, Mark Bartoli e Denis Quarta.

Jack Devecchi 50

La Dinamo Banco di Sardegna è avanti di 2 punti (37 a 35) sull’EA7 Emporio Armani Milano all’intervallo lungo di gara 7, decisiva per l’accesso alla finale scudetto. I primi due quarti della sfida, al Forum di Assago, sono stati completamente differenti: il primo tutto di marca milanese (chiuso sul 25 a 14), con una Dinamo impacciata in attacco e fallosissima al tiro ed una squadra di casa trascinata da tre “bombe” di Joe Ragland e, soprattutto, da un superbo Samardo Samuels; il secondo, viceversa, ha visto una splendida reazione della squadra di Meo Sacchetti che si è ritrovata alla grande ed ha rapidamente recuperato il divario, con una buona percentuale nei tiri da 3 punti ed una crescita sensibile di Rakim Sanders e Jerome Dyson, autori rispettivamente di 7 e 9 punti. La Dinamo ha chiuso il secondo quarto con un parziale di 23 a 10, andando al riposo sul 37 a 35 a proprio favore.

La partita è ancora lunga ma la Dinamo, dopo un incerto avvio, ora c’è e pare decisa a giocarsi le proprie chances fino alla fine, per segnare una tappa straordinaria della storia del basket italiano, con l’accesso alla prima finale scudetto di una squadra sarda, eliminando una squadra che ha nel suo palmares ben 26 scudetti.

Dinamo Banco di Sardegna 3