19 December, 2024
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Sarà il giovane pianista cagliaritano Mattia Casu il protagonista domani (venerdì 21 settembre) del nuovo appuntamento con l’VIII Festival pianistico del Conservatorio di Cagliari, dedicato quest’anno alla figura di Claude Debussy.

Organizzato in collaborazione con il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como, il concerto, in programma alle 18.00 nell’aula magna dell’istituzione musicale cagliaritana, vedrà Mattia Casu affrontare la Partita n. 2 BWV 826 in do minore di Johan Sebastian Bach, la Sonata Fantasia n. 2 op. 19 in sol minore di Alexander Scriabin, il Preludio op. 23 n. 3 in re minore di Serghei Rachmaninoff, sino a brani di Fryderyk Chopin, Cluck-Sgambati, Liszt-Paganini.

Dopo quello di domani, il prossimo appuntamento con il Festival pianistico è lunedì 1° ottobre alle 18.00 nell’aula magna del Conservatorio dove la musicologa Aurora Cogliandro terrà la conferenza di presentazione dei concerti che proporranno l’esecuzione integrale dell’opera pianistica di Claude Debussy, a cui la rassegna è quest’anno dedicata.

Nato da un progetto del pianista Stefano Figliola, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana, il Festival Pianistico è divenuto negli anni un sicuro riferimento per quel pubblico che sempre più numeroso e attento ne ha seguito le precedenti edizioni.

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  sara-melonifabrizio-meloniAttilio Motzo

Dopo la giornata di studi della scorsa settimana, domani (sabato 10 dicembre) nuovo appuntamento con le iniziative che l’associazione Echi lontani, in partenariato con il Conservatorio di Cagliari, ha organizzato per ricordare la figura di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che ebbe un ruolo di spicco nel panorama culturale londinese del Settecento, ma che la storia ha invece dimenticato.

Alle 20.00, nel Palazzo Regio si terrà il concerto “Agus e J.C. Bach-Confronti”. Protagonista della serata, che come recita il titolo sarà incentrata sulle musiche dello stesso Agus e di Johan Christian Bach, sarà il Bizzarria Ensemble, composto da Attilio Motzo (violino barocco), Sara Meloni (violino barocco, viola), Fabrizio Meloni (violoncello barocco), Fabrizio Marchionni (clavicembalo). 

Giuseppe Agus, nato a Cagliari nel 1722 (fu battezzato nella chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina), dopo aver studiato in uno dei conservatori di Napoli , nel 1742 divenne primo violino nella Cappella civica del capoluogo sardo. Successivamente si trasferì a Londra, dove con ogni probabilità fu uno dei componenti dell’Orchestra di Georg Friedrich Händel. Nella capitale britannica Agus strinse relazioni con i più importanti musicisti del  momento, diventando egli stesso una personalità conosciutissima. Fu stretto amico, tra gli altri, di Johan Christian Bach, figlio di Johan Sebastian, e insieme a lui divenne maestro di Elisabeth Billington, pianista precocissima poi ricordata come il più grande soprano che l’Inghilterra abbia mai avuto.

Nel 1991, a scoprire in modo casuale dell’esistenza di Giuseppe Agus, è stato il musicista Enrico Di Felice: mentre preparava un concerto per il 250° anniversario della nascita di Luigi Boccherini si è imbattuto in questo nome e nell’analizzare il corpus delle opere di Boccherini, notò che i Duetti op. 37 per due violini, erano stati restituiti (grazie agli ultimi studi di Yves Gérard e Aldo Pais, che hanno curato l’edizione moderna dello stesso Boccherini) alla legittima paternità di un compositore di nome Giuseppe Agus, che ebbe anche un ruolo chiave nel passaggio dal severo linguaggio del “Barocco musicale” verso il più moderno “Stile galante”.

Il progetto su Giuseppe Agus è realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna, degli assessorati della Cultura e Spettacolo della Regione Sardegna, del comune di Cagliari. Echi lontani fa parte del REMA, il network europeo dei Festival di Musica Antica.

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Una giornata di studi, ma anche concerti, per ripercorrere la vita e le opere di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che ebbe un ruolo di spicco nel panorama culturale londinese del Settecento, ma che la storia ha invece dimenticato.

L’iniziativa è dell’associazione Echi lontani che, insieme al Conservatorio di Cagliari, domani, sabato 3 dicembre alle 9.30 nell’aula magna dell’istituzione musicale organizza “Giuseppe Agus, un violinista cagliaritano nella Londra del ‘700”. La giornata è l’occasione per rimettere insieme, almeno per quanto permettano le ricerche sinora svolte, il ricco puzzle della vita di Agus, musicista che con le sue composizioni contribuì al passaggio dal severo linguaggio del “ Barocco musicale” verso il più moderno “Stile galante”.

La giornata è il punto di partenza di  un progetto triennale volto a far emergere una volta per tutte la figura di Giuseppe Agus che, sebbene non abbia la stessa grandezza di Bach o Mozart, ha lasciato un’eredità importante. Dal raffronto tra la sua produzione e quella di Luigi Boccherini, considerato l’alfiere della musica strumentale italiana della seconda metà del XVIII secolo, e arrivato storicamente più tardi, emerge infatti che per circa duecento anni sia stata attribuita a quest’ultimo una raccolta di brani composti invece dal musicista cagliaritano.

L’appuntamento di domani si apre con i saluti di Gianluca Floris ed Elisabetta Porrà, rispettivamente presidente e direttrice del Conservatorio di Cagliari, quelli dell’assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau, del responsabile comunicazione della Fondazione di Sardegna, Graziano Milia, del direttore del dipartimento di Musica antica del conservatorio “J. J. Fux” di Graz (Austria), Dario Luisi.

Subito dopo si entra nel vivo con l’intervento di diversi studiosi: Myriam Quaquero, parlerà della “Musica nel Settecento in Sardegna, Giuseppe Agus”; Enrico Di Felice interverrà su “Un tesoro nascosto in una scoperta inaspettata”; Enrico Fanni parlerà di “Giuseppe Agus padre e figlio, una ricerca genealogica”; mentre Roberto Milleddu illustrerà “I due Agus quindici anni dopo. Un tentativo di rilettura della vita e delle opere di Giuseppe e Joseph Francis Agus”.

La giornata proseguirà alle 20.00 nel Palazzo Regio con un concerto dal titolo “Agus e Händel”: protagonista sarà il Bizzarria Ensemble, composto da Attilio Motzo (violino barocco), Sara Meloni (violino barocco, viola), Fabrizio Meloni (violoncello barocco), Fabrizio Marchionni (clavicembalo). Un altro concerto, dal titolo “Agus e J. C. Bach-Confronti” sarà proposto sabato 10 dicembre alla stessa ora, sempre nel Palazzo Regio:  protagonista sarà, ancora una volta, il Bizzarria Ensemble.

Nato a Cagliari nel 1722 (fu battezzato nella chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina), dopo aver studiato in uno dei conservatori di Napoli, nel 1742 Giuseppe Agus divenne primo violino nella Cappella civica del capoluogo sardo. Successivamente si trasferì a Londra, dove con ogni probabilità fu uno dei componenti dell’Orchestra di Georg Friedrich Händel. Nella capitale britannica Agus strinse relazioni con i più importanti musicisti del  momento, diventando egli stesso una personalità conosciutissima. Fu stretto amico, tra gli altri, di Johan Christian Bach, figlio di Johan Sebastian, e insieme a lui divenne maestro di Elisabeth Billington, pianista precocissima poi ricordata come il più grande soprano che l’Inghilterra abbia mai avuto.

Nel 1991, a scoprire in modo casuale dell’esistenza di Giuseppe Agus, è stato il musicista Enrico Di Felice: mentre preparava un concerto per il 250° anniversario della nascita di Luigi Boccherini si è imbattuto in questo nome e nell’analizzare il corpus delle opere di Boccherini, notò che i Duetti op. 37 per due violini, erano stati restituiti (grazie agli ultimi studi di Yves Gérard e Aldo Pais, che hanno curato l’edizione moderna dello stesso Boccherini) alla legittima paternità di un compositore di nome Giuseppe Agus.

attilio-motzo  fabrizio-marchionni fabrizio-meloni

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Sabato, a Cagliari, si terrà una giornata di studi, ma anche concerti, per ripercorrere la vita e le opere di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che ebbe un ruolo di spicco nel panorama culturale londinese del Settecento, ma che la storia ha invece dimenticato.

L’iniziativa è dell’associazione Echi lontani che, insieme al Conservatorio di Cagliari, sabato 3 dicembre, alle 9.30, nell’aula magna dell’istituzione musicale  organizza “Giuseppe Agus, un violinista cagliaritano nella Londra del ‘700”. La giornata è l’occasione per rimettere insieme, almeno per quanto permettano le ricerche sinora svolte, il ricco puzzle della vita di Agus, musicista che con le sue composizioni contribuì al passaggio dal severo linguaggio del “Barocco musicale” verso il più moderno “Stile galante”.

La giornata è il punto di partenza di  un progetto triennale volto a far emergere una volta per tutte la figura di Giuseppe Agus che, sebbene non abbia la stessa grandezza di Bach o Mozart, ha lasciato un’eredità importante. Dal raffronto tra la sua produzione e quella di Luigi Boccherini, considerato l’alfiere della musica strumentale italiana della seconda metà del XVIII secolo, e arrivato storicamente più tardi emerge, infatti, che per circa duecento anni sia stata attribuita a quest’ultimo una raccolta di brani composti invece dal musicista cagliaritano.

L’appuntamento di sabato si apre con i saluti di Gianluca Floris ed Elisabetta Porrà, rispettivamente presidente e direttrice del Conservatorio di Cagliari, quelli dell’assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau, del responsabile comunicazione della Fondazione di Sardegna, Graziano Milia, del direttore del dipartimento di Musica antica del conservatorio “J. J. Fux” di Graz (Austria), Dario Luisi.

Subito dopo si entra nel vivo con l’intervento di diversi studiosi: Myriam Quaquero, parlerà della “Musica nel Settecento in Sardegna, Giuseppe Agus”; Enrico Di Felice interverrà su “Un tesoro nascosto in una scoperta inaspettata”; Enrico Fanni parlerà di “Giuseppe Agus padre e figlio, una ricerca genealogica”; mentre Roberto Milleddu illustrerà “I due Agus quindici anni dopo. Un tentativo di rilettura della vita e delle opere di Giuseppe e Joseph Francis Agus”.

La giornata proseguirà alle 20.00, nel Palazzo Regio, con un concerto dal titolo “Agus e Händel”: protagonista sarà il Bizzarria Ensemble, composto da Attilio Motzo (violino barocco), Sara Meloni (violino barocco, viola), Fabrizio Meloni (violoncello barocco), Fabrizio Marchionni (clavicembalo). Un altro concerto, dal titolo “Agus e J. C. Bach-Confronti” sarà proposto sabato 10 dicembre alla stessa ora, sempre nel Palazzo Regio: protagonista sarà, ancora una volta, il Bizzarria Ensemble.

Nato a Cagliari nel 1722 (fu battezzato nella chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina), dopo aver studiato in uno dei conservatori di Napoli , nel 1742 Giuseppe Agus divenne primo violino nella Cappella civica del capoluogo sardo. Successivamente si trasferì a Londra, dove con ogni probabilità fu uno dei componenti dell’Orchestra di Georg Friedrich Händel. Nella capitale britannica Agus strinse relazioni con i più importanti musicisti del  momento, diventando egli stesso una personalità conosciutissima. Fu stretto amico, tra gli altri, di Johan Christian Bach, figlio di Johan Sebastian, e insieme a lui divenne maestro di Elisabeth Billington, pianista precocissima poi ricordata come il più grande soprano che l’Inghilterra abbia mai avuto.

Nel 1991, a scoprire in modo casuale dell’esistenza di Giuseppe Agus, è stato il musicista Enrico Di Felice: mentre preparava un concerto per il 250° anniversario della nascita di Luigi Boccherini si è imbattuto in questo nome e nell’analizzare il corpus delle opere di Boccherini, notò che i duetti op. 37 per due violini, erano stati restituiti (grazie agli ultimi studi di Yves Gérard e Aldo Pais, che hanno curato l’edizione moderna dello stesso Boccherini) alla legittima paternità di un compositore di nome Giuseppe Agus.

“Giuseppe Agus, un violinista cagliaritano nella Londra del ‘700” è realizzato in partenariato con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, e con il contributo della Fondazione di Sardegna, degli Assessorati alla Cultura e Spettacolo della Regione Sardegna, del Comune di Cagliari. Echi lontani fa parte del REMA, il network europeo dei Festival di Musica Antica.

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Sarà un week end interamente dedicato al fascino della chitarra quello in programma sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre a San Sperate, negli spazi dell’ex Municipio, in via Risorgimento.

L’appuntamento, intitolato Incontro col liutaio, proporrà masterclass, una mostra di liuteria e concerti di numerosi artisti, tra cui spiccano il Rigel Quartet, quartetto con base a Sassari, che vanta importanti collaborazioni internazionali, e il giovane chitarrista messicano Josuè Arody Garcìa, vincitore dell’ultima edizione del Premio nazionale delle arti intitolato a Claudio Abbado.

Giunta alla quarta edizione la manifestazione, organizzata dall’associazione Mani in arte, in collaborazione con la Scuola Civica di Musica di San Sperate, prenderà le mosse il pomeriggio di sabato 31 ottobre (ore 17.00) con l’inaugurazione di una mostra di liuteria. Saranno in esposizione diversi esemplari di chitarre costruite dai principali maestri liutai della Sardegna: Rinaldo Vacca, Livio Lorenzatti, Giovanni Locci, Riccardo Mudu.

Alle 18.30 al via le lezioni della masterclass tenuta da Josuè Arody Garcìa, mentre alle 19.30 si entra nel vivo, con il concerto di Nicola Demontis, Giorgia Curreli e Luca Micheletto. La giornata si chiude (ore 20.30) con il concerto del Rigel Quartet (Marcello Peghin, Sabina Sanna, Stefano Macciocu, Daniela Barca), che proporrà un programma capace di spaziare da Johan Sebastian Bach a Egberto Gismonti, sino a Paulo Bellinati.

La giornata di domenica 1 novembre comincerà alle 10.00 con l’apertura della mostra di liuteria. Alle 11.30 è in programma un concerto degli studenti delle Scuole Civiche e delle Scuole Medie a Indirizzo Musicale, che suoneranno gli strumenti costruiti dai liutai partecipanti alla mostra.

Nel pomeriggio, oltre alla mostra che sarà nuovamente visitabile dalle 17, il cartellone propone, alle 18.30, un concerto di Riccardo Cogoni e Gabriele Lissia.

Il sipario sull’edizione 2015 di Incontro col liutaio si chiude (inizio alle ore 19.30) con il grande virtuosismo di José Arody Garcìa che proporrà una concerto incentrato, tra l’altro, su musiche di Domenico Scarlatti, Johan Kaspar Mertz e Augustìn Barrios.

L’ingresso alla mostra e ai concerti è libero collaborare stabilmente, creando così un insieme vivo e in continua crescita artistica, che mette a frutto le molteplici esperienze passate e presenti dei singoli interpreti.

Il gruppo si è esibito, riscuotendo ovunque successi di pubblico e di critica; significativa la partecipazione nell’ambito della Rassegna del cinema muto del Teatro Cinghio di Parma con la sonorizzazione del film Femmine Folli di E. Von Stroheim, replicato al Festival Cinematografico Creuza de Ma di Carloforte.

Si sono esibiti all’interno della prestigiosa stagione concertistica organizzata dall’Associazione Amici dell’Arte di Faenza, al Festival Internazionale “Musiche sulle Bocche” di Santa Teresa,  alla XXXIV edizione del  Festival Segni Barocchi di Foligno ed in altre importanti rassegne concertistiche e festival internazionali.

Di recente hanno intrapreso una collaborazione con il compositore e musicista Mauro Palmas ed il coreografo Mvula Sungani per la realizzazione di un nuovo progetto dal nome Danze dal Mare 2.0 presentato in anteprima nell’estate 2014 nei più suggestivi siti archeologici della Sardegna.

Josè Arody Garcìa 5 Josè Arody Garcìa 6