Ad Atene è stato avviato un nuovo ciclo di cooperazione euro-mediterranea sotto la guida della regione Sardegna.
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Ad Atene è stato avviato il 16 dicembre, durante la Conferenza WE MED che ha visto la partecipazione di ben 350 persone, un nuovo ciclo di cooperazione euro-mediterranea sotto la guida della regione Sardegna.
«Desidero esprimere il mio apprezzamento per il lavoro che il Programma di cooperazione transfrontaliera ENI CBC Med sta svolgendo in un’area di fondamentale importanza per l’Unione europea – ha detto Johannes Hahn, Commissario europeo per la Politica Europea di Vicinato e i Negoziati di Allargamento -. I risultati conseguiti finora sono considerevoli per le persone che vivono e lavorano nei territori coinvolti. In un contesto caratterizzato da profondi mutamenti politici e economici nella sponda sud del Mediterraneo, sono convinto che il Programma rappresenta uno degli strumenti più potenti per contribuire alla stabilizzazione della regione Mediterranea.»
La Conferenza, moderata dal corrispondente speciale del Sole24 Ore Alberto Negri, ha messo in luce l’impatto del Programma sulla vita delle persone, attraverso le testimonianze di alcuni beneficiari finali di progetti finanziati. Sono intervenuti Omri Duev, studente israeliano che ha avuto la possibilità di collaborare, all’interno del progetto BIO-XPLORE, con ricercatori palestinesi sull’uso delle piante officinali del Mediterraneo per l’elaborazione di nuovi medicinali; Ziad Hassan Abu Ayyash, giovane start-upper giordano che con il supporto del progetto NET-KITE si appresta a lanciare sul mercato la sua invenzione; Needa Salama, apicoltrice palestinese, che attraverso la micro-impresa creata durante il progetto RUWOMED, è in grado di contribuire economicamente agli studi dei suoi cinque figli con la vendita di prodotti a base di miele; infine Dimitris Kissas, allevatore greco della regione di Thessalia, che sta ampliando e qualificando la sua produzione di formaggio feta dopo aver preso parte al progetto LACTIMED.
La Conferenza, moderata dal corrispondente speciale del Sole24 Ore Alberto Negri, ha messo in luce l’impatto del Programma sulla vita delle persone, attraverso le testimonianze di alcuni beneficiari finali di progetti finanziati. Sono intervenuti Omri Duev, studente israeliano che ha avuto la possibilità di collaborare, all’interno del progetto BIO-XPLORE, con ricercatori palestinesi sull’uso delle piante officinali del Mediterraneo per l’elaborazione di nuovi medicinali; Ziad Hassan Abu Ayyash, giovane start-upper giordano che con il supporto del progetto NET-KITE si appresta a lanciare sul mercato la sua invenzione; Needa Salama, apicoltrice palestinese, che attraverso la micro-impresa creata durante il progetto RUWOMED, è in grado di contribuire economicamente agli studi dei suoi cinque figli con la vendita di prodotti a base di miele; infine Dimitris Kissas, allevatore greco della regione di Thessalia, che sta ampliando e qualificando la sua produzione di formaggio feta dopo aver preso parte al progetto LACTIMED.