19 November, 2024
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La poesia è tra i tanti doni di scrittura che il compianto Paolo Pulina (Ploaghe 1948 – Pavia  2024) ha prodotto ed elargito con generosità, riscuotendo sempre crediti di grande considerazione.

La sua competente, appassionata e disponibile attenzione per l’arte della poesia ha significato anche la valorizzazione o la riscoperta di diverse voci e  forme poetiche della tradizione sarda (gosos, atitidos, etc.) e dell’attualità lirica  in limba ed in italiano. Significativo interesse poetico, già espresso in età giovanile con il saggio “La poesia dialettale in Sardegna negli anni 1963-1965”, e premiato nel 1966 all’undicesima edizione del “Città Ozieri”. Il saggio, con la “storica” intervista-conversazione al poeta Giommaria Pulina ‘Ranzolu’, venne pubblicato nel 1982 dalla Nuova Tipografia Popolare di Pavia.

Paolo Pulina, figura di intellettuale e attiva personalità nel mondo dell’emigrazione sarda organizzata, ha vissuto pienamente e intensamente l’attività pubblicistica; innumerevoli le pubblicazioni di carattere storico, saggistico e letterario relative a Ploaghe, la Sardegna e la provincia di Pavia. 

Da custode e conoscitore del patrimonio poetico degli autori ploaghesi, si è prodigato ad alimentarne la conoscenza con studi critici, articoli biografici e le ricorrenti mirate citazioni e ricordi nei suoi molteplici volumi di memorie su Ploaghe e Logudoro. In assoluto disinteresse alla “materialità” ha lavorato con totale impegno alla valorizzazione e tutela della limba, facendo veicolare complessivamente tutta la poesia delle diverse parlate dell’Isola. Particolarmente attento, e non poteva essere altrimenti, ai poeti di Ploaghe: Lorenzo Ilieschi, Foricu Paba, Antonio ‘Giorgio’ Satta, Antonio Spensatellu, Elias Busellu, Giommaria Pulina ‘Ranzolu’, Antonio Michele Salis, Baingio Sini, Salvatore Budroni, Gerolamo Zazzu, Luca Mele e ai popolari aedi locali dell’Ottocento (Francesco Brandino, Francesco Fais, Luigi Marongiu, Gavino Luigi Salis).

Da poeta è stato interprete razionale e sensibile nell’immaginare versi a misura e nel metro dell’umanità; creati come elementi di senso, tra sonorità e ritmi, da collocare nel rapporto di equivalenza tra significanti e significati. Una democrazia di parole “ordinate”, i suoi versi dal linguaggio vitale e dinamico, per costruire le operazioni della poesia ed offrire un messaggio e un orientamento critico da sviluppare nel segno della memoria storica e culturale.

Di assoluto valore poetico i componimenti contenuti in “Versi d’occasione e testi per canzoni”, il titolo della silloge poetica in cui ripercorre con puntuali riferimenti storici e personali gli eventi che vanno dal 1993 al 2020; l’occasione è spesso l’augurale componimento per le più  importanti festività che caratterizzano il calendario. 

Il volume, quarantaduesima perla nella “Piccola collana di memorie” della “Soter Editrice” di Villanova Monteleone, ideata da Salvatore Tola e curatore della presentazione, è opera capace di catturare l’attenzione con l’energia di versi che contemplano l’esperienza della quotidianità e l’attraversamento fiducioso verso i sentieri del divenire; l’autore comunica la parola poetica come segno profondo di sé per gli altri, tesse un inno al presente e alla memoria con componimenti che scandiscono il tempo e lo scorrere degli anni ricchi di eventi personali e collettivi.

Il titolo, che sottolinea il genere di elaborati “d’occasione”, non è certo riduttivo, direi invece un arricchimento e segno ulteriore della genuinità e istintività poetica, raffinata e colta, che caratterizza gran parte dei versi della silloge di intensa testimonianza  ed umanità.

I “testi per canzoni”, come da titolo e pubblicati bilingui, sono quelli noti di Nuraghes e monumentos de Pavia, Sardos semus fintzas nois (è auspicabile che ora diventi l’inno ufficiale de sos disterrados, come sognava lo stesso autore), Pro sos mortos de Buggerru 1904; musicati e cantati da Antonio Carta hanno dato vita ad originali ballate nello stile cantautorale. La forza testuale e realistica, sostenuta da ricchezza di immagini, donano versi di alto senso sociale e storico che “rompono il silenzio” su degrado artistico ed archeologico, su rivendicazioni identitarie e memorie storiche. 

Paolo Pulina, nell’unica sua pubblicazione lirica, propone anche le traduzioni in sardo del Logudoro l’universale testo Imagine (Immàgina), di John Lennon e l’intramontabile ed emozionante La canzone di Marinella (Sa cantone de Marinella), di Fabrizio De André. È doveroso evidenziare che l’opera poetica di Pulina si presenta come libro tipograficamente valido: coglie e garba subito per il suo formato pratico-tascabile con ottima rilegatura e sovraccoperta in carta avoriata; per caratteri e grafica realizza un senso di grande cura e l’amorevole impegno lavorativo del sapere artigianale… che tanto apprezzava! La selezione delle composizioni, pubblicate e proposte all’attenzione, evidenziano anche attraverso i versi il primario impegno e “missione” del poeta per il mondo dell’emigrazione sarda. Caratterizzazione e segno distintivo di tutta la vita di Paolo Pulina. 

Cristoforo Puddu

Mercoledì 7 agosto nella splendida location dell’anfiteatro di Piazza Marmilla a Carbonia un vastissimo pubblico ha potuto sognare ad occhi aperti con lo spettacolo della scuola di ballo “Magalenha Rodance”, con sede a San Giovanni Suergiu, di Roberto Paulesu e Romina Deidda, affiancati dai trainer Roberto Deidda ed Elisa Porcheddu che insegnano nella sede di Portoscuso. Il Gran Galà della Danza, ultima delle cinque tappe dal titolo “Music will save the word”, ha voluto rappresentare un qualcosa di straordinario presente nei desideri e nella speranza di tutti.

«In un mondo utopico, fatto di guerra e conflitti, le persone avevano dimenticato cosa significassero veramente la gioia e la pace. Le città erano distrutte, i cuori induriti, l’unica speranza era il potere della musica, capace di risvegliare emozioni dimenticate e di unire le persone in un’unica armonia.

Dopo l’ennesima guerra che aveva devastato il mondo, lo spirito della musica si manifestò ad un uomo dal cuore sincero, desideroso di cambiamento. Lo spirito lo condusse in un viaggio straordinario attraverso il tempo, facendogli rivivere gli splendori del passato dove la musica regnava sovrana.

L’uomo scoprì che la musica aveva il grande potere di unire le persone di ogni razza, cultura, e credo. Vide concerti epici in cui le note facevano danzare le anime, vide artisti di ogni genere che ispiravano speranza e amore nei cuori dei presenti tanto da poter far rinascere un mondo di armonia, pace, gioia, felicità ed uguaglianza.

La musica divenne il collante capace di unire le persone cancellando divisioni e discordie del passato.

Un viaggio nel tempo dove le stesse persone che con le loro mani impugnavano spade ora sono unite con gesti di amicizia.

Dagli anni ’30 fino ad oggi grandi artisti fanno ritrovare all’umanità l’essenza perduta.»

Con questa trama le ballerine e i ballerini della scuola si sono emozionati, vivendo in prima persona il grande messaggio di pace da parte di miti della musica come Elvis Presley, I Beatles, Madonna”, perché «dove le parole non arrivano la musica parla»!

Mascotte della serata, le piccole allieve espressione pura di vera speranza in un futuro raggiante di fraternità.

Reginetta la dolcissima Alessia, protagonista del progetto di Danzabilità che nasce per lo sviluppo della Danza Paralimpica.

La sua tenacia, il suo impegno, il suo sorriso, la sua gioia tangibile nel danzare, tutte espressioni che simboleggiano la forza di emergere dimostrando il proprio valore agli occhi di tutti.

Applausi e commozione per Alessia, un’atleta esempio grandioso di amabilità.

E di nuovo musica di altri artisti di grande calibro della musica dance ed elettronica… I Back Street Boys, Le Spice Girls, Ricky Martin, Bon Jovi, I Gun’s Roses.

Raccontando questo mondo parallelo, hanno immaginato un lieto fine dove le guerre svaniscono e l’umanità vive in eterna armonia protetta dal potere salvifico della musica.

Un augurio a tutto tondo dove, l’ultima esibizione sulle note del brano “Imagine” di John Lennon e di “We are the world” di “Usa for Africa”, «Se tutti immaginiamo un futuro migliore, sarà più facile raggiungerlo»!

Una bellissima serata che ha fatto dimenticare momentaneamente gli affanni quotidiani guidate della presentazione della bravissima Francesca Arrius e dal preparatissimo Michele Piras, per l’occasione anche narratore.

Una serata dove colori e sorrisi hanno danzato in nome di un sogno che tutti abbiamo “La pace nel mondo”.

E quando la danza veicola messaggi importanti come questo non resta che complimentarsi con gli ideatori ed accogliere lo spunto di riflessione.

Le nuove generazioni si auspica siano in grado di far fermare per sempre le guerre, speranza espressa in una mitica frase di Jim Morrison: «Un giorno anche la guerra si inchinerà al suono di una chitarra»!

Nadia Pische

 

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Dopo l’inaugurazione affidata allo studioso di storia delle religioni Mauro Biglino, proseguno a Calasetta gli appuntamenti con LiberEvento, il festival letterario-musicale organizzato dall’associazione Contramilonga.

Domani, venerdì 4 luglio, alle 22.00, nel suggestivo scenario del piazzale della Torre Sabauda arriva Luca Bianchini. Amatissimo conduttore per Radio 2 Rai della fortunata trasmissione Colazione da Tiffany (in onda sino al 2014), e autore, per Mondadori, di numerosi libri, a Calasetta Bianchini presenterà il suo ultimo lavoro: Nessuno come noi (Mondadori, 2017), un viaggio tra le passioni e le paure degli adolescenti, che l’autore ripercorrerà in compagnia dell’ex assessore della provincia Carbonia Iglesias Cinzia Micheletti.

Luca Bianchini vive a Torino. Ha pubblicato con Mondadori Instant Love (2003), Ti seguo ogni notte (2004), la biografia di Eros Ramazzotti, Eros. Lo giuro (2005), Se domani farà bel tempo (2007), Io che amo solo te (2013), Dimmi che credi al destino (2014), Nessuno come noi (2017). Scrive su «Vanity Fair», per cui tiene un blog, Pop up, e su «la Repubblica» nelle pagine di costume. Ha intervistato gli Abba, “Harry Potter” e Michael Stipe, e ne è molto orgoglioso.

Dopo l’incontro con Bianchini la serata prosegue con Il meglio del pop americano. Dal grammofono al grande schermo, concerto che vedrà sul palco The palm court quartet, ensemble formato da David Simonacci e Marco Palmigiani (violini), Lorenzo Rundo (viola) e Giorgio Matteoli (violoncello). Specializzato in un repertorio cross-over, il quartetto d’archi proporrà brani composti da celebri autori: da John Williams a Nino Rota. Da Cole Porter a John Lennon.

Sempre domani, alle 10.00, nella biblioteca comunale, la rassegna prevede anche dei laboratori per bambini sui temi della tutela ambientale e della sostenibilità tenuti dall’attore Senio Dattena. Durante gli incontri con gli autori e i concerti è inoltre possibile visitare la mostra dei libri protagonisti della rassegna e lo stand espositivo sul Parco geominerario e storico-ambientale della Sardegna.

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La Cernita Teatro, in collaborazione con l’assessorato della Cultura del comune di Carbonia, presenta la IV edizione di Teatro per la città, diretta da Monica Porcedda, direttore artistico de La Cernita Teatro e Cinzia Crobu, giornalista di settore, realizzata grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Spettacolo e Sport.

Sabato 17 dicembre 2016, alle ore 19.30, presso il Teatro di Bacu Abis, in occasione del 78° anniversario della nascita di Carbonia,

Come le precedenti edizioni, dal 2013 ad oggi, la IV edizione si svolgerà all’insegna del Teatro della partecipazione, un Teatro che, come da antichissima tradizione, lungi dal voler essere mero intrattenimento, nasce come espressione del confronto e delle riflessioni sulla collettività e sul vivere comune, contribuendo a valorizzare gli spazi pubblici della comunità.

Si aprirà alle ore 19.30 con la compagnia Antas Teatro di San Sperate che presenterà il lavoro “Riomurtas”, una storia di guerra, amore e nessuna scelta, tratto da una storia vera rielaborata da Anselmo Spiga. Con Giulio Landis, Scrittura scenica e regia di Giacomo Casti. Musiche originali ed esecuzioni dal vivo di Massimo Sciola, Gianni Fozzi, Cristiano Poddie, Giovanni Mameli, Daniele Ucchesu. Filmato prodotto da Ennio Madau.

A seguire a tutto il pubblico sarà offerto un buffet con intermezzo poetico a cura de La Cernita Teatro.

La serata si chiuderà con il progetto musicale “Una pace possibile” ideazione e interventi di Cinzia Crobu, voce solista e chitarra acustica Francesco Atzori. Autori scelti: Bob Dylan, Fabrizio De Andrè, John Lennon, Sting, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Enzo Jannacci, B. Mc Guire.