22 November, 2024
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Tappa a Baratili San Pietro per il diciannovesimo festival Dromos, in corso fino a ferragosto tra Oristano ed altri undici centri della sua provincia. Ed è un’immersione nei suoni e ritmi tra Africa, America latina e Cuba quella che domani, venerdì 4 agosto, attende il pubblico nel parco comunale: al centro dei riflettori, a partire dalle 21.30, il bassista e cantante camerunese (ma da oltre vent’anni di casa a New York) Richard Bona col suo progetto Mandekan Cubano, un ensemble di sette elementi con cui intreccia le radici musicali comuni che legano tra loro tradizioni differenti. Insieme a lui sul palcoscenico Rey Alejandre al trombone, Dennis Hernandez alla tromba, Osmany Paredes al pianoforte, Ludwig Afonso alla batteria, Luis e Roberto Quintero alle percussioni.

Sabato 5 agosto il festival arriva invece a San Vero Milis per una serata con Omar Sosa in duo con il percussionista venezuelano Gustavo Ovalles nel giardino del Museo Archeologico (inizio alle 21.30). Artista dalla grande cultura musicale e tecnica, il pianista cubano è capace di fondere mirabilmente una vasta gamma di elementi di jazz, world music ed elettronica con le sue radici afrocubane, riuscendo a creare sonorità fresche e originali, dal forte sapore latino, lasciando sempre grande spazio all’improvvisazione. Ingresso a 10 euro più diritti di prevendita.

L’agenda di Dromos registra intanto una variazione per la giornata di domenica 6: per motivi familiari, il filosofo statunitense John Searle non potrà infatti partecipare all’incontro in programma a Oristano, alle 19.00, all’Auditorium San Domenico. L’appuntamento è dunque rinviato a data da destinarsi.

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E’ ormai tutto pronto per il diciannovesimo festival Dromos: domenica prossima, 30 luglio, grande anteprima a Mogoro con il cantante e musicista tunisino a far da prologo al fitto cartellone di concerti che dal primo al 15 agosto si dispiegherà tra Oristano e altri dieci centri della sua provincia: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Morgongiori, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde.

La musica è il piatto forte del festival, organizzato dall’associazione culturale Dromos con la direzione artistica di Salvatore Corona, che anche in questa edizione spazia su più latitudini e stili, a partire dal jazz e i suoi immediati dintorni: ecco dunque in arrivo due voci del calibro di Gregory Porter e Diane Schuur, e poi il progetto del chitarrista Stanley Jordan e del batterista Billy Cobham con il bassista Christian Gálvez. Tappe ideali nei Caraibi con la cantante cubana Daymé Arocena e con la miscela afrocubana di altre due proposte: il pianista Omar Sosa e il percussionista Gustavo Ovalles in duo, e il bassista e compositore camerunese Richard Bona con il suo gruppo Mandekan Cubano. Il basso è lo strumento anche della giovanissima Kinga Glyk, stella nascente della scena jazz e blues polacca. Altri suoni e atmosfere con gli Huun-Huur-Tu, con il tradizionale canto armonico della lontana terra di Tuva, tra Siberia e Mongolia. Tre le proposte italiane: un nome storico della musica alternativa come Giovanni Lindo Ferretti, la funky marching band dei Funk Off, e il musicista e giornalista Valerio Corzani in una conferenza-spettacolo su John Cage insieme al clarinettista Gabriele Mirabassi e al fisarmonicista Simone Zanchini. In chiusura, dal 13 al 15 agosto, l’appuntamento di rito a Nureci, con la rassegna Mamma Blues, ospiti la cantante anglo-americana Lucy Woodward, lo statunitense Eric Bibb e la band brasiliana Bixiga 7o.

Accanto al palinsesto di concerti, mostre e performance intorno alla suggestione di questa edizione del festival: “Prigioni”. Non solo arte, ma anche cinema e la presenza di uno tra i più influenti pensatori contemporanei: il filosofo statunitense John Searle.

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Novità nel cartellone del diciannovesimo festival Dromos, in programma dal primo al 15 agosto tra Oristano e altri undici centri della sua provincia: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Morgongiori, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde, con anteprima a Mogoro il 30 luglio.

A tre settimane dal via, il fitto palinsesto della manifestazione organizzata dall’omonima associazione culturale si arricchisce di un importante appuntamento collaterale: l’incontro, il 6 agosto a Oristano, con il filosofo statunitense John Searle, uno tra i più influenti pensatori contemporanei, che interverrà all’Auditorium San Domenico (alle 19.00) sul tema “La costruzione sociale dei confini”.

Nato a Denver nel 1932, John R. Searle occupa un ruolo di primo piano nella comunità filosofica internazionale. Formatosi a Oxford, alla scuola della “filosofia del linguaggio ordinario” con John Austin, Gilbert Ryle e Peter Strawson, dalla fine degli anni cinquanta è professore di filosofia all’Università di Berkeley in California. Le sue indagini spaziano dalla filosofia del linguaggio e della mente all’indagine critica dell’intelligenza artificiale e della realtà sociale. Nella conferenza che terrà per il Dromos Festival, mostrerà come le barriere giuridiche ed economiche che spesso ci separano, pur avendo una propria oggettività, sono il frutto di una creazione umana. 

Un altro nuovo tassello nel palinsesto di questa edizione di Dromos che si riconosce sotto il titolo “Prigioni”, è la visione, il 12 agosto a Oristano, con inizio alle 21.30 in piazza Corrias, di “La tela”, il primo lungometraggio firmato dal pittore Salvatore Garau. Il documentario, che vede come direttore della fotografia Fabio Olmi (figlio del regista Ermanno) ripercorre la sfida, lo stupore, la nascita e la crescita di un progetto, realizzato dall’artista di Santa Giusta all’interno dell’Istituto Penitenziario di Alta Sicurezza di Massama-Oristano, che dimostra la potenza dell’arte e della parola, il colore che fa vibrare anche luoghi spogli e spenti. 

È invece fissata per la sera prima, venerdì 11 agosto (sempre alle 21.30), nella stessa cornice di piazza Corrias, la proiezione del film “Nel mondo grande e terribile” inizialmente prevista al chiostro dell’Hospitalis Sancti Antoni. Scritto e diretto da Daniele Maggioni, Laura Perini e Maria Grazia Perria, il lungometraggio racconta la vita e il pensiero negli anni del carcere di Antonio Gramsci (di cui ricorre l’ottantesimo anniversario della morte), interpretato dall’attore Corrado Giannetti.

Infine, si aggiunge un’altra suggestiva offerta alla serie di pacchetti turistici associati al festival. Si tratta degli itinerari mototuristici dei Pastori in moto, dieci motogiri abbinati ad altrettanti concerti, alla scoperta di località e paesaggi poco conosciuti attraverso appassionanti percorsi di curve, coste e montagne.