22 November, 2024
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Lo scenario fragile e unico della spiaggia Is Arenas Biancas di Teulada è pronto a ospitare domani, giovedì 18 agosto, le note oniriche e profonde del trombettista norvegese Nils Petter Molvaer, in concerto per un nuovo appuntamento delle anteprime di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. La trentasettesima edizione del festival sta vivendo la sua prima tranche nel mese di agosto, racchiusa sotto l’insegna “Jazz Around”, con diversi concerti in siti di interesse paesaggistico, storico e culturale del Sulcis Iglesiente, per l’organizzazione dell’Associazione Culturale Punta Giara.

Dopo le prime tre tappe, alle 19.00, è di scena uno dei nomi di spicco del cartellone di quest’anno. Classe 1960, pioniere, profeta e ambasciatore nel mondo delle nuove tendenze del jazz nordico (da tempo parte della scuderia ECM), Nils Petter Molvaer è capace di fondere generi e stili differenti – jazz, ambient, house, elettronica, hip hop, rock – e rimodellarli con naturalezza in originali paesaggi sonori di profonda intensità, con l’inconfondibile suono della sua tromba: un suono capace di evocare algidi paesaggi polari così come le sabbie roventi del deserto, la folla in movimento o la più completa solitudine; un suono del tutto personale, influenzato sia dalla poesia della natura scandinava, sia dall’elettronica, e, ultimo, ma non meno importante, da illustri colleghi come Miles Davis e Jon Hassell. Ascoltandolo suonare, è facile dimenticare che quello strumento è una tromba (Molver è poi atteso con il suo trio a Castelsardo il 19 per il festival Musica sulle Bocche)

Venerdì 19 la musica si sposta a Villaperuccio, alle ore 21.00, dove Laura Agnusdei è attesa in duo nel sito archeologico della Necropoli di Montessu, con Giacomo Bertocchi al sax ed elettronica. La sassofonista e musicista elettronica bolognese esplora le possibilità della composizione elettroacustica, creando suggestioni all’interno delle quali il sax rimane la principale voce narrante.

Il prezioso sito geo speleo archeologico di “Sa Marchesa” a Nuxis si prepara ad accogliere, sabato 20, alle ore 21.00, le sperimentazioni sonore di Paolo Angeli, a cui spetta il compito di chiudere la quattro giorni di musica. “Rade” è il suo ultimo album, il quattordicesimo della sua carriera, uscito lo scorso maggio (ReR Megacorp). In apertura di serata, le note libere da schemi del duo Immuginazione.

 

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Spicca il nome di Nils Petter Molvaer nel palinsesto di martedì 13 agosto al festival Time in Jazz, ideato e diretto da Paolo Fresu tra il suo paese natale, Berchidda, e altri centri e località del nord Sardegna, in pieno svolgimento fino a venerdì 16. Il trombettista norvegese è, infatti, il protagonista del concerto in programma in serata sul “palco centrale” del festival, quello allestito in piazza del Popolo, che torna a calcare diciotto anni dopo la sua partecipazione alla memorabile edizione di Time in Jazz dedicata alle trombe, nel 2001. Insieme a lui, al centro dei riflettori a partire dalle 21.30, i tre componenti del suo gruppo: Johan Lindstrøm alla chitarra, Jo Berger Myhre al basso ed Erland Dahlen alla batteria.

Classe 1960, pioniere, profeta e ambasciatore nel mondo delle nuove tendenze del jazz nordico, Nils Petter Molvaer sa come unire generi e stili differenti – jazz, ambient, house, elettronica, hip hop, rock – e rimodellarli con naturalezza in originali paesaggi sonori di profonda intensità, con l’inconfondibile suono della sua tromba: un suono capace di evocare algidi paesaggi polari così come le sabbie roventi del deserto, la folla in movimento o la più completa solitudine; un suono personalissimo, influenzato sia dalla poesia della natura scandinava, sia dall’elettronica, e, ultimo, ma non meno importante, da illustri colleghi come Miles Davis e Jon Hassell. E, ascoltandolo suonare, è facile dimenticare che quello strumento è una tromba.

Ma la musica, domani (martedì 13) come in tutte le giornate di Time in Jazz, comincia già a mezza mattina. Alle 11.00, alla chiesetta campestre di San Bachisio in agro di Telti, ecco dunque il piano solo di Omar Sosa, reduce dal concerto della sera a Berchidda con Yilian Cañizares e Gustavo Ovalles. Poliglotta musicale, capace con la sua arte di unire i continenti, il pianista cubano, nato a Camagüey cinquantaquattro anni fa, si esprime in un linguaggio jazzistico globale, che celebra la diversità delle anime della musica delle Americhe e oltre, coltivando sempre un’intima connessione con le sue radici afrocubane.

Dalla Cuba di Omar Sosa al Brasile di Jaques Morelenbaum, in concerto alle 18.00 nel Convento dei Cappuccini a Ploaghe. Tra i più importanti rappresentanti della musica brasiliana nel mondo, il violoncellista conta una miriade di collaborazioni con artisti di fama internazionale, testimoniate dai tanti dischi in cui risulta di volta in volta arrangiatore, produttore, compositore o strumentista: collaborazioni con grandi musicisti brasiliani come Antonio Carlos Jobim, Caetano Veloso, Gal Costa, Gilberto Gil, Maria Bethania, Chico Buarque, Milton Nascimento, ma anche con altri artisti come la compianta Cesaria Evora, Ryuichi Sakamoto, Sting.

Di rientro a Berchidda, prima del concerto di Nils Petter Molvaer, intorno alle 19.45, parte la consueta parata musicale per le strade del paese della Funky Jazz Orkestra diretta dal trombettista Antonio Meloni; con loro anche i percussionisti Afro Giembe, guidati da Jacopo Cadeddu e Michèle Kramers, nell’ambito del progetto “Babel – Migrant Reloaded”, mirato all’inclusione dei cittadini stranieri attraverso laboratori di espressione artistica e performativa, e l’Armoniciclo, una delle macchine teatrali storiche del mondo visionario della compagnia sassarese Theatre en vol.

E dopo il concerto di Nils Petter Molvaer, ancora musica in piazza del Popolo con il dj set di DJ Rocca.