Il Corecom Sardegna interviene nel dibattito sul Festival di Sanremo
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Con riferimento al dibattito che, nelle ultime settimane, ha preceduto la settantesima edizione del Festival di Sanremo, il Comitato regionale per le comunicazioni della Regione autonoma della Sardegna (CORECOM) ritiene inaccettabili parole e stereotipi utilizzati dal conduttore e direttore artistico del Festival, Amadeus, per presentare le undici donne che lo accompagneranno sul palco dell’Ariston e, ancor più, la scelta di includere tra i concorrenti del Festival il cantante Junior Cally, autore e interprete di testi e canzoni estremamente violente e sessiste.
In Italia, il contrasto alla violenza contro le donne e il conseguimento di una effettiva parità tra i generi restano ancora fortemente condizionati dagli stereotipi e dalla cultura sessista, troppo spesso presenti nel discorso mediatico nazionale, nel quale le donne continuano a essere marginalizzate e, come nell’esempio recente, rappresentate in modo palesemente stereotipato o, peggio ancora, apertamente sessista e violento.
“Stereotipi e sessismo incidono nell’immaginario e nell’agire collettivo e creano condizioni per una giustificazione e una perpetuazione della violenza maschile sulle sproporzionata”, come affermato in premessa al Piano Nazionale Antiviolenza. I media, con la loro capacità di influenzare l’opinione pubblica, sono uno dei cardini delle società democratiche e, in quanto tali, hanno il dovere di garantire la libertà d’informazione, la diversità di opinione e rispetto dei diritti fondamentali della persona umana e della dignità personale e di lottare contro tutte le forme di discriminazione e di disuguaglianza.
Il Comitato regionale per le comunicazioni della Regione autonoma della Sardegna (CORECOM), in qualità di organo di consulenza per l’elaborazione e l’attuazione delle sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei media in merito al rischio legato alle rappresentazioni e discriminazioni sessiste e sostiene l’importanza di favorire una rappresentazione positiva delle donne, anche attraverso un corretto linguaggio di genere, nelle notizie, nella cronaca e nella produzione mediatica in generale.
Il Corecom Sardegna ricorda infine che l’utenza televisiva è costituita anche da minori e che il Codice di autoregolamentazione Tv e minori, sottoscritto dalle Imprese televisive pubbliche e private, ne riconosce il diritto a essere tutelati da messaggi che possano nuocere alla loro integrità psichica e morale.
La Presidente
Susi Ronchi