22 November, 2024
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 Is Mascareddas dà il via sabato 10 febbraio alla stagione invernale organizzata da Incontri Musicali al teatro comunale di Serrenti in occasione di un’importante ricorrenza: i dieci anni dal debutto dello spettacolo “Giacomina e il popolo di legno” nella struttura teatrale del comune del Medio Campidano. Domani, alle 18.00, per la stagione nel teatro in via Gramsci, si inaugura una mostra sulla produzione realizzata nel 2008 dalla compagnia di Tonino Murru e Donatella Pau su ispirazione alle collezioni di giocattoli lignei di Eugenio Tavolara e Tosino Anfossi, un vero e proprio del “colossal” di teatro d’animazione, sulla base dei modelli ideati nella prima metà del Novecento dai due artisti sassaresi, con 60 figure in scena.

L’esposizione, aperta al pubblico fino al 28 febbraio dal giovedì al sabato dalle 17.00 alle 19.00, documenta la nascita dello spettacolo di Is Mascareddas in tutte le sue fasi: dalla progettazione delle 60 sculture fino alla realizzazione delle stesse, delle scenografie e alla messa in scena della piéce diretta dalla regista austriaca Karin Koller.

In un continuo gioco di rimandi tra passato e presente, è ricostruito il laboratorio della compagnia con materiali, bozzetti, attrezzi, tessuti e macchine per la costruzione, che nel 2008, durante sei mesi di allestimento, ha impegnato un nutrito gruppo di lavoro composto da costruttori e personale di sartoria, una moderna fabbrica di giocattoli, in cui sono rimaste inalterate le tecniche di realizzazione seguite nell’opificio di Anfossi e Tavolara.

La corrispondenza tra la tradizione e l’innovazione apportata da Is Mascareddas è messa in rilievo da pannelli esplicativi contenenti una collezione di foto di Priamo Tolu e da un video di Marco Gallus, in cui immagini in bianco e nero della fabbrica sassarese (da un cinegiornale Luce del ’36) si sovrappongono a quelle a colori girate nel laboratorio della compagnia.

Chiudono il percorso espositivo “il popolo di legno” di Is Mascareddas: tutti i pupazzi dello spettacolo e un video della piéce proiettato a ciclo continuo.

Ma la serata con Is Mascareddas al teatro di Serrenti non finisce qui. Alle 19.00, spazio ai burattini di un altro cavallo di battaglia della compagnia interpretato da Tonino Murru: “Areste Paganòs e i giganti”. Ispirato alla tradizione popolare italiana e fortemente radicato nell’humus sociale e culturale della Sardegna, l’allestimento affronta il tema della “balentìa”.

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Spettacoli e arte visiva. Lungo questi binari corre “L’Altro Volto del Teatro”, il mini festival teatrale in programma a Monserrato da giovedì 7 a domenica 10 dicembre.  Lo organizza al MoMoTI (in via 32 marzo 1943 n 20), per la sua quattordicesima edizione, la compagnia Is Mascareddas.

Giovedì 7 dicembre, la serata inaugurale si apre alle 19.30 con il taglio del nastro di due mostre: da una parte “Impensamentadas, Ognuno ha la sua vita”, sculture di Donatella Pau, delle figure femminili, come scrive il critico Marco Peri, «appena abbozzate tra le quali si instaura un discreto dialogo di sguardi e rimandi visivi, quasi una narrazione che si rivela con dettagli minimi nelle pose serene. La costruzione assembla materie diverse: pezzetti di stoffe, legni ritrovati, ferro, lamine metalliche ma sembrano piuttosto fatte di sogni e di poesia»; dall’altra “Un passo in avanti, due passi indietro” di Cristina Papanikas . Esposte le tavole pittoriche dell’artista cagliaritana che hanno illustrato la raccolta poetica “Per Amore, solo per Amore” di Pietro Marongiu e le opere dedicate alle interazioni tra musica e pittura.

A seguire, ancora un momento dedicato all’arte con “Ritratto contemporaneo”, di Lello Porru, pittore e scultore, specializzato nella ceramica e terracotta. Primitivismo e sintesi formale contraddistinguono suoi rilievi, facilmente riconducibili alla serie di terrecotte realizzate da Costantino Nivola negli anni Settanta, ma che sembrano conservare memoria anche dei pregiati dittici eburnei alto medievali.

Alle 20.30 spazio al teatro di figura con l’attore di Ravenna Vladimiro Strinati, nello spettacolo di narrazione con burattini, oggetti e figure “La trafila di Garibaldi”, diretto da Danilo Conti: la rocambolesca fuga dell’”Eroe dei due mondi” nella terra romagnola, tra paludi, canali e zanzare, con la moglie Anita morente e gli austriaci alle calcagna.

Chiusura di serata alle 21.30 con Tonino Murru che si cimenta in un “Dialogo con la Morte”, animando un personaggio chiave del teatro di burattini.

L’indomani (venerdì 8 dicembre) il sipario del MoMoTI si alza alle 20.30  su “Contessa dei muschi”, performance di teatro d’ombre dell’artista romana Karly Bergmann. Vincitore del contest Cantiere 2017 al Festival Incanti di Torino, lo studio di spettacolo narra una “fiaba storica” basata su eventi nella vita della Contessa Elisabetta Fiorini, botanica romana che studiò veramente i muschi, e che fu una delle poche persone che si opposero alla “pulizia” del Colosseo nel 1874.

Alle 21.30  i padroni di casa son di scena con “Venti Contrari”.  Lo spettacolo di pupazzi manovrati a vista è un dedica alle sorelle cagliaritane  Giuseppina e Albina Coroneo, due straordinarie esponenti dell’alto artigianato artistico sardo del secolo scorso. In scena Donatella Pau e Cristina Papanikas animano, sulle musiche originali Tomasella Calvisi, le riproduzioni dei pupazzi-autoritratto delle artiste cagliaritane e con loro altri personaggi costruiti dalla sorelle Coroneo. La regia della pièce è di Karin Koller.

Sabato 9 dicembre alle 19.30 apre la serata il classico di Is Mascareddas “Le storie di Leo”, le fiabe del genio del Rinascimento raccontate da Donatella Pau con l’animazione di pupazzi da tavolo.

Alle 20.30 fa arrivo “L’irresistibile leggerezza di Betti”,  con la narratrice Betti Pau e le sue storie in parte autobiografiche, legate ad oggetti, stati d’animo e azioni che si compiono nel quotidiano, e i loro retroscena simbolici ed esistenziali.

In chiusura alle 21.30 alla ribalta Meridiano Zero con “Adda passà a nuttata”, primo passo della trilogia shakespeariana trash che la compagnia sassarese dedica a Macbeth, giocato continuamente fra alto e basso, fra immaginario splatter e poesia, di e con Marco Sanna e Francesca Ventriglia.

Domenica 10 dicembre, infine, open day al Teatro MoMoTI: dalle 11.00 alle 18.00 è in programma “Eppur si muove”, performance/conferenza sull’arte del teatro di burattini e insieme visita guidata nella sede di Is Mascareddas.  

 

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Ai blocchi di partenza Il Grande Teatro dei Piccoli, la stagione di teatro per famiglie targataIs Mascareddas che per la sua quindicesima edizione si sdoppia tra Monserrato al MoMoTI e il capoluogo Cagliari al Teatro Massimo. Il via al cartellone – sabato 14 e domenica 15 ottobre – è nella casa base di Is Mascareddas a Monserrato, nel teatro in via 31 marzo 1943. Qui, alle 17.00, è di scena lo stabile d’innovazione per l’infanzia La Botte e il Cilindro nello spettacolo “Il lupo e l’agnello”, adattamento firmato da Francesco Enna delle più celebri favole del greco Esopo e del latino Fedro. Nella piéce della compagnia sassarese diretta da Pier Paolo Conconi, Stefano Chessa, Luisella Conti e Nadia Imperio si divertono a raccontare le fiabe utilizzando diversi linguaggi: narrazione, pupazzi, coreografie ed ombre.

Il doppio appuntamento (seguito da una recita per le scuole lunedì 16 ottobre) inaugura un ricco programma di spettacoli fino al 24 dicembre con altre sette tra le migliori compagnie nazionali di teatro ragazzi: da Ravenna il narratore e animatore Vladimiro Strinati e la formazione Drammatico Vegetale, una realtà consolidata come quella dello, da Gorizia il CTA, Centro Teatro Animazione e Figure, da Empoli Giallo Mare Minimal Teatro, da Modena I Burattini della Commedia. Completano il parterre di formazioni in campo per la stagione i padroni di casa e per la danza un’altra storica compagnia isolana come l’ASMED.

La formula del calendario è quella consueta: otto fine settimana con recite tutte il sabato e la domenica alle 17.00 per le famiglie e il lunedì alle 11.00 per le scuole.

Il 21 e 22 ottobre per le famiglie e il 23 ottobre per le scuole la stagione fa esordio a Cagliari nella sala M2 del Teatro Massimo (in viale Trento) con “Cip Cip Bau Bau”, del CTA di Gorizia. Un appuntamento, questo, inserito nel programma della rete dei festival d’autunno a Cagliari 10Nodi. La nuova produzione della centro teatrale friulano racconta ai più piccoli una lingua particolare ed affascinante, quella che intorno a loro parlano tanti piccoli amici a quattro zampe, o che svolazzano con becco e piume. 

Il 4 e 5 novembre per le famiglie (e il 6 per le scuole) si ritorna al MoMoTI per l’arrivo di maestro burattinaio: il modenese Moreno Pigoni de I Burattini della Commedia con lo spettacolo di teste di legno “Il Dottore Innamorato”. Nella commedia brillante della tradizione emiliana il protagonista è il dottor Balanzone desideroso di prendere moglie. La prescelta è la figlia di Sandrone, la bella Lisetta.

L’11 e 12 novembre per le famiglie e il 13 novembre per le scuole un altro appuntamento al Teatro Massimo, inserito nel programma di 10Nodi: “Accadueo”, della compagnia di Empoli Giallomare Minimal Teatro, spettacolo con otto piccole storie originali sull’acqua. In scena oltre l’attrice Vania Pucci, l’artista multimediale Giulia Rubenni, creatrice dal vivo di forme, veri e propri quadri, che tramite la videoproiezione diventano la scenografia dove l’attrice si muove e racconta. 

Il 25 e 26 novembre e il 27 novembre al Teatro Massimo va in scena “Il Vento e la Fanciulla”, produzione di teatro danza proposta da ASMED, una fiaba che prende spunto da antiche leggende Mongole diretta da Senio Giovanni Barbaro Dattena, con coreografia di Cristina Locci e musica di Michele Uccheddu. Sul palcoscenico con il regista e la coreografa Matteo Corso, Luana Maoddi, Sara Manca. I costumi sono di Stefania Dessì con le allieve dell’Istituto Professionale per i Servizi Sociali Sandro Pertini (Cagliari) e con la collaborazione di Uwe Endler.

Il mese di dicembre si apre al MoMoTI con l’attore e burattinaio di Ravenna Vladimiro Strinati e lo spettacolo “Nicola e il mare”.  Scritto da Strinati con Danilo Conti, che ne firma la regia, e Antonella Piroli, la pièce attinge dalla suggestione e dalla riscrittura di fiabe come ColaPesce, Il Sale. Il tema è quello del rapporto con la natura, con la genesi dell’esistenza, con le fiabe e i miti popola1ri che ci propongono uomini che conoscono il valore degli elementi.

Con “Uno, due, tre…”, dei ravennati Drammatico Vegetale si conclude la stagione al Teatro Massimo il 16 e 17 dicembre per le famiglie e il 18 dicembre per le scuole: una semplice storia di colori che pare ricavata da un quadro di Piet Mondrian, per attori e animazioni con oggetti e immagini. Un affresco a tre dimensioni raccontato da due attori di poche, anzi pochissime parole,  ideato da Pietro Fenati, in scena con Elvira Mascanzoni.

Ultimo appuntamento al MoMoTI il 23 e 24 dicembre per le famiglie (e venerdì 22 dicembre per le scuole) con “Giacomina e il popolo di legno”, omaggio de Is Mascareddas a due personalità fondamentali nella cultura del Novecento in Sardegna: Eugenio Tavolara e Tosino Anfossi. Sessanta pupazzi e marchingegni sono animati da Tonino Murru, Donatella Pau e Cristina Papanikas. La regia è di Karin Koller, le musiche originali del sassofonista e compositore nuorese Gavino Murgia. Il disegno luci è ideato da Loïc François Hamelin.

 

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Edizione speciale la numero quindici del Grande Teatro dei Piccoli. Dal 14 ottobre al 24 dicembre la stagione di teatro per famiglie targata Is Mascareddas fa ritorno con una doppia programmazione tra Monserrato, al MoMoTI e il capoluogo Cagliari, al Teatro Massimo. Otto gli spettacoli portati in scena da una selezione tra le migliori compagnie di teatro ragazzi italiane: da Ravenna il narratore e animatore Vladimiro Strinati e la formazione Drammatico Vegetale, una realtà consolidata come quella dello stabile d’innovazione per l’infanzia di Sassari La Botte e il Cilindro, da Gorizia il CTA, Centro Teatro Animazione e Figure, da Empoli Giallo Mare Minimal Teatro, da Modena I Burattini della Commedia. Completano il parterre di formazioni in campo per la stagione i padroni di casa e per la danza un’altra storica compagnia isolana come l’ASMED.

La formula del calendario è quella consueta: otto fine settimana con recite tutte il sabato e la domenica alle 17.00 per le famiglie e il lunedì alle 11.00 per le scuole.

Il via alla stagione – sabato 14 e domenica 15 ottobre per le famiglie (e lunedì 16 ottobre per le scuole) – è a Monserrato al MoMoTI, il teatro di Is Mascareddas in via 31 marzo 1943, con lo spettacolo de La Botte e il Cilindro “Il lupo e l’agnello”, adattamento firmato da Francesco Enna delle più celebri favole del greco Esopo e del latino Fedro. Nella piéce diretta da Pier Paolo Conconi, Stefano Chessa, Luisella Conti e Nadia Imperio si divertono a raccontare le fiabe utilizzando diversi linguaggi: narrazione, pupazzi, coreografie ed ombre.

Il 21 e 22 ottobre per le famiglie e il 23 ottobre per le scuole l’esordio della stagione a Cagliari nella sala M2 del Teatro Massimo (in viale Trento) con “Cip Cip Bau Bau”, del CTA di Gorizia. Un appuntamento, questo, inserito nel programma della rete dei festival d’autunno a Cagliari 10Nodi. La nuova produzione della centro teatrale friulano racconta ai più piccoli una lingua particolare e affascinante, quella che intorno a loro parlano tanti piccoli amici a quattro zampe, o che svolazzano con becco e piume.  

Il 4 e 5 novembre per le famiglie (e il 6 per le scuole) si ritorna al MoMoTI per l’arrivo di maestro burattinaio: il modenese Moreno Pigoni de I Burattini della Commedia con lo spettacolo di teste di legno “Il Dottore Innamorato”. Nella commedia brillante della tradizione emiliana il protagonista è il dottor Balanzone desideroso di prendere moglie. La prescelta è la figlia di Sandrone, la bella Lisetta.

L’11 e 12 novembre per le famiglie e il 13 novembre per le scuole un altro appuntamento al Teatro Massimo, inserito nel programma di 10Nodi: “Accadueo”, della compagnia di Empoli Giallomare Minimal Teatro, spettacolo con otto piccole storie originali sull’acqua. In scena oltre l’attrice Vania Pucci, l’artista multimediale Giulia Rubenni, creatrice dal vivo di forme, veri e propri quadri, che tramite la videoproiezione diventano la scenografia dove l’attrice si muove e racconta.

Il 25 e 26 novembre e il 27 novembre al Teatro Massimo va in scena “Il Vento e la Fanciulla”, produzione di teatro danza proposta da ASMED, una fiaba che prende spunto da antiche leggende Mongole diretta da Senio Giovanni Barbaro Dattena, con coreografia di Cristina Locci e musica di Michele Uccheddu. Sul palcoscenico con il regista e la coreografa Matteo Corso, Luana Maoddi, Sara Manca. I costumi sono di Stefania Dessì con le allieve dell’Istituto Professionale per i Servizi Sociali Sandro Pertini (Cagliari) e con la collaborazione di Uwe Endler.

Il mese di dicembre si apre al MoMoTI con l’attore e burattinaio di Ravenna Vladimiro Strinati e lo spettacolo “Nicola e il mare”. Scritto da Strinati con Danilo Conti, che ne firma la regia, ed Antonella Piroli, la pièce attinge dalla suggestione e dalla riscrittura di fiabe come ColaPesce, Il Sale. Il tema è quello del rapporto con la natura, con la genesi dell’esistenza, con le fiabe e i miti popolari che ci propongono uomini che conoscono il valore degli elementi.

Con “Uno, due, tre…”, dei ravennati Drammatico Vegetale si conclude la stagione al Teatro Massimo il 16 e 17 dicembre per le famiglie e il 18 dicembre per le scuole: una semplice storia di colori che pare ricavata da un quadro di Piet Mondrian, per attori e animazioni con oggetti e immagini. Un affresco a tre dimensioni raccontato da due attori di poche, anzi pochissime parole, ideato da Pietro Fenati, in scena con Elvira Mascanzoni. 

Ultimo appuntamento al MoMoTI il 23 e 24 dicembre per le famiglie (e venerdì 22 dicembre per le scuole) con “Giacomina e il popolo di legno”, omaggio de Is Mascareddas a due personalità fondamentali nella cultura del Novecento in Sardegna: Eugenio Tavolara e Tosino Anfossi. Sessanta pupazzi e marchingegni sono animati da Tonino Murru, Donatella Pau e Cristina Papanikas. La regia è di Karin Koller, le musiche originali del sassofonista e compositore nuorese Gavino Murgia. Il disegno luci è ideato da Loïc François Hamelin.