23 December, 2024
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L’UE dovrebbe introdurre un sistema di certificazione unico per l’olio di palma che entra nel mercato UE ed eliminare progressivamente l’utilizzo di oli vegetali entro il 2020, dicono i deputati in una risoluzione approvata stamane.

L’obiettivo è contrastare l’impatto non sostenibile della produzione dell’olio di palma che porta alla deforestazione e al degrado dell’habitat, in particolare nel sud-est asiatico. 

«Vogliamo un dibattito aperto con per avere una produzione di olio di palma sostenibile, senza abbattere foreste e con condizioni dignitose per quanto riguarda i diritti umani – ha dichiarato la relatrice Kateřina Konečná (GUE/NGL, CZ) -. Questa è la prima relazione del Parlamento europeo su questo tema e spetta alla Commissione come sostenerla – ha aggiunto Kateřina Konečná -. Non possiamo ignorare il problema della deforestazione, che minaccia l’accordo globale COP21 sui cambiamenti climatici e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.»

La relazione è stata approvata con 640 voti favorevoli, 18 contrari e 28 astensioni.

I deputati hanno fatto notare che il 46% dell’olio di palma importato dall’UE è utilizzato per produrre biocarburanti che richiedono l’uso di circa un milione di ettari di suolo tropicale.

Inoltre, hanno chiesto alla Commissione di prendere misure per eliminare progressivamente l’uso di oli vegetali, incluso l’olio di palma, usati come componente dei biocarburanti che sono causa di deforestazione, possibilmente entro il 2020.

I deputati hanno evidenziato l’esistenza di diversi schemi, su base volontaria, per promuovere la coltivazione sostenibile dell’olio di palma. Per questo chiedono un sistema unico di certificazione per garantire che solo l’olio di palma sostenibile entri nel mercato UE.

Si chiede inoltre di introdurre criteri di sostenibilità per l’olio di palma e per i prodotti che lo contengono che entrano nel mercato UE. La Commissione dovrebbe migliorare la tracciabilità dell’olio di palma importato nell’UE e dovrebbe considerare l’applicazione di differenti dazi che riflettano accuratamente i costi reali, almeno finché non verrà applicato lo schema unico di certificazione.

Inoltre, gran parte della produzione globale di olio di palma viola i diritti fondamentali dell’uomo e gli adeguati standard sociali. Il lavoro minorile è frequentemente utilizzato e sono presenti diversi conflitti per l’uso della terra tra comunità locali, autoctone e i possessori delle concessioni legate all’olio di palma.

Secondo Coldiretti, negli ultimi dieci anni le importazioni in Italia di olio di palma sono triplicate (+212%) e nel 2015 hanno raggiunto il quantitativo di oltre 1,6 miliardi di chili. Nella stessa analisi, si evidenzia che per la prima volta c’è stato un calo del 10% nei primi sette mesi del 2016 rispetto all’anno precedente.