22 November, 2024
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Non si placano le polemiche dopo la mancata elezione del nuovo segretario del Partito democratico. Ad intervenire oggi è Dino Pusceddu, vice dell’ex presidente Lalla Pulga.

«L’ex presidente dell’assemblea del Pd Lalla Pulga non conosce le regole basilari del diritto o è in malafede – attacca Dino Pusceddu, ex consigliere regionale -. In primo luogo fa un errore grave sul piano delle regole perché lo scioglimento dell’assemblea regionale del Pd non è nei suoi poteri. Solo un voto della assemblea regionale e la mancata elezione del segretario può portare allo scioglimento degli organismi dirigenti eletti. In secondo luogo la presidenza dell’assemblea è un organo collegiale e non monocratico, altrimenti non potrebbe essere mai affidato ad un esponente della minoranza. E in ogni caso l’assemblea resta sovrana. Per questo, pur non essendo necessario il previo controllo del numero legale, per evitare eventuali contestazioni giuridiche, lo abbiamo verificato dimostrando che c’era e che la ex presidente abbia voluto evitare che ci fosse tentando di sciogliere l’assemblea quando mancavano due soli componenti.»

«In terzo luogo – aggiunge Dino Pusceddu – il termine di 30 giorni, portato a quella data dalla stessa ex presidente, entro i quali l’assemblea verrebbe sciolta è assolutamente inventato, trattandosi di un termine indicativo entro il quale convocare l’organismo e la stessa assemblea nazionale che ha eletto Maurizio Martina 4 mesi dopo le dimissioni di Renzi lo dimostra.»

«Infine, resta la politica, ieri il Pd sardo solo applicando la prassi esistente ovvero l’apertura di un seggio o il voto palese come sabato a Roma oggi avrebbe un segretario nei pieni poteri. Invece con la complicità della ex presidente non più garante della assemblea il Pd e stato esposto sui media ad una nuova brutta rappresentazione. La minoranza politica interna guidata da Renato Soru ha costruito una indecorosa gazzarra per portare il Pd della Sardegna ad essere commissariato. Sarebbe la terza volta nella sua storia e sempre con lo stesso protagonista delle altre due, e anche questa volta – conclude Dino Pusceddu – sarebbe un danno per tutta la sinistra, non solo sarda.»