23 December, 2024
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Dopo diciotto anni il Parlamento si appresta finalmente a dare il via libera alla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Approvata a Strasburgo il 5 novembre 1992, la Carta era stata sottoscritta dall’Italia nel 2000 ma da allora non è stata mai ratificata. Ora un disegno di legge che ha come primo firmatario il senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Marilotti, spiana la strada a questa importante novità che consentirà di tutelare ulteriormente a tutti i livelli la lingua sarda, nelle scuole come nelle università che nella pubblica amministrazione, sia attraverso una adeguata programmazione nei palinsesti del servizio pubblico che nel web.

«La ratifica della Carta europea è una richiesta che da tempo veniva avanzata da tutto il movimento linguistico sardo – spiega Gianni Marilotti – perché garantisce un più ampio riconoscimento del nostro patrimonio culturale. Grazie alla ratifica, sarà possibile infatti estendere ulteriormente l’uso della lingua sarda nella pubblica amministrazione e nell’ambito dell’istruzione. La ratifica, infatti, dà, più forza alla legge 482 del 1999 sulle minoranze linguistiche e alla legge regionale recentemente approvata.» 

La Carta è già stata firmata da 33 stati membri del Consiglio d’Europa e ha come obiettivo quello di promuovere l’utilizzo delle lingue minoritarie, al fine di salvaguardare l’eredità e le tradizioni culturali europee, nonché il rispetto della volontà dei singoli di poter usare tali lingue nell’ambito delle attività pubbliche o private.

La sua mancata ratifica è stata sanzionata anche recentemente dall’Alto commissario sulle minoranze nazionali dell’Osce (l’Organizzazione sulla sicurezza e cooperazione in Europa) Lamberto Zannier, che lo scorso 16 luglio, a margine della conferenza internazionale sul tema dei rapporti tra Stati in materia di minoranze, aveva ribadito la necessità di «fare dei passi concreti per proteggere il diritto delle minoranze a mantenere viva la loro cultura» e a tal fine aveva invitato il Parlamento italiano ad avviare urgentemente l’iter per la ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie di Strasburgo.

«Il rispetto dei diritti umani, compresi quelli delle persone appartenenti a minoranze è infatti, come specificato dal Trattato di Lisbona, uno dei principi su cui si fonda l’Unione europea – conclude Gianni Marilotti -. Con questa ratifica, la lingua sarda avrà finalmente un pieno riconoscimento e sarà più facile consentirne l’utilizzo in tutti i contesti, assicurandone così la salvaguardia e lo sviluppo.»