22 December, 2024
HomePosts Tagged "Laura Atzori"

Contro la dermatite atopica scende in campo la Dermatologia del San Giovanni di Dio. Sabato 21 settembre, dalle 9.00 alle 12.00, gli specialisti diretti dalla professoressa Laura Atzori, effettueranno consulti gratuiti e su prenotazione negli ambulatori in via Ospedale 46, con lo scopo di sensibilizzare e promuovere la diagnosi di questa patologia

Il numero di posti per gli screening è limitato e l’attività sarà disponibile fino a esaurimento. Per accedere all’ambulatorio è necessario prenotare un appuntamento chiamando il numero 02 8290 0620, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00.

La dermatite atopica è una patologia infiammatoria della cute in continuo aumento, per la quale esistono nuove possibilità di cura. «È importante partecipare a questa iniziativaspiega la professoressa Laura Atzori -, perché questa patologia ha un andamento cronico-recidivante e determina una severa compromissione della qualità della vita dei pazienti. Attualmente sono disponibili nuove opzioni terapeutiche, caratterizzate da un profilo di efficacia e sicurezza elevato.»

«Lo scopo della campagna è duplice prosegue la professoressa Laura Atzori -: da un lato aiutare i pazienti ad avere una percezione più completa della patologia e, dall’altro, far afferire ai centri di riferimento, autorizzati alla prescrizione dei nuovi farmaci, chi ne ha necessità.»

In Italia soffrono di dermatite atopica circa il 10% degli adulti e il 20% dei bambini. Spesso la malattia esordisce già nei primi mesi di vita protraendosi nell’infanzia, nell’adolescenza e proseguendo anche in età adulta.

Questa patologia cronica della pelle, a carattere infiammatorio, si manifesta con arrossamenti e vescicolazione estesi ad arti, tronco e volto, accompagnati da forte prurito, che impedisce il riposo notturno. Il prurito è intenso anche quando la dermatite sembra spenta e persiste solo una secchezza cutanea che non migliora con le normali creme idratanti. Fattori che fanno sì che la dermatite atopica abbia ripercussioni nei rapporti sociali, nelle attività e nella vita quotidiana. Ancora oggi, oltre il 60% delle persone affette da questa patologia non sono adeguatamente curate.

L’attività di screening dalla Dermatologia del San Giovanni di Dio è svolta in occasione della campagna nazionale di sensibilizzazione “Dermatite atopica? Da oggi si cambia”, realizzata con il patrocinio di ANDeA (Associazione Nazionale Dermatite Atopica) e il contributo incondizionato di AbbVie.

[bing_translator]

Si chiama Alopecia Areata ed è una malattia autoimmune che attacca i follicoli piliferi e provoca la caduta parziale o totale dei capelli o peli. Un problema serio, soprattutto per il disagio psicologico provocato da questa patologia, soprattutto se a esserne colpiti sono i giovani. Ecco perché domenica 16 settembre si svolgerà in tre città italiane (Cagliari, Roma e Bologna) l’Alopecia Areata Day con consulti e momenti informativi.

A Cagliari l’evento viene organizzato nel reparto di Dermatologia al pian terreno San Giovanni di Dio, dove dalle 9.00 alle 13.00 sarà allestito un punto di consulto e informazioni sulla malattia coordinato dal professor Franco Rongioletti, direttore della Dermatologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, e dal suo team, con in testa la dottoressa Laura Atzori.

La giornata sarà, per malati e non, un’occasione per confrontarsi, raccontare le proprie esperienze e ascoltare i pareri degli esperti. 

Lo scopo dell’Alopecia Areata Day è quello di far conoscere i disagi che questa patologia comporta. Riconoscere l’Alopecia Areata come una malattia significherebbe migliorare la vita dei malati, i quali potrebbero godere di benefici come esenzioni e facilitazioni per le cure e per l’acquisto di protesi e parrucche, che allevierebbero il loro disagio.

La malattia colpisce circa il 2-3% della popolazione mondiale e riguarda individui geneticamente predisposti. Interessa inizialmente piccole zone del corpo prive di peli e asintomatiche,  ma più tardi si manifesta espandendosi in vaste zone del capo o in tutta la testa. Può insorgere ad ogni età ma generalmente si manifesta nell’infanzia. È compito del dermatologo prescrivere esami specifici per la diagnosi della malattia, a cui la ricerca sta dedicando sempre più attenzione.

 

[bing_translator]

Giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 dicembre, alle 21.00, al Teatro delle Saline (piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari), la compagnia Akròama – nell’ambito della residenza artistico-creativa Living Macbeth, coordinata dal regista e direttore artistico, Lelio Lecis, porta in scena “Farsa nera”. Lo spettacolo è in cartellone per la “Stagione del teatro contemporaneo 2017”.

“Farsa Nera” è uno spettacolo di e con Valentina Capone e Andrea Cosentino. Lo spettacolo è una riscrittura, in chiave tragicomica e alla luce del Macbeth shakespeariano, di un fatto di cronaca nera, “la strage di Erba”. L’episodio sconvolse il Paese: la strage compiuta da Rosa Bazzi e Olindo Romano l’11 dicembre 2006 mise a nudo la fragilità di cittadini spesso ai margini delle consuete. Oltre la dinamica del delitto di coppia e le manifestazioni di follia a due, la cronaca nera è un pretesto per indagare sulla percezione del tragico oggi. Che cos’è il tragico? Come viene percepito nella nostra società? Ha ancora senso tentare di metterlo in scena? E cosa può il Teatro, di fronte all’autorappresentarsi ossessivo di un Reale che si manifesta nell’esibizione scandalosa di corpi martoriati e dettagli morbosi da parte dei media e della rete? L’argomento de la “strage di Erba”, ovvero la trama, si conosce dai mass media: Rosa Bazzi, maniaca di pulizie, silenzio e ordine, con il marito, il più mite e succube Olindo, massacrano la famiglia dei vicini del piano di sopra, compreso un bambino di tre anni, rei di disturbarli con i rumori più svariati a tutte le ore. Così descritta sembrerebbe una tragedia elisabettiana dalle tinte forti: la violenza usata sui corpi delle vittime, ampiamente illustrata  da tv e giornali, che in questi casi non risparmiano particolari scabrosi.

Rosa Bazzi come Lady Macbeth, personificazione del male? Nel Macbeth ciò che avviene è un regicidio, si uccide per il potere e si perde il sonno per il rimorso. Qui, si uccide direttamente per dormire, per avere sonni tranquilli. Apparente inversione farsesca della tragedia, eppure a sua volta profondamente tragica. «Nella nostra tragedia contemporanea è questa insignificanza, questo niente al fondo delle storie degli uomini a venire prepotentemente in superficie. Del testo di Shakespeare – spiega Lelio Lecis – restano echi e frammenti che si insinuano tra interviste, confessioni, intercettazioni ambientali e telefoniche con dovizia di particolari inversamente  proporzionali alla capacità di illuminare la porzione di male che è parte di noi».

Lo spettacolo deriva dalla residenza artistico creativa “Living Macbeth”, realizzata dalla compagnia Akròama e finanziato dalla Regione Sardegna e dall’Unione Europea. Progetto derivante dalla residenza artistico creativa “Living Macbeth” Finanziato dalla Programmazione unitaria 2014-2020. Strategia 2 “Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese” – Programma di intervento 3 “Competitività delle imprese” Por Sardegna F.E.S.R. 2014/2020. Asse III. Bando ScrabbleLAB “Residenze artistico-creative in Sardegna”.

Il cast. In Scena Valentina Capone e Andrea Cosentino. Scena e costumi, Marco Nateri. Assistente scena e costumi, Noemi Tronza. Light design e direzione  tecnica, Lele Dentoni. Video design, Stefano di Buduo (Aesop Studio). Effetti sonori, Valentino Carcassi. Fonica, Nicola Pisano. Assistente alla regia, Margherita Delitala. Maschera Pulcinella, Stefano Perocco di Meduna. Marionetta Antonin Artaud, Andrea Cosentino. Sarta, Mariana Axenti. Foto, Laura Atzori. Scenografia, Andrea Loddo Infissi.

[bing_translator]

Le malattie sessualmente trasmissibili sono in crescita in Sardegna e a Cagliari. Sono molte le figure professionali coinvolte dall’assistenza a queste patologie, che così profondamente colpiscono la sfera più intima della vita delle persone. Per confrontare le proprie esperienze e, soprattutto, aprire un dialogo sulle criticità che sono potenzialmente migliorabili la Clinica Dermatologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, diretta dal professor Franco Rongioletti ha organizzato (domani venerdì 13, con inizio alle 15.00, e sabato 14 novembre, dalle 9.00 alle 14.00) un corso di aggiornamento multidisciplinare, accreditato ECM (piattaforma ECM-Sardegna Salute per le iscrizioni).

Il corso, organizzato dalla dottoressa Laura Atzori, ricercatore dell’Università di Cagliari, prevede la partecipazione oltre che dei dermatologi, dei chirurghi, urologi, ginecologi, microbiologi, infettivologi e ricercatori che a vario titolo da anni si occupano di queste patologie. Nella giornata conclusiva verranno presentati i contributi delle Associazioni di pazienti ed Organizzazioni Umanitarie che hanno aderito all’iniziativa. Il corso si terrà nel complesso Didattico di Monserrato (piano zero, Aula E, asse 2).