13 February, 2025
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Da venerdì 17 gennaio e sino al 7 febbraio possono essere presentate le istanze di accesso al Micro Nido Comunale, destinato ai bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi residenti nel comune di Buggerru.

«Si tratta per ora di un servizio sperimentale che verrà fornito in primavera, per 14 settimane, dal lunedì al venerdì per 5 ore al giornodice l’assessora delle Politiche sociali Martina Andreuccetti -. Sarà totalmente gratuito e verrà effettuato nei locali comunali appositamente approntati per accogliere i bambini in tenera età. La spesa attualmente prevista è di 15.000 € attraverso fondi ministeriali, ma se come sembra la misura dovesse rivelarsi strutturale, saremo in grado di garantire un servizio permanente.»

«Con questo servizio miriamo a completare l’offerta di servizi ad una comunità svantaggiata per la propria posizione geografica e dare un contributo alla lotta allo spopolamento ampliando le misure già messe in atto negli scorsi anni dalla Regione Sardegna», aggiunge la sindaca, Laura Cappelli.

 

Al termine dell’incontro davanti all’ingresso dello stabilimento della Portovesme srl, nella tarda mattinata di ieri i sindaci dei comuni del Sulcis Iglesiente si sono riuniti nel municipio di Portoscuso e hanno redatto un documento unitaria, che riportiamo integralmente.

«I sindaci e le sindache del Sulcis Iglesiente sono a fianco dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro rappresentanze, a seguito della decisione della Portovesme Srl-Glencore di chiudere tutta la linea zinco dal 23/12/2024, anticipando quanto comunicato nella riunione del 5/12/2024 al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Questa anticipazione è ancora una volta, una mancanza di rispetto degli impegni e del territorio, che ospita l’azienda da 25 anni e sul quale la stessa ha maturato enormi profitti. Pur sapendo che ieri si sarebbe svolto un sopralluogo degli alti funzionari tecnici del Mimit, al fine di valutare la continuità produttiva della linea zinco adopera di un soggetto terzo da autorizzare, l’AD della Portovesme Srl- Glencore ha deciso la completa fermata dello stabilimento in concomitanza con questo appuntamento che avrebbe potuto ridare speranza a chi lavora, alle famiglie, all’indotto e, pertanto, alle nostre comunità. Condanniamo unitariamente e con forza questa decisione, che rompe ogni patto di fiducia tra azienda e territorio. Mai come oggi è necessario unire le forze e fare fronte comune politico-sindacale-territoriale e istituzionale per trovare soluzioni alle vertenze in atto, che determinano una situazione sempre più drammatica e di estremo disagio a carico di migliaia di famiglie delle nostre comunità. Ribadiamo la necessità dell’apertura immediata di un tavolo di crisi che ci veda coinvolti come parte attiva. Chiediamo un incontro urgentissimo con la presidente Alessandra Todde, l’assessore dell’Industria Emanuele Cani, l’assessora della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi, l’assessora del Lavoro Desiree Manca.»

I Riformatori sardi hanno presentato mercoledì 27 novembre, presso il ristorante Tanit di Carbonia, il nuovo coordinamento provinciale del Sulcis Iglesiente.
Si è tratto di un momento di confronto importante, a cui hanno preso parte la presidente Maria Lai, il consigliere regionale e coordinatore regionale Aldo Salaris, Michele Cossa e Laura Cappelli, sindaca del comune di Buggerru e coordinatrice provinciale del Sulcis Iglesiente, insieme a diversi sostenitori e simpatizzanti.
Nel corso dell’evento è stata ufficializzata la nomina del nuovo coordinatore cittadino di Carbonia, Pierluigi Garau.

La memoria dell’eccidio di Buggerru del 1904, nel quale tre minatori morirono falciati dal fuoco del Regio esercito chiamato a stroncare uno sciopero alla miniera Malfidano, si è rinnovata anche quest’anno nella commemorazione che ha riunito nella cittadina mineraria le massime autorità civili sarde e i rappresentanti dei sindacati. Ma non solo, grazie alla volontà del Comune, il 120° anniversario è diventato spunto per la firma del Patto di Buggerru, che suggella l’impegno comune tra la Regione Sardegna e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil per costruire migliori condizioni di lavoro nell’isola.

«È una giornata storica ha detto la sindaca Laura Cappelli all’apertura della commemorazione civile -. L’episodio del 1904 ha creato un prima e un dopo in quella che è diventata la storia del movimento dei lavoratori italiani. Oggi, 120 anni dopo, portiamo a compimento quel cammino di lotta. Vogliamo mantenere vivo il ricordo dei caduti, ma anche, con la firma del Patto che l’amministrazione comunale ha fortemente voluto e di cui è stata promotrice, rafforzare questa giornata del 4 settembre come simbolo di un’identità collettiva costruita sulla democrazia, sul lavoro e sull’impegno per la giustizia sociale. Abbiamo il dovere di ricordare quel sacrificio, ma soprattutto di continuare nell’azione comune per garantire sicurezza e dignità del lavoro, che oggi come 120 anni fa, ancora mancano.»

La mattinata di commemorazione si era aperta con la santa Messa celebrata da don Marco Angius, parroco di Buggerru. Nella sua omelia, il sacerdote si è soffermato sui temi del lavoro, ha ricordato le troppe morti dei lavoratori e ha ribadito l’importanza della memoria attiva: «Non dovremmo mai dimenticareha dettola storia del nostro paese e della Sardegna e le lotte dei lavoratori e dei sindacati per ottenere diritti a favore dei più poveri e dei più umili. E abbiamo il dovere di tenere vivo questo ricordo anche nei più giovani, perché non dimentichino le nostre radici e il nostro percorso».

Dopo la deposizione di una corona di fiori davanti alla targa che ricorda il sacrificio di Felice Littera, Salvatore Montixi e Giustino Pittau, la sindaca Cappelli ha letto i saluti della ministra del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, che, in una lettera, ha ribadito come «questa pagina di storia dev’essere ricordata per conservare la consapevolezza di un percorso complesso, travagliato e talvolta tragico attraverso il quale è stato realizzato l’equilibrio tra tutele e doveri nel mondo del lavoro».

La parola è poi passata ai rappresentanti istituzionali.

Il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini ha ricordato che «quello che è successo qui nel 1904 appartiene a tutta la Sardegna e ci ricorda che lo sciopero sia un grande atto di democrazia. È necessario difendere questo diritto messo in discussione di alcuni e difendere la dignità del lavoro. Ieri gli ultimi erano i minatori, oggi  sono i lavoratori stranieri sfruttati nei campi. L’Eccidio non è un episodio che appartiene solo alla memoria, ma è attuale anche oggi, dove non viene garantito un salario minimo e la Sardegna è l’ultima regione in Europa per gli stipendi».

La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde ha fatto appello all’unità di tutte le forze in campo: «In questa data simbolicaha dettomi sono impegnata con la sindaca e le organizzazioni sindacali per sottoscrivere un patto che investa la Regione della responsabilità di mettere risorse per la sicurezza e la dignità del lavoro. Se i lavoratori sono precari e il lavoro è poco dignitoso e poco pagato, non serve celebrare i numeri sulla crescita finta dell’occupazione. Tanto è stato fatto, ma tanto è ancora da fare e uniti possiamo ottenere grandi risultati».

La mattina di celebrazioni si è chiusa con gli interventi dei rappresentanti sindacali. Davanti a una piazza Eccidio colma di bandiere delle tre sigle confederali, il segretario confederale nazionale della Cisl Ignazio Ganga, il segretario organizzativo nazionale della Uil Emanuele Ronzoni, la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi hanno celebrato la profonda attualità del sacrificio dei minatori di Buggerru.

«La rievocazioneha detto Ignazio Gangaci chiama alla speranza, all’impegno e alla volontà di istituzioni e parti sociali perché questi eventi facciano germinare nuovi orizzonti di libertà e giustizia. Il 4 settembre è il giorno dell’impegno e della partecipazione.» Dal canto suo, per Emanuele Ronzano, «la ricorrenza dei 120 anni ci chiama a rinnovare l’impegno per le nostre battaglie perché ci sono tanti diritti da tutelare: per esempio, non arretreremo davanti a quella classe politica che mette in discussione il diritto allo sciopero». Daniela Barbaresi ha richiamato che «c’è ancora la stessa fatica dei secoli passati, perché le condizioni di lavoro sono vera emergenza di questo paese. Per non dimenticare il passato, dobbiamo agire nel presente  guardando al futuro».

Subito dopo la fine degli interventi, la presidente Todde e i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Fausto Durante, Pier Luigi Ledda e Maria Francesca Ticca, hanno sottoscritto il Patto di Buggerru.

“Noi nascemmo in quel giorno dal sangue che moriva”, scrisse il poeta minatore Manlio Massole ricordando i tre minatori uccisi il 4 settembre 1904. Caduti per ottenere migliori condizioni di lavoro, “eroi senza medaglia” il cui esempio è ancora attuale, anche in un mondo profondamente cambiato dove però non è finito lo sfruttamento dei lavoratori. Lo ha ribadito oggi, a Buggerru, il convegno “L’Eccidio di Buggerru del 4 settembre 1904 – L’importanza e l’incidenza dell’evento nell’ambito storico, sociale e giuridico”, organizzato nell’ambito delle celebrazioni del 120mo anniversario della repressione che schiacciò nel sangue la protesta dei lavoratori della miniera Malfidano.

Introdotti e coordinati dal giornalista Anthony Muroni, i lavori del convegno hanno voluto fare luce  su aspetti meno noti dell’episodio storico da cui scaturì il primo sciopero generale nazionale della storia d’Italia.

«Per tanto tempo questo momento cruciale non ha avuto la giusta rilevanzaha detto la sindaca di Buggerru, Laura Cappelli ma, in questi ultimi 40 anni, è diventato un elemento di forte identità della nostra comunità. Ed è una memoria che rinnoviamo ogni anno per ricordare che, anche dopo 120 anni, le migliori condizioni di vita e di lavoro rimangono un tema fondamentale.»

Al ruolo delle donne nella vita delle miniere e nelle proteste sindacali è stato dedicato l’intervento della scrittrice Iride Peis Concas.

«Una storia – ha dettomai troppo raccontata. Le donne non compaiono nei libri e negli archivi, ma non possiamo ridurle solo a mogli dei minatori. Hanno avuto un ruolo di prima importanza nelle rivendicazioni di migliori condizioni di vita in quegli anni: erano in prima linea a Buggerru, ma anche a Guspini, a Gonnesa, a Monteponi e in tante altre proteste. Ed è successo perché le donne hanno aperto una nuova strada per tutte lavorando nelle miniere come cernitrici. Un lavoro retribuito in denaro significava avere libertà e indipendenza, una rivoluzione in quell’epoca. E le donne non si sono tirate indietro quando c’è stato da lottare per avere una vita migliore.»

Gianni Loy, ex docente di Diritto del lavoro all’Università di Cagliari, si è invece concentrato sulle condizioni di vita dei bambini all’inizio del Novecento.

«Nella Buggerru di quegli anniha detto che voleva essere una piccola Parigi, un luogo meraviglioso dove i francesi a capo della miniera volevano ricreare il loro stile di vita, i bambini venivano precocemente avviati al lavoro, subivano le difficili condizioni di vita delle famiglie ed erano vittime innocenti di eventi più grandi di loro. Ma, anche dal loro ultimo scalino della scala gerarchica, i bambini hanno partecipato alle ribellioni e agli scontri. Quando a Cagliari, nel 1906, le tabaccaie guidano la rivolta contro il caro vita, agli scontri partecipano anche is picciocus de crobi e uno di loro viene ferito dalle fucilate dell’esercito.»

Nell’ultima parte della mattinata, è toccato alla poesia restituire il fermento di quegli anni di acceso conflitto e di nascita di un’identità collettiva. È Riccardo Massole, figlio del poeta Manlio, a far rivivere i versi di due composizioni paterne “Tre uomini uccisi”, dedicata proprio all’Eccidio, e “Contrappunto per un compagno ucciso”. Infine, l’attore Luigi Pusceddu ha concluso il convegno con un monologo che ha rievocato quei giorni concitati di protesta del 1904, diventati poi scintilla della coscienza collettiva dei lavoratori italiani.

Domani, 4 settembre, il momento clou delle celebrazioni, dalle ore 9.00 in piazza Eccidio, con la santa Messa di commemorazione, la deposizione della corona davanti alla targa che ricorda i morti e gli interventi delle autorità e delle rappresentanze sindacali. Dopo i saluti della sindaca Laura Cappelli, interverranno il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, la presidente della Regione Alessandra Todde,  il segretario confederale nazionale della Cisl Ignazio Ganga, il segretario organizzativo nazionale della Uil Emanuele Ronzoni, la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.

 

Il 4 settembre 1904, al culmine di una giornata di tensioni legate allo sciopero sull’orario di lavoro che coinvolgeva circa duemila lavoratori della miniera di Buggerru, i soldati del Regio esercito chiamati dalla direzione della Société anonyme des mines de Malfidano aprirono il fuoco sui manifestanti. Lasciarono a terra tre minatori e una decina di feriti (uno dei quali morirà pochi giorni dopo). Fu il tragico punto di svolta di un lungo periodo di conflitti sociali legati alle lotte dei lavoratori per maggiori diritti tra la fine del XIX secolo e l’inizio del Novecento: pochi giorni dopo, su iniziativa della Camera del lavoro di Milano e contestualmente con altre proteste represse nel sangue in altre regioni, venne proclamato il primo sciopero generale nazionale della storia d’Italia.

A 120 anni di distanza, dal 1° al 10 settembre Buggerru e la sua comunità commemorano l’Eccidio, episodio cruciale della storia sarda e italiana con un ricco programma di incontri, presentazioni, iniziative e spettacoli teatrali e musicali, organizzato dal comune di Buggerru con il contributo dell’assessorato della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione, della Fondazione di Sardegna e della Fondazione Cammino di santa Barbara.

Per la sindaca di Buggerru Laura Cappelli, il tragico epilogo dello sciopero dei minatori ha ancora un significato di grande attualità: «Sono trascorsi 120 anni da quel 4 settembre del 1904dice Laura Cappelli -, quando la nostra comunità salì alla ribalta delle cronache nazionali per quello che oggi ricordiamo come l’Eccidio di Buggerru. Dopo più di un secolo, il mondo del lavoro è cambiato, ma nel 2024 vediamo come la dignità, la qualità e la sicurezza sia del lavoro che del posto dove si lavora non vengono garantite a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori. Per questo, commemorare l’Eccidio non è solo un dovere nei confronti di chi ha dato la vita e combattuto per i diritti più elementari dei lavoratori affinché il loro sacrificio non venga dimenticato, ma soprattutto deve essere l’occasione per mantenere viva l’attenzione in modo serio e costruttivo sull’essere lavoratore oggi e sul valore del tempo e del luogo di lavoro».

Queste le iniziative in programma.

Si inizia domenica 1° settembre, in piazza Santarelli alle ore 22.00, con il monologo “Eva e Petra” della compagnia teatrale “I Girasogni”: scritto da Gianni Loy, ex docente di Diritto del lavoro all’Università di Cagliari, vede in scena Fabrizio Passerotti e la regia di Giulia D’Agostini. Lo spettacolo affronta la vicenda del primo sciopero generale nazionale da un punto di vista inedito, è rivolto ad adulti e bambini e incrocia spunti più diretti come la lotta di classe e quella per i diritti dei lavoratori a grandi temi come l’amicizia e il perdono.

Due gli appuntamenti in programma per lunedì 2 settembre. Alle ore 10.00, nell’aula consiliare del Comune in via Roma 40, si farà il punto sulla Candidatura del patrimonio minerario del territorio del Sulcis-Iglesiente e Guspinese all’inserimento nelle liste del patrimonio mondiale dell’UNESCO, in qualità di paesaggio culturale, che vede il comune di Buggerru capofila dell’iniziativa. Interverranno sul tema, la coordinatrice del progetto di candidatura Irma Visalli, i rappresentanti dei Comuni del territorio, degli enti e delle istituzioni partner.

Alle 21.30, invece, in piazza Santarelli, verrà proiettato il documentario “Uomini in marcia”, una riflessione sul diritto al lavoro che prende spunto dalle lotte che, tra il1992 e il 1993, coinvolsero lavoratori, rappresentanti istituzionali e cittadini di ventisette comuni del Sulcis Iglesiente. Alla serata parteciperanno il regista Peter Marcias e la voce narrante del documentario Gianni Loy, ex docente di Diritto del lavoro all’Università di Cagliari.

Martedì 3 settembre, con inizio alle ore 10.00, ancora nell’aula consiliare di via Roma 40, si terrà il convegno “L’Eccidio di Buggerru del 4 settembre 1904. L’importanza e l’incidenza dell’evento nell’ambito storico, sociale e giuridico”. I lavori, introdotti e coordinati dal giornalista Anthony Muroni, vedranno la partecipazione di Gianni Loy, Duilio Caocci (professore di Letteratura italiana dell’Università di Cagliari), Iride Peis Concas, (scrittrice), Riccardo Massole, figlio del “professore minatore” Manlio Massole). Sono previste anche le testimonianze di alcuni minatori e, in chiusura, l’attore Luigi Pusceddu reciterà un monologo sull’Eccidio.

Alle ore 21.00, in piazza Santarelli, toccherà alla musica dello spettacolo #sessantaminutidi…: presentato dall’associazione culturale Opus Music & Art, sul palco saliranno Juri Deidda (sassofono tenore ed elettronica), Paolo De Liso (batteria preparata e percussioni), Paolo Assiero Brà (contrabbasso, basso elettrico ed elettronica) e Mauro Pes (tastiere ed elettronica).

Il giorno dell’Eccidio, mercoledì 4 settembre, momento centrale delle commemorazioni, verrà aperto alle ore 9.00 dalla Santa Messa di Commemorazione, in piazza Eccidio. Alla funzione seguiranno la deposizione della corona di fiori e gli interventi delle autorità. Dopo i saluti della sindaca di Buggerru Laura Cappelli, interverranno il segretario confederale nazionale della Cisl Ignazio Ganga, il segretario organizzativo nazionale della Uil Emanuele Ronzoni, la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi, il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini. Concluderà la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.

Chiuderà la giornata, in piazza Santarelli, alle ore 21.00, il concerto di Enzo Favata acoustic trio, con Enzo Favata ai sassofoni, Marcello Peghin alla chitarra acustica e Salvatore Maltana al contrabbasso.

Il calendario degli appuntamenti di quest’anno prevede due ulteriori iniziative.

Sabato 7 settembre, alle ore 21.00, al Museo del Minatore in via Marina, lo scrittore Raffaele Murru presenta il suo libro “Malfidano”, dedicato alla libertà negata alle donne e agli uomini nelle miniere Malfidano e alla loro ribellione che ha posto le basi per la costruzione di un mondo del lavoro diverso.

Martedì 10 settembre, alle ore 21.00, nello spazio dei Forni di calcificazione, passaggio di testimone tra le celebrazioni del 1904 e l’inizio del Santa Barbara international music festival: i pianisti Junhee kim e Honggi Kim proporranno una loro originale rilettura delle musiche di Bach, Busoni e Chopin intitolata “Blowin’ in the Bach”.

Il programma completo degli eventi è disponibile in formato PDF qui: https://shorturl.at/d107v

E’ stata inaugurata stamane la prima “posada” del comune di Buggerru, frutto della collaborazione con la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara. Erano presenti la sindaca Laura Cappelli ed il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Mauro Usai.
«Questa mattina insieme alla sindaca Laura Cappelli e alla presenza di numerosi cittadini, abbiamo inaugurato la prima struttura ricettiva destinata ai pellegrini che percorreranno il Cammino dedicato alla Santa Patrona dei minatoridice Mauro Usai -. In soli due mesi di lavoro e in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale di Buggerru, abbiamo realizzato le opere necessarie al completamento della struttura che ora è pronta ad accogliere i numerosi camminatori che ormai da qualche anno affollano nel nostre comunità alla ricerca di bellezze paesaggistiche straordinarie, lungo gli antichi sentieri dei minatori. Dopo la scomparsa di Giampiero ci siamo rimboccati le maniche per onorare la sua memoria e per dare ancora più forza a questo grande progetto.»
«Ma la cosa più bella è vedere la collaborazione dal basso dei comuni soci, per anni troppo divisi da barriere e campanili inutili, verso una vera e propria rivoluzione culturale del nostro territorioconclude Mauro Usai -.
Un pensiero ai nostri avi che ci hanno donato, attraverso la fatica e il sudore del loro lavoro, un patrimonio immenso di conoscenze e architetture che è ancora tutto da scoprire! Un grande ringraziamento a tutti e tutte, nessuno escluso.»

«L’umanità può sperare in una soluzione dei suoi problemi soltanto volgendo la propria attenzione e le proprie energie alla scoperta del bambino»: parola di Maria Montessori. Un’eredità preziosa i cui insegnamenti sono stati acquisiti con profitto da ventotto docenti della prima infanzia 0-3 che ritireranno i prestigiosi diplomi specialistici Montessori nel corso della cerimonia che si terrà venerdì 12 luglio, alle ore 18.30, nei giardini di Casa Casula a Villamassargia.
ll percorso formativo, incentrato sul metodo divenuto celebre in tutto il mondo, era iniziato a maggio 2023 e condotto dall’OMN, Opera Nazionale Montessori – Italian Montessori Institution che aveva scelto il Sud Sardegna come location privilegiata per la formazione del personale didattico.
«Grazie alla direzione del CPT, Coordinamento Pedagogico Territoriale ‘Ilaria Alpi’, di cui Villamassargia è capofila e alla sinergia con i Comuni che hanno creduto in questo progetto innovativo, si è potuto ottenere un ottimo risultato: l’accesso gratuito a una formazione di alta qualità per 70 insegnanti del territorio che non si sono dovute spostare dalla Sardegna», ha evidenziato la sindaca di Villamassargia Debora Porrà, ricordando anche il corso 3-6 tenuto dall’ONM a Capoterra, in collaborazione con la direzione didattica statale 2° circolo.
Alla cerimonia del 12 luglio, moderata dalla giornalista Sara Vigorita, saranno presenti la sindaca Debora Porrà, l’assessora alla Pubblica Istruzione Sara Cambula, la coordinatrice pedagogica del CPT Mara Durante, la direttrice del corso Laura Pasci e la coordinatrice scientifica del corso Susanna Castellett dell’Opera Nazionale Montessori. Oltre alla consegna dei diplomi, è prevista la premiazione dei Sindaci e delle Sindache, dei dirigenti scolastici e delle dirigenti scolastiche dei nidi privati e della coordinatrice dell’asilo nido Rosa Parks coinvolti nel progetto.
«Un modoosserva la sindaca Porrà – per sottolineare che senza il lavoro di squadra non avremmo potuto raggiungere questo traguardo.»
L’invito è stato esteso alla presidente della Regione Alessandra Todde, all’assessora dela Pubblica Istruzione Ilaria Portas e alla Garante regionale per i diritti dell’infanzia Carla Puligheddu.
La serata si concluderà  con un momento conviviale e con un concerto di musica Jazz in piazza Pilar.
I primi cittadini e le prime cittadine che saranno premiati: Isangela Mascia sindaca di Domusnovas, Sasha Sais sindaco di Musei, Laura Cappelli sindaca di Buggerru, Paolo Sanna sindaco di Fluminimaggiore, Pietro Cocco sindaco di Gonnesa, Romeo Ghilleri sindaco di Nuxis, Gianluigi Loru sindaco di Perdaxius, Francesca Atzori sindaca di Siliqua, Francesco Spiga sindaco di Vallermosa.
I dirigenti scolastici e le dirigenti scolastiche premiate: Marta Putzulu dell’istituto comprensivo F. Meloni di Domusnovas e istituto comprensivo di Siliqua; Massimo Potenza dirigente dell’Istituto comprensivo di Narcao e Perdaxius ed Emanuela Pispisa dirigente dell’istituto comprensivo Eleonora d’Arborea di Iglesias.

Il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Mauro Usai, e la Sindaca di Buggerru, Laura Cappelli, hanno sottoscritto un accordo di grande rilevanza che prevede la cessione in comodato d’uso gratuito dell’Eco ostello di Buggerru alla Fondazione Cammino Minerario Santa Barbara, con l’obiettivo di trasformarlo in una posada per accogliere i pellegrini che percorrono il Cammino Minerario di Santa Barbara.
La struttura sarà oggetto di un processo di riqualificazione al fine di offrire una capacità ricettiva di circa 20 posti letto, diventando così un punto di sosta fondamentale lungo il percorso dei pellegrini nel suggestivo territorio del comune di Buggerru. Si prevede che la posada sarà operativa entro la fine di luglio o i primi di agosto, fornendo un nuovo e confortevole rifugio per i viandanti che intraprendono il cammino dedicato alla Santa patrona dei minatori, Santa Barbara.
«In un momento in cui il turismo sostenibile e l’ospitalità responsabile assumono un ruolo sempre più centrale, questa iniziativa si presenta come un esempio virtuoso di riutilizzo di strutture esistenti per promuovere un turismo consapevole e rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali», ha commentato Mauro Usai, presidente della Fondazione Cammino Minerario Santa Barbara.
«Con la firma di questa convenzione, Fondazione Cammino Minerario Santa Barbara e comune di Buggerru rinnovano le basi per una collaborazione proficua e duratura, mirata a promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio e a offrire esperienze ai visitatori e ai pellegrini che, sempre più numerosi, percorrono il territorio del comune di Buggerru», ha dichiarato la sindaca Laura Cappelli.

Un caloroso ringraziamento è stato esteso da entrambi anche alla consigliera di amministrazione della Fondazione Cammino Minerario Santa Barbara Martina Andreuccetti per il suo prezioso contributo al progetto.

 

Mercoledì 10 aprile, a Iglesias, presso la sede di Palazzo Bellavista (Monteponi), l’assemblea dei soci del Consorzio ha eletto i membri del Consiglio di Amministrazione, di cui faranno parte Mauro Usai, sindaco di Iglesias, Debora Porrà, sindaca di Villamassargia e Laura Cappelli, sindaca di Buggerru.
Nella giornata di venerdì 19 aprile, il Consiglio di Amministrazione, nel corso della sua prima seduta, ha confermato Mauro Usai alla carica di presidente del Consorzio e Debora Porrà nel ruolo di vice presidente.
«Come Consorzio AUSI, proseguiamo con convinzione nell’opera di rilancio del territorio attraverso la ricerca e l’innovazione tecnologica – spiega il presidente Mauro Usaiin sinergia con il mondo accademico e con i settori produttivi. Scommettere sui temi dell’alta formazione, della ricerca, della riconversione delle aree ex minerarie e della sostenibilità ambientale deve diventare centrale da un punto di vista economico, culturale e produttivo.»
«Entriamo con entusiasmo all’interno del Consiglio di Amministrazione del Consorzio sottolinea Laura Cappellicerti che da questa partecipazione e dalla collaborazione tra i vari Enti non possano che crearsi i presupposti utili a portare avanti nuovi progetti che diano lustro non solo al Consorzio ma a tutto il territorio.»
«Nel prossimo triennio – ha messo in evidenza la vice presidente Debora Porràabbiamo in programma di dare avvio a ulteriori progetti che connettano tematiche ambientali ed educative, nell’ambito della valorizzazione del territorio e dell’economia circolare. La promozione delle attività universitarie nel nostro territorio è centrale, poiché garantisce l’accesso ai servizi da parte dei giovani, anche in aree svantaggiate come la nostra. Nell’ottica di combattere le piaghe della denatalità e dello spopolamento, vogliamo offrire ai ragazzi e alle ragazze un’opportunità per restare. Crediamo che la cultura e la scienza siano il motore per una nuova economia, da attivare con un sistema virtuoso tra istruzione, ricerca scientifica e inserimento lavorativo, continuità in formazione e aggiornamento professionale. L’AUSI come Consorzio si apre al territorio e invita tutti i Comuni, le imprese e le organizzazioni che credono come noi che si possa crescere in una direzione di sostenibilità ed equità sociale, consumo e produzioni responsabili, dignità lavorativa e crescita economica, salubrità ambientale e tutela del paesaggio, salute, benessere delle persone e delle comunità.»
«Presto, nell’ambito del dialogo e della collaborazione con l’amministrazione regionaleconclude il presidente Usai chiederemo un incontro con la presidente Alessandra Todde e con gli assessorati competenti della Pubblica Istruzione, dell’Ambiente e dell’Industria, per condividere le strategie di pianificazione e sviluppo delle iniziative dell’AUSI che andranno a beneficio del territorio e di tutta la Sardegna.»