22 November, 2024
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Spettacoli e arte visiva. Lungo questi binari corre “L’Altro Volto del Teatro”, il mini festival teatrale in programma a Monserrato da giovedì 7 a domenica 10 dicembre.  Lo organizza al MoMoTI (in via 32 marzo 1943 n 20), per la sua quattordicesima edizione, la compagnia Is Mascareddas.

Giovedì 7 dicembre, la serata inaugurale si apre alle 19.30 con il taglio del nastro di due mostre: da una parte “Impensamentadas, Ognuno ha la sua vita”, sculture di Donatella Pau, delle figure femminili, come scrive il critico Marco Peri, «appena abbozzate tra le quali si instaura un discreto dialogo di sguardi e rimandi visivi, quasi una narrazione che si rivela con dettagli minimi nelle pose serene. La costruzione assembla materie diverse: pezzetti di stoffe, legni ritrovati, ferro, lamine metalliche ma sembrano piuttosto fatte di sogni e di poesia»; dall’altra “Un passo in avanti, due passi indietro” di Cristina Papanikas . Esposte le tavole pittoriche dell’artista cagliaritana che hanno illustrato la raccolta poetica “Per Amore, solo per Amore” di Pietro Marongiu e le opere dedicate alle interazioni tra musica e pittura.

A seguire, ancora un momento dedicato all’arte con “Ritratto contemporaneo”, di Lello Porru, pittore e scultore, specializzato nella ceramica e terracotta. Primitivismo e sintesi formale contraddistinguono suoi rilievi, facilmente riconducibili alla serie di terrecotte realizzate da Costantino Nivola negli anni Settanta, ma che sembrano conservare memoria anche dei pregiati dittici eburnei alto medievali.

Alle 20.30 spazio al teatro di figura con l’attore di Ravenna Vladimiro Strinati, nello spettacolo di narrazione con burattini, oggetti e figure “La trafila di Garibaldi”, diretto da Danilo Conti: la rocambolesca fuga dell’”Eroe dei due mondi” nella terra romagnola, tra paludi, canali e zanzare, con la moglie Anita morente e gli austriaci alle calcagna.

Chiusura di serata alle 21.30 con Tonino Murru che si cimenta in un “Dialogo con la Morte”, animando un personaggio chiave del teatro di burattini.

L’indomani (venerdì 8 dicembre) il sipario del MoMoTI si alza alle 20.30  su “Contessa dei muschi”, performance di teatro d’ombre dell’artista romana Karly Bergmann. Vincitore del contest Cantiere 2017 al Festival Incanti di Torino, lo studio di spettacolo narra una “fiaba storica” basata su eventi nella vita della Contessa Elisabetta Fiorini, botanica romana che studiò veramente i muschi, e che fu una delle poche persone che si opposero alla “pulizia” del Colosseo nel 1874.

Alle 21.30  i padroni di casa son di scena con “Venti Contrari”.  Lo spettacolo di pupazzi manovrati a vista è un dedica alle sorelle cagliaritane  Giuseppina e Albina Coroneo, due straordinarie esponenti dell’alto artigianato artistico sardo del secolo scorso. In scena Donatella Pau e Cristina Papanikas animano, sulle musiche originali Tomasella Calvisi, le riproduzioni dei pupazzi-autoritratto delle artiste cagliaritane e con loro altri personaggi costruiti dalla sorelle Coroneo. La regia della pièce è di Karin Koller.

Sabato 9 dicembre alle 19.30 apre la serata il classico di Is Mascareddas “Le storie di Leo”, le fiabe del genio del Rinascimento raccontate da Donatella Pau con l’animazione di pupazzi da tavolo.

Alle 20.30 fa arrivo “L’irresistibile leggerezza di Betti”,  con la narratrice Betti Pau e le sue storie in parte autobiografiche, legate ad oggetti, stati d’animo e azioni che si compiono nel quotidiano, e i loro retroscena simbolici ed esistenziali.

In chiusura alle 21.30 alla ribalta Meridiano Zero con “Adda passà a nuttata”, primo passo della trilogia shakespeariana trash che la compagnia sassarese dedica a Macbeth, giocato continuamente fra alto e basso, fra immaginario splatter e poesia, di e con Marco Sanna e Francesca Ventriglia.

Domenica 10 dicembre, infine, open day al Teatro MoMoTI: dalle 11.00 alle 18.00 è in programma “Eppur si muove”, performance/conferenza sull’arte del teatro di burattini e insieme visita guidata nella sede di Is Mascareddas.  

 

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Dagli insetti giganti, costruiti con maestria utilizzando vecchia ferramenta, alla processione laica di decine di sposi. Dalla vendemmia in mare a una riflessione sul Mediterraneo oggi, pescando a piene mani dagli elementi della tradizione greca. E’ un programma fittissimo quello che domani, domenica 27 settembre, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, chiude la prima parte di Terra Mobile, la rassegna che celebra lo spazio urbano attraverso progetti di contaminazione con la cultura rurale.

La giornata si apre la mattina alle 10.00 al Lazzaretto (via Dei Navigatori) con il laboratorio per bambini, cominciato nei giorni scorsi, “La sfida degli spaventapasseri”, dedicato alla costruzione dei fantocci utilizzati dai contadini per tenere lontani gli uccelli, e curato da Angela Iurilli e Maria Benoni. Dalle 17,30, in diversi spazi del quartiere (giardini, strade, Lazzaretto e piazza Lungomare), l’appuntamento è con percorsi sensoriali, performance, installazioni: da Giardini e Case della Sardegna. Forme, tipi e organizzazione”, risultato di un lavoro di mappatura artistica in diversi comuni del GAL SGT (Armungia, Villasalto, Ballao, Escalaplano) a cura di Paolo Carta e Carlo Spiga, alla processione laica (nel Lungomare Sant’Elia) Nuptiae Albas, una sorta di gioco a cura di Pascale Pilloni con la collaborazione poetica di Marc Mercier, in cui si vogliono rievocare le memorie e l’immaginario del rito del matrimonio, sino a Il suono scolpito, performance conclusiva di un laboratorio di composizione, improvvisazione e nuove tecnologie a cura di Christian Cassinelli.

Nel corso della serata, spazio anche a Terza bellezza, ealizzazione, curata da Lello Porru, di un graffito che rievoca quelli delle antiche pitture rupestri, e a Baballotis progetto di arte partecipata, curato da Mariano Corda, sulla creazione di insetti utilizzando vecchia ferramenta. Nel video ExPlò, a cura Paola Riviezzo e Massimo Congiu, sarà possibile conoscere le bombe arboree (piante senza vaso sostenute da una palla di terra avvolta da filo di lana o muschio) mentre nell’installazioneAcqua e Vino, a cura di Luigi Erriu (presidente Su Niu e S’Achili, San Nicolò Gerrei) e della cooperativa Pescatori Porticciolo Sant’Elia, un viticoltore di Barrali mostrerà dal vivo in che cosa consiste la vendemmia, mentre i pescatori faranno vedere come costruire le reti.

Il fitto intreccio artistico proporrà ancheIl dio minato/Paesaggi interrotti, performance di teatro-danza:, per la regia di Ornella D’Agostino e La periferia della storia e la poesia dell’impossibile. Riflessione sul futuro, il presente e il passato delle differenze del Mediterraneo, oratoria con l’artista greco Alexandros Mistriotis. A far calare il sipario su questa prima edizione di Terra Mobile sarà il concerto Voce dal Mediterraneo in paesaggi urbani”, che vedrà sul palco la cantante tunisina Alia Sellami.

E’ rimandata invece al 3 ottobre (alle 21.00 nello spazio Osc di via Newton 12) la performance Eleilò!”, della compagnia L’Aquilone di Viviana e Kyber Teatro.

Anche domani saranno proiettati, inoltre, alcuni cortometraggi sul tema dell’ambiente, sostenuti dalla Sardegna Film commission, e realizzati all’interno del progetto Heroes 20.20.20. Si tratta di: ll filo di lana”, puntata pilota della web serie di Kuiles-Ovili, regia di Tomaso Mannoni, produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse); del teaser di Piccoli grandi Eroi, regia e produzione di Giorgia Soi; del cortometraggio La vita in verde”, per la regia di Joe Bastardi, prodotto da “Il circolo della confusione di Claudio Marceddu”; di Ogni cosa al suo posto, per la regia di Paolo Zucca, una produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse).