2 November, 2024
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Renato Scanu, il giornalista sportivo inviato speciale contro la SLA, non si arrende alla gravissima malattia che lo ha colpito improvvisamente tre anni fa.

Trent’anni in giro per l’Italia e l’Europa, inviato speciale per emittenti radio, cronista sportivo di calcio, basket e volley, ha saputo costruire una carriera professionale folgorante per passione e determinazione, per il raggiungimento dei suoi obiettivi ed il coronamento dei suoi sogni. Fin da bambino Renato Scanu sognava un giorno di diventare un nuovo Enrico Ameri o Sandro Ciotti, i grandi pionieri, della mitica trasmissione radiofonica tutto il calcio minuto per minuto.

Nel settembre 1991 il suo sogno s’è avverato, con l’esordio, in qualità d’inviato di Radio Sulcis Centro Carbonia, nel derby di Coppa Italia regionale, nello storico stadio Monteponi di Iglesias, Iglesias-Carbonia, partita di cartello.

Da quel momento Renato Scanu ha iniziato a girare per tutti gli stadi della Sardegna, al seguito dei minerari bianco blu.

L’inviato speciale contro la SLA, toccò il cielo con un dito, nella stagione successiva, con l’esordio nella tribuna stampa dello stadio Adriatico di Pescara, per la radiocronaca integrale della partita di serie A, con la vittoria del Cagliari, con la rete decisiva, a 15’ dalla fine, del laterale destro Checco Moriero, che in contropiede, batté l’estremo difensore abruzzese, lanciando i rossoblu di Carletto Mazzone, verso la clamorosa qualificazione in coppa Uefa. Ebbe inizio così una lunga carriera professionale trentennale.

Renato Scanu, non pago del campionato italiano, inventò 9 anni fa, un format radiotelevisivo, “Il calcio on the road”, commentando in diretta su Radio Star prima, e successivamente su Radio Luna, le partite internazionali, principalmente dei campionati inglese, tedesco, spagnolo e francese. Un’esperienza esaltante. Soprattutto in Inghilterra, ha maturato una cultura calcistica completamente differente, al seguito di Chelsea, Tottenham, West Ham, Liverpool, Everton, Manchester; in Scozia gli scontri fantastici tra Celtic e Rangers Glasgow, derby infuocati; del Real Madrid di Cristiano Ronaldo, nello stadio che gli ha regalato le più grandi emozioni: il Santiago Bernabeu di Madrid.

Renato Scanu, sempre in aereo per raggiungere i principali stadi d’Europa, per cinque anni ha soddisfatto la sua meravigliosa professione: la sorte ed un destino crudele, gli hanno voltato le spalle, nel momento più folgorante della sua vita, dedicata, con amore sfrenato, quasi maniacale allo sport ed al calcio in particolare.

Un giorno di tre anni fa, il giornalista sulcitano, dopo una visita specialistica chiamata elettromiografia, ha ricevuto una diagnosi terribile e drammatica: SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, praticamente una sentenza di condanna a morte. Renato è rimasto impietrito, davanti ad un verdetto così spietato, non ha detto una parola davanti allo specialista, tenendo fortemente la mano della moglie Lilli.

Da quel momento è iniziato il calvario del giornalista di Carbonia, che ha visto in faccia la morte a fine dicembre 2021, incapace ormai di respirare autonomamente, e non in grado di mangiare e bere. Immediato il ricovero al reparto di rianimazione dell’Ospedale Sirai di Carbonia, dove un angelo salvatore, il dottor Leonardo Tola, in collaborazione con la sua straordinaria equipe, lo ha salvato, con l’intervento di tracheotomia che consiste nel collegare il paziente ad una macchina che, attraverso un tubo diretto in trachea, permette di tornare a respirare e quindi ad una nuova vita.

Renato Scanu, ormai a casa da un anno, paralizzato totalmente, continua imperterrito nel suo lavoro quotidiano nella produzione di “eroici” servizi sportivi speciali per Radio Luna Carbonia.

Nel frattempo, Renato Scanu ha pensato bene di ideare un’azione benefica, in favore della ricerca scientifica italiana, ritenendo che il mondo sportivo e, soprattutto, il calcio, che ha frequentato per oltre trent’anni, potessero rispondere positivamente al suo appello.

Trascorsi tre mesi dalla richiesta di aiuto, le società sportive, sempre attente alle problematiche sociali, hanno aperto un filo diretto, attraverso un sintetizzatore vocale, che permette a Renato di poter comunicare col mondo intero.

Le società non hanno perso tempo ed hanno iniziato, sempre più numerose, a spedirgli le maglie personalizzate, aderendo così con grandissima solidarietà cristiana, all’iniziativa di Renato, denominata “UNA MAGLIA PER LA SLA”.

Una volta raggiunto il massimo di maglie personalizzate, tramite la comunicazione con le stesse società sportive, si terrà un’asta benefica, il cui ricavato sarà devoluto da Renato Scanu completamente ai più importanti centri di ricerca scientifica italiana, di Roma, Milano e Torino.

Al momento Renato Scanu ha totalizzato 130 maglie personalizzate, raccolte da società sportive regionali, nazionali ed internazionali. L’obiettivo è raggiungere quota 200 maglie, anche di campioni del passato!

Renato Scanu, l’inviato speciale contro la SLA, non molla mai, continua la sua battaglia contro il mostro maledetto che lo ha colpito, e chiede di partecipare al suo progetto “UNA MAGLIA PER LA SLA”!

   

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E’ stato inaugurato questo pomeriggio, a Carbonia, il primo centro di domotica della Sardegna, “Domo Noa”. Al taglio del nastro, effettuato dal sindaco Paola Massidda e dalla presidente dell’associazione di volontariato Le Rondini che gestirà la struttura, Franca Boi, erano presenti il direttore scientifico dell’associazione Leonardo Tola e numerosi sindaci ed amministratori del Comuni del Sulcis Iglesiente.

Con l’inaugurazione del Centro che, lo ricordiamo, venne inaugurato una prima volta nel 2010 ma non è stato finora utilizzato per i fini proposti, la città di Carbonia compie un passo avanti importante nel campo dell’inclusione sociale dei disabili. “Domo Noa” è uno spazio appositamente strutturato e idoneo a favorire il processo di crescita e di integrazione sociale di persone disabili con forti bisogni di accompagnamento, al recupero di una relazione sociale e di autonomie personali per la propria cura e gestione quotidiana. I principali fruitori saranno disabili fisici e motori; disabili intellettivi e relazionali; soggetti con disabilità sensoriali e disabili gravissimi tracheotomizzati. “Domo Noa” sarà anche un centro ricreativo sociale, punto di riferimento per l’integrazione e l’aggregazione dei ragazzi.

Allegati gli interventi del sindaco Paola Massidda, dell’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera e della presidente dell’associazione “Le Rondini”, Franca Boi.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221075814312944/

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Giovedì 28 novembre, alle ore 16.00, in via Costituente 87, a Carbonia, verrà inaugurato il primo Centro di Domotica in Sardegna, un centro ricreativo sociale, punto di riferimento per l’integrazione e l’aggregazione dei ragazzi. L’iniziativa è organizzata dal comune di Carbonia e dall’associazione di volontariato “Le Rondini”, che gestirà la struttura, denominata “Domo Noa”, uno spazio appositamente strutturato e idoneo a favorire il processo di crescita e di integrazione sociale di persone disabili con forti bisogni di accompagnamento, al recupero di una relazione sociale e di autonomie personali per la propria cura e gestione quotidiana. I principali fruitori saranno disabili fisici e motori; disabili intellettivi e relazionali; soggetti con disabilità sensoriali e disabili gravissimi tracheotomizzati.

Il sindaco Paola Massidda esprime la sua soddisfazione per il decollo di una struttura inaugurata nel 2010, ma fino ad ora inutilizzata per i fini preposti: «Un’opera incompiuta che finalmente potrà prendere corpo favorendo lo sviluppo di una città sempre più moderna e inclusiva. Un progetto innovativo, unico in Sardegna, in grado di favorire la socializzazione, l’emersione delle potenzialità personali per rafforzare il senso di autostima e creare, attraverso processi di compartecipazione, il coinvolgimento delle famiglie. Il tutto, attraverso il lavoro di figure specializzate che opereranno in stretta sinergia con i volontari dell’associazione “Le Rondini”, recentemente distintasi per il meraviglioso progetto “Isola del Cuore”, attuato a favore dei disabili nella spiaggia di Maladroxia.»

«Si tratta di una struttura d’eccellenza e siamo orgogliosi che la nostra città possa fregiarsene, garantendo un servizio fondamentale per i disabili con attività mirate al sostegno e alla consulenza psicologica, all’attività di integrazione sociale, alla terapia occupazionale, ai laboratori di gruppo, alle attività motorie e alla consulenza tecnica per il miglioramento dell’accessibilità», ha rimarcato l’assessore dei Servizi sociali, Loredana La Barbera.

L’inaugurazione del centro “Domo Noa” prevede una visita guidata all’interno della struttura e, a seguire, un piccolo rinfresco.

Interverranno all’iniziativa il sindaco Paola Massidda, l’assessore ai Servizi sociali Loredana La Barbara, il presidente dell’associazione di volontariato “Le Rondini” Franca Boi e il direttore scientifico dell’associazione Leonardo Tola.

_MG_2547_MG_2544Carlo Carcassi 2 Antonio Onnis 3Carlo Carcassi 1  Anna Pina Buttiglieri 1

Si è svolta questa mattina, presso la Sala polifunzionale comunale di Piazza Roma a Carbonia, la presentazione dell’Anagrafe del donatore. Con questa iniziativa, da lunedì 15 giugno, tutti i cittadini maggiorenni, al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità presso gli uffici anagrafe del comune di Carbonia, potranno esprimere la volontà di diventare donatori di organi e tessuti.

Alla presentazione hanno partecipato il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, il vicesindaco e assessore delle Politiche sociali, Maria Marongiu, il commissario straordinario della ASL 7 di Carbonia, Antonio Onnis, il responsabile del Centro regionale trapianti, Carlo Carcassi, ed il parroco della chiesa di San Ponziano, don Amilcare Gambella.

Nel suo intervento, il sindaco ha ringraziato, anche a nome della cittadinanza, tutti coloro (Amministrazione comunale e uffici, Asl, associazioni) che si sono mobilitati per raggiungere un così importante risultato.

Il commissario straordinario della Asl7 ha sottolineato come il raggiungimento di tale risultato rappresenti una grande dimostrazione di sensibilità da parte dell’Amministrazione comunale di Carbonia e di tutta la comunità cittadina, a pochi giorni da un’altra manifestazione di grande solidarietà, qual è quella dell’ospitalità a un centinaio di migranti giunti dall’Africa.

L’assessore delle Politiche sociali, Maria Marongiu, ha voluto ricordare che l’obiettivo raggiunto è frutto di un percorso iniziato anni fa e che da allora, passo dopo passo, è riuscito a diffondere in città la cultura della donazione. L’assessore Maria Marongiu, dopo aver ringraziato il responsabile locale del centro trapianti della ASL, Leonardo Tola, ha affermato di essere certa che la cittadinanza risponderà positivamente all’iniziativa.

L’incontro è proseguito con la lettura da parte di Anna Pina Buttiglieri, direttrice artistica della compagnia teatrale “La Clessidra”, di alcune pagine dedicate al tema della donazione, tratte dal libro “Chiedo Scusa” di Francesco Abate e Saverio Mastrofranco.

Le conclusioni sono state affidate al responsabile del Centro regionale trapianti, Carlo Carcassi, che ha ringraziato l’Amministrazione comunale e ha ricordato che Carbonia è l’ottavo Comune della Sardegna ad istituire l’anagrafe del donatore e, sulla base del numero di abitanti, è una delle città con il più alto numero di donatori.

Reparto di rianimazione ospedale Sirai di Carbonia

Stamane, presso il P.O. Sirai, è stato eseguito il prelievo d’organi (fegato e reni) di una paziente di 87 anni ricoverata nel reparto di Rianimazione. Il decesso della paziente, a causa di una emorragia cerebrale, è stato accertato dalla Commissione Medica appositamente costituita. La famiglia della paziente, informata sulla possibilità di eventuale donazione degli organi, ha dato l’assenso alla procedura, dimostrando grande sensibilità e disponibilità.

Si tratta del quarto prelievo d’organi eseguito quest’anno nella ASL di Carbonia. Il prelievo è stato eseguito grazie all’impegno del personale di tutte le strutture ospedaliere del presidio Sirai (in particolare la Rianimazione, il Blocco operatorio chirurgico, il Laboratorio di analisi e la Radiologia), in collaborazione con le équipe chirurgiche dell’ospedale Brotzu di Cagliari, e in coordinamento con il Centro Regionale Trapianti.

Il Direttore Generale, dott. Maurizio Calamida, il Direttore della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione, dr.ssa Tiziana Serci, e il Coordinatore per i trapianti e prelievi d’organo della ASL 7, dott. Leonardo Tola, ringraziano pertanto la famiglia della paziente, cui si porgono le più sentite condoglianze, e il personale aziendale per la preziosa collaborazione.

«Dal 2003, anno di apertura della Rianimazione, sono stati prelevati circa 60 organi – ha dichiarato il dott. Leonardo Tola. È importante che tutti sappiano che non esiste un limite d’età per la donazione. Dipende esclusivamente dalla condizione degli organi, che non è necessariamente legata all’età dei pazienti.»

Ieri pomeriggio, presso la Sala Remo Branca, il comune di Iglesias e la Asl n. 7, hanno presentato il progetto ed il relativo protocollo dal titolo “Una firma per la vitaLa Donazione degli Organi”.

Hanno presentato il progetto: il dott. Leonardo Tola, Coordinatore locale dei Trapianti della Asl 7 Carbonia; il dott. Francesco Tolis, dirigente medico della Rianimazione Asl 7 Iglesias; e il dott. Mariano Cabras, dirigente medico della Rianimazione di Carbonia.

Sono intervenuti: il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo; l’assessore alle Politiche sociali, giovanili e dell’integrazione, Alessandra Ferrara; il dirigente Politiche sociali, Paolo Carta; il presidente della Commissione politiche sociali, Alberto Cacciarru; e, infine, la consigliera comunale Valentina Pistis.

Al dibattito hanno partecipato le associazioni cittadine impegnate nella attività di proselitismo e sensibilizzazione sulla donazione degli organi ed alcune rappresentanze scolastiche.

Il progetto prevede l’accordo e la sinergia tra i due enti: Comune ed Asl.

Al momento del rinnovo o di nuova emissione della carta di identità, il cittadino potrà inoltre compilare il modulo, fornito dalla Asl ed esprimere la sua volontà in merito alla donazione degli organi. L’ufficio anagrafe avrà il compito di raccogliere i dati, ed i vari consensi verranno trasmessi ai referenti della Asl per custodirli nella banca dati del SIT (Sistema Informativo Trapianti).

Nel brevissimo periodo, inoltre, i funzionari dell’anagrafe verranno formati da un’equipe di medici e specialisti, in modo tale da poter offrire un servizio completo alla cittadinanza.

La proposta di deliberazione del protocollo, infine, è stata adottata dalla Giunta del comune di Iglesias in data 4.12.2013 e entro pochi giorni verrà firmato il protocollo.

Una firma per la vita

Giovedì 5 dicembre, alle 17.30, nella Sala Remo Branca di Iglesias verrà presentato il progetto condiviso tra Comune di Iglesias e Asl 7 “Una firma per la vita” – La donazione degli organi.

Presenteranno il progetto il dottor Leonardo Tola, Coordinatore locale dei Trapianti della Asl 7; il dott. Francesco Tolis, dirigente medico della Rianimazione Asl 7; il dott. Mariano Cabras dirigente medico della Rianimazione di Carbonia.

Interverranno il sindaco di Iglesias, Emilio Agostino Gariazzo; l’assessore delle Politiche sociali, Giovanili e dell’Integrazione, Alessandra Ferrara; il dirigente Politiche sociali, Paolo Carta; il presidente della Commissione Politiche sociali, Alberto Cacciarru; la consigliera comunale Valentina Pistis.

Saranno presenti ed interverranno con le loro testimonianze le associazioni impegnate in città sul tema della donazione degli organi.

Il Municipio di Iglesias copia

 

Maurizio Calamida e Giuseppe Casti 2 Asl 7 - Comune di Carbonia 2

Questa mattina, alle ore 11.30, presso la Direzione Generale della Asl 7 in via Dalmazia 83, a Carbonia, al termine di una conferenza stampa, il direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida, e il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa “Una firma per la vita”, finalizzato alla promozione, informazione e raccolta delle volontà sulla donazione degli organi.

Hanno partecipato il vice sindaco di Carbonia, Maria Marongiu; i componenti della commissione Sanità del comune di Carbonia; il coordinatore per i trapianti e prelievi d’organo della Asl 7, Leonardo Tola; il responsabile del centro regionale trapianti, Carlo Carcassi; il dirigente medico dello stesso centro, Roberto Littera; la responsabile dell’Aido di Carbonia, Maria Mereu; e, infine, il presidente dell’associazione Prometeo, Giuseppe Argiolas.

Con il protocollo d’intesa, Asl 7 e comune di Carbonia si impegnano a promuovere l’informazione e a raccogliere la volontà espressa dai singoli cittadini residenti nel comune di Carbonia in merito alla donazione di organi e tessuti a fini di trapianto; il comune di Carbonia potrà attuare forme di informazione attraverso il proprio sito telematico istituzionale, anche mediante un collegamento al sito istituzionale della Asl 7; quali responsabili dell’esecuzione del protocollo sono stati indicati rispettivamente il dirigente Affari Generali del comune di Carbonia e per la Asl 7 il coordinatore locale trapianti.

«E’ uno strumento che ha un significato molto importante», ha dichiarato il direttore generale Maurizio Calamida. «Non è solo l’impegno di due amministrazioni, ma qualcosa di concreto che agirà a livello di sensibilizzazione e sarà operativo da subito. Quest’anno nella nostra Azienda Sanitaria sono state effettuate due donazioni di organi.»

Per il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti il protocollo d’intesa «rappresenta una grande opportunità per i cittadini. Abbiamo già realizzato diverse iniziative in collaborazione con la ASL, ad esempio quelle per sensibilizzare la popolazione a donare il sangue». Giuseppe Casti ha ringraziato il vice sindaco Maria Marongiu e la Commissione comunale alle Politiche sociali, presieduta da Orlando Meloni, per l’impegno profuso in questa iniziativa.

Soddisfazione è stata espressa anche dal responsabile del Centro Regionale Trapianti Carlo Carcassi: «Con questa procedura si libera il familiare, nel momento peggiore, dall’incombenza di decidere quali sarebbero state le volontà del congiunto. A questo proposito, è giusto ricordare che la Sardegna è una delle regioni con il più basso indice di opposizioni al prelievo d’organi».

«In Italia – ha spiegato Leonardo Tola, coordinatore per i trapianti e prelievi d’organo della Asl 7 – oggi sono oltre 9.000 i pazienti in attesa di un organo per poter sottoporsi ad un trapianto, 236 di questi sono bambini. In Sardegna la lista d’attesa vede presenti 85 pazienti per il trapianto di rene, 12 per il trapianto di fegato e 5 per il trapianto di cuore. Dall’inizio dell’anno, nell’Isola sono stati effettuati 20 trapianti di rene, 18 trapianti di fegato e 4 trapianti di cuore.»

«Noi proseguiamo con la nostra opera di informazione nelle scuole – ha detto Giuseppe Argiolas, presidente dell’associazione Prometeo -. Siamo entusiasti di questa intesa fra ASL e Comune, e ci auguriamo che tanti altri comuni seguano questa strada.»

Questa mattina, alle ore 11.30, presso la Direzione Generale della Asl 7 in via Dalmazia 83, a Carbonia, è in programma una conferenza stampa nel corso della quale la Asl 7 e il Comune di Carbonia sottoscriveranno il protocollo d’intesa “Una firma per la vita”, finalizzato alla promozione, informazione e raccolta delle volontà sulla donazione degli organi.

Saranno presenti il direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida; il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti; il vice sindaco, Maria Marongiu; i componenti della commissione Sanità del comune di Carbonia; il coordinatore per i trapianti e prelievi d’organo della Asl 7, Leonardo Tola; il responsabile del centro regionale trapianti, Carlo Carcassi; il dirigente medico dello stesso centro, Roberto Littera; la responsabile dell’Aido di Carbonia, Maria Mereu; e, infine, il presidente dell’associazione Prometeo, Giuseppe Argiolas.Centro direzionale ASL 7

Si è svolto mercoledì 6 novembre presso la Sala Polifunzionale, in Piazza Roma a Carbonia, l’incontro con le associazioni e i cittadini interessati per la condivisione di forme capaci di favorire e promuovere la cultura della donazione degli organi, come atto significativo di solidarietà e di amore per la vita. All’incontro erano presenti l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carbonia, Maria Marongiu, i componenti della  Commissione Consiliare Politiche Sociali del Comune di Carbonia e Leonardo Tola, referente locale trapianti della Asl 7.

Nel corso dell’incontro, è stato presentato un protocollo d’Intesa tra il Comune di Carbonia e la ASL 7 per l’attivazione del progetto “Una firma per la vita” che consente di lavorare in maniera coordinata ed efficace. Il protocollo è finalizzato alla promozione dell’informazione sulla donazione di organi e tessuti e al rafforzamento della rete di collaborazione tra i due enti per la raccolta della volontà di coloro che vogliono diventare donatori.

Le associazioni presenti hanno dato piena disponibilità a collaborare con l’Amministrazione e con la ASL al fine di promuovere e sostenere tutte le azioni che saranno messe in campo per diffondere la cultura della donazione.