16 November, 2024
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La mostra itinerante di archeologia nuragica “Lu Brandali: leggi tocca ascolta”, visitabile nel centro didattico polivalente del complesso archeologico del villaggio nuragico e tomba di giganti di Lu Brandali a Santa Teresa Gallura, e che espone i reperti delle campagne di scavo 2015-2016 condotte nel sito, con dispositivi audio tattili e visori in 3D, si arricchisce ora di un singolare ed importante reperto: una zanna di cinghiale che faceva parte di un elmo miceneo.

I Micenei popolavano il mondo greco continentale e insulare nella fase storica che corrisponde in Sardegna all’apogeo della Civiltà Nuragica, e sono i re e le regine, gli eroi, i guerrieri, i mercanti, cantati da Omero nell’Iliade e nell’Odissea, che edificarono le rocche di Tirinto e Micene e le grandi tombe a tholos dette “tesoro di Atreo e di Citennestra” anch’esse a Micene.

Le ceramiche micenee rinvenute negli insediamenti nuragici, e viceversa quelle nuragiche rinvenute nel mondo miceneo fino all’isola di Cipro, mostrano che era fitto e ricco l’interscambio commerciale e culturale tra le due aree e i due popoli, imperniato soprattutto sulla circolazione dei metalli.

I guerrieri micenei di alto rango indossavano un elmo interamente ricoperto di zanne di cinghiale, fissate alla calotta di cuoio con fori di cucitura, a simboleggiare anche il valore che la caccia aveva presso l’èlite di quel popolo. Una zanna pertinente ad un elmo miceneo, riconosciuta come tale da Barbara Wilkens, archeozoologa dell’Università di Sassari, è stata rinvenuta a Lu Brandali nella campagna di scavo 2016 diretta sul campo da Letizia Lemmi, sotto la supervisione della Soprintendenza. E’ difficile dire se il sottosuolo del villaggio nuragico, scavato solo in parte, conservi il resto dell’elmo o se fosse lì giunta solo una zanna come una sorta di souvenir a simboleggiare, da parte del possessore, un rapporto stretto col mondo miceneo e i suoi guerrieri. Ma certamente il singolare ritrovamento sottolinea che i rapporti tra Micenei e Nuragici non si limitava al puro scambio commerciale ma coinvolgevano aspetti culturali sofisticati come la simbologia del rango sociale, l’ideologia militare e altro.

Nella mostra, visitabile fino al 15 gennaio, tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30 nel sito archeologico di Lu Brandali, a Santa Teresa Gallura, lungo la strada per Capo Testa, il reperto viene illustrato, oltre che con il classico pannello, anche mediante la riproduzione di un elmo miceneo completo, realizzato dalla CoolTour Gallura.

Il progetto, voluto e creato dalla Cooperativa CoolTour Gallura, con il titolo “Santa Teresa Gallura heritage. Ritorno al futuro. Dalle pietre di Lu Brandali alle mura della Torre di Longonsardo”, è stato finanziato attraverso il programma operativo regionale POR – Programmazione unitaria 2014-2020 – sulla competitività delle imprese con il bando Culture_LAB della Regione Sardegna. Un progetto che è stato possibile grazie alla collaborazione della dottoressa Letizia Lemmi per la direzione scientifica, dei dottori Rubens D’Oriano, Francesco Carrera (archeologi SABAP per le province di Sassari e Nuoro) e Francesco Di Gennaro, soprintendente SABAP per le province di Sassari e Nuoro, della dottoressa Angela Antona ed il prezioso patrocinio del Comune di Santa Teresa Gallura.

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Un viaggio nella storia della Sardegna. La cooperativa CoolTour Gallura, che gestisce il sito archeologico di Lu Brandali a Santa Teresa Gallura, ha aderito alle Giornate europee del Patrimonio con una imperdibile promozione: sabato 22 e domenica 23 settembre si potranno visitare tutti i luoghi dell’arte e della storia, custoditi nel territorio di Santa Teresa, con un unico biglietto. Sarà dunque possibile, con un solo ingresso, trascorrere un’intera giornata a Lu Brandali, accedere al sito archeologico, visitare la Torre di Longonsardo e condividere l’esperienza ipersensoriale che offre la mostra “Lu Brandali, leggi tocca ascolta” inaugurata il 18 luglio scorso.

Il progetto innovativo, che rende l’archeologia e l’arte fruibili anche ai non vedenti o agli ipovedenti, è perfettamente in linea con il tema del Gep: “L’Arte di condividere”. «Spartire, mettere spazi e risorse a disposizione della comunità: è questo il significato della parola condividere – spiega Alessia Chisu della CoolTour Gallura -. Nel corso di questi anni abbiamo basato il nostro lavoro sulla condivisione della passione, dei sacrifici e, quest’anno più degli altri, abbiamo cercato di condividere l’importanza del patrimonio storico e culturale di Santa Teresa Gallura attraverso la nostra mostra. Lu Brandali, leggi tocca ascolta – aggiunge Alessia Chisu – è un’esposizione di materiali originali degli ultimi due anni di scavo. Le informazioni in braille, l’area tattile con le riproduzioni di ceramica e di bronzo, ma soprattutto l’utilizzo delle nuove tecnologie, dai pannelli audio tattili alle esperienze immersive in 3D, consentono al visitatore di entrare in contatto con la storia: anche se si è ipovedenti o non vedenti. Insomma è questa la nostra idea di condivisione: fare in modo che l’arte sia per tutti».

Per le due giornate europee è stato creato un biglietto cumulativo che consentirà di accedere al sito archeologico Lu Brandali, alla mostra ipersensoriale e alla Torre di Longonsardo al costo di otto euro per gli adulti e tre euro e cinquanta per i bambini. Sarà invece gratuito l’ingresso per i piccoli visitatori da zero a tre anni.

Il progetto “Lu Brandali: leggi tocca ascolta” è stato finanziato attraverso il programma operativo regionale POR – Programmazione unitaria 2014-2020 – sulla competitività delle imprese con il bando Culture LABdella Regione Sardegna. La realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione di Letizia Lemmi, per la direzione scientifica; Rubens D’Oriano, Francesco Carrera e Francesco Di Gennaro, responsabili della Soprintendenza dei Beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro; della dottoressa Angela Antona, con il prezioso patrocinio del comune di Santa Teresa Gallura.

Il sito archeologico e la mostra potranno essere visitati dalle 9.30 alle 18.30, mentre la Torre di Longonsardo, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.

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La prima mostra di archeologia ipersensoriale in grado di far conoscere una storia millenaria anche a persone con disabilità fisiche. La Sardegna di 3mila anni fa è la protagonista di “Lu Brandali leggi tocca e ascolta” l’esposizione di archeologia nuragica inaugurata il 18 luglio nell’omonimo sito di Santa Teresa Gallura. Un progetto ideato dalla CoolTour Gallura, la cooperativa che gestisce il complesso nuragico “Lu Brandali”, che conduce lo spettatore all’interno di un viaggio tattile, sensoriale e tridimensionale nella storia: ma, soprattutto, un percorso culturale accessibile anche alle persone con disabilità. Interamente tradotta in braille, grazie alla stretta collaborazione con l’associazione I.RI.FO.R. – Formazione, ricerca e riabilitazione per la disabilità visiva – “Lu Brandali leggi tocca e ascolta” propone stampe tridimensionali tattili e audio. Si tratta del progetto “Tooteko”, ideato da una start up che rende l’arte e i luoghi di cultura fruibili ai non vedenti e ipovedenti attraverso una speciale “app” collegata ad alcuni sensori che consentono di toccare i reperti esposti ed ascoltare le spiegazioni. La mostra di archeologia nuragica “Lu Brandali, leggi tocca ascolta” sarà visitabile fino al 15 novembre, dalle 9,30 alle 18,30, all’interno del centro didattico del sito archeologico Lu Brandali di Santa Teresa Gallura. L’esposizione raccoglie tutti i reperti archeologici più importanti degli scavi eseguiti nel sito nuragico e crea un percorso cronologico che parte dalla scoperta del sito nel ’67 fatta da Michele Careddu ed arriva fino agli scavi del 2016. Tra i materiali esposti anche alcuni teschi relativi agli inumati nella Tomba di Giganti, importantissima scoperta dei primi anni ‘80.

«Essere state le ideatrici di questa mostra ci inorgoglisce e ci riempie di gioia – spiegano Alessia Chisu, Arianna Riva e Stefania Simula della CoolTour Gallura -. In questi anni di gestione dei beni culturali del Comune di Santa Teresa Gallura abbiamo avuto tantissime soddisfazioni, ma la felicità che proviamo per questa nuova iniziativa è davvero indescrivibile. L’approvazione del progetto da parte della Regione ci ha consentito di realizzare un sogno iniziato nel 2012: rendere fruibile il sito archeologico Lu Brandali a tutti. Questa mostra è dedicata soprattutto alle persone che, a causa di disabilità fisiche, non avrebbero potuto vedere il sito archeologico e, grazie alla sinergia con i professionisti di settore e alle nuove tecnologie, ora potranno ammirarlo in tutto il suo splendore. Questo non è un punto di arrivo ma di partenza, vorremmo incrementare l’esposizione, aumentarne la capacità ed esportarla in più territori.»

Un percorso archeologico dove la tecnologia diventa strumento di conoscenza, attraverso i virtual reality ed esplorazioni in 3D da provare su tablet. Da qui la possibilità per tutti, soprattutto i portatori di handicap, di vivere e vedere la ricostruzione ideale della Tomba di Giganti, trovarsi davanti alla grande esedra ed esplorarla dall’interno. L’area tattile sarà anche corredata con riproduzioni di ceramica e di bronzo che propongono i reperti di Lu Brandali.

Francesco Carrera, funzionario SABAP delle province di Sassari e Nuoro, spiega: «La mostra di Lu Brandali è un tuffo nel passato, nella vita quotidiana di un villaggio nuragico risalente a 3.500 anni fa. Non esiste, in Sardegna, una esibizione simile, che consenta di vedere, sentire e percepire ciò che accadeva nell’isola ai tempi dei nuragici». I principali reperti della mostra provengono dal villaggio e dalla Tomba di giganti di Lu Brandali. «Ma questo sito non ha assolutamente finito di stupirci – conclude Francesco Carrera – sono sicuro che c’è molto altro materiale da scoprire e riportare alla luce».

L’archeologa Letizia Lemmi, a capo dei lavori di scavo nel biennio 2015/2016, commenta: «Per la prima volta in Sardegna si è utilizzata una tecnologia del genere applicata a una mostra nuragica. Non è mai stato fatto nulla di simile, finora. Serve per portare a conoscenza del pubblico, in maniera immediata, delle nozioni comprensibili sia per il pubblico adulto, sia per i bambini».

Il progetto, voluto e creato dalla Cooperativa CoolTour Gallura, con il titolo “Santa Teresa Gallura heritage. Ritorno al futuro. Dalle pietre di Lu Brandali alle mura della Torre di Longonsardo”, è stato finanziato attraverso il programma operativo regionale POR – Programmazione unitaria 2014-2020 – sulla competitività delle imprese con il bando Culture_LAB della Regione Sardegna. Un progetto che è stato possibile grazie alla collaborazione della dottoressa Letizia Lemmi per la direzione scientifica, dei dottori Rubens D’Oriano, Francesco Carrera e Francesco Di Gennaro, responsabili della Soprintendenza dei Beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro, della dottoressa Angela Antona e il prezioso patrocinio del comune di Santa Teresa Gallura.