22 November, 2024
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Due bollini rosa per essersi distinti nell’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili. È il riconoscimento ricevuto oggi a Roma dall’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari e conferito dalla Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, che lo ha assegnato anche ad altri 334 ospedali italiani. All’Aou di Sassari, inoltre, è andata anche una menzione speciale per essersi distinta nell’impegno sul tema della “depressione in un’ottica di genere”.

Questa, mattina a Roma, a ritirare il premio era presente la professoressa Liliana Lorettu, direttore della Clinica psichiatrica dell’Aou, che ha ricevuto la targa con i bollini rosa dalle mani della presidente Onda Francesca Merzagora e del presidente del Comitato scientifico Onda e presidente Sinpf Claudio Mencacci.

«È per noi un orgoglio – afferma Liliana Lorettu -, si rinnova un evento che ci vede protagonisti da alcuni anni. Un riconoscimento che è espressione di un impegno e di un’attenzione verso la salute della donna.»

Quest’anno ai due bollini, l’Aou di Sassari aggiunge anche una “menzione speciale” che Fondazione Onda ha assegnato a 10 ospedali con i Bollini Rosa che si distinguono per l’impegno nella prevenzione, diagnosi e cura della “depressione in un’ottica di genere”. Una patologia che riguarda 3 milioni di persone in Italia, tra cui più di 2 milioni di donne. Un’attenzione che l’Aou di Sassari ha mostrato con i programmi realizzati proprio dalla Clinica psichiatrica di San Camillo.

«I due bollini rosa confermano il nostro impegno per la cura e dell’assistenza delle patologie che riguardano da vicino le donne – aggiunge il direttore generale dell’Aou di Sassari che commenta da Sassari il riconoscimento attribuito oggi all’Aou – che ci spinge a migliorarci ulteriormente nonostante le criticità e il difficile scenario della sanità locale e nazionale.»

La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da quasi 500 domande suddivise in 18 aree specialistiche, due in più rispetto alla precedente edizione per l’introduzione di dermatologia e urologia. Un’apposita commissione multidisciplinare ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura, considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati valutati gli ospedali candidati. Il primo è la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute specificatamente femminili e patologie trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati. Il secondo criterio è la presenza di percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi clinico-assistenziali in grado di assicurare un approccio efficace ed efficiente in relazione alle esigenze e alle caratteristiche psico-fisiche della paziente mentre il terzo è relativo a ulteriori servizi volti a garantire un’adeguata accoglienza e degenza della donna tra cui il supporto di volontari, la mediazione culturale e l’assistenza sociale.

Le aree specialistiche di interesse valutate nel programma Bollini Rosa e attive all’interno della Aou Sassarese sono: Cardiologia, Diabetologia, Dietologia e nutrizione, Endocrinologia e malattie del metabolismo, Geriatria, Ginecologia e Ostetricia, Medicina della Riproduzione, Neonatologia e patologia neonatale, Neurologia, Oncologia ginecologica, Oncologia medica, Pediatria, Psichiatria, Reumatologia, Senologia chirurgica, Violenza sulla donna.

 

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Al centro ci saranno i temi relativi alla salute mentale, dalle patologie alle terapie e trattamenti, perché è necessario sensibilizzare la popolazione sull’importanza della diagnosi precoce e favorire l’accesso alle cure, aiutando a superare pregiudizi, stigma e paure legati alle malattie psichiche. Parte da questo spirito l'(H)Open day organizzato dalla Clinica Psichiatrica dell’Aou di Sassari che il 10 ottobre, dalle ore 16.00 alle 18.00, nella biblioteca della Clinica Psichiatrica a San Camillo, incontrerà la popolazione in occasione della Giornata mondiale della salute mentale.

A organizzare la sesta edizione dell’evento è Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, che ogni anno coinvolge gli ospedali e i presidi con i “Bollini rosa”, tra questi anche le strutture dell’Aou di Sassari.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare la cittadinanza, perché la salute mentale è parte integrante della salute generale, indispensabile per il funzionamento individuale e sociale.

L’incontro organizzato dalla Clinica diretta dalla professoressa Liliana Lorettu, è aperto alla popolazione, porta il titolo “Come vivere con la depressione” e si rivolge a tutte le fasce di età per pazienti con depressione e per i familiari.

I disturbi psichici rappresentano una percentuale elevata di tutte le disabilità e hanno un impatto molto pesante sia sulla quantità sia sulla qualità della vita degli individui, con gravi ripercussioni sul piano personale, affettivo-familiare, socio-relazionale e lavorativo.

Tra le varie patologie, che potranno costituire anche occasione di dibattito nell’incontro organizzato a San Camillo, sono ricomprese i disturbi dell’umore, la depressione e il disturbo bipolare, i disturbi d’ansia, quelli del comportamento alimentare, le dipendenze da alcol, da sostanze, da gioco d’azzardo, quindi ancora i disturbi della personalità, le psicosi, la schizofrenia.

 

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«Chiederemo all’assessore Mario Nieddu di bloccare i bandi del 19 luglio scorso che consentono sulla carta anche agli psicologi di dirigere i centri di salute mentale. Con tutto il rispetto per questa importante professione riteniamo che ci debba essere uno psichiatra al vertice di strutture come queste. E lo dico da medico, prima ancora che da presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale che si sta occupando di tracciare il riordino della materia, in stretta collaborazione con l’assessore. Questa è una commissione che sino a oggi ha lavorato unita per affrontare i problemi, non ha fatto parti politiche.»

Parole dell’on. Domenico Gallus, a capo del “parlamentino” della Sesta commissione che ieri ha audito la professoressa Liliana Lorettu (direttrice della Clinica psichiatrica dell’Università di Sassari), Graziella Boi (Direttrice del centro per il trattamento dei disturbi psichiatrici correlati ad alcol e gioco d’azzardo, Cagliari) e Chicco Trincas (direttore del servizio psichiatrico del sud Sardegna.

I tre professionisti, anche in rappresentanza di un vastissimo numero di colleghi sin sono rivolti alla commissione Sanità per segnalare «l’enorme difficoltà di funzionamento del servizio» e hanno denunciato «accorpamenti effettuati senza criterio con gravissimi disagi per i pazienti e per le loro famiglie». In questo scenario «la Sardegna conta il più alto numero di suicidi in Italia rispetto alla popolazione mentre in mancanza di strutture territoriali i pazienti arrivano in emergenza al Servizio psichiatrico, con evidente e pericoloso sovraffollamento».  

In commissione Sanità sono stati auditi anche i medici di famiglia che fanno parte del Simeg e del Sigm, rappresentati dal dottor Carlo Piredda.

A seguire, l’associazione Audiente Onlus con la presidente Luisa Guarenti, che ha portato all’attenzione dei commissari il problema della riabilitazione dei bambini sardi affetti da sordità (una ventina di casi ogni anno) e ha ricordato l’importanza dello screening neonatale e della diagnosi precoce. «Il rischio – ha detto Alfio Desogus, presidente Fish Sardegna – è che la sordità non curata provochi il mutismo e quindi l’handicap. Il diritto alla parola è costituzionalmente garantito e deve essere assicurato a tutti.»

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Si aprirà giovedì 23 maggio, ad Alghero, l’appuntamento annuale dedicato alla Psichiatria forense. Tre giorni durante i quali i maggiori esponenti del settore si ritroveranno per fare il punto sulla Psichiatria forense, tra passato, presente e futuro.

L’occasione dell’incontro la offrirà il ventiduesimo congresso nazionale della Società italiana di Psichiatria forense, Ieri, oggi e domani in psichiatria forense, che prenderà il via il 23 maggio alle 9 all’Hotel Catalunya di Alghero. Organizzato in collaborazione con la Clinica di Psichiatria dell’Aou di Sassari, sino al 25 maggio rappresenterà un sicuro momento di condivisione tra le categorie di operatori del settore.

«La psichiatria forense – spiega Liliana Lorettu, direttore della Clinica di Psichiatria e organizzatrice del congresso – non può esimersi dal porre domande di approfondimento e chiarificazione alla psichiatria clinica. Non rispondere o dare risposte evasive o ambigue e, soprattutto, non consapevoli delle loro possibile decodificazione e travisamento forense significa che domani risponderanno a queste domande altre persone, tutte accomunate dal fatto di non essere medici specialisti psichiatri qualificati con esperienze pluriennali di assistenza e responsabilità psichiatrica in istituzioni pubbliche.»

Obiettivo del congresso sarà, allora, quello di affrontare le varie tematiche nell’ambito di un confronto multidisciplinare, per migliorare la formazione in ambito psichiatrico forense e clinico.

Tra gli argomenti al centro del congresso ci saranno le psicoterapie “Smart”, sfide e responsabilità tra nuovi pazienti e nuove patologie, la qualificazione di chi valuta la responsabilità professionale dello psichiatra, il danno psichico e gli aspetti clinici e forensi, l’implicazione della famiglia nel trattamento del paziente suicidario e la maternità difficile e le implicazioni forensi. Quindi ancora, si parlerà del futuro della psichiatria, dei problemi clinici e forensi nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), delle misure di sicurezza, dei profili di responsabilità professionale nelle Rems, del recupero funzionale nel paziente depresso, le nuove evidenze a supporto. Spazio poi alla discussione sullo psichiatra oggi tra cura e custodia, al ruolo del magistrato tra difesa sociale e bisogno di cure, quindi un focus sulla malattia mentale e al comportamento violento e sulle criticità attuali della psichiatria clinica.

Il congresso sarà preceduto da un simposio, dal titolo “La responsabilità professionale in psichiatria” che – nelle intenzioni degli organizzatori – vuole proporre differenti prospettive inerenti la responsabilità professionale nell’ambito di una visione multidisciplinare al fine di arricchire la formazione degli operatori.

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C’è anche l’Aou di Sassari tra i 190 ospedali bollini rosa italiani che, il 18 aprile, apriranno le porte delle proprie strutture in occasione della H-Open Week sulla salute della donna. E a Sassari la Clinica di Psichiatria di San Camillo accoglierà le cittadine che prenoteranno una visita allo 079-228350.

Ad organizzare la quarta edizione dell’(H)Open Week è Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. L’obiettivo è promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione e la cura delle principali malattie femminili. L’evento si inserisce all’interno delle manifestazioni che precedono di alcuni giorni il quarto appuntamento nazionale per la salute della donna, promossa dal ministero della Salute.

«Si tratta di un’importante occasione per porre al centro dell’attenzione la salute femminile – afferma il direttore della Clinica di Psichiatria dell’Aou di Sassari Liliana Lorettu – e rappresenta un’opportunità per sensibilizzare sul benessere delle donne esull’importanza della prevenzione».

 Il 18 aprile quindi la Clinica del villaggio San Camillo offrirà visite gratuite dalle ore 9 alle ore 13.00. Gli operatori dedicheranno la mattinata alla comunicazione e alla divulgazione dei servizi sulla prevenzione e cura delle malattie delle donne. In particolare potranno anche essere approfonditi i temi della depressione nella donna e della depressione ingravidanza e nel post partum.

 

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La Clinica di Psichiatria di San Camillo apre le sue porte al pubblico per la “Giornata mondiale della salute mentale”, un incontro dedicato alla donna e alla promozione del suo benessere. L’appuntamento è per il 12 ottobre, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, in occasione dell'(H)-Open day promosso anche quest’anno da Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna.

In Italia sono coinvolte le strutture sanitarie e gli ospedali con i Bollini rosa – 110 in tutto e tra questi l’Aou di Sassari – che accoglieranno la popolazione femminile con consulenze, colloqui psicologici, sportelli di ascolto, somministrazione di test, info point, conferenze e distribuzione di materiale informativo per ansia, depressione, disturbi dell’umore e del sonno, psicosi e disturbi del comportamento alimentare.

«Il nostro obiettivo – afferma Liliana Lorettu, direttrice della Clinica di Psichiatria dell’Aou di Sassari – è sensibilizzare utenti e familiari all’accesso alle cure, alla promozione di stili di vita sani e alla corretta alimentazione, per abbattere i pregiudizi e superare lo stigma che ancora affligge chi soffre di patologie psichiche.»

La salute mentale è parte integrante della salute generale, indispensabile per il funzionamento individuale e sociale. Secondo i dati a disposizione di Onda, i disturbi psichici rappresentano il 30 per cento di tutte le disabilità e hanno un impatto pesante sulla qualità della vita, con gravi ripercussioni sul piano personale, affettivo-familiare, socio-relazionale e lavorativo. Portano spesso a isolamento e solitudine.

Per questo è importante intervenire il prima possibile. «La richiesta di aiuto – sottolinea Liliana Lorettu – è, senza dubbio, il primo passo che la paziente fa con l’obiettivo di affrontare il problema. Si apre per condividere difficoltà, avviare le cure adeguate e migliorare la qualità della propria vita».

In occasione della giornata della salute mentale la struttura di San Camillo garantirà colloqui psichiatrici a quanti, anche senza prenotazione, si recheranno in clinica. Un’occasione per incontrare gli esperti dell’Aou e ricevere indicazioni, informazioni e consigli.

 

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Tre giorni durante i quali i maggiori esponenti della psichiatria forense si ritroveranno ad Alghero per affrontare le problematiche legate alla imputabilità, la responsabilità dell’autore del reato, la colpa, la punizione, il libero arbitrio, la pericolosità sociale e la capacità decisionale e di scelta dell’autore di reato. L’occasione dell’incontro la offrirà il ventunesimo congresso nazionale della Società italiana di Psichiatria forense, “Delitto, castigo.. e responsabilità in Psichiatria forense”, che si aprirà domani mattina 24 maggio, alle 9.00, all’Hotel Catalunya di Alghero. Organizzato in collaborazione con la Clinica di Psichiatria dell’Aou di Sassari, sino al 26 maggio rappresenterà un sicuro momento di condivisione tra le categorie di operatori del settore.

La psichiatria forense sta fornendo un contributo importante alla riflessione sulla responsabilità professionale dello psichiatra, nella gestione del paziente con comportamento violento e suicidario. Questa riflessione è divenuta sempre più complessa e articolata, in modo particolare dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e l’apertura delle residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (Rems).

Inoltre la giurisprudenza sempre più spesso si esprime nell’affermare una posizione di garanzia orientata al controllo del paziente, oltre che alla cura.

«L’obiettivo – spiega Liliana Lorettu, direttore della Clinica di Psichiatria e organizzatrice del congresso – è quello di fornire ai partecipanti una dimensione pratica, sintesi del sapere scientifico prodotto dalla letteratura internazionale e dall’esperienza maturata nei “real word”.»

Tra gli argomenti al centro del congresso ci saranno la perizia psichiatrica e i differenti ruoli, le indicazioni e criticità in merito alla responsabilità professionale alla luce della legge Gelli (24/2017), le problematiche gestionali, cliniche e forensi delle Rems. Quindi ancora si parlerà di relazioni e collegamento con la Magistratura in merito ai pazienti autori di reato, il disposizioni di fine vita, il libero arbitrio e la capacità di intender e di volere quindi le osservazioni psichiatrico forensi di buona pratica clinica.

Il congresso sarà preceduto da un simposio, in programma la mattina del 24 maggio alle ore 9, che metterà a confronto avvocati, magistrati e medici psichiatri per descrive un percorso di riflessione sugli elementi costitutivi della perizia psichiatrica.

«Con questo incontro pre-congressuale – conclude Liliana Lorettu – sarà possibile dare un contributo di riflessione per migliorare, sotto il profilo clinico e medico-legale, la formazione professionale dello psichiatra forense e sensibilizzare su specifici problemi, altri protagonisti nel campo forense. Il simposio ha inoltre l’obiettivo di fornire competenze in ambito di perizia sui minori di età.»

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Nasce con l’obiettivo di essere uno strumento di assistenza, di ricerca e divulgazione, per realizzare, da una parte, un’azione di prevenzione e trattamento delle conseguenze sulla salute mentale delle vittime di violenza, dall’altra, per sensibilizzare operatori del settore e popolazione al problema della vittimologia. Con questo spirito ha iniziato a muovere i primi passi il “Centro di vittimologia e prevenzione della violenza” della Clinica psichiatrica dell’Aou di Sassari diretta da Liliana Lorettu. Nei giorni scorsi, in occasione dell’incontro dal titolo “dal trauma alla resilienza”, lo sportello con sede a San Camillo è stato presentato nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia, davanti a un folto pubblico di studenti, docenti dell’Ateneo turritano ed operatori della Sanità sassarese.

Il progetto del Centro-sportello punta a creare percorsi di valutazione, cura e tutela alle differenti tipologie di vittime da un unto di vista sanitario, sociale, di ordine pubblico e giudiziario. Si guarda anche ad attuare specifici programmi di identificazione, prevenzione, sensibilizzazione e trattamento, indirizzati sia alle vittime che agli autori di violenza. Al centro quindi c’è l’individuo vittima e i suoi bisogni di salute e cura. E con vittime di violenza viene inteso un ampio spettro di soggetti: bambini, donne, anziani, malati psichiatrici, vittime di bullismo e sul posto di lavoro, di stalker, di rapimento, di sette, di incidenti stradali, guerre e torture. «Soggetti nei quali – è stato spiegato da Paolo Milia della Clinica di Psichiatria dell’Aou di Sassari – l’evento traumatico provoca conseguenze psichiche».

«L’Azienda ospedaliero universitaria ha voluto dare una particolare attenzione al tema – ha ricordato il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù – e con il nuovo atto aziendale, nel dipartimento Tutela delle fragilità ha inserito la struttura Coordinamento codice rosa e vittime di violenza.» Una struttura che troverà spazio all’interno del pronto soccorso e che, grazie a una stretta sinergia con il Comune, i centri antiviolenza e la procura della Repubblica, si muoverà per favorire il riconoscimento precoce dei casi di violenza e assicurare efficaci percorsi dedicati.

Un lavoro simile dovrà farlo anche il Centro-sportello di San Camillo attraverso la creazione di una fitta rete a livello territoriale.

«Il Centro – ha spiegato Alessandra Nivoli della Clinica di San Camillo – si propone un intervento multidisciplinare attraverso la valutazione clinica delle vittime delle varie tipologie di violenze attraverso il lavoro integrato di professionalità differenti». Un’equipe numerosa che vede lavorare assieme psichiatri, psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori, infermieri, assistenti sociali e medici in formazione specialistica.

Il Centro-sportello quindi punta a prendere in carico la vittima nella fase immediatamente successiva all’emergenza. Saranno importanti i collegamenti diretti con il pronto soccorso, con la struttura Coordinamento codici rosa e vittime di violenza. A questi si aggiungono la rete territoriale composta da soggetti istituzionali, la rete ambulatoriale quella dei vari centri antiviolenza e di accoglienza alle vittime presenti sul territorio e le forze dell’ordine e gli organi di giustizia.

La sinergia tra istituzioni e strutture sanitarie diventa così basilare perché, oltre alle cure, venga avviata la presa in carico territoriale successiva, sulla base della valutazione delle esigenze di tutela e protezione delle vittime attraverso l’attivazione di percorsi che rispondano alle loro esigenze. Al Centro si farà anche formazione, in particolare degli operatori sanitari.

Per accedere al Centro è possibile telefonare, dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 18.00 ai numeri 079 25.44.06 – 079 22.83.50. Per appuntamenti è possibile anche scrivere all’indirizzo mail: centrodivittimologia@gmail.com .

All’incontro sono intervenuti anche il rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, il direttore del dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e sperimentali dell’Aou Alberto Porcu ed il direttore del dipartimento delle Fragilità Stefano Sotgiu che hanno sottolineato come la creazione del Centro-sportello rappresenti un segno di accrescimento culturale e sociale.

Durante l’incontro, dal direttore della Clinica di Psichiatria, Liliana Lorettu, è stato fatto un cenno particolare al fenomeno della violenza sulle donne. Sarà questo, infatti, uno dei temi portanti di cui si occuperà il “Centro di vittimologia e prevenzione della violenza” di San Camillo.

Dal 2000 al 2017 sono oltre tremila le vittime di femminicidio, oltre 150 all’anno, quasi una vittima ogni due giorni. E ancora, nel 70 per cento dei casi, il femminicidio è avvenuto in ambito familiare. Numeri inquietanti che danno il quadro di un fenomeno che nel tempo si è mantenuto costante e che continua a preoccupare, se si considerano anche i 20 casi registrati già nei primi mesi del 2018. Una vera e propria piaga sociale che «rappresenta un reato di prossimità, perché avviene in famiglia tra persone che hanno una forte relazione», ha detto Liliana Lorettu.

«Si tratta – ha aggiunto Liliana Lorettu – di un fenomeno che vede l’uomo cercare di riposizionare una gerarchia di genere e cercare una posizione di dominio quando sente la donna allontanarsi.» È la dinamica che sta alla base del femminicidio. E se per il direttore della Clinica in quest’ambito «non esiste il raptus di follia», nella quasi totalità «si tratta di omicidi annunciati, premeditati».

La Clinica psichiatrica di Sassari dal 1999 è sede della direzione della Società italiana di Psichiatria forense, di cui la vittimologia risulta una sezione specifica.

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Ci sarà anche Sassari alla terza giornata nazionale della salute della donna, in programma in tutta Italia dal 16 al 22 aprile. In quelle date saranno oltre 180 gli ospedali della rete “Bollini rosa” che apriranno le loro porte alla cittadinanza. E tra questi, anche la Clinica di psichiatria dell’Aou di Sassari, nel complesso di San Camillo, che accoglierà i cittadini nella giornata di mercoledì 18 aprile.

Ad organizzare la terza edizione dell’(H) Open Week è Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. L’obiettivo è promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione e la cura delle principali malattie femminili. Nella settimana dal 16 al 22 aprile attraverso oltre 180 ospedali Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa saranno offerti gratuitamente alle donne visite, consulti, esami strumentali e saranno organizzati eventi informativi e molte altre attività nell’ambito di 15 aree specialistiche: diabetologia, dietologia e nutrizione, endocrinologia, geriatria, ginecologia e ostetricia, malattie e disturbi dell’apparato cardio-vascolare, malattie metaboliche dell’osso, medicina della riproduzione, neurologia, oncologia, pediatria, psichiatria, reumatologia, senologia, sostegno alle donne vittime di violenza.

Nella Clinica di psichiatria, a San Camillo, gli operatori dedicheranno la mattinata del 18 alla comunicazione e alla divulgazione dei servizi sulla prevenzione e cura delle malattie delle donne. «In particolare – spiega Liliana Lorettu, direttore della Clinica – parleremo della depressione nella donna e della depressioni in gravidanza e nel post partum. Luogo di incontro, dalle 10,30 alle 13,30, sarà la biblioteca della Clinica».

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Venerdì 19 gennaio, nell’aula magna del Rettorato di via Università, a Cagliari, si terrà un convegno per ricordare la psichiatra Nereide Rudas, studiosa di tematiche femminili, intellettuale, antesignana della medicina di genere, una grande donna, una grande amica della Sardegna. Nel corso della giornata, si confronteranno tante voci di donne e uomini, amici, colleghi, che hanno percorso con lei un tratto di strada, per tracciare una visione, analitica e dialettica, sul lavoro professionale e culturale intrapreso dalla Rudas, ad un anno dalla sua scomparsa.

Dopo i saluti della rettrice dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, alle 9.30, sono programmate tre tavole rotonde che puntano ad aprire una riflessione sulle politiche attive per l’affermazione dei diritti civili e costituzionali, attraverso il riequilibrio di genere, il riconoscimento della pari dignità delle fasce sociali non ancora legittimamente rappresentate, per una società umanamente e legittimamente equa. Nel corso della mattinata, con giornalisti, intellettuali, avvocati, magistrati, docenti universitari, sociologi, si parlerà del rapporto tra cultura e politica, dell’uso dei linguaggi nella rappresentazione di una realtà in continua metamorfosi, e si aprirà una riflessione sulle mitologie e sugli stereotipi nella Sardegna, raccontati da Nereide Rudas. Coordineranno i lavori: Susi Ronchi, presidente Giulia Giornaliste Sardegna, Maria Antonietta Mongiu, presidente Lamas e SardegnaSoprattutto, Roberta Celot, responsabile Ansa Sardegna, vicepresidente Giulia Giornaliste.

«Una vita  segnata da grandi successi  professionali,  ma anche da un impegno permanente di coerenza femminista – sottolinea  Susi Ronchi, coordinatrice regionale di Giulia Giornaliste, Associazione che con forza ha programmato  questa giornata – per non dimenticare una donna che, a pieno titolo, entra nel Pantheon di noi giornaliste, perché ha elaborato analisi e studi moderni e attuali, per una rappresentazione specchiata della realtà e rispettosa della dignità e delle identità delle persone, i suoi studi sono stati fondamentali per comprendere i comportamenti relazionali uomo/donna nella società sarda.»

«Nereide Rudas ha ribaltato i vecchi paradigmi – afferma Maria Antonietta Mongiu, presidente di Lamas e di SardegnaSoprattutto – ed è riuscita ad abbattere anacronistici stereotipi della cultura isolana come il matriarcato attraverso i suoi studi sulla condizione della donna.»

Nel pomeriggio i lavori, dedicati a “Le mille anime di Nereide”, si apriranno alle 16,30 e  coordinati da Liliana Lorettu, psichiatra dell’Università di Sassari, e da Graziella Boi, direttrice del Centro Trattamento Disturbi Psichiatrici ASSL Cagliari, prevedono testimonianze di psichiatri e di magistrati per ricordare l’opera e il pensiero della professoressa Rudas: prima donna a istituire e a dirigere una Clinica Psichiatrica, prima donna  titolare di una cattedra di psichiatria in Italia, nonché  fondatrice della psichiatria forense. Nereide Rudas è stata tra i maggiori protagonisti del dibattito culturale in Sardegna e nella Penisola, attenta studiosa di Gramsci e, negli ultimi sette anni della sua vita, ha ricoperto la carica di presidente del Premio letterario Alziator, tra gli organizzatori dell’iniziativa.