2 November, 2024
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La Sardegna è tra le ultime regioni europee per indice di competitività, esattamente al 234° posto su 268 regioni, con un peggioramento rispetto alla rilevazione del 2016 di ben 14 posizioni. Un dato che unito a quello che vede in fondo alla graduatoria, prevalentemente regioni insulari, consente una lettura chiara degli svantaggi e delle criticità che affrontano le Isole rispetto alle altre regioni europee. Sono alcuni dei dati emersi nel corso del convegno dal titolo “L’Europa, la Sardegna e la questione insulare: un bilancio dopo vent’anni (1999-2019)”, organizzato ieri a Cagliari, in Consiglio regionale, dall’Associazione degli ex consiglieri della Sardegna, e coordinato dal presidente dell’associazione, Eliseo Secci. L’Unione europea, con l’indice di competitività, ha uno strumento complesso e accurato per valutare l’effettiva situazione economica e di sviluppo delle regioni, hanno spiegato i relatori, e invece per la distribuzione dei Fondi strutturali continua a utilizzare il Pil, il cui valore per la Sardegna è rimasto, invece, invariato rispetto al 2016. E la battaglia della Sardegna per far riconoscere il principio di insularità in Costituzione e dall’Unione europea è ancora più attuale oggi che ci si trova davanti alla nuova programmazione dei Fondi strutturali per il 2021-2027.

«La Sardegna deve far sentire in modo adeguato le proprie istanze a livello europeo – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais – deve chiedere il pieno riconoscimento degli svantaggi strutturali causati dalla sua particolare situazione geografica affinché possano esserne predisposti gli interventi necessari a ridurne il peso. Quella per l’insularità è una battaglia fondamentale per creare le condizioni di sviluppo che consentano ai sardi di competere in modo leale e in condizioni di parità nel mercato interno, in quello europeo e in quello globale.»

Un rapporto strettissimo, quello tra politiche di coesione e insularità, ribadito anche da Paolo Fois, decente dell’Università di Cagliari, il quale ha sottolineato la necessità che le regioni insulari continuino la loro battaglia insieme per far valere la loro specificità. D’accordo anche il presidente Michele Pais: «E’ nelle mie intenzioni promuovere tutte le possibili iniziative per consentire alla Regione sarda di essere protagonista di una nuova stagione di riforme che prenda spunto proprio dalla particolare posizione geografica e dalla condizione di insularità. Sia nell’ambito della Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni d’Europa, sia nell’ambito del Comitato europeo delle Regioni, in piena sintonia con la Presidenza della Regione, intendo garantire la presenza del Consiglio regionale sardo alle iniziative ai gruppi di lavoro che potranno risultare utili a coinvolgere la Sardegna nei processi di sviluppo e di coesione promossi. Nell’ambito della già istituita Consulta sardo-corsa – ha proseguito Michele Pais – e nell’ambito della futura istituzione di una Consulta con le comunità di lingua catalana, che è mia intenzione promuovere, sarà importante sensibilizzare le rispettive assemblee rappresentative e portare avanti quei progetti messi a disposizione dal Diritto europeo che realizzano politiche di coesione e sviluppo». Per questo motivo per Michele Pais è importante avviare «una strategia macroregionale che coinvolga le regioni insulari del Mediterraneo che fanno capo ai diversi Stati membri o l’ipotesi di costituire un gruppo europeo di cooperazione territoriale che veda coinvolte le medesime regioni insulari».

E in quest’ottica di cooperazione, scambio e collaborazione sono intervenuti al convegno anche due docenti delle Università delle Isole Baleari e Canarie, i quali hanno condiviso la necessità di avere maggiore peso in Europa per far valere la particolare condizione di svantaggio delle regioni insulari del Mediterraneo. Le regioni insulari spagnole godono di un riconoscimento della loro condizione sia nella Costituzione spagnola, sia nei loro rispettivi Statuti. Joan David Janer, professore dell’Università delle Isole Baleari, ha ricordato che il primo comma del’articolo 138 del testo recita «Lo Stato garantisce la effettiva realizzazione del principio di solidarietà consacrato nell’articolo 2 della Costituzione, vegliando allo stabilimento di un adeguato e giusto equilibrio economico fra le diverse parti del territorio spagnolo, tenendo conto in particolare delle circostanze connesse alle situazioni delle isole». Un principio che ha portato, nel 2019, a particolari condizioni per il trasporto: uno sconto sulle tariffe del 75% per raggiungere la penisola, del 50% per spostarsi tra le isole e del 66% per il trasporto delle merci. Un primo passo, secondo Joan David Janer, ma che non ha risolto i tanti problemi strutturali delle Baleari, tra cui quello dell’energia, dei trasporti ferroviari, delle infrastrutture idrauliche e del trattamento dei rifiuti. E’ dunque necessario, ha continuato, che l’Unione europea sia più sensibile alle problematiche delle regioni insulari per individuare misure che consentano veramente si superare la condizione di svantaggio con la concreta applicazione dell’articolo 174 del Trattato sul Funzionamento del’Unione europea. D’accordo anche il collega, Luis Javier Capote Pérez, anche se la situazione delle Canarie è più favorevole, visto che, oltre ad aver ottenuto le agevolazioni sui trasporti, ha anche un particolare regime fiscale e rientra tra le regioni ultraperiferiche ed è, quindi, destinataria di maggiori risorse europee. Pérez ha affermato, però, che pur avendo ottenuto, come Isole Canarie, molti aiuti dall’Unione europea, l’economia della regione è molto fragile. Per Michele Cossa, capogruppo dei Riformatori sardi, e componente del Comitato promotore per il riconoscimento del principio di insularità nella Costituzione, è importante imporre a livello nazionale il tema dell’insularità, far comprendere, utilizzando i dati, i problemi infrastrutturali della Sardegna e ottenere maggiori finanziamenti per superare i limiti dovuti proprio all’insularità. Per Michele Cossa, la Sardegna ha speso male i fondi che ha ricevuto in passato, ed è dunque necessario recuperare la capacità di governo, di programmazione e di spesa perché le nuove risorse non vengano sprecate.

Al convegno sono, inoltre, intervenuti Lina Panella (Università di Messina), Beniamino Moro (Università di Cagliari), Michele Comenale (Università di Sassari), Alessandra Camba (Direttore Area legale della Regione Sardegna) e Gianluca Cadeddu (Centro programmazione regionale) che si sono soffermati i suoi profili giuridici ed economici legati al tema dell’insularità.

“L’Europa, la Sardegna e la questione insulare. Un bilancio dopo 20 anni (1999-2019)”. E’ il titolo del convegno organizzato dall’associazione degli ex consiglieri regionali della Sardegna in programma lunedì, a Cagliari, nella sala transatlantico del Consiglio regionale. I lavori prenderanno il via nel pomeriggio alle 15.30 e saranno introdotti dal presidente dell’Associazione “ex consiglieri regionali” Eliseo Secci. Subito dopo sono previste le relazioni di Lina Panella (Università di Messina), Paolo Fois (Università di Sassari) e Beniamino Moro (Università di Cagliari) che si soffermeranno sul tema dell’insularità e i suoi profili giuridici ed economici. Dell’applicazione in Sardegna del principio di insularità parleranno invece Michele Comenale (Università di Sassari), Alessandra Camba (Direttore Area legale della Regione Sardegna) e Gianluca Cadeddu (Centro programmazione regionale). Due professori spagnoli, Joan David Janer (Università delle Isole Baleari) e Luis Javier Capote Perez (Università delle Canarie) illustreranno, infine, la situazione delle isole iberiche schierate sullo stesso fronte della Sardegna nella battaglia per il pieno riconoscimento del principio di insularità da parte dell’Unione europea. All’assise saranno presenti il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, e il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas.

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“L’Europa, la Sardegna e la questione insulare. Un bilancio dopo 20 anni (1999-2019)”. E’ il titolo del convegno organizzato dall’associazione degli ex consiglieri regionali della Sardegna in programma lunedì prossimo, a Cagliari, nel transatlantico del Consiglio regionale.

I lavori prenderanno il via nel pomeriggio alle 15.30 e saranno introdotti dal presidente dell’Associazione “ex consiglieri regionali” Eliseo Secci. Subito dopo sono previste le relazioni di Lina Panella (Università di Messina), Paolo Fois (Università di Sassari) e Beniamino Moro (Università di Cagliari) che si soffermeranno sul tema dell’insularità e i suoi profili giuridici ed economici. Dell’applicazione in Sardegna del principio di insularità parleranno invece Michele Comenale (Università di Sassari), Alessandra Camba (Direttore Area legale della Regione Sardegna) e Gianluca Cadeddu (Centro programmazione regionale).

Due professori spagnoli, Joan David Janer (Università delle Isole Baleari) e Luis Javier Capote Perez (Università delle Canarie) illustreranno, infine, la situazione delle isole iberiche schierate sullo stesso fronte della Sardegna nella battaglia per il pieno riconoscimento del principio di insularità da parte dell’Unione Europea.

All’assise saranno presenti il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, ed il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas.

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Da lunedì 15 sino al 20 luglio, Nuoro sarà luogo di richiamo di giovani provenienti da 12 Paesi: Brasile, Sudan, Austria, Germania, Francia, Turchia, Mauritius, Siria, Pakistan, Nigeria, Algeria, Olanda e, naturalmente, da tutta Italia. Il successo di presenze è dovuto alla ricca offerta didattica della International Summer School “The Future of Human Rights in Europe”, giunta alla quarta edizione, che si conferma un fiore all’occhiello per il Dipartimento di Giurisprudenza di Sassari e per UniNuoro in termini di internazionalizzazione.

Le attività didattiche si svolgeranno nella sede UniNuoro di via Salaris, che metterà a disposizione strumenti, aule e laboratori. Gli iscritti alla Summer School potranno inoltre godere delle stesse agevolazioni previste per gli studenti universitari di Nuoro in possesso della Carta dello Studente. Visiteranno  gratuitamente i luoghi di cultura della Città e vivranno momenti di socializzazione per promuovere lo scambio di buone pratiche e di esperienze nell’ambito della tutela dei diritti umani. In un momento storico così segnante come quello che stiamo vivendo, Nuoro si conferma territorio chiave per abbattere i muri dei pregiudizi, anche e soprattutto nei confronti dei soggetti deboli (minori, disabili e migranti) e per confrontarsi sui rischi connessi alla preoccupante ascesa dei nazionalismi con il conseguente rischio di un processo di “disintegrazione” europea (Brexit) e su tematiche quali il rapporto tra scienza e diritto (testamento biologico, eutanasia, fecondazione assistita, diritto alla privacy nel web). Tutti questi fondamentali argomenti sono il contenuto del programma della Summer School di quest’anno.

La buona riuscita dell’iniziativa è garantita dal sostegno del Consorzio UniNuoro e dall’impegno del direttore scientifico e del responsabile organizzativo della Summer: prof. Gabriella Ferranti e Maria Cristina Carta, dell’Università di Sassari.

Illustri i relatori tra i quali: Ezio Perillo, Giudice della Corte di Giustizia UE; Domenico Vallario, assistente giurista della Corte europea dei Diritti dell’Uomo; Carla Ciavarella, già Direttore del carcere di Tempio e Nuoro; Pier Virgilio Dastoli, presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo e presidente del Centro Studi sui Diritti della Persona e dei Popoli, recentemente istituito a Nuoro; Leone Rizzo, Parlamento europeo. Ed i docenti universitari Angela Di Stasi (Università di Salerno), Paolo Fois (Università di Sassari), Lina Panella (Università di Messina), Federica Rassu (Università di Poitiers), Federico Savastano (Università La Sapienza, Roma). Presenti  anche l’Organizzazione Internazionale Soroptimist con la  Presidente dell’Unione  italiana Patrizia Salmoiraghi e le Associazioni ACOS con la presidente Giustina Casu e  Up & Down con Giovanni Mura. Rappresentato anche il Foro di Nuoro dagli avvocati Stefano Mannironi e Fabio Varone e la Regione Sardegna con il dottor Marco Sechi del Coordinamento regionale per l’accoglienza ai migranti.

Sul piano internazionale sarà presente tra i relatori Alison Jones, rappresentante del Movimento British in Europe.    

Tra gli appuntamenti pubblici si segnala il workshop interattivo “Giovani in azione” di giovedì 18 luglio alle ore 16,30 (ingresso libero) che sarà tenuto da Maria Gabriella Lay, già funzionario ILO, Marina Castellini presidente dell’Università della Terza Età di Alghero e Silvia Serreli docente del Dipartimento di Architettura (Università di Sassari). Un format innovativo che si avvale di dinamiche di gruppo per favorire spirito critico e l’empowerment per una cittadinanza attiva e responsabile. L’evento rientra nelle iniziative celebrative del centenario dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sviluppate col Dipartimento di Giurisprudenza e di Architettura dell’Università di Sassari, Master Deca Pro e Università delle Tre Età di Alghero. L’evento vedrà una fase preliminare con la visita al Museo ISRE ove, per tutta la durata della Summer, sarà esposta la Tela di Pinocchio “C’era una volta… Grillo Parlante, dove sei?”, che costituirà lo spunto per aprire il dibattito sul tema “lavoro”, sull’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e su nuove dinamiche per una condivisa visione di futuro per soluzioni che siano economicamente valide, ecologicamente sostenibili e socialmente eque.