22 November, 2024
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Sarah Jane Morris (mic) (m)Rossella Faa - foto Alberto Ledda -Elena Ledda 5

Conto alla rovescia per la diciottesima edizione del Festival Dromos, in programma dal primo al 15 agosto in dodici centri dell’Oristanese: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues (quasi un “festival nel festival”, dal 13 al 15 agosto). Un’edizione che, sotto il titolo “Il segno di Eva”, getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com’è tradizione di Dromos, alle arti visive e ad altri linguaggi.

Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, il festival andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali. Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo “circuito” e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, la manifestazione contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.  

Il cartellone propone, anche in questa edizione, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. Come già annunciato, sono tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala-Nì, la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jab9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese Kristin Asbiornsen, l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, Yilian Canizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, Irene Loche. Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni della formazione americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas, il batterista nigeriano Tony Allen. E poi altri artisti e gruppi isolani, come Moses Concas, The Wheelers Trio, il Bad Blues Quartet, Sista Namely & The Islanders Band, il Rubens Power Trio.

Tanta musica, dunque, ma anche mostre, incontri e vari appuntamenti e iniziative collaterali, a comporre un programma ricco di proposte e spunti di interesse, allestito dall’associazione culturale Dromos di Oristano con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato del Turismo), della Fondazione di Sardegna, Comuni di Oristano, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, e con la collaborazione dell’associazione BES – Best Events Sardinia, della Rete dei Festival, della Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano, della Cantina Contini di Cabras, dell’Hotel Mistral 2 di Oristano, del Centro per l’Autonomia PLUS Oristano – Asl 5, dell’associazione La Volantina, dell’O.S.V.I.C., dell’associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, di ViaggieMiraggi ONLUS, dell’Associazione Lost in Translation, della Consulta Giovani di Bauladu, dell’Associazione Music Academy di Isili, dell’Agenzia di sviluppo locale Due Giare, di Myland cicloturismo in Marmilla, dell’associazione Genadas e dell’associazione Andalas e Breccas. 

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Sarah Jane Morris (mic) (m)Tony Allen (m) Simona Molinari (2m) LISA_SIMONE_myworld1©AlexLacombe_-1 Jah9

Dal 1° al 15 agosto ritorna il festival Dromos, organizzato dall’omonima associazione culturale nell’Oristanese, uno degli appuntamenti di primo piano dell’estate musicale in Sardegna. Il titolo “Il segno di Eva” suggerisce che questa edizione 2016, la 18ª, getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com’è tradizione del festival, alle arti visive e ad altri linguaggi. Sarà dunque «un festival contrappuntato da quel ‘segno disubbidiente’ che anche nell’arte ha saputo imporsi e distinguersi nonostante un generale ostracismo che nei secoli, e talvolta ancor oggi, hanno subito le donne/artiste, oggettivamente meno presenti sul mercato, nei musei, nelle collezioni, nelle biennali d’arte e nei festival musicali», come sottolinea nelle sue note di presentazione Ivo Serafino Fenu, curatore della sezione di Dromos dedicata alle arti visive, citando un aforisma di Oriana Fallaci: «Il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza».

Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, Dromos andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali di vari centri dell’Oristanese: Cabras, Mogoro, Villa Verde, San Vero Milis, Baratili San Pietro, Riola Sardo, Morgongiori, Neoneli, Bauladu, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues, quasi un “festival nel festival” (dal 13 al 15 agosto). Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo “circuito” e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, il festival contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.

In cartellone, anche quest’anno, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. In un’edizione nel “segno di Eva”, tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala.Ni., la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jah9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese  l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, voce e pianoforte, la violinista e cantante Yilian Canizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, la scrittrice Michela Murgia.

Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni dell’americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas e il batterista nigeriano Tony Allen.

 

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Alcuni tra i più importanti festival della Sardegna, assieme ai Comuni di Riola Sardo e di Cabras, hanno scelto per la prima volta di unirsi e realizzare un progetto turistico-culturale integrato: firmare una grande stagione musicale estiva nelle splendide location dell’Anfiteatro di Tharros e del “Parco dei Suoni e delle Arti del Mediterraneo” di Riola Sardo, provincia di Oristano.

L’iniziativa, promossa dalla “Rete dei Festival” (European Jazz Expo, Dromos Festival, Sardegna Concerti, Rocce Rosse & Blues, Abbabula)), si avvale del sostegno della Fondazione di Sardegna e del contributo della Regione Sardegna.

Un primo, significativo passo, che segna la fondamentale sinergia tra le associazioni e le istituzioni isolane per la realizzazione di un cartellone in grado di competere coi più importanti festival internazionali estivi d’Europa. Una ricca e articolata manifestazione, distribuita nei mesi di luglio e agosto, capace di suscitare grande attrazione nei confronti di pubblici diversi per gusti musicali e attitudini al viaggio.

L’area archeologica fenicio-punica di Tharros (che ospiterà tra le antiche rovine un anfiteatro di oltre mille posti a sedere) e il “Parco dei Suoni e delle Arti del Mediterraneo” di Riola Sardo (splendida struttura con una capienza fino a 5.000 spettatori, nata dal recupero di antiche cave di pietra arenaria, la cui acustica sembra essere stata progettata proprio per l’ambientazione di una sala da concerto), sono per il 2016 le principali location del festival.

Un progetto con cadenza annuale, che si propone di superare i limiti di un festival di tipo tradizionale, promuovendo sinergie e attività tali da diventare elemento trainante dello sviluppo del territorio, particolarmente sotto il profilo turistico e culturale. Promuovere infatti il territorio, le sue attrattive culturali, archeologiche e paesaggistiche, è un imperativo categorico per una manifestazione che ambisce a rappresentare la punta di diamante dell’offerta culturale e turistica integrata. Ecco perché il progetto “Musica nella Terra dei Giganti” opera in stretta sinergia con le straordinarie bellezze che la Sardegna e il Sinis in particolare possono offrire.

Dalla perla di “Is Aruttas”, una delle più belle spiagge al mondo, al Museo Archeologico di Cabras, con i suoi straordinari Giganti di Mont’e Prama, fino ai fondali dell’isola di Mal di Ventre: musica, natura e archeologia costituiscono l’elemento centrale dell’interazione tra spettacolo dal vivo e filiera turistico-culturale, in un rapporto stretto con il territorio integrato dalla ricca offerta delle eccellenze artigianali ed enogastronomiche.

Il cartellone di “Musica nella terra dei Giganti” prende il via il 9 luglio al Parco dei Suoni di Riola Sardo con “Malìa” la nuova produzione jazz di Massimo Ranieri in collaborazione con Mauro Pagani e comprende artisti di indiscussa fama: da Ezio Bosso, pianista che dopo due giorni di incredibile sold out a Cagliari torna a suonare nell’incanto di Tharros; Lisa Simone, voce strepitosa ereditata della indimenticata madre Nina; Max Gazzè poliedrico musicista capace di far scatenare platee di giovani amanti dei grandi spettacoli; il sax da brividi di un maestro come Jan Garbarek, famoso in tutto il mondo per le preziose collaborazioni e gli innumerevoli album pubblicati; la voce struggente della norvegese Kristin Asbjornsen; il gran ritorno di Cristiano De Andrè con la più acclamata delle sue produzioni; la straordinaria signora del blues Ruthie Foster; l’affascinante viaggio musicale di Simona Molinari, tra jazz, swing ed elettronica; la poesia pop-rock dei Negramaro protagonisti di un tour che sta registrando il tutto esaurito nelle più importanti capitali d’Europa.

Negramaro LISA_SIMONE_myworld1©AlexLacombe-1 Jan Garbarek (m) Massimo Ranieri (m)Parco dei SuoniTharros