22 November, 2024
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«La Difesa ha dato avvio all’operazione Eos, iniziativa assunta dal ministro Lorenzo Guerini e decisa dal Governo nel rispetto delle richieste delle Regioni, che vede i nostri militari impiegati nella distribuzione dei vaccini in tutta Italia, in modo da partire con il Vaccine day europeo il 27 dicembre.»

Lo ha detto questa sera il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi sottolineando il grande lavoro svolto in coordinamento con il ministero della Salute guidato dall’on. Roberto Speranza e con il Commissario Straordinario per l’Emergenza Coronavirus Domenico Arcuri.

Grazie ad un volo dell’Aeronautica Militare sono arrivate, oggi a Cagliari, 180 dosi di vaccino Pfizer. I vaccini sono stati presi in custodia dai militari del Reggimento Logistico della Brigata Sassari e saranno scortati dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cagliari, per poi essere consegnati domani all’ospedale Brotzu di Cagliari.

«Un ulteriore e concreto aiuto fornito dalla Difesa che si aggiunge all’attività svolta dalla Sanità Militare nell’ambito dell’operazione Igea nei 4 capoluoghi di provincia della Sardegna e al contributo all’iniziativa “Ad Adiuvandum” – ha aggiunto il sottosegretario della Difesa, con delega alla Sanità Militare, Giulio Calvisi, presente all’aeroporto di Elmas -. In una prima fase, i mezzi e gli aeromobili militari contribuiranno a distribuire in tutto il Paese una parte delle prime 9.750 dosi recapitandole a destinazione. In una seconda fase, la Difesa garantirà il trasporto di quota parte delle le dosi delle case farmaceutiche dall’Hub di Pratica di Mare ai 21 Sub Hub e alle strutture ospedaliere, ASL e punti in tutta Italia. Parliamo di un piano articolato che prevede l’utilizzo di 11 aerei, 73 elicotteri e oltre 360 autoveicoli. Un’organizzazione logistica complessa che contempla anche l’utilizzo di shelter frigo in dotazione alla Difesa.»

In accordo alle richieste del servizio sanitario regionale e locale, la Difesa prevede di costituire, inoltre, delle postazioni vaccinali fissi e mobili (Presidi Vaccinali Difesa- PVD) attraverso la riconversione dei “Drive Through Difesa”, attualmente operativi in tutta Italia per effettuare i tamponi e contribuire, insieme al ministero della Salute, all’attività di screening.

La sanità militare, con il supporto logistico delle Forze Armate, sarà impegnata direttamente nell’attività di somministrazione del vaccino anche con team mobili nelle RSA o a domicilio per i cittadini con difficoltà motorie.

Questo ulteriore supporto messo in campo dalle Forze Armate rappresenta un’attività strategica e fondamentale per il nostro Paese, un aiuto concreto che i nostri militari garantiscono fin dal primo giorno di questa emergenza sanitaria. Un contributo molto importante a favore di tutti i cittadini.

«A tutte le donne e gli uomini che assicurano, anche in questi giorni di festa – ha concluso Giulio Calvisi -, un fondamentale e straordinario sostegno va ancora una volta il nostro grazie.»

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«La visita odierna nella base aerea di Decimomannu del Presidente di Leonardo, Luciano Carta, dell’Amministratore delegato, Alessandro Profumo e del Sottocapo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale Luca Goretti, conferma la serietà e l’impegno della Difesa nel costituire a Decimomannu la futura scuola di volo internazionale per piloti militari.»
Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.
«Questo progetto, fortemente voluto dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini ed annunciato lo scorso 9 luglio dal sottosegretario della Difesa, Giulio Calvisi, sarà focalizzato sulla fase di addestramento avanzato dei piloti militari e sarà pienamente operativo a partire dal primo semestre del 2022 aggiunge Emanuele Cani -. È certamente un’iniziativa di notevole impatto che genererà importanti benefici sull’indotto locale in termini di occupazione diretta ed indiretta. In particolare, considerato un flusso di allievi piloti e di personale incrementale dell’Aeronautica militare e di Leonardo S.p.A. stimato nell’ordine di alcune centinaia di persone all’anno, si stima, anche in conseguenza dell’affidamento a ditte locali dei servizi connessi all’operatività del sito, una cospicua ricaduta sull’indotto locale in termini di occupazione diretta ed indiretta stabile, per un valore economico complessivo che le aziende investitrici stimano nell’ordine di centinaia di milioni di euro per i prossimi 10 anni.»
«Un ringraziamento particolare al ministro Lorenzo Guerini ed al sottosegretario Giulio Calvisi per aver portato avanti questo progetto che rappresenta, per l’Italia, uno strumento importante – conclude Emanuele Caniin grado di valorizzare il ruolo della Difesa in ambito internazionale e al tempo stesso per la Sardegna un’opportunità per creare posti di lavoro per i sardi.»

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«Un progetto importante, che conferma l’importanza della Regione per la Difesa ed il ruolo dell’Aeronautica militare quale eccellenza italiana. La scelta di Decimomannu per il Ministero è stata naturale perché la base è una struttura già operativa ed efficiente. La realizzazione della Scuola rappresenterà un importante fattore di crescita per l’economia della Regione e per l’indotto locale con una forte attenzione alla tutela ambientale.»

Così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha commentato la decisione di costituire presso la base sarda, un polo di eccellenza internazionale per l’addestramento al volo avanzato dei piloti militari destinato ad essere operativo dal primo semestre del 2022.
Il progetto della Scuola di Volo internazionale, realizzato attraverso una partnership tra l’Aeronautica militare e Leonardo S.p.a., prevede, a regime, un flusso di allievi piloti e di personale militare e civile stimato nell’ordine di alcune centinaia di persone all’anno. Attualmente sono in corso le attività di bonifica e i lavori per la realizzazione della base inizieranno entro questo anno.
Il progetto comprende una forte attenzione all’aspetto ambientale; le attività previste e le nuove infrastrutture saranno caratterizzate da una marcata ecocompatibilità, con ampio ricorso alla simulazione. Grazie alle caratteristiche innovative dei velivoli utilizzati, come l’M-346, le attività di volo reali saranno limitate al 5 per cento del totale, senza l’impiego di alcun tipo armamento.
In termini di benefici per l’indotto, la controparte industriale prevede, per il solo adeguamento della Base di Decimomannu, un investimento complessivo nell’ordine di alcune decine di milioni di euro, con il coinvolgimento, in via prioritaria, di aziende regionali, che potranno utilmente partecipare alle procedure previste per l’aggiudicazione degli appalti che saranno posti a gara. I servizi connessi con l’operatività del sito saranno inoltre affidati a ditte locali con una ricaduta positiva in termini di occupazione stabile, diretta e indiretta. Complessivamente, le aziende investitrici stimano una ricaduta di valore economico complessivo nell’ordine di centinaia di milioni per i prossimi 10 anni.

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«Oggi celebriamo la 102ª giornata della Marina Militare, che tradizionalmente si celebra in ricordo dell’impresa di Premuda, compiuta dal Comandante Luigi Rizzo e dagli equipaggi dei due MAS il 10 giugno 1918, che nonostante l’asimmetria di forze in campo, prevalsero sulla Marina da guerra austro-ungarica. Rivolgo sinceri auguri al Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e a tutte le donne e gli uomini, militari e civili, di questa Forza Armata, sempre pronta a tutelare la sicurezza e la salvaguardia delle Istituzioni. Un pensiero particolare ai caduti nei mari del mondo, ai feriti e a tutti coloro che hanno contribuito a scrivere pagine uniche della storia del nostro Paese.»

Lo ha detto il sottosegretario della Difesa, Giulio Calvisi, nel corso di una breve e semplice cerimonia svoltasi stamattina a Palazzo Marina, alla presenza del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli e del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

«Anche oggi come ieri, il personale della Marina Militare continua a dimostrarsi all’altezza dei compiti, svolgendo tutte le attività, in Patria e all’estero, con estrema professionalità e dedizione. Marinai che continuano a dare un notevole contributo al Paese anche in questa fase di emergenza sanitaria, riscuotendo l’apprezzamento di cittadini e Istituzioni ha aggiunto Giulio Calvisi -. Una fase critica che continuerà a vedere la Marina Militare, così come le altre Forze Armate, sempre in prima linea con uomini, mezzi e infrastrutture, per rispondere alle esigenze dei cittadini e Istituzioni, assicurando, al tempo stesso, lo svolgimento di tutti i compiti primari di sicurezza marittima e difesa degli interessi nazionali.»

«Lo Stato Maggiore della Marina, la componente operativa della Squadra navale, quella subacquea e degli incursori, la componente logistica, quella idrografica, gli istituti di formazione, i Corpi Tecnici della Forza Armata, le Capitanerie di porto-Guardia costiera, rappresentano una realtà umana e professionale di primissimo livello; marinai altamente specializzati che garantiscono quotidianamente la sicurezza, sul mare e dal mare, delle attività economiche e delle infrastrutture strategiche legate al mare, in costante sinergia con il mondo scientifico e della ricerca, con particolare attenzione al rispetto dell’ambiente. Uomini e donne sempre presenti in Italia e all’estero, per contribuire alla salvaguardia degli interessi nazionaliha concluso Giulio Calvisi -. A tutti loro va il riconoscimento delle Istituzioni e la vicinanza degli italiani, nella consapevolezza di avere una Forza Armata sempre pronta al servizio del Paese e della collettività.»

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I presidenti delle Categorie Identitarie Sarde, Confederazione Sindacale Sarda (Giacomo Meloni), Liberi Agricoltori Sardegna (Riccardo Piras), Liberi Pastori (Roberto Congia), CASCOM Impresas de Sardigna (Antonello Pranteddu), Assotziu Consumadoris Sardigna (Marco Mameli), riunitisi in video conferenza, hanno deciso di inviare un appello con la richiesta per annullare immediatamente le imminenti esercitazioni militari Nato in terra sarda, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas; al ministro della Difesa Lorenzo Guerini; al sottosegretario della Difesa Giulio Calvisi; ai prefetti di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano; ai sindaci di Arbus, Decimomannu, Perdasdefogu, Teulada, Villasor, Villaputzu, Terralba ed Oristano; al presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana.

«Mentre ovunque nel mondo, in Italia e qui in Sardegna si osservano norme severe di contenimento per difendere le popolazioni dal contagio del Covid-19, ci giungono notizie non smentite di preparativi di una grande esercitazione militare in Sardegna con ampio spiegamento di mezzi aerei, navali, terrestri con una movimentazione di truppe in numero di 30 mila uomini mai visto in terra sardasi legge nella lettera appello -. La contraddizione è palese e assurda, né occorre certo essere pacifisti come noi che sottoscriviamo questo Appello per capire che, proprio in presenza di questa drammatica emergenza sanitaria ed economica, questa esercitazione offende la comune intelligenza e sensibilità e grida vendetta al cospetto di Dio e delle nostre popolazioni. Queste ultime già così colpite da tanta sofferenza in termini di morti, malati per contagio, costrette nelle proprie case per lunghi periodi con conseguente blocco di ogni attività di lavoro e produzione, stremate da una crescente, diffusa e disastrosa disoccupazione che crea uno stato di indigenza, malessere e povertà con pericolosi risvolti sociali.»

«Vi chiediamo come sia possibile che, a fronte di centinaia di migliaia di persone di fatto private delle più elementari libertà di movimento per evitare il propagarsi del contagio di Covid-19, si possa assistere senza un’ inevitabile dura reazione ad una vera e propria “invasione” di eserciti nel nostro territorio – aggiungono i presidenti delle cinque associazioni -. Assurde ci appaiono talune giustificazioni di un addestramento militare indispensabile e non rinviabile – in quanto assimilabile tra i servizi essenziali del rango di difesa della patria – e comunque addestramento mirato a prepararsi per un ipotetico conflitto verso Potenze straniere.Facciamo appello alle vostre coscienze e alle vostre autorevoli persone perché, ognuno per la sua competenza, possiate intervenire urgentemente per annullare questa esercitazione, facendo pressioni presso le Autorità dei Governi, parte della  Nato, perché si blocchi nel nascere l’azione di comando e si eviti questa “sciagura” che, tra l’altro, aggraverebbe l’attuale situazione di conclamata epidemia.»

«Non servono altre motivazioni, benché le scriventi Associazioni e Movimenti abbiano da anni fatto scelte etiche a favore della Pace, quale potente leva di sviluppo e di progresso, ”aborrendo la guerra”, fedeli all’art.11 della Costituzione Italiana alle numerose autorevoli dichiarazioni dell’ONU si pensi in ordine di tempo all’Appello urgente del suo Segretario generale Antonio Guterres per l’immediato cessate il fuoco in ogni parte del Mondo, a cui fanno eco le Dichiarazioni della Comunità europea e gli accorati appelli dei Capi di tutte le Religioni del mondo, primo fra tutti Papa Francescosottolineano ancora i presidenti delle cinque associazioni -. Basta Guerre, Basta Armi. Tutti questi immensi capitali e finanziamenti si utilizzino per la sanità, per la ricerca e l’istruzione, per debellare la fame, per la difesa dell’ambiente e della Terra. Facciamo appello ai Sindaci, nei cui territori è in programma nei mesi di aprile e maggio lo svolgersi di questa esercitazione, perché loro stessi e le popolazioni attuino la resistenza passiva ad ogni tipo di attività di “guerra simulata”, che mira ad aggredire altri popoli e a diffondere divisioni e odio nel mondo.»

«Il nostro esercito si tenga lontano da queste attività e continui, come ora, ad operare a favore delle popolazioni colpite dal Covid-19 e da altre disgrazie, perché questo modo di agire attira ad esso rispetto e gratitudine. La Sardegna è un’isola di Pace e come tale vuole affermarsi nel Mondo per cui respinge non solo queste esercitazioni “stagionali”, ma chiede che venga definitivamente riconvertita la Fabbrica di Bombe della RWM di Domusnovas/Iglesias e chiusi tutti i poligoni e le basi militari site nel suo territorio, perché sono vere e proprie occupazioni che bloccano la capacità di sviluppo socio economico della Sardegnaconcludono i presidenti delle cinque associazioni -. Questa volta i sardi non sono disposti a subire e sono pronti a mobilitarsi con azioni pacifiche, ferme e determinate.»

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«Sono arrivati oggi i primi pazienti all’ospedale da campo di Jesi, struttura sanitaria allestita e gestita dalla Marina Militare. Al momento questo Posto Medico Avanzato è attivo fino ad un massimo di 6 posti letto, che saranno incrementati fino ad un massimo di 40 nei prossimi giorni, secondo le richieste avanzate dall’ospedale “Urbani”.»

Lo rende noto il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, con delega alla sanità militare.

«La struttura sanitaria sarà gestita da 7 medici, 17 infermieri e 11 operatori tecnico-sanitari della Brigata Marina San Marco, i quali garantiranno le operazioni di triage, primo soccorso, visite ambulatoriali e all’occorrenza degenzaspiega Giulio Calvisi -. Attività che consentiranno di alleggerire gli ospedali civili, e quindi rendere nuovamente disponibili preziosi posti letto presso i nosocomi nazionali.  Quest’ultima opera realizzata dal personale della Difesa, così come quelle di Cremona e Piacenza, conferma l’impegno continuo, straordinario e ininterrotto dei nostri medici militari nella gestione dell’emergenza.»

«È di oggi poi, la notizia data dal ministro Lorenzo Guerini e dal ministro Roberto Speranza che il Policlinico Militare Celio di Roma diventerà, nelle prossime due settimane, il polo di riferimento anti Covid-19 del Centro Italiaaggiunge Giulio Calvisi -. Una struttura sanitaria con 120 posti letto, dei quali 30 destinati alla terapia intensiva o sub-intensiva che successivamente potranno essere incrementati a 150 e 50. »

«Ancora una volta è doveroso sottolineare da parte delle istituzioni l’impegno di donne e uomini della Difesa, quotidianamente impegnati in un’attività molto complessa e delicata al servizio di tutti in questa fase di emergenza», conclude Giulio Calvisi.

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«Il nostro Paese manterrà i propri impegni nell’ambito della Nato: darà il proprio contributo e si assumerà le proprie responsabilità.»

Lo ha detto il sottosegretario della Difesa, Giulio Calvisi, alla cerimonia di consegna del drone Nato RQ-4D Global Hawk alla base di Sigonella nell’ambito del programma ‘Alliance ground surveillance’ (Ags).

«Stiamo vivendo – ha affermato Giulio Calvisi, presente in sostituzione del ministro Lorenzo Guerini impegnato al Consiglio dei ministri – un periodo di tensione e potenziale minaccia alla pace e alla sicurezza: Iraq, Iran, Siria, Corno d’Africa, Afghanistan. Il nostro Paese, la Nato, l’Ue, l’Onu, sono chiamate ad assumere una responsabilità maggiore per il mantenimento della pace e la stabilizzazione. Noi manterremo i nostri impegni.»

Il sottosegretario della Difesa ha sottolineato come l’Ags sia «un programma di alto contenuto tecnologico, certamente ambizioso dal punto di vista scientifico ed industriale, sviluppato nel corso di un lungo periodo di tempo e che ha raggiunto la sua operatività nelle scorse settimane».

Giulio Calvisi ha ricordato che «l’Italia ha sempre creduto nell’Ags», tanto da essere «il terzo Paese contributore finanziario del progetto» e da «ospitarne i sistemi, garantendo l’essenziale sostegno logistico, infrastrutturale e tecnico-operativo a Sigonella». Secondo il sottosegretario con «l’Ags l’Alleanza acquisisce uno strumento di sorveglianza per rafforzare efficacemente la capacità di deterrenza e difesa. Inoltre rappresenta un’occasione di sviluppo tecnologico per l’industria italiana della difesa e si colloca sul fronte sud».

«Il nostro Paese – ha ricordato Giulio Calvisi – sostiene da tempo l’importanza di un approccio a 360 gradi che sappia guardare con attenzione all’aera del Mediterraneo allargato e al fianco sud. Quello di oggi – ha concluso Giulio Calvisi – è quindi un passo importante di un percorso comune che consentirà di confrontarci efficacemente con un ambiente complesso e di contribuire alla difesa collettiva della Nato e alla condivisione della sicurezza.»

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«È necessario gestire la complessa questione delle attività militari nell’Isola attraverso un dialogo costruttivo con la Difesa che preveda collaborazione e sinergia d’intenti e, soprattutto, favorisca lo sviluppo industriale, scientifico e tecnologico del territorio sardo.»

Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Christian Solinas, al termine dell’incontro che si è tenuto oggi a Roma con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ed il sottosegretario della Difesa, Giulio Calvisi, per l’attuazione dei protocolli d’intesa del 2017 e del 2019 e il coordinamento delle attività militari in Sardegna.

«La condivisione degli obiettivi – ha osservato il presidente – è fondamentale per attuare un piano d’intervento adeguato alle necessità della Sardegna, con particolare riguardo alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini.»

Durante la riunione è stata decisa l’istituzione – entro la fine del mese – di una cabina di regia e dei cinque tavoli tecnici previsti dal Protocollo 2019. Questi ultimi (costituiti da rappresentanti tecnici nominati dal ministero della Difesa e dal presidente della Regione Sardegna) si occuperanno degli aspetti demaniali e ambientali, di natura operativa, delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione dual-use, nonché di programmi di sviluppo industriale da localizzare nell’Isola. È inoltre prevista l’attivazione di un tavolo tecnico sui criteri per la definizione dei programmi di indennizzo e contributi da erogare a ristoro delle limitazioni subite.

L’incontro è stato anche l’occasione per affrontare tutti i temi oggetto dell’accordo Stato-Regione. In particolare, la cessione della spiaggia di Porto Tramatzu (nel poligono di Capo Teulada), la concessione all’uso temporaneo dell’area “Spiagge Bianche” (per il periodo di fermo delle attività a fuoco dal 1° giugno al 30 settembre e per il periodo delle festività pasquali) al fine di garantire una maggiore fruibilità, la cessione della spiaggia di S’Enna ’e S’Arca (nell’area del poligono di Capo Frasca), il rilancio e la valorizzazione della Scuola di formazione per allievi Sottufficiali della Marina Militare presso La Maddalena, la cessione di un’ulteriore porzione di scogliera attigua alla spiaggia S’Enna ’e S’Arca.

Tra gli argomenti affrontati dal presidente Christian Solinas anche la previsione di un’area di rispetto per le zone archeologiche interne al poligono di Capo Frasca, l’utilizzo con accesso da terra, da parte dei pescatori locali, del porto interno nella zona est del poligono di Capo Frasca, nonché la concessione all’uso temporaneo dell’area “Spiaggia di Murtas” presso il poligono di Capo San Lorenzo per il periodo di fermo delle attività a fuoco, il riavvio dei processi di dismissione dei beni non più utili ai fini istituzionali della Difesa, la piena operatività della caserma di Pratosardo e, infine, lo sviluppo di attività di ricerca e innovazione tecnologica da localizzare in Sardegna.

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Gian Pietro Dal Moro

Tanto tuonò che piovve. Constatata l’impossibilità di dirimere lo scontro tra le due componenti del Partito Democratico nell’Isola per l’elezione del nuovo segretario regionale dopo le dimissioni dell’europarlamentare Renato Soru, su esplicita richiesta dell’Assemblea regionale, il vicesegretario nazionale del partito Lorenzo Guerini, su mandato del segretario nazionale Matteo Renzi, ha nominato il presidente della Commissione nazionale di Garanzia, il deputato veneto Gian Pietro Dal Moro, garante per la gestione del tesseramento 2016 e per tutta l’attività politica ed istituzionale in vista del prossimo Congresso regionale fissato per la fine del prossimo mese di febbraio e della campagna referendaria.

Per il PD sardo, alle prese con una crisi d’identità profonda dopo le pesantissime batoste elettorali subite alle ultime amministrative che hanno avuto nella perdita, per la prima volta, della guida del comune di Carbonia da parte del centrosinistra, il segnale più forte, è quello di resa che mortifica l’autonomia da sempre rivendicata.

Simbolo PD