Da venerdì 10 a domenica 12 novembre, il centro di aggregazione sociale di Masainas ha ospitato la 17ª edizione della manifestazione “Dalla Terra e dalle Mani”.
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Da venerdì 10 a domenica 12 novembre, il centro di aggregazione sociale di Masainas ha ospitato da la 17ª edizione della manifestazione “Dalla Terra e dalle Mani”, patrocinata dall’Amministrazione comunale di Masainas. Sono state tre giornate di incontro e confronto tra i diversi operatori del settore agricolo, sui problemi e sulle grandi potenzialità, negli ultimi lustri in larga parte rimaste inespresse, a vantaggio di altri settori produttivi che ora segnano il passo ed avrebbero bisogno del soccorso di un’agricoltura più forte per avviare un processo di rilancio del territorio.
Venerdì la festa dell’accoglienza ha avuto come protagonisti gli studenti dell’I.I.S Gramsci-Amaldi di Carbonia e gli ospiti dei centri di accoglienza di Narcao e di Fluminimaggiore, che hanno realizzato, nel comune di Masainas, il murale “Restiamo umani” dove vengono espressi i desideri ed i sogni di un’umanità in viaggio verso il futuro.
Sabato l’attenzione si è focalizzata sul tema della relazione con la terra, partendo dalla necessità di rigenerare la vitalità dei suoli e far rinascere la ricchezza della biodiversità. Sono state raccontate alcune esperienze di agro ecologia nate negli ultimi anni in Sardegna, tra le quali quella di Lorenzo Moi, presidente dell’associazione MonoCocOro di Orosei, sulla “riscoperta dei grani antichi. I grani di Atlantide”; e quella di Salvatore Marongiu, un 3oenne che ha raccontato come, per rifiutare la facile strada dell’emigrazione intrapresa da quasi tutti i suoi amici e coetanei, ha creato un’azienda agricola con alcuni giovani soci a Girasole, per la produzione di prodotti di qualità, tra i quali lo zafferano.
Domenica la manifestazione si è conclusa con gli interventi di alcuni esperti, in un confronto sulle vie del cambiamento, da perseguire mettendo insieme, tradizione, innovazione e cooperazione.