22 November, 2024
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Il Cagliari è uscito imbattuto dal Mapei Stadium nello scontro diretto con una concorrente per la salvezza, il Sassuolo, e torna in Sardegna con un prezioso punto che costituisce un nuovo significativo passo in avanti verso il traguardo finale, considerato che i punti di vantaggio sulla terz’ultima posizione, occupata dalla Spal, sono ora 8.

Quella disputata oggi nell’anticipo di mezzogiorno e mezza non è stata certamente una bella partita, condizionata sicuramente dall’importanza della posta in palio.

Diego Lopez ha tenuto inizialmente in panchina Leonardo Pavoletti, non in perfette condizioni fisiche, schierando in attacco la coppia brasiliana formata da Joao Pedro e Farias. Al posto di Paolo Faragò ha esordito dal 1’ Charalampos Lykogiannis.

Nel primo tempo il Cagliari ha controllato senza difficoltà tutti i tentativi del Sassuolo, cercando anche di creare qualche problema alla porta avversaria. Perso Luca Cigarini per infortunio al 25′, sostituito da Marco Sau, Diego Lopez ha tenuto gli equilibri facendo arretrare Joao Pedro in mezzo al campo.

In avvio di ripresa il Sassuolo ha sfiorato il goal con Domenico Berardi che ha sprecato calciando alto da favorevolissima posizione. Ci ha provato anche Babacar, sul quale ha fatto buona guardia Alessio Cragno. Nonostante la pressione del Sassuolo, la porta rossoblu non ha corso grossi rischi e lo 0 a 0 finale è arrivato come risultanza inevitabile di una partita equilibrata, con pochi lampi.

Il Cagliari conferma di essere in salute e sabato giocherà ancora in trasferta, un altro scontro salvezza, sul campo del Chievo, battuto in casa oggi dal Genoa di Davide Ballardini.

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Cagliari, missione compiuta! I rossoblu superano la Spal, 2 a 0 (goal di Luca Cigarini e Marco Sau, il primo con un tiro dalla distanza, il secondo 3 minuti dopo il suo ingresso in campo), e portano a 7 i punti il vantaggio sul terz’ultimo posto. E’ stata una vittoria limpida, anche al di là dello scarto di due goal, frutto di una prestazione convincente che conferma la crescita della squadra.

Diego Lopez ha impiegato nell’undici iniziale i tre giocatori reduci da squalifiche: Nicolò Barella, Joao Pedro e Leonardo Pavoletti. Il Cagliari ha controllato il gioco fin dall’inizio ma nella prima mezz’ora non ci sono state grandi occasioni da rete e a sbloccare la situazione ci ha pensato Luca Cigarini, alla seconda marcatura consecutiva dopo quella di Crotone, che ricevuta palla sulla trequarti al 34′, se l’è sistemata sul destro ed ha esploso un bolide che si è infilato in rete dopo aver sbattuto sul palo, fuori portata per il giovane portiere ferrarese Alex Meret.

Il Cagliari ha sfiorato subito il raddoppio, al 40′, con Leonardo Pavoletti, arrivato in ritardo alla deviazione vincente su cross di Paolo Faragò.

Anche in avvio di secondo tempo è stato il Cagliari a rendersi più pericolo, con un cross di Simone Padoin, sul quale Jasmin Kurtic ha deviato in angolo, sugli sviluppi del quale Alex Meret ha compiuto un miracolo sul colpo di testa di Luca Ceppitelli. Il raddoppio del Cagliari era ormai nell’aria ed è arrivato al 15′, con una splendida azione avviata da Luca Cigarini, rifinita da Diego Farias e conclusa da Joao Pedro con un tiro imprendibile per il pur bravo Alex Meret. Tutto inutile, purtroppo, perché l’arbitro Davide Massa, dopo aver inizialmente convalidato il goal, lo ha poi annullato su indicazione del VAR, per fuorigioco di Diego Farias al momento dell’assist per Joao Pedro.

Il Cagliari il secondo goal lo voleva ad ogni costo, ha continuato a cercarlo e lo ha trovato al 33′, con Marco Sau, entrato in campo 3′ prima al posto di Diego Farias. Sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto dalla destra da Luca Cigarini, Leandro Castán (trai migliori in campo) ha servito con un colpo di tacco Marco Sau che con un tiro forte e preciso non ha lasciato scampo ad Alex Meret.

Il finale ha offerto ancora qualche emozione ma la vittoria del Cagliari, ampiamente meritata, non è mai stata in discussione.

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E’ un punto pesantissimo, in prospettiva salvezza, quello conquistato questo pomeriggio dal Cagliari allo Scida di Crotone, nello scontro diretto con la squadra allenata da Walter Zenda, reduce da una larga vittoria per 3 a 0 sul campo del Verona (corsaro oggi al Franchi di Firenze con un clamoroso 4 a 1).

Costretto a schierare una formazione d’emergenza per le assenze degli squalificati Joao Pedro, Nicolò Barella e Leonardo Pavoletti, sotto di un goal dal 27′ del primo tempo per il calcio di rigore molto dubbio, decretato su intervento del VAR e trasformato da Marcello Trotta, il Cagliari è rimasto in 10 uomini dalle battute finali del primo tempo, per un’ingiusta espulsione di Fabio Pisacane, anche questa assegnata dopo la consultazione del VAR. Quando tutto sembrava volgere contro i rossoblu, è arrivata una grande reazione, con il pareggio di Luca Cigarini, al 7′ di recupero del primo tempo con un grande calcio di punizione, e nella ripresa una strenua difesa del pareggio sugli assalti del Crotone.

La partita ha regalato un ultimo brivido, con il goal del Crotone realizzato al 90′ di testa da Federico Ceccherini su punizione di Federico Ricci ed annullato, ancora dopo la consultazione del VAR, ed il Cagliari ha poi potuto festeggiare il prezioso pareggio che consente di tenere a distanza di due punti il Crotone e a quattro la Spal che è riuscita a strappare un pari contro l’Inter e domenica prossima sarà protagonista alla Sardegna Arena in un’altra partita importantissima in chiave salvezza.

«I miei ragazzi hanno dato sul campo una grande risposta – ha commentato a fine partita Diego Lopez –. Avevo detto loro alla vigilia che era il momento di dimostrare la validità del gruppo e la squadra mi ha preso in parola. Alcuni elementi che non giocavano da tempo hanno fatto vedere di essere pienamente all’altezza. Non era facile venire qui in questo campo, il Crotone è andato in vantaggio, poi c’è stata una grande parata di Cordaz che ha impedito il pareggio. Siamo rimasti in dieci, la squadra ha giocato sino alla fine, minuto dopo minuti. Anche i giocatori che sono entrati mi sono piaciuti tantissimo, hanno dato il loro contributo al raggiungimento del risultato.»
«Il Crotone aveva due attaccanti alti e forti in area, ha cercato di rifornirli continuamente dalle fasce, andare uno contro uno. Abbiamo tenuto bene il campo, volevamo contrattaccare con qualche ripartenza ma non è stato possibile. La squadra ha fatto vedere di possedere lo spirito e la mentalità giusta – ha concluso Diego Lopez -: è così che si deve giocare per raggiungere la salvezza. Sono molto contento, il punto ce lo siamo guadagnato.»

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Dalla grande paura, affiorata dopo il goal a freddo di Bruno Zuculini e l’errore dagli 11 metri di Luca Cigarini, alla grande gioia al goal del 2 a 1 di Paolo Faragò all’85’ che ha regalato al Cagliari la seconda vittoria della gestione Lopez che porta la squadra a quota 12 punti in classifica, lontana 6 punti dalla terz’ultima posizione.

E’ stato un pomeriggio dalle grandi emozioni quello vissuto alla Sardegna Arena, nel match con il Verona di Fabio Pecchia, diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

Il goal di Paolo Faragò, bellissimo, è stato una vera e propria liberazione, al termine di una partita giocata dal Cagliari costantemente all’attacco, dopo aver subito il goal di Zuculini al 5′. I rossoblu hanno avuto l’opportunità di impattare già all’11’, con un calcio di rigore procurato da Marco Sau (30 anni compiuti venerdì 3 novembre), ma Luca Cigarini si è fatto respingere il tiro dal portiere veneto Nicolas David Andrade.

Il pareggio del Cagliari è arrivato al 29′, autore Luca Ceppitelli con un tocco con il ginocchio, su corner di Cigarini.

Nel finale del primo tempo il Cagliari ha continuato ad attaccare ma non è riuscito a creare pericoli seri alla difesa del Verona e al 44′ ha rischiato, quando ha concesso un calcio di punizione a due in area per un’ingenuità di Rafael, non sfruttato da Antonio Aldo Caracciolo.

Il primo quarto d’ora della ripresa non ha registrato azioni degne di nota e al 13′ l’arbitro ha espulso Diego Lopez per proteste, dopo un contrasto in area tra Romulo e Sau.

Dopo una conclusione debole di Leonardo Pavoletti ed un paio di tentativi di Joao Pedro, entrato al posto di Marco Sau, il Cagliari ha reclamato un calcio di rigore per un tocco col braccio di Caracciolo su colpo di testa di Pavoletti ma l’arbitro, dopo aver fatto ricorso alla VAR, ha lasciato correre.

Al 76’ Joao Pedro ha sfiorato il palo, liberato da una finta di Pavoletti e all’85’, finalmente, è arrivato il goal-vittoria: assist aereo di Pavoletti, Souprayen era in netto anticipo su Faragò ma il centrocampista rossoblù ha rubato palla e calciato un destro fortissimo che ha colpito il palo più lontano e si è infilato in rete.

Nei minuti finali, dopo una nuova girandola di cambi, il Verona si è lanciato in avanti ma il Cagliari ha controllato bene la situazione e al 94′ Nicolò Barella ha smarcato Farias solo davanti al portiere ma il brasiliano ha cercato l’assist per Pavoletti, fermato dal portiere Nicolas. Poi più niente e grande festa alla Sardegna Arena per una vittoria e tre punti che valgono oro in prospettiva salvezza.

«Non mi importa quando abbiamo segnato il gol vincente – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Penso che la squadra abbia giocato con tanta voglia di fare bene e abbia creato tanto, nonostante le difficoltà iniziali. Non era semplice ribaltare una partita nata in quel modo. Abbiamo dato tanta continuità e proposto molte varianti al gioco: poi l’esecuzione di qualche soluzione va migliorata, che sia una palla filtrante o un cross. Ma sono fiducioso: miglioreremo.»

 

«Il Cagliari ha potuto sempre contare sull’appoggio della sua gente, non solo in casa. Ci hanno seguito in tanti anche a Torino, purtroppo domenica scorsa non li abbiamo potuti fare contenti. Stavolta è andata in modo diverso – ha concluso Diego Lopez – meritano tutti i nostri ringraziamenti.»

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Il Cagliari è tornato alla vittoria contro il Benevento, dopo cinque sconfitte consecutive, ma che emozioni alla Sardegna Arena! Il goal che ha dato i tre punti ai rossoblu (la prima vittoria del nuovo tecnico Diego Lopez) è arrivato, infatti, al 95′, autore Leonardo Pavoletti (al secondo centro con la nuova maglia) con una straordinaria torsione di testa che ha mandato il pallone imparabilmente alle spalle del portiere campano Alberto Brignoli. Meno di un minuto prima, il Benevento aveva pareggiato il goal iniziale di Paolo Faragò, con un calcio di rigore trasformato da Pietro Iemmello, concesso per un fallo commesso da Paolo Faragò sullo stesso centravanti ospite.

La partita del Cagliari è stata condizionata fortemente dalla paura di portare a casa il risultato dopo le ultime delusioni c’era, si è visto nel secondo tempo, quando il Benevento ha attaccato generosamente in massa alla ricerca del goal del pareggio. I rossoblù hanno sofferto e stretto i denti, mostrando cuore e carattere, specialmente quando le energie stavano venendo meno. La voglia di vincere del Cagliari è emersa prepotentemente nell’incredibile finale, quando ormai il pareggio sembrava deciso.

L’avvio della partita è stato nettamente favorevole al Cagliari, in goal già al 9′ con Paolo Faragò, bravo a ribadire in rete un pallone che, calciato da Luca Cigarini, è stato respinto dalla traversa; e al 15′ i rossoblu hanno avuto la grandissima occasione per raddoppiare e, probabilmente, chiudere la partita, con un calcio di rigore concesso dal direttore di gara per un fallo di Gianluca Di Chiara su Marco Sau, ma lo stesso attaccante rossoblu l’ha sprecata, spedendo la sfera oltre la traversa.

Il Cagliari ha accusato il colpo ma ha continuato a macinare gioco e a creare occasioni, tenendo il Benevento lontano dalla porta di Rafael.

In avvio di ripresa, il Benevento di Roberto De Zerbi (all’esordio in panchina) è lentamente cresciuto, trovando forza e coraggio per impensierire la difesa del Cagliari ma le occasioni che hanno creato vera apprensione sono state poche, fino al convulso finale, che ha visto il Benevento crederci maggiormente. Gli episodi decisivi, già descritti, sono arrivati in pieno recupero, prima con il calcio di rigore che ha dato al Benevento il pareggio e la speranza concreta di conquistare il primo punto in serie A della sua storia calcistica, poi con il magico colpo di testa di Leonardo Pavoletti che ha riportato avanti il Cagliari praticamente allo scadere del 5′ di recupero.

Il Cagliari ha ritrovato i 3 punti (finora non ha mai pareggiato, con 3 vittorie e 7 sconfitte in 10 partite) e con 9 punti la sua posizione di classifica è più tranquilla; il Benevento resta malinconicamente a 0 punti e le sue speranze di rientrare in corsa per la salvezza si affievoliscono.

Domenica sarà il Cagliari renderà visita al Torino di Sinisa Mihajlovic, nel posticipo dell’undicesimo turno. Sarà un’altra partita dalle forti emozioni, contro una squadra assetata di punti dopo lo 0 a 3 subito ieri a Firenze.

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Una serata semplice e allo stesso tempo di gran gala. Era d’obbligo l’abito rossoblù ma andavano bene anche il bianco, il rosso e l’oro: i colori delle tre maglie e della divisa per il portiere che i giocatori del Cagliari indosseranno nel corso della stagione 2017-18, presentate nella suggestiva cornice del Caffè degli Spiriti, nel cuore di Castello.

A fare da testimonial una folta rappresentanza della squadra, con in testa il tecnico Massimo Rastelli ed il vice Nicola Legrottaglie; ad accendere l’entusiasmo i tantissimi tifosi che sono accorsi per gustarsi in anteprima lo spettacolo della maglie, incuranti del forte vento di maestrale.

Proprio Massimo Rastelli e Nicola Legrottaglie sono stati i primi a parlare sul palco, sollecitati dai presentatori della serata, i giornalisti Fabiano Gaggini de “L’Unione Sarda” e Virginia Saba di “Mediaset”.

«Sono così belle queste maglie che viene voglia di indossarle e scendere in campo – ha detto sorridendo il tecnico -. Purtroppo, il tempo da calciatori è passato, ora il nostro ruolo è fare capire a questi ragazzi l’importanza della maglia che indossano, una casacca di grande tradizione che va sempre onorata. Ai tifosi chiedo di trasformare il nostro nuovo stadio, la Sardegna Arena, in una bolgia: grazie a loro in casa abbiamo sempre ottenuto grandi risultati.»

Nicola Legrottaglie, da ex difensore, ha risposto alla domanda sul rendimento della retroguardia: «Per me non ci sono difensori più forti di quelli che abbiamo. Lavoreremo con loro e siamo convinti che il lavoro paghi. Sono sicuro che i tifosi ci staranno vicini, soprattutto nei momenti di difficoltà».

Prima di salutare, i due tecnici hanno effettuato un bel selfie con la muraglia umana dei tifosi come sfondo.

Quindi è stata la volta dei calciatori, vestiti con le nuove maglie: Rafael indossava la divisa da portiere color oro, Daniele Dessena e Luca Cigarini la rossoblù, Marco Sau e Marco Andreolli la bianca, Andrea Cossu e Miangue la rossa.

Parola a Rafael: «Le maglie sono bellissime. Da portiere ho indossato anche quella rossoblù, un grande onore per me».

Daniele Dessena, all’ottavo anno di Cagliari, ha ricordato il suo arrivo sull’Isola da giocatore rossoblù: «Ero partito dal porto di Genova in nave, avevo l’auto. Temevo di lasciare casa, ero un po’ mammone, ma grazie alla gente di Cagliari in questi anni sono diventato uomo». Daniele Dessena ha scherzato con Luca Cigarini sulla rivalità tra parmigiani e reggiani, ma il neo acquisto rossoblù ha puntualizzato: «Siamo cresciuti insieme e siamo grandi amici». Poi Luca ha promesso con un sorriso un’esultanza con qualche passo di ballo sardo al primo gol: «Il difficile non è tanto ballare quanto fare il gol».

Marco Sau è pronto per tornare a casa sua, ad Aritzo, per la seconda parte del ritiro: «Ormai è il terzo anno che andiamo, ci troviamo bene».

Marco Andreolli ha salutato i suoi nuovi tifosi: «Siete tanti, è bello essere qui». Una battuta su Marco Sau: «Lo invidio, i piccoletti entrano in forma prima».

Andrea Cossu ha sottolineato il fascino della terza maglia, quella rossa: «Fa venire in mente quella della memorabile vittoria del 2009 sul campo della Juventus. Sono felice di essere qui, aspettavo da tanto questo momento»; Miangue, dopo essersi cimentato con una frase in lingua sarda (promosso)  ha affermato di sapere bene che questa sarà per lui una stagione importante. «Devo migliorare in tante cose, soprattutto nella parte tattica».

I giocatori hanno concluso i loro interventi lanciando verso il pubblico dei beer cooler omaggiati da Ichnusa e brandizzati Cagliari Calcio.

Ha portato il suo saluto l’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione Sardegna, Filippo Spanu: «Il Cagliari è la Sardegna e la Sardegna è il Cagliari. Avrete notato che sulle maglie è rappresentato il cavallino di Tavolara, simbolo dell’artigianato sardo che la squadra porta ovunque. Lo stadio avrà il nome della nostra Isola: nel Cagliari ci riconosciamo tutti. La Società ci sta dando anche una grossa mano a combattere il razzismo: stiamo cercando di dare un’occasione sportiva a tanti migranti ed il Cagliari ci sta aiutando molto».

La serata è proseguita con la premiazione di William Sogus, il vincitore della selezione creativa del Logo Sardegna Arena. William è stato premiato con due abbonamenti per la stagione 2017-18 che gli sono stati consegnati dalla responsabile marketing Federica Vargiu; inoltre al vincitore sono andati altri due abbonamenti omaggio della Società per permettergli di recarsi allo stadio con i suoi bambini, tifosissimi rossoblù.

Successivamente, è intervenuto Gabriele Tacconi, sports marketing manager Macron: «Le nuove maglie sono molto simili a quelle dell’anno scorso. Uniche differenze? Sono un po’ più leggere per venire incontro alle esigenze dei calciatori e i pantaloncini sono leggermente più corti».

Chiusura affidata al direttore generale del club rossoblù Mario Passetti che, dopo aver portato i saluti del presidente Tommaso Giulini e ringraziato i tifosi per avere dato ancora una volta dimostrazione di grande affetto verso i colori rossoblù, ha annunciato un’importante iniziativa sociale: «Le maglie mostrate nella presentazione di oggi saranno messe a disposizione per un’asta benefica e dopo ogni partita casalinga la maglia del giocatore votato come migliore in campo sarà messa all’asta. Il ricavato sarà devoluto a fine anno per un progetto sociale per il territorio sardo che comunicheremo più avanti».

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Sta nascendo il nuovo Cagliari di Massimo Rastelli. Il calciomercato in queste prime settimane d’estate, non è costituito solo dai fuochi d’artificio delle grandi squadre, tra le società che si sono mosse e con grande lucidità, c’è il Cagliari del presidente Tommaso Giulini. La prima mossa, qualche giorno fa, è stata quella che ha portato il difensore Nicola Murru alla Sampdoria a titolo definitivo.

Nicola Murru, 22 anni, cresciuto nel vivaio rossoblù, Murru ha esordito in serie A con la maglia del Cagliari all’età di 17 anni, indossando la fascia di capitano a soli 21 anni e 10 mesi (il più giovane nella storia del Cagliari) e la lascia con 107 presenze, delle quali 70 in Serie A e 35 presenze con le maglie azzurre delle Nazionali, dall’U17 all’U21 (ha saltato la spedizione degli azzurrini ai campionati europei Under 21 in Polonia sopo per un infortunio rimediato alla vigilia).

In cambio di Nicola Murru, arriva al Cagliari, a titolo definitivo, il centrocampista 31enne Luca Cigarini, con un contratto fino al 2019. Cresciuto nelle giovanili del Parma, ha giocato anche con Sambenedettese, Atalanta, Napoli e Siviglia, collezionando ben 275 partite e 16 goal in serie A, 14 presenze e 2 reti nelle competizioni europee, con 35 presenze con le maglie delle nazionali giovanili e Olimpica. Lo scambio di calciatori tra Cagliari e Sampdoria prevede un sostanzioso conguaglio a favore della società rossoblu di 7 milioni di euro.

A fine settimana il Cagliari Calcio ha poi raggiunto un accordo con l’Inter per l’acquisizione a titolo definitivo delle prestazioni sportive del calciatore belga Senna Miangue, arrivato in prestito nel mercato invernale della passata stagione. Il giovane difensore, 20 anni, ha firmato un contratto che lo lega al Cagliari per cinque stagioni.

Laterale mancino, ha fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili del suo Paese, ed è attualmente in forza all’Under 21.

L’ultima notizia riguarda l’accordo tra il Cagliari Calcio e Fabio Pisacane sul rinnovo del contratto sino al 30 giugno 2019.