24 November, 2024
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Cinque anni di politiche per l’istruzione, la scuola ed il diritto allo studio, con i programmi di Iscol@ e Tutti a Iscol@ voluti dalla Giunta regionale, fin dal suo insediamento nel 2014, per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e garantire un alto livello di formazione ai ragazzi e le ragazze dell’isola. Su questi temi si è riflettuto oggi a Nuoro durante il workshop “Tutti a Iscol@: esperienze e riflessioni sulle azioni di contrasto alla dispersione scolastica nella scuola sarda”.

«Il tema dell’istruzione e della dispersione scolastica è assolutamente delicato e necessita di ragionamenti costanti e programmazione economica finanziaria mirata: questo abbiamo cercato di fare con i programmi di Iscol@ e Tutti a Iscol@ – ha detto, aprendo i lavori all’Isre di Nuoro, l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena -. La scuola risponde a tutti gli stimoli e cambiamenti sociali, ed è molto diversa da quella che abbiamo frequentato noi in passato. Oggi è certamente più bello, stimolante ed educativo stare tra i banchi, dove si applica una didattica molto meno rigida, che si avvale delle nuove tecnologie e del potenziale laboratoriale. Nonostante tutto questo, dobbiamo ammettere che la scuola, l’Università e i temi dell’istruzione sono stati per troppo tempo trascurati, mettendo in difficoltà tutti gli operatori e gli amministratori coinvolti, e non da ultimo le famiglie e gli stessi studenti, che infatti spesso abbandonano il percorso intrapreso, provocando un danno a livello personale e sociale. Con le politiche  e i programmi messi in campo in questi anni abbiamo cercato di ricucire tutti i rapporti tra i vari livelli: Comuni, Province, Regione e Ministero, e abbiamo lavorato per fare fronte a gravi problematiche come la mancanza di dirigenti, lo spopolamento dei paesi, l’abbandono scolastico e la diminuzione del numero degli studenti che ha portato anche a operare con lo strumento del dimensionamento.»

Organizzato all’Isre dalla Direzione Generale della Pubblica Istruzione e dall’Ufficio Scolastico regionale, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Regionale sulla Dispersione Scolastica, è stato un importante momento di confronto, per analizzare quanto realizzato dalla Regione attraverso il Programma Tutti a Iscol@ – Linee A e C. 

Sono stati invitati a partecipare i dirigenti scolastici, il personale della scuola, sia docente che amministrativo, i docenti aggiuntivi per la parte laboratoriale e di tutoraggio e i professionisti che hanno contribuito attivamente alla realizzazione dei progetti delle Linee A e C, i genitori degli studenti e gli organismi rappresentativi della scuola. 

L’incontro ha preso in considerazione soprattutto la Linea A (miglioramento delle competenze di base di italiano e matematica) e la Linea C (sostegno psicologico e inclusione scolastica). L’intervento è stato finanziato negli anni con risorse regionali, e fondi europei, sempre crescenti: si è partiti con 14 milioni (risorse RAS) nel biennio 2015/2016, fino ai 21 milioni del 2017/2018 e i circa 33 milioni del triennio 2018/2020. I progetti finanziati in tutto il territorio isolano sono circa 1.200, con un incremento costante degli alunni coinvolti. 

Gli studenti destinatari della Linea A passano da 83.436 (anni scolastici 2015/2018) a 122.214 (2018/2020), e per la Linea C da 41.119 a 59.890.

Cresce anche il personale coinvolto nelle scuole, con un incremento dei docenti che va da 1.087 (anni scolastici 2015/2018) a una previsione di 1.382 (2018/2020).  Stesso aumento si registra sui professionisti  che partecipano al Programma: da 728 a più di 800.

«Il programma di Tutti a Iscol@ – ha concluso l’assessore Giuseppe Dessena – ha fatto registrare numeri sempre crescenti e grande soddisfazione nel mondo della scuola, e riscontri positivi per gli studenti e le studentesse e le loro famiglie. Per questo motivo oggi è impossibile tornare indietro dopo aver intrapreso questa strada. Chi arriverà a governare questo assessorato deve tenere conto che è necessario restare su questo filone e continuare a investire sulla risorse umane perché è l’unica maniera che abbiamo per dare un futuro alla scuola e alla formazione dei nostri ragazzi. Voglio ringraziare anche l’assessora Virginia Mura per l’importantissimo lavoro fatto insieme sulla Formazione e anche sull’Osservatorio, strumento che ci permetterà di monitorare la situazione dei ragazzi nella scuola n maniera scrupolosa.»

Interventi tecnici, sulle prospettive per rafforzare le competenze e contrastare l’abbandono scolastico, sono stati curati da parte del Direttore Generale della Pubblica Istruzione Elisabetta Schirru, da parte della Segretaria Generale Cisl Scuola Sardegna, Maria Luisa Ariu, dal presidente dell’Ordine degli psicologi della Sardegna, Angela Maria Quaquero e dal Direttore Generale del Lavoro, Luca Galassi. I lavori sono stati conclusi dall’assessore Giuseppe Dessena, con alcune riflessioni educative sulla scuola e sui cambiamenti della società, da parte del Direttore Scientifico del Centro Crea, Lorenzo Braina.

 

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«Oltre 16,5 milioni di euro destinati dalla Giunta regionale, in questa fase, ad aprire prospettive concrete di occupazione, attraverso un’alleanza forte tra la Regione Sardegna, la scuola, la formazione professionale e le imprese, così come si propone il Fondo Sociale Europeo.»
È quanto ha reso noto l’Autorità di gestione del Por FSE, Luca Galassi, oggi a Cagliari all’evento annuale del Piano Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo, dedicato quest’anno ai nuovi percorsi di Istruzione e Formazione Professionale della Regione Sardegna: la nuova offerta formativa per i ragazzi dai 14 anni, che hanno appena concluso il primo ciclo di istruzione. L’evento è stato animato dalla presenza delle agenzie formative, delle scuole e degli studenti. I ragazzi possono ora scegliere tra i percorsi scolastici tradizionali quinquennali ed i percorsi di istruzione e formazione professionale che, a pari dei primi, concorrono a ridurre la dispersione scolastica nell’Isola e, come valore aggiunto, contribuiscono a creare un ponte tra il mondo della formazione e il mondo produttivo.

L’evento tematico si iscrive nelle azioni di comunicazione previste dal Por FSE, che quest’anno ha centrato e superato l’obiettivo di certificazione intermedia –  54.743.922 euro al 31 dicembre 2018 – con una domanda di pagamento al 10 dicembre di circa 56 milioni.

«Data la riduzione di circa 200 milioni di euro delle risorse a disposizione nella Programmazione 2014 – 2020 del Por FSE  (un totale di 445 milioni di euro), abbiamo dovuto individuare con molta attenzione le misure necessarie per la nostra Terra – ha dichiarato l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, intervenuta all’appuntamento -. I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale per i nostri ragazzi sono tra tali misure strategiche. Quando la Giunta si è insediata, per i ragazzi in dispersione scolastica non esisteva in Sardegna alcuna misura regionale. Perciò abbiamo da subito istituito i primi percorsi biennali, poi i triennali, e l’anno scorso il quarto anno (perché abbiamo costituito la rete regionale degli IeFP, che è parte della rete nazionale dei percorsi di istruzione e formazione professionale) interfacciandoci con l’Ufficio Scolastico Regionale, grazie all’Osservatorio Regionale sulla dispersione scolastica istituito, con il collega Giuseppe Dessena, presso l’assessorato della Pubblica Istruzione. Abbiamo perseguito con molta convinzione l’obiettivo di istituire corsi che avessero pari dignità rispetto ai percorsi tradizionali nelle scuole, definendoli sulla base delle esigenze dei singoli territori. I percorsi di istruzione e formazione professionale hanno un’impronta educativa e culturale indispensabile per consentire ai ragazzi di transitare, se lo vogliono, da un sistema all’altro. Fino a non molto tempo fa non c’era un occhio benevolo sulla formazione professionale per i ragazzi. I dati relativi alla dispersione scolastica ci hanno convinto ad investire in percorsi di istruzione e formazione nuovi e complementari rispetto a quelli scolastici e così abbiamo segnato la fine della competizione tra i comparti dell’Istruzione e della Formazione. L’istruzione è al centro di tutte le nostre misure. Si pensi al REIS, dove viene presa in carico tutta la famiglia. Se nei nuclei famigliari esiste un ragazzo senza titolo di studio, la famiglia, per percepire il Reddito di Inclusione Sociale, deve assumere l’impegno di mandare i figli a scuola. Con grande piacere – ha concluso Virginia Mura – ho assistito oggi alle premiazioni da parte dell’Associazione italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico di ragazzi che si sono distinti in percorsi di istruzione e formazione professionale  basati sulle scienze matematiche.»

«Considero la giornata di oggi il coronamento di un lungo percorso, molto virtuoso, che ci ha restituito tante soddisfazioni in termini di risultati concreti e risposte alle politiche messe in campo – ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena -. Abbiamo scommesso sulla valorizzazione delle risorse umane, sulle capacità specifiche dei singoli ragazzi, e li abbiamo aiutati nel raggiungimento dei loro obiettivi. Con la collega Virginia Mura abbiamo inoltre lavorato e creduto fortemente nell’utilità dello strumento dell’Osservatorio, che serve a dare una concreta visione di insieme della situazione dei nostri giovani, e del loro percorso. Ogni studente deve avere, e oggi può farlo, la scelta tra la strada dell’istruzione e quella della formazione, e anche questo è garanzia di diritto allo studio.»

«Scegliere in modo opportuno la scuola superiore è un passaggio fondamentale per avvicinarsi all’orizzonte del lavoro: in questo senso i nuovi percorsi di Istruzione e Formazione Professionale della Regione Sardegna (IeFP) consentono alle ragazze e ai ragazzi sardi di acquisire competenze in diversi settori e di specializzarsi in aree professionali favorendo il loro inserimento nel mondo del lavoro – ha dichiarato l’Autorità di gestione del Por FSE, Luca Galassi -. Da oggi aumentano le opportunità a disposizione di chi vuole conseguire il Diploma professionale di Tecnico o la Qualifica professionale, grazie a un’offerta ampliata, integrata e differenziata tra Agenzie formative accreditate e Istituzioni scolastiche di istruzione professionale. Maggiori e migliori occasioni, dunque, per stimolare i giovani a manifestare le proprie attitudini e inclinazioni, misurando il proprio talento con le diverse opportunità proposte dal nuovo Sistema Unitario di offerta formativa, definito sulla base dei modelli europei più efficaci.»

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Domani, lunedì 14 gennaio, al Caesar’s Hotel di Cagliari, si terrà l’evento annuale del POR FSE Sardegna 2014-2020, dedicato quest’anno alla presentazione dei nuovi percorsi di Istruzione e Formazione professionale della Regione Sardegna.

“Il talento incontra le opportunità” è il titolo dell’iniziativa, con inizio alle ore 10.00, che illustra la nuova offerta formativa per i ragazzi dai 14 ai 18 anni, che hanno appena concluso il primo ciclo di istruzione. La giornata informativa è promossa a poche settimane dalla scadenza – il 31 gennaio – delle iscrizioni sia ai percorsi di istruzione e formazione professionale, sia agli istituti superiori, che da quest’anno sono unificate sul sito del MIUR.

Verrà proposta una panoramica completa delle soluzioni a disposizione per completare il processo di formazione favorendo il passaggio al mondo del lavoro.

I lavori della giornata si articolano in due modalità principali: la presentazione dei nuovi percorsi IeFP con il confronto tra i protagonisti del mondo della formazione e dell’istruzione della Sardegna nella mattinata, che prevede gli interventi di Virginia Mura, assessore regionale del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale della Regione Sardegna, Giuseppe Dessena, assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Sardegna, Francesco Feliziani, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna, Peppino Loddo, Coordinatore del Servizio ispettivo dell’Ufficio scolastico regionale, Luca Galassi, Autorità di Gestione del POR FSE Sardegna 2014-2020, Elisabetta Schirru, direttore generale della Pubblica istruzione, Roberto Doneddu, direttore del Servizio formazione dell’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna, Concetta Rau, responsabile Area Innovazione e Assistenza Tecnica Pubblica Amministrazione di Nomisma, Giuseppe Mastronardi (AICA), presidente di AICA – Associazione italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico.

Parallelamente, durante la mattinata, ma soprattutto nel pomeriggio, dalle 15.30 le Scuole e le Agenzie formative – con la Regione Sardegna e l’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna – incontreranno le studentesse, gli studenti e le loro famiglie proponendo le soluzioni ed i contenuti dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale: un’occasione di approfondimento diretto delle opportunità offerte dal nuovo scenario, particolarmente utile in vista della scadenza delle iscrizioni prevista per il prossimo 31 gennaio.

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“24mila occupati in più rispetto al terzo trimestre del 2017, 76mila se guardiamo lo stesso periodo del 2014. Il tasso di disoccupazione per gli stessi mesi del 2014 era circa il 19%, il 15% l’anno scorso e oggi l’11%, che ci porta a un soffio dalla media italiana e ben distanti dai numeri del Mezzogiorno. Questi i dati, oggettivi e incontrovertibili, come è incontrovertibile che oggi dopo 9 anni di crisi abbiamo un livello di occupati che ha finalmente raggiunto e superato il dato del 2008, dopo anni di una crisi che ha distrutto decine di migliaia di posti di lavoro. E la freddezza dei numeri si traduce, nella realtà del quotidiano, in persone che lavorano, famiglie alle quali arriva uno stipendio, soldi che possono essere spesi, che si mettono in circolo, fanno girare l’economia. Non siamo qui per dire che ora in Sardegna va tutto bene, ma certamente che le cose vanno meglio, decisamente meglio”.Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, questa mattina, aprendo l’illustrazione alla stampa dei dati ISTAT sul lavoro nel terzo trimestre dell’anno e che per la Sardegna certifica una variazione nettamente più positiva rispetto al passato.

“Sono tanti gli elementi che hanno concorso al raggiungimento di questo risultato, che consolida con forza il miglioramento graduale registrato in questi anni”, ha proseguito il presidente Francsco Pigliaru nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno preso parte gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci insieme al direttore dell’Aspal Massimo Temussi e al direttore generale dell’assessorato dal Lavoro, Luca Galassi. “Vuol dire che le persone stanno riprendendo fiducia, che trovano finalmente risposte e orientamento nei Centri per l’Impiego riformati – ha sottolineato -, ma vuol dire che anche le imprese stanno ritrovando il coraggio di assumere, di investire per crescere. Sono le imprese che creano l’occupazione e abbiamo lavorato con convinzione per sostenerle, dai bonus fino all’internazionalizzazione. C’è ancora molto da fare – ha concluso Francesco Pigliaru – ma questo risultato ci dice che siamo andati nella direzione giusta”.

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, questa mattina, aprendo l’illustrazione alla stampa dei dati ISTAT sul lavoro nel terzo trimestre dell’anno e che per la Sardegna certifica una variazione nettamente più positiva rispetto al passato.

“Sono tanti gli elementi che hanno concorso al raggiungimento di questo risultato, che consolida con forza il miglioramento graduale registrato in questi anni”, ha proseguito il presidente Francsco Pigliaru nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno preso parte gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci insieme al direttore dell’Aspal Massimo Temussi e al direttore generale dell’assessorato dal Lavoro, Luca Galassi. “Vuol dire che le persone stanno riprendendo fiducia, che trovano finalmente risposte e orientamento nei Centri per l’Impiego riformati – ha sottolineato -, ma vuol dire che anche le imprese stanno ritrovando il coraggio di assumere, di investire per crescere. Sono le imprese che creano l’occupazione e abbiamo lavorato con convinzione per sostenerle, dai bonus fino all’internazionalizzazione. C’è ancora molto da fare – ha concluso Francesco Pigliaru – ma questo risultato ci dice che siamo andati nella direzione giusta”.

“Siamo molto soddisfatti di questi risultati, dati importanti che sono l’effetto delle nostre politiche e che faranno da stimolo per la tanto attesa ripresa in tutti i diversi comparti”, ha dichiarato l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci. “Abbiamo investito molto, siamo intervenuti da subito con un piano per le infrastrutture da centinaia di milioni per smuovere l’economia e allo stesso tempo abbiamo messo in campo tutte le politiche utili alle imprese, che hanno ripreso a credere nel futuro. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma questi sono dati solidi, che seguono quelli sul Pil cresciuto dell’1,2% all’anno nell’ultimo triennio e i tanti altri positivi registrati in particolare negli ultimi mesi. Ora bisogna continuare a lavorare con grande impegno, proseguendo sulla strada tracciata per amplificare questi risultati e permettere alla Sardegna di lasciarsi definitivamente la crisi alle spalle”.

«Dall’insediamento della Giunta, abbiamo lavorato duramente – ha detto l’assessore del Lavoro Virginia Mura – . Nei primi anni abbiamo scorto dei piccoli miglioramenti, ora raccogliamo i frutti del nostro impegno. Non solo l’insieme delle misure realizzate fondamentalmente attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo, ma soprattutto l’innesco di un clima di fiducia da parte delle imprese e dei disoccupati verso istituzioni che funzionano ci permettono di parlare di importanti risultati: i riorganizzati Centri per l’Impiego, in grado di dare risposte utili e servizi omogenei ai cittadini, il calo di quasi dieci punti nell’ultimo anno della disoccupazione giovanile e i traguardi, oggetto dell’incontro odierno. In particolare, sono molto orgogliosa del dato sulla disoccupazione femminile, finalmente inferiore a quella nazionale, a dimostrazione dell’impatto importante delle misure di welfare per le donne lavoratrici. Tuttavia, anche se manca poco alla fine della legislatura, non dobbiamo abbassare la guardia. Stiamo lavorando per realizzare, in questa fase, la parte attiva del REIS, in modo da far uscire dalla condizione di povertà le troppe famiglie sarde”.

«In un quadro del mercato del lavoro in ripresa e con andamento positivo, l’aumento del 4,4% degli occupati nei settori alberghiero, ristorativo e commerciale per il terzo trimestre del 2018 è un dato da accogliere con grande soddisfazione – ha dichiarato l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas – . Se inquadrata, infatti, con i dati parziali relativi alle presenze turistiche di quest’anno, con i numeri dei trimestri precedenti e con quelli analoghi degli anni scorsi, la crescita rilevata dall’Istat indica che stiamo andando nella giusta direzione: il turismo in Sardegna continua a crescere e arrivano segnali positivi sempre più forti per quello che riguarda l’allungamento della stagione turistica e il consolidamento dell’attrattività della destinazione Sardegna anche al di fuori dei mesi estivi. Le politiche che stiamo mettendo in campo per la diversificazione dell’offerta turistica e la costruzione di nuove stagionalità, messe a sistema per il prossimo triennio grazie al nuovo Piano strategico approvato dalla giunta regionale nei giorni scorsi, rafforzeranno lo sviluppo economico e occupazionale del comparto turistico, strategico per una crescita sostenibile della nostra isola”.

Il direttore generale dell’assessorato Luca Galassi ha tracciato un quadro delle risorse impegnate nell’ultimo anno dalla Giunta per le misure a sostegno del lavoro: “169 milioni di euro provengono dal Fondo Sociale Europeo. Oltre 2 milioni sono stati spesi per l’aggiornamento professionale degli operatori dei Centri per l’Impiego, che già dal primo anno di insediamento della Giunta hanno sperimentato l’avvicinamento degli under 29 ai servizi per il lavoro, attraverso il programma Garanzia Giovani”.

“Il trend occupazionale è il frutto del passaggio dalle politiche passive a quelle attive – ha sottolineato il direttore dell’Agenzia Sarda per il Lavoro, Massimo Temussi -. L’Aspal è al centro di questa svolta, come dimostrano i numeri delle prestazioni erogate dai Centri per l’impiego: dal 2017 abbiamo preso in carico 110.000 persone, registrando un aumento di oltre il 400%, e i servizi erogati sono aumentati del 100%. Ci siamo inoltre rafforzati in tutto il territorio regionale con i CPI e abbiamo cercato di ribaltare la percezione da parte di cittadini e soprattutto delle imprese e di recuperare la fiducia. Per questo abbiamo istituito i Job account, i nuovi professionisti a supporto delle imprese, che nel loro primo mese di attività, in vista del Sardinian Job Day, hanno contattato 1.500 aziende che hanno già richiesto 1.800 profili professionali. Questi risultati ci incoraggiano a migliorare ulteriormente la nostra performance e a dare un servizio ancora più efficiente e di qualità”.

Si passa dal 14,6% del 2017 all’11,2% del 2018. Si tratta di un calo davvero sostanzioso: -3,4 punti percentuali in appena un anno. Oltretutto, il dato positivo della Sardegna è molto più marcato sia rispetto al Mezzogiorno (-1,4 punti percentuali) sia rispetto all’Italia (-1,3 punti percentuali). Grazie a questo trend molto favorevole, il tasso di disoccupazione della Sardegna è oggi molto più vicino alla media nazionale (9,3%) che a quella del Mezzogiorno (16,5%), mentre in passato era l’opposto. La disoccupazione è, al terzo trimestre dell’anno in corso, quasi a livelli pre-crisi: 11,2 punti percentuali, mentre nel 2008 si attestava al 10,9%. Rispetto al 2014, anno di inizio legislatura, quando il tasso di disoccupazione si attestava al 19,1%, vi è stato un calo di 7,9 punti percentuali. Anche il tasso di disoccupazione femminile sardo, nel III trimestre 2018, è del 9,7%: più basso di quello maschile regionale (12,3%), di quello femminile del Mezzogiorno (19,3%) e perfino più basso di quello femminile nazionale (10,4%). Nel terzo trimestre 2018 risultano 78.900 disoccupati, 23.700 unità in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Sono ben 50.900 i disoccupati in meno rispetto all’anno di inizio legislatura (2014) e appena 4.300 in più rispetto al 2008 (anno pre-crisi).

In Sardegna, nel terzo trimestre 2018 il tasso di occupazione si attesta al 56,5%, con un incremento rispetto al 2017 di +2,4 punti percentuali, mentre nel Mezzogiorno e in Italia l’occupazione cresce rispettivamente del +0,3% e del +0,5%. Si tratta di un dato ormai quasi allineato con quello nazionale (pari al 58,9%) e molto superiore a quello del Mezzogiorno (45,1%). Il tasso di occupazione regionale del terzo trimestre 2018 è superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto a quello del periodo pre-crisi (2008) e di quasi 8 punti percentuali rispetto al 2014, quando si attestava ad appena il 48,7%. In termini assoluti gli occupati in Sardegna sono aumentati di 25.000 unità rispetto al 2017, di ben 76.400 unità rispetto al 2014 e di 15.000 unità rispetto al periodo pre-crisi (2008).

Il dato complessivo si attesta ad un +4,2%). I settori che maggiormente hanno contribuito alla crescita dell’occupazione sono il commercio, alberghi e ristoranti (+4,4%) e, in minor misura, l’industria escluse costruzioni (+0,4%) e l’agricoltura (+0,3%).

Sull’indicatore degli occupati, sommati alle persone in cerca di occupazione, rispetto al 2017 nel 2018 si segnala un leggero incremento (+0,2% da 703.500 a 704.800 unità). L’incremento è invece molto netto sia rispetto all’anno di inizio legislatura (2014), +25.500 unità, sia rispetto all’anno pre-crisi fissato nel 2008, +19.300 unità. L’incremento delle forze di lavoro indica che la fiducia nella possibilità di trovare un’occupazione è in aumento. D’altra parte, i dati sull’incremento del tasso di occupazione e sul decremento di quello di disoccupazione mostrano che tale fiducia comincia a venir ripagata in modo significativo dal mercato del lavoro isolano.

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«La Regione, per il tramite dell’assessorato del Lavoro, si è adoperata per incrementare i fondi per aumentare il numero dei volontari che possono aderire al Servizio Civile Universale nel prossimo biennio. È un’esperienza per i più giovani alla quale teniamo molto, perché non solo è un atto di solidarietà nei confronti dei più deboli, ma è anche un’opportunità di crescita formativa, che favorisce l’ingresso dei ragazzi nel mercato del lavoro.»

Lo ha detto l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, a margine del seminario ‘Servizio Civile Universale – Una scelta cambia la vita. Tua e degli altri”, giornata studi promossa dall’assessorato del Lavoro e rivolta ad un folto gruppo di ragazzi delle scuole superiori.

L’evento informativo – aperto dai saluti del Capo di gabinetto dell’assessorato, Luca Mereu, dell’assessore alle politiche giovanili del Comune di Cagliari, Yuri Marcialis, e del direttore generale dell’assessorato del Lavoro, Luca Galassi – ha visto la partecipazione di esperti e ha ospitato le testimonianze su alcune tra le più significative esperienze realizzate nell’Isola: attività fondate sui valori della solidarietà, dell’educazione alla Pace tra i popoli e del rispetto dei beni comuni, ma anche occasioni – riservate a giovani tra i 18 e i 29 anni – per arricchire il proprio curriculum.

In Sardegna, tra l’anno in corso e il prossimo, sono 932 i volontari (in fase di selezione), che saranno impegnati in progetti nei settori assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale: esperienze della durata di 12 mesi, dietro il riconoscimento di un assegno mensile di 433,80 euro.

Il Servizio civile universale è un fenomeno in crescita costante nell’Isola: in risposta al bando 2018-2019 sono pervenuti 195 progetti. Quelli selezionati sono 176, un numero superiore rispetto agli anni precedenti, con la partecipazione di 119 enti. Anche il numero dei volontari è aumentato rispetto allo scorso anno di circa 200 unità.

Se si considera che nel 2015 i progetti ammessi sono stati 133 (su 278 istruiti) per 610 giovani coinvolti, nell’anno successivo sono stati impegnati 544 volontari per 93 progetti approvati (su 179 pervenuti) e nel 2017 il numero dei giovani è invece salito a 740 per 145 progetti ammessi (su 250 pervenuti), si evidenzia per il 2018 un incremento notevole nel numero dei progetti approvati e nel numero dei volontari da impiegare in progetti di servizio civile nazionale in Sardegna.

 Nel frattempo è stato pubblicato sul sito serviziocivile.gov.it e sul sito della Regione (alla pagina Servizio Civile) il nuovo bando per il 2019-2020 (con scadenza l’11 gennaio 2019), rivolto agli enti iscritti all’Albo del Servizio Civile Nazionale, nonché all’Albo degli enti del Servizio Civile Universale, per la presentazione di progetti di servizio civile universale da realizzarsi in Italia e all’estero. L’obiettivo è quello di superare la quota di 1.000 volontari per la Sardegna, nel prossimo anno.

Altra novità per il prossimo biennio è prevista da un accordo siglato nei giorni scorsi tra il Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri e l’assessorato regionale del Lavoro, che prevede il potenziamento del Servizio civile universale nell’Isola, con l’impegno di fondi regionali pari a 550mila euro.

Saranno finanziati interventi mediante progetti della durata di otto mesi, nell’ambito dei settori patrimonio ambientale, riqualificazione urbana, patrimonio storico, artistico e culturale, con l’impiego di ulteriori 137 volontari, in aggiunta ai ragazzi che saranno coinvolti, nel biennio 2019-2020, nei progetti finanziati con i fondi del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (che per il biennio 2018-2019 ammontano a più di 4 milioni di euro per la Sardegna).

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Il Servizio Civile Universale al centro di un seminario, a Cagliari, con la partecipazione di un folto gruppo di studenti delle scuole superiori. Domani, lunedì 5 novembre, al THotel, è in programma l’evento informativo “Una scelta che cambia la vita. Tua e degli altri”, una giornata di studi promossa dall’assessorato del Lavoro, con l’intervento di esperti e testimonianze su alcune tra le più significative esperienze realizzate nell’Isola: attività fondate sui valori della solidarietà, dell’educazione alla Pace tra i popoli e del rispetto dei beni comuni, ma anche occasioni – riservate a giovani tra i 18 e i 29 anni – per arricchire il proprio curriculum.

In Sardegna, tra l’anno in corso ed il prossimo, sono 932 i volontari (in fase di selezione), impegnati in 176 progetti, nei settori assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale.

Il via alla giornata di studi è alle 9.00, con i saluti dell’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura e del direttore generale dell’assessorato del Lavoro Luca Galassi. È prevista la partecipazione del sindaco del comune di Cagliari, Massimo Zedda.

Dopo la presentazione del seminario a cura del direttore del servizio coesione sociale dell’assessorato del Lavoro, Antonia Cuccu, alle 10.00, spazio agli interventi, moderati dall’“EducAttore”, formatore e scrittore Michele Dotti, che nel corso della mattinata propone una performance alla platea di studenti.

In scaletta due approfondimenti della responsabile Ancilab e SCN ANCI Lombardia Onelia Rivolta e alcune testimonianze. Sono chiamati ad intervenire: gli enti “Sardegna Solidale” e “Azienda per la tutela della salute”; Gabriele Mura, ex rappresentante regionale dei volontari in servizio civile; Gabriella Gaetani, presidente della cooperativa sociale Protea ed ex rappresentante regionale dei volontari in servizio civile; don Gaetano Galia, cappellano del carcere di Sassari e presidente di Cospes Salesiani Sardegna; la funzionaria regionale Felicina Pisanu, con un focus su Garanzia Giovani. Alle 13.30 le conclusioni.      

Il prossimo 24 novembre è prevista una replica dell’iniziativa a Sassari.

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Inclusione e innovazione sociale hanno caratterizzato i lavori della seconda e ultima giornata dell’evento annuale del POR FSE Sardegna 2014-2020, che si è svolta questa mattina all’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, su iniziativa dell’Autorità di Gestione del Programma. Sono intervenuti l’assessore del Lavoro Virginia Mura, il capo unità della Direzione generale Occupazione della Commissione Europea, la portoghese Adelina Dos Reis, l’Autorità di gestione Luca Galassi, il direttore generale delle Politiche sociali Stefania Manca, il delegato regionale della Caritas Sardegna Raffaele Callia ed il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Sardegna, Claudio Atzori. A proposito di inclusione, tutti i relatori sono stati affiancati nei loro interventi da un’interprete della lingua dei segni.
«La Regione Sardegna – ha spiegato l’assessore Virginia Mura – nel corso di questa legislatura ha realizzato una serie di azioni, cito su tutte il REIS, per le quali siamo considerati all’avanguardia in Italia. Intendiamo impiegare sino all’ultimo euro disponibile per dare risposte alle tante domande di aiuto. Abbiamo dedicato 16 milioni 500mila euro per le famiglie in difficoltà, con misure che ci consentono di accompagnarle in un percorso virtuoso. Gli Avvisi “Cumentzu”, “CARPEDIEM” e “Diamante Impresa” sono rivolti a figure che desiderano affacciarsi nel mondo del lavoro oppure richiedono particolari tutele. Le misure saranno seguite da una équipe multidisciplinare che accompagnerà coloro che beneficiano del Reddito d’inclusione sociale (REIS), di cui fanno parte anche gli operatori dei Centri per l’impiego. La parte formativa è invece inserita nel programma LavoRAS.»
«L’Europa è un continente complesso, caratterizzato da differenze enormi tra un’area e un’altra, ma l’Unione Europea esiste proprio per aiutare i Paesi maggiormente in difficoltà – ha dichiarato la rappresentante della Commissione Europea, Dos Reis -. Le statistiche ci dicono che il livello di povertà in Italia è tra i più alti d’Europa. Occorre una risposta delle istituzioni, e credo che la Sardegna stia facendo di tutto per contrastarla, in linea con il programma e le direttive UE.»
«Dopo la crisi del 2008-2009 la platea di poveri in Sardegna è aumentata, mentre le risorse europee rivolte all’attivazione delle persone sono diminuite – ha detto Luca Galassi  – Autorità di gestione -. Noi stiamo cercando di aumentare le occasioni di inclusione sociale e lavorativa. CARPEDIEM (Catalogo regionale dei progetti eleggibili di inclusione ed empowerment) è uno strumento a carattere sperimentale ma ha messo in campo 8 milioni 500mila euro a cui si può partecipare sino al prossimo 3 settembre. Il POR FSE sta camminando, la spesa sta andando bene: siamo già al 50%. Sinora abbiamo rispettato gli obiettivi che ci ha dato l’UE, però ora l’asticella si è alzata e dobbiamo raddoppiare l’impegno.»
«La Regione – ha sottolineato il DG delle Politiche sociali, Stefania Manca – in questi anni ha lavorato duramente per costruire una governance unica sulle politiche sociali, per esempio con l’istituzione del Tavolo delle povertà al quale siedono tutte le realtà del terzo settore, che svolge un ruolo fondamentale ed è chiamato a fare rete con le istituzioni.»

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La ripresa economica in Sardegna è certificata anche dal numero di nuove assunzioni a tempo indeterminato da parte delle imprese, in particolare nel nord Sardegna e nel Cagliaritano. È quanto emerso nel corso del primo incontro dell’evento annuale del POR FSE Sardegna 2014-2020, svoltosi ieri mattina a Olbia, su iniziativa dell’Autorità di Gestione del Programma, al quale hanno preso parte il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessora del Lavoro, Virginia Mura, l’Autorità di Gestione del POR FSE Sardegna, Luca Galassi e il Direttore Generale dell’ASPAL, Massimo Temussi. A fornire i dati relativi alle nuove assunzioni, soprattutto grazie agli incentivi dei contributivi nazionali, è stata l’assessora Mura. In Sardegna, a partire dall’1 gennaio 2018, sono stati concessi incentivi per oltre 17 milioni di euro, di cui 6,6 in provincia di Sassari (una parte considerevole in Gallura) e oltre 5,3 milioni di euro in provincia di Cagliari. Si tratta di un segnale importante che si aggiunge agli altri che investono il sistema del lavoro nell’Isola sulla spinta degli interventi messi in campo dalla Regione, a partire dalle risorse inserite nel Fondo Sociale Europeo 2014-2020, che si articola in cinque assi prioritari, per un totale di quasi 445 milioni di euro.

Il secondo incontro dell’evento annuale 2018 del POR FSE Sardegna 2014-2020 si svolge questa mattina a Cagliari, all’ex Manifattura Tabacchi. Saranno analizzate le misure legate all’inclusione e all’innovazione sociale, in particolare gli Avvisi “Cumentzu”, “CA.R.P.E.D.I.E.M.” e “Diamante Impresa”. A Cagliari, oltre agli esponenti dell’esecutivo, è prevista anche la partecipazione del responsabile della Direzione Generale Occupazione della Commissione Europea, Adelina Dos Reis. 

 

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Creare una nuova generazione di imprenditori capace di confrontarsi con i mercati internazionali e con le nuove tendenze economiche; aumentare, nel medio-lungo periodo, il livello di innovatività delle imprese sarde e promuovere lo sviluppo dell’economia regionale, incentivando la creazione di nuove imprese con sede nell’isola in particolare nelle aree in cui la densità di start up è scarsa. Sono gli obiettivi del programma Entrepreneurship and Back, punto qualificante del Programma Regionale di Sviluppo (PRS) 2014-2019, che entra nel vivo con il bando Talent Up, presentato questa mattina alla stampa dal presidente Francesco Pigliaru, con il direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi, Luca Spissu direttore del servizio Aspal Progetti su base regionale e comunitaria, Giorgio Pisanu, direttore generale di Sardegna Ricerche e Luca Galassi, direttore generale dell’assessorato del Lavoro e Autorità di Gestione Por Sardegna Fse.
Misura innovativa ideata sulla scia dell’esperienza più che decennale maturata con il programma Master and Back, Entrepreneurship and Back, con il bando Talent up pubblicato dall’Agenzia sarda per le politiche attive del Lavoro (https://goo.gl/YpK6Rm), nasce per aiutare i giovani sardi con propensione all’imprenditorialità a formarsi e ad avviare un’impresa in Sardegna. I partecipanti potranno infatti accrescere le proprie competenze attraverso la partecipazione a un intenso e qualificante percorso formativo in centri di eccellenza specializzati in formazione imprenditoriale e valorizzare l’esperienza acquisita, usufruendo di un sostegno economico e di misure specifiche di accompagnamento alla realizzazione della propria idea. Talent Up si affianca e corregge alcune criticità del M&B evidenziatesi negli anni e dovute anche alla debolezza del tessuto imprenditoriale sardo. La Regione promuove la misura attraverso Aspal, cui è affidato il coordinamento della progettazione e della gestione del bando, Centro Regionale di Programmazione e Sardegna Ricerche che si occuperanno della fase di rientro, il Back.
Talent up si rivolge a laureati e studenti iscritti a percorsi di studio universitari che abbiano sostenuto almeno i 75% degli esami previsti dal piano di studi, che abbiano un’idea imprenditoriale innovativa e siano nati o residenti in Sardegna da almeno 5 anni.
La dotazione finanziaria ammonta a 7 milioni di euro, a valere sul Programma operativo 2014-2020 del Fondo sociale europeo, di cui 2.150.000 destinati alla prima annualità. Ulteriori fondi, destinati a finanziare il rientro imprenditoriale, arrivano dal PO FESR 2014-2020.

 

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Gli assessori del Lavoro Virginia Mura e degli Affari Generali Filippo Spanu sono intervenuti oggi al convegno organizzato a Cagliari, al THotel, da Confprofessioni Sardegna sul tema “Legge n. 81 del 2017. La novità per i professionisti”.

«La Regione – ha dichiarato Virginia Mura – sta riservando una particolare attenzione al lavoro autonomo vista la forte crescita di questa categoria avvenuta negli ultimi anni e la carenza di adeguate tutele e strumenti a livello nazionale. Ci siamo rivolti – ha chiarito – soprattutto alle lavoratrici autonome e alle libere professioniste, attraverso un avviso pubblicato un anno fa, che sarà riaperto il prossimo 15 marzo. Mi riferisco alla linea C del bando Welfare and Worklife balance, che prevede l’erogazione di contributi per l’acquisto di servizi per favorire la conciliazione vita-lavoro, fino a un massimo di 2mila euro, e un’agevolazione per sostenere le spese relative ai contratti di collaborazione per i sostituti negli studi professionali, fino a 3mila 500 euro. Le risorse complessive della linea ammontano a 2,3 milioni di euro del Fondo sociale europeo, e l’erogazione dei contributi avviene per il tramite degli Ordini professionali e delle Associazioni di categoria, le quali stipulano con la Regione un’apposita convenzione.»
«Abbiamo voluto riaprire il bando per venire incontro alle esigenze espresse dai beneficiari, ampliandone la portata, così da favorire una maggiore partecipazione. Si tratta di strumenti innovativi – ha conclude l’assessore del Lavoro -, mai attuati prima né a livello regionale, né a livello nazionale, e ci attendiamo una buona risposta, sia da parte degli intermediari, che delle destinatarie finali della misura.»

L’assessore Filippo Spanu ha lanciato la proposta «di un patto tra la Regione e il mondo delle professioni per verificare ogni anno l’iter dei bandi e dei progetti che riguardano direttamente il lavoro autonomo. Un’attività da svolgere ogni dodici mesi per avere il quadro esatto della situazione, capire quali sono i punti di forza e esaminare le cose che non vanno per porvi rimedio. Una pubblica amministrazione che lavora bene deve avere un buon rapporto con le professioni e il mondo del lavoro autonomo per lavorare bene ha bisogno di uffici pubblici efficienti e pronti a dare risposte. Esiste un rapporto stretto tra i due mondi che va però ulteriormente rafforzato. La Regione – ha osservato Filippo Spanu – continua a essere disponibile al confronto per affinare i procedimenti amministrativi che possono sicuramente migliorare con il contributo dei professionisti, tra i principali fruitori dei servizi offerti dalle strutture regionali».

L’assessore degli Affari Generali, a proposito del bando di concorso per l’assunzione di 20 dirigenti nel sistema Regione, ha detto: «E’ fondamentale che la pubblica amministrazione regionale sia arricchita dall’apporto del mondo delle professioni in grado di portare un punto di vista diverso, nuovo e originale, in grado di irrobustire e migliorare l’intero sistema».

All’incontro hanno preso parte anche Luca Galassi, direttore generale dell’assessorato del Lavoro e Autorità di Gestione Por Sardegna Fse e il direttore dell’Aspal Massimo Temussi.