Il Carbonia vince in rimonta, 2 a 1 sul San Teodoro Porto Rotondo, una partita dalle mille emozioni e tiene il passo di Calangianus e Tharros, vittoriose rispettivamente 1 a 0 a Tempio e 2 a 0 in casa con il Bari Sardo. Ha perso terreno il Bosa, travolto in casa dalla Ferrini per 5 a 0 e ora a 3 punti dal Carbonia.
Carbonia-San Teodoro Porto Rotondo è stata la classica partita da sconsigliare ai deboli di cuore. Diego Mingioni ha dovuto rinunciare al capitano Gabriele Dore, a Edoardo Adamo e Danilo Cocco; molto più pesanti le assenze in casa San Teodoro Porto Rotondo, con ben quattro titolari squalificati: Simone Varrucciu, Nicola Raimo, Jacopo Malesa e Daniele Molino.
Dopo il minuto di raccoglimento di un minuto per la tragedia nella centrale idroelettrica di Suviana, il Carbonia ha iniziato meglio, andando vicino al goal due volte con l’attivissimo Lorenzo Basciu.
Alla prima vera occasione ill San Teodoro Porto Rotondo ha sbloccato il risultato, al 35′: incursione di Simone Saiu sulla fascia sinistra, sul pallone s’è lanciato Alessio Mulas, capocannoniere del campionato, che ha firmato il 23° goal superando Mattia Caroli con un preciso pallonetto.
Il Carbonia ha accusato il colpo ma trascinato ai suoi tifosi Ultras, ha reagito e allo scadere del tempo si è riportato in parità: su un lancio di Mateo Broglia dalla fascia sinistra, il capitano Andrea Porcheddu ha staccato di testa impattando perfettamente il pallone sovrastando un difensore del San Teodoro Porto Rotondo, non lasciando scampo a Luca Melis. Le squadre sono andare al riposo sull’1 a 1.
In avvio di ripresa il Carbonia ha cercato con insistenza il goal del vantaggio e lo ha sfiorato al 55′, con un bel diagonale di Lorenzo Basciu, deviato in calcio d’angolo dal portiere del San Teodoro Porto Rotondo.
Al 61′ è arrivata la prima svolta della partita con l’espulsione del capitano del San Teodoro Porto Rotondo Riccardo Muzzu, autore di un fallo a centrocampo su Andrea Porcheddu, allontanato dal terreno di gioco con il secondo cartellino giallo e il conseguente rosso.
All’82’ la seconda svolta della partita, con l’espulsione del portiere ospite Luca Melis e il calcio di rigore concesso al Carbonia in un’azione molto confusa e contestata dalla squadra ospite che chiedeva il calcio di punizione a due anziché il calcio di rigore. Tra i pali s’è portato il neo entrato Fabrizio Deiana e Andrea Porcheddu s’è impossessato del pallone per l’esecuzione del calcio di rigore. Il gioco è rimasto fermo diversi minuti fino all’uscita definitiva dal terreno di gioco del primo portiere espulso. Sul dischetto, anziché Andrea Porcheddu s’è portato Ezequiel Cordoba, per un accordo tra i due compagni di squadra. Fabrizio Deiana ha neutralizzato il tiro dagli undici metri ed il risultato è rimasto inchiodato sull’1 a 1.
Di lì a poco il direttore di gara ha concesso 6 minuti di recupero, il Carbonia s’è lanciato alla ricerca del goal partita in doppia superiorità numerica e al 91′ il centrale difensivo Ernest Wojcik ha trovato il varco giusto, battendo Fabrizio Deiana dopo la sua respinta sulla prima conclusione di Lorenzo Basciu – su lancio di Mateo Broglia -, lasciandosi poi andare ad un’esultanza senza freni con la maglia per aria che gli è costata il cartellino giallo.
Il goal subito è stato una mazzata tremenda per il San Teodoro Porto Rotondo che ha terminato la partita in 8 uomini per la terza espulsione comminata dal direttore di gara a Simone Saiu – apparsa “esagerata” – per un fallo su Andrea Porcheddu. Di lì a poco il triplice fischio finale e la festa dei calciatori del Carbonia sotto la parte di tribuna occupata dai tifosi Ultras.
Con la terza vittoria e due pareggi nelle ultime cinque partite il Carbonia resta in corsa per la salvezza; il San Teodoro Porto Rotondo con la terza sconfitta consecutiva resta ancora fermo a quota 38 punti ed ora inizia a temere il ritorno di Calangianus e Tharros con il rischio di scivolare in area playout. Oggi ha giocato senza quattro titolari squalificati, anche domenica prossima, in casa con la capolista Ilvamaddalena già prossima, sconfitta oggi in casa 2 a 0 dal Villaismius dopo la sconfitta di sette giorni fa a Ghilarza, dovrà fare a meno di quattro calciatori squalificati, Simone Varrucciu che ha ancora una giornata da scontare e i tre espulsi oggi: Riccardo Muzzu, Luca Melis e Simone Saiu.
Carbonia: Caroli, Broglia, Chidichimo, De Vivo, Wojcik, Cordoba, Prieto, Omoregie, Porcheddu, L. Basciu, Mancini (82′ Lambroni). A disposizione: Bigotti, C. Basciu, Carboni, Abbruzzi, Lodde, Salimbene, Falletto, Lecca. Allenatore: Diego Mingioni.
San Teodoro Porto Rotondo: Melis, Spano, Frisciata (35′ Serra), Animobono, Muzzu, Saiu, Casula (75′ Saggia), Mastromarino, Mulas (82′ Deiana), Pala, Ruzzittu (68′ Marongiu). A disposizione: Moran, Caocci, Di Nardo, Varrucciu, Mei. Allenatore: Riccardo Sanna.
Arbitro: Emanuele Rotondo di Frattamaggiore.
Assistenti di linea: Matteo Laconi di Cagliari e Giovanni Meloni di Carbonia.
Marcatori: 35′ Mulas (ST), 45′ Porcheddu (C), 91′ Wojcik (C).
Espulsi: Melis (ST), Muzzu (ST) e Saiu (ST).
Ammoniti: Frisciata (ST), Muzzu (ST), Pala (ST), Wojcik (C), Cordoba (C), Mancini (C).
Spettatori: 200.
Giampaolo Cirronis
Il Carbonia contro il San Teodoro Porto Rotondo ha collezionato il nono risultato utile consecutivo ma riflette dopo essersi fatto rimontare sul pari per la quarta volta nel finale di partita: a Bosa dal doppio vantaggio di 2 a 0, a Gavoi sull’1 a 1 al 91′, in casa con il Budoni sull’1 a 1 all’87’, oggi sull’1 a 1 all’84’.
A quattro giorni dalla grandissima prestazione fornita in Coppa Italia ad Oristano con la Tharros, Diego Mingioni ha fatto alcuni cambi sia tra gli over sia tra i fuoriquota. Nell’undici iniziale Adam Idrissi tra i pali, Nicola Serra e Jesus Prieto a centrocampo, fuoriquota Nicola Muscas ed Alessio Orrù. In panchina Fabio Mastino, Niccolò Agostinelli e Mattia Pitzalis ed i fuoriquota James Cohen Kirby e Nicola Mancini.
Prima del fischio d’inizio è stato osservato un minuto di raccoglimento per le vittime di Ischia.
Il Carbonia ha iniziato la partita con grande determinazione, confermando di attraversare un grande periodo di forma ed al 15′ ha sbloccato il risultato con il solito Andrea Porcheddu, su assist di Rafael Monteiro.
La squadra di Simone Marini, in tribuna perché squalificato, sostituito in panchina dal vice Graziano Rotelli, ha reagito riuscendo a creare diversi problemi alla difesa biancoblù ma il Carbonia ha avuto l’occasione per raddoppiare con Nicola Muscas, la cui conclusione ha spedito il pallone sulla parte esterna del palo alla sinistra del portiere Luca Melis.
Nella ripresa il San Teodoro ha guadagnato campo, spingendo molto e creando più di una volta affanno nella difesa del Carbonia, stranamente non precisa. Il Carbonia ha tenuto il vantaggio ed avrebbe potuto chiudere i conti in un paio di occasioni, nelle quali è stato determinante il portiere del San Teodoro Porto Rotondo, su Andrea Porcheddu e Niccolò Agostinelli.
Su un terreno molto pesante le squadre si sono date battaglia, l’arbitro Eleonora Pili ha estratto cartellini gialli a ripetizione ed il secondo è stato fatale a Simone Saiu, espulso. L’inferiorità numerica non ha cambiato gli sviluppi del gioco, il Carbonia non ha saputo mettere a frutto il vantaggio maturato ed all’84’ ha finito per subire il goal del pareggio del San Teodoro Porto Rotondo, meritato, messo a segno dall’ottimo Jacopo Malesa, su assist di Danilo Ruzzittu.
Da lì alla fine, decretata dopo 5′ abbondanti di recupero, non è accaduto più niente di rilevante e la partita si è chiusa su un giusto risultato di 1 a 1. Il San Teodoro Porto Rotondo resta al quinto posto con 27 punti, il Carbonia resta al 6° posto con 24 punti, in compagnia di Bosa e Ghilarza (quest’ultima deve ancora riposare) che hanno pareggiato 2 a 2 il confronto diretto.
Mercoledì pomeriggio si torna in campo per la 18ª e penultima giornata del girone d’andata: il Carbonia gioca a Cagliari con il Sant’Elena di Nicola Agus, il San Teodoro Porto Rotondo giovedì ospita l’Iglesias di Andrea Marongiu.
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Un goal del giovane Suku Kassama Sariang, al 91′, ha evitato al Carbonia la prima sconfitta stagionale, nel match casalingo con il Porto Rotondo. E’ stata una partita ricca di emozioni, certamente non la migliore della squadra di Andrea Marongiu che s’è trovata di fronte un avversario che – a dispetto della precaria posizione di classifica – ha giocato senza timori reverenziali nei confronti della capolista e per due volte è riuscito a portarsi in vantaggio, approfittando delle distrazioni della difesa biancoblu che, per la prima, volta ha subito due goal in una partita.
Il primo vantaggio del Porto Rotondo è arrivato intorno alla metà del primo tempo, autore il giovane fuoriquota Fedele Derosas (classe 2000). Il Carbonia ha cercato subito di rimediare, costruendo più di un’occasione da goal ma è mancata precisione nelle conclusioni. In una di queste è mancata anche la fortuna, quando Alessio Figos ha colpito il palo alla sinistra del portiere gallurese Luca Melis, con una spettacolare girata volante. La scena si è ripetuta ancora più spettacolare allo scadere del tempo e questa volta il centravanti biancoblu, in goal già mercoledì in Coppa Italia contro l’Arbus, ha fatto centro: su uno splendido assist di Samuele Curreli, Alessio Figos si è coordinato come meglio non avrebbe potuto e con una straordinaria rovesciata ha spedito in pallone in fondo alla rete! 1 a 1 al riposo.
In avvio di ripresa tutti, in casa biancoblu, si aspettavano la svolta, per la conquista della vittoria, ma dopo alcuni timidi tentativi, è stato il Porto Rotondo a riprendere fiducia e al 17′ Riccardo Muzzu ha sorpreso la difesa del Carbonia, riportando la sua squadra in vantaggio!
Il Tempo per recuperare al Carbonia non mancava ma con il passare dei minuti è iniziata ad affiorare la paura di perdere la prima partita stagionale, in casa, in un “Carlo Zoboli” finora letale per tutte le squadre che vi hanno giocato, sia in campionato, sia in Coppa Italia.
Il Carbonia ci ha provato diverse volte, ha colto anche una traversa a portiere battuto, ma al 90′, dopo che Andrea Marongiu aveva effettuato tutti e cinque i cambi a sua disposizione, il risultato era ancora fermo sul 2 a 1 per il Porto Rotondo. I biancoblu hanno tentato l’ennesimo assalto, due calciatori del Porto Rotondo si sono fermati sul terreno lamentando problemi fisici, l’arbitro non ha fermato il gioco ed il Carbonia ha proseguito l’azione, sugli sviluppi della quale il pallone è arrivato ad uno dei nuovi entrati, Suku Kassama Sariang che si è liberato al tiro ed ha battuto imparabilmente il portiere del Porto Rotondo Luca Melis.
I calciatori del Porto Rotondo hanno protestato a lungo nei confronti del direttore di gara, chiedendogli perché non ha fermato il gioco quando ha visto due calciatori distesi sul terreno di gioco, ma poco dopo il gioco è stato ripreso sul risultato di 2 a 2. Ancora due minuti di recupero, poi il fischio finale.
L’imbattibilità stagionale del Carbonia resiste, così come il primato solitario in classifica, anche se adesso il vantaggio è ridotto di due punti rispetto alla Ferrini, impostasi per 2 a 0 sull’Atletico Uri e seconda a 1 punto: il Castiadas, vittoriosa per 2 a 0 a Ghilarza e terzo a 2 punti; l’Ossese, vittoriosa sulla Kosmoto Monastir (prossima avversaria del Carbonia), 3 a 2, dopo che per due volte la squadra ospite era stata capace di portarsi in vantaggio, e quarta a 3 punti; la Nuorese, impostasi per 5 a 0 sul campo del La Palma, quinta a 4 punti.
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Due film sardi concluderanno in bellezza, ad Asuni, la XII edizione del “terre di confine” filmfestival dedicata alla Libertà. Il primo è “Dalla quercia alla Palma”, il documentario di Sergio Naitza sui 40 anni di “Padre padrone”, film dei Fratelli Taviani vincitore della Palma d’oro dal Festival di Cannes, e tratto dall’omonimo libro di Gavino Ledda. Sarà presentato al MEA, alle 16.30, dallo stesso Sergio Naitza con Luca Melis (produttore e direttore della fotografia).
Il secondo è “Ìsura da filmà” di Marco Antonio Pani, documentario prodotto e presentato dalla Cineteca Sarda, costruito a partire da immagini inedite degli anni ’40 e ’50 di Fiorenzo Serra, con le musiche originali di Paolo Fresu, la cui proiezione, alle 20.30, che concluderà il ricco programma della kermesse.
E proprio la Cineteca Sarda dedica un interessante convegno, alle 19.30, al mondo del cinema ed in particolare al tema della conservazione, agli archivi, al cinema di famiglia, al riutilizzo ed alla divulgazione. All’incontro prenderanno parte i direttori dei tre centri regionali della Società Umanitaria, Paolo Serra, Alessandra Sento ed Antonello Zanda.
La mattinata sarà invece dedicata all’aperitivo cinematografico “Finzione e documentario: un addio ai confini”, un incontro molto atteso con i registi cileni José María González e Francisco Hervé che si svolgerà al Central Bar, alle 12.45. Mentre alle 11.00, al MEA, si terrà Omaggio a Ermanno Olmi, con la proiezione del film “Il villaggio di cartone”.
Tra gli altri appuntamenti della serata, alle 15.00, un segmento del festival dedicato al Cinema per i più piccoli – “Libertà e avventura”, “Un caballo llamado Elefante” di Andrés Weissbluth. Il film racconta le avventure di Roberto, un giovane timido e appassionato di avventure e di Lalo, suo fratello, amante delle forti emozioni. Entrambi i fratelli vanno a visitare il nonno malato terminale, il quale darà loro una missione molto speciale: quando morirà i due fratelli dovranno liberare il suo amato cavallo prima che sia venduto. Per maggiori informazioni visitare www.tdcf.it.
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Dopo aver toccato i centri di Cagliari, Solarussa, Alghero e Sassari, la XII edizione del “terre di confine filmfestival” si prepara per la sua tappa conclusiva ad Asuni, dove dal 15 al 17 marzo amplierà lo sguardo sulla cinematografia latina e in particolare sul documentario cileno. Sarà una vera festa del cinema che coinvolgerà, oltre agli spazi del MEA-Museo dell’Emigrazione e del Centro di documentazione (Casa Porcu Cau), anche diverse attività del paese per accogliere mostre, spettacoli e concerti.
Arriveranno personalità del mondo del cinema come i registi Francisco Hervé e José María González, quindi Alejandro Alzate Giraldo, direttore artistico del “Festival de Cine de Santa Fe de Antioquia” per un vero gemellaggio tra il “terre di confine” e la rassegna colombiana.
Tra le opere cilene da non perdere saranno proposte quelle di Sebastian Lelio, Pablo Larraín e Maite Alverdi. Protagonisti della finestra sul cinema Sardo saranno invece Paolo Carboni, Carmina Conte, Mario Piredda, Nicola Contini, Luca Melis e Sergio Naitza. Per il cinema italiano, un omaggio al compianto maestro Ermanno Olmi con la proiezione di “Il villaggio di cartone” e poi “Santiago, Italia” di Nanni Moretti, con la presenza di Antonio Arévalo, che presenta il suo libro “Terre di nessuno”.
Venerdì saranno inaugurate ben due mostre d’arte dell’architetto cileno Alejandro Robles e dell’artista italo-tedesca Lea Gramsdorff con la collaborazione di Simone Dulcis, mentre la cantante Claudia Crabuzza con Francesca Ventriglia proporrà un recital-concerto su Violeta Parra. Importantissimo il coinvolgimento dell’associazione “Chilenos de Sardigna”, per una festa-concerto che sabato accoglierà il complesso di musica andina “Grupo Nazka” con buffet degustazione.
Il programma dettagliato.
Venerdì 15 marzo si parte alle 10.00, all’Istituto comprensivo con il Laboratorio “Liberi tutti!” a cura di OSVIC. Alle 11.30 alla Casa Porcu Cau sarà inaugurata la mostra dell’artista cileno Alejandro Robles dal titolo “Sentieri da Minotauri”, a cura di Bianca Petretto, per concludere la mattinata con la presentazione della rivista internazionale di arte e cultura “Aínas”.
Alle 16.00, al MEA, la serata prende il via con il cortometraggio “La Libertà”, spot del tdcf, per proseguire con la presentazione del programma da parte del direttore artistico Marco Antonio Pani, affiancato da Enrico Pitzianti e dai collaboratori del festival e degli ospiti José María González e Francisco Hervé.
Alle 16.20 si terrà la cerimonia di gemellaggio con il “Festival de Cine de Santa Fe de Antioquia”, alla presenza di Alejandro Alzate Giraldo.
Alle 16.40 per gli “Incontri col cinema sardo” Paolo Carboni e Carmina Conte presentano il loro documentario “Le spose del Grand Hornu”, mentre alle 17.40 sarà proposto Los Niños di Maite Alverdi.
Alle 19.10 lo spettacolo-concerto “Difesa di Violeta Parra” vedrà protagoniste Claudia Crabuzza e Francesca Ventriglia, mentre alle 20.30, sarà inaugurata la mostra di pittura “EXODUS.4” dell’attrice e pittrice Lea Gramsdorff, per proseguire con degustazione di prodotti locali. La serata si conclude alle 21.30 con la proiezione del film premio oscar “Una mujer fantàstica” di Sebastian Lelio.
Sabato 16 marzo, appuntamento alle 11.30 per la proiezione di “No – I giorni dell’arcobaleno” di Pablo Larraín al MEA dove alle 16 si terrà l’incontro incontro con Mario Piredda e il suo “Nina”.
Alle 16.30 l’incontro sarà con Nicola Contini ed il suo documentario “Asi stanala Siena/Buongiorno Restelica”, e alle 17.00 Francisco Hervé in persona presenterà il suo documentario “La ciudad perdida”, per poi intrattenersi a dialogare con il pubblico.
Alle 18.50 la presentazione e proiezione del film documentario “Santiago, Italia” di Nanni Moretti, con la presenza di Antonio Arévalo, curatore d’arte contemporanea, poeta, già addetto culturale del Cile in Italia. Alle 20.30 Antonio Arévalo presenta il suo libro “Terre di nessuno” assieme al direttore della rivista Aìnas, Roberto Cossu. Alle 21.30 gran finale al Bar Secci per l’incontro con l’associazione Chilenos de Sardigna e la festa-concerto che vedrà protagonista il complesso di musica andina “Grupo Nazka”.
Domenica 17 marzo, alle 11.00, al MEA si terrà un Omaggio a Ermanno Olmi con proiezione del film “Il villaggio di cartone”. Alle 12.45, un altro momento molto atteso al Central Bar, l’aperitivo cinematografico “Finzione e documentario: un addio ai confini”, incontro con José María González e Francisco Hervé.
Alle 15.00 il segmento Cinema per i più piccoli – “Libertà e avventura”, propone al MEA la proiezione di “Un caballo llamado Elefante” di Andrés Weissbluth.
Alle 16.30 altro appuntamento con il cinema sardo: Sergio Naitza e Luca Melis (produttore e dop) presentano “Dalla Quercia alla palma” documentario di Sergio Naitza sui 40 anni di Padre padrone.
Alle 19,30 nell’interessante “Incontro con la Cineteca Sarda” i direttori dei tre centri regionali della Società Umanitaria, Paolo Serra, Alessandra Sento e Antonello Zanda parleranno di cinema e conservazione: gli archivi, il cinema di famiglia, il riutilizzo e la divulgazione.
Il festival si conclude alle 20 con il film di montaggio musicale “Ìsura da filmà” di Marco Antonio Pani, documentario costruito a partire da immagini inedite degli anni 40 e 50 di Fiorenzo Serra con le musiche originali di Paolo Fresu, prodotto e presentato dalla Cineteca Sarda.
Per maggiori informazioni visitare www.tdcf.it.
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Procede a ritmo serrato la circuitazione, presso le associazioni dei sardi emigrati, del documentario di Sergio Naitza, affidata al Circolo “Nuraghe” di Fiorano Modenese, secondo un progetto regionale approvato dal Servizio Coesione Sociale – Settore Emigrazione dell’assessorato del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, che lo ha incluso tra i progetti regionali da finanziare nel quadro del programma 2016 a favore dell’emigrazione sarda, con iniziative da sviluppare nel corso del 2017.
Nel pomeriggio di domenica 15 ottobre la proiezione è stata organizzata, presso Casa Giacobbe, dal Circolo culturale sardo “Grazia Deledda” di Magenta alla presenza del regista, del sindaco – Chiara Calati – e dell’assessore allo Sport e alle Politiche giovanili – Luca Alberto Aloi – del comune di Magenta. A far gli onori di casa hanno provveduto Valter Argiolas, presidente del Circolo, e Antonello Argiolas, presidente onorario del Circolo e membro del Comitato Esecutivo della F.A.S.I.
Dopo la proiezione, Sergio Naitza ha sintetizzato le origini di questo suo lavoro, frutto di una laboriosa selezione – per un film della durata di 90 minuti – dell’immenso patrimonio di immagini (per una durata di 120 ore di proiezione) custodite nell’archivio della RAI – sede regionale per la Sardegna. Tutte le immagini selezionate (sequenze da inchieste, documentari, servizi giornalistici, molte da celebri programmi come TV7 e AZ) sono state rimontate, sono stati conservati nell’originale solo alcuni spezzoni di interviste.
Il racconto di quindici anni di storia sociale della Sardegna – dalla fine degli anni Cinquanta al 1970 (anno fatidico in cui la squadra del Cagliari conquista lo scudetto), cioè il periodo cruciale in cui la Sardegna esce da una economia agropastorale per entrare, a seguito dell’approvazione del primo Piano di Rinascita (legge n. 588 dell’11 giugno 1962 con fondi di spesa di circa 400 miliardi di lire diluiti a scaglioni per un decennio), nell’epoca della trasformazione industriale – si “sgomitola” attraverso l’invenzione di uno scambio di comunicazioni epistolari tra un fratello, costretto a trasferirsi a Cagliari per cercare lavoro, e una sorella, rimasta invece nel piccolo paese dell’interno.
Attraverso il “filo rosso” costituito da questa corrispondenza “ci guardano” dallo schermo “le nostre storie”, le vicende di quel quindicennio di storia della Sardegna che ha visto: la crisi delle miniere di carbone del Sulcis e la perdita di migliaia di posti di lavoro per i minatori; il progressivo aumento del flusso migratorio verso le città del triangolo industriale (Torino, Genova, Milano); l’inizio delle servitù militari in Sardegna a seguito del “Bilateral Infrastructure Agreement” (B.I.A.) dell’ottobre 1954, con la creazione di installazioni nell’isola nei territori di La Maddalena e di Cagliari; la costruzione della diga del Flumendosa per combattere la cronica siccità; la lotta dei pescatori “poveri” di Cabras contro i “Baroni in laguna”, titolo di un famoso libro di Giuseppe Fiori (la cui inconfondibile voce risuona negli spezzoni di alcune interviste, in particolare al giovane bandito “Grazianeddu” Mesina catturato dalle forze dell’ordine); il banditismo (“L’Anonima sequestri”) che sceglie la strada più atroce ma più economicamente “produttiva” (quella, appunto, dei sequestri di persona) convincendo il Parlamento a istituire una Commissione d’inchiesta sul banditismo in Sardegna; i primi passi dell’industrializzazione con la nascita dei due poli petrolchimici di Porto Torres e di Sarroch; il sorgere degli insediamenti turistici nella zona destinata a diventare universalmente nota come “Costa Smeralda”; per approdare a Riva, al “Giggi” eroe della conquista di uno scudetto che fa assaporare il gusto dolce della vittoria e del riscatto non solo a una squadra di calcio ma a un intero popolo (residenti ed emigrati, questi ultimi ancora più motivati ad esaltare nei luoghi di nuova residenza nella penisola e all’estero lo “storico” trionfo calcistico).
Il commento delle immagini brilla per la felicità di espressione (i testi sono di Giulia Clarkson e di Sergio Naitza), per le musiche originali (di Romeo Scaccia) e per la professionalità delle voci narranti (Corrado Giannetti, Cristina Maccioni, Marco Spiga). Meritano una citazione sia Davide Melis (per il montaggio) sia Luca Melis (per la fotografia).
Sergio Naitza ha motivato l’assenza di qualsiasi specificazione didascalica dei nomi delle illustri personalità intervistate, la cui voce ha voluto che si conformasse alle testimonianze rese dalla anonima gente comune. Per i meno giovani, non sarà comunque difficile riconoscere:
• lo scrittore Giuseppe Dessì che difende i diritti della lingua romanza qual è il sardo contrapponendola al “dialetto italiano”;
• lo storico e giornalista Manlio Brigaglia che spiega il “caso Carbonia” (la città che, con l’adesione dell’Italia nel 1953 alla C.E.C.A – Comunità europea del carbone e dell’acciaio -, dovette fronteggiare la concorrenza dei carboni esteri, più economici e con minore presenza di zolfo, con conseguente crisi del settore estrattivo sulcitano, e perdita di centinaia di posti di lavoro);
• il filosofo Antonio Pigliaru che chiarisce chi è l’intellettuale democratico;
• il senatore Giuseppe Medici che illustra i risultati dell’Inchiesta parlamentare sul banditismo;
• il giovane Aga Khan che rivela come è approdato nell’isola per vedere un terreno che aveva acquistato senza sapere dove fosse collocato e che poi intravvede la possibilità di un insediamento turistico di élite su tutta la costa bagnata da un mare che ha il colore dello smeraldo.
Anziani e giovani non hanno ovviamente difficoltà a riconoscere il mitico “Giggirriva”.
Il documentario, attraverso la suggestiva potenza delle immagini in bianco/nero, è l’ideale mezzo attraverso il quale insegnanti volonterosi che operano in Sardegna possono far conoscere ai propri allievi un pezzo importante della storia dell’isola nel Novecento, che i manuali in uso liquidano in poche righe (se va bene).
Così potranno capire che quelle “storie guardate” li “riguardano”. I sardi anziani residenti ed emigrati, nascondendo qualche fremito di commozione, la lezione di queste storie la conoscono già perché l’hanno vissuta.
Un buffet con prodotti alimentari sardi (pane carasau, formaggio, ricotta, salsiccia, dolci) ha allietato i numerosi spettatori (alcuni provenienti da Circoli vicini), ai quali il provetto sommelier cavalier Virgilio Mazzei ed Elena Marongiu, giovane laureata in Scienze e tecnologie alimentari, hanno illustrato le caratteristiche rispettivamente dei vini (cannonau Nepente di Oliena; vermentino Lastima docg di Monti) e de su “Casu Sardu” (latte di pecora con latte di capra di Fanari Formaggi).
Paolo Pulina
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E’ stato inaugurato ieri pomeriggio il nuovo ufficio turistico IAT (Informazioni e Accoglienza Turistica) realizzato dal comune di Iglesias nei locali al piano terra del Municipio con le risorse a disposizione recuperate dalla legge 37/98. Si tratta di un progetto multimediale assolutamente innovativo, elaborato dall’architetto Olindo Merone, con il supporto grafico della società Riganera di Luca Melis e video dell’operatore Gianni Alvito. I lavori per la trasformazione della sede sono stati realizzati dalla società diretta da Giuseppe Perseu. Un lavoro durato mesi, che ha visto la luce in tempo utile per essere messo a disposizione delle migliaia di turisti che affollano la città di Iglesias ed il territorio in questa caldissima estate 2017.
Durante la presentazione, cui hanno partecipato il sindaco Emilio Gariazzo e il vicesindaco ed assessore della Cultura, Turismo, Spettacolo e Grandi Eventi, Comunicazione Istituzionale Simone Franceschi, è stato possibile rendersi conto della qualità del lavoro svolto e delle potenzialità di un servizio che promette di far fare alla città di Iglesias un ulteriore passo in avanti verso la piena valorizzazione del suo territorio a fini turistici.
Vediamo ora l’intervento dell’architetto Olindo Merone, nel quale spiega le caratteristiche del progetto, e una breve intervista con il vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi.