22 November, 2024
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Un pubblico di oltre 700 persone ha preso parte alla quarta edizione di “Italian Cheese Awards” (13 ottobre) che ha visto sfilare sul palcoscenico del Centro Congressi di “FICO – Eataly World Bologna” 31 eccellenze della produzione casearia tricolore realizzate con latte 100% italiano. La rassegna organizzata dal 2012 da “Guru del Gusto” – società impegnata nella promozione del settore lattiero-caseario attraverso iniziative, incontri e appuntamenti tematici nazionali (“Made in Malga”, “Formaggio In Villa”, “Luxury Cheese”) – con la collaborazione del consulente per la promozione e valorizzazione dell’universo cheese Alberto Marcomini (primo italiano a ricevere negli anni ’90 il prestigioso titolo francese di “Maître Fromager”, passato da selezionatore, affinatore e talent-scout di grandi formaggi, oggi anche giornalista TV) ha decretato 1 vincitore per ognuna delle 10 categorie in cui si è articolato: “Freschissimo”, “Fresco”, “Pasta molle”, “Pasta filata”, “Pasta filata stagionata”, “Semistagionato”; “Stagionato”, “Stagionato oltre i 24 mesi”, “Erborinato” e “Aromatizzato”.

A salire sul podio più alto con 2 “Awards” è la regione Piemonte che, aggiudicandosi i premi per la categoria “Stagionato” ed “Erborinato” si merita l’oro. Le statuette in ottone evocative di un umanoide con braccia alzate a sostenere una forma di formaggio si sono poi distribuite equamente lungo gran parte dello Stivale, arrivando in Campania, Lazio, Alto Adige, Puglia, Basilicata, Toscana, Emilia Romagna e Veneto.

Guru del Gusto ha inoltre attribuito 6 Premi speciali per il “Premio al miglior derivato del latte” (Ricotta di latte vaccino dell’Azienda Agraria Sante Rugo del Friuli Venezia Giulia), “Premio al miglior formaggio di montagna” conferito a “Toma Bettelmatt” stagionato da Luigi Guffanti 1876 (Piemonte), “Formaggio dell’anno” allo Stracchino all’Antica della Latteria di Branzi (Lombardia), “Premio alla carriera” a Antonio Madaio di Casa Madaio (Campania)          

Premio “Donne del latte” (Ida Barbero – Titolare gastronomia Barbero di Torino – Piemonte) e “Cheese Bar dell’anno” per il veronese I Caprini – Botega & Cusina di San Giovanni Lupatoto (Veneto). Riconoscimento particolare, ma senza attribuzione di statuetta, anche al “Miglior formaggio per la Birra” dato a Castelmagno  stagionato d’alpeggio dell’Azienda La Meiro (Piemonte) .                    

«Chiudiamo questa quarta edizione con grandi aspettative per i prossimi anni. L’Award si è confermato un appuntamento di valore per tutto il comparto caseario italiano che ha aderito con entusiasmo – spiega Luca Olivan, responsabile della direzione artistica, gestione eventi e rapporti con gli sponsor di Guru del Gusto – contribuendo a conferire all’iniziativa ulteriore credibilità anche a livello internazionale». Credibilità tangibile a partire dalla serietà delle modalità di selezione dei prodotti. «Il percorso che ha portato ai vincitori finali si è articolato in 3 momenti: da gennaio a marzo un primo screening è stato effettuato dallo staff di Guru del Gusto, ad aprile nel corso della kermesse “Formaggio in Villa” una giuria tecnica con il contributo del voto del pubblico ha proceduto ad una seconda selezione con la nomination dei “best 3” per ogni categoria e il 13 ottobre una terza commissione di specialisti, dopo una fase di assaggio seguito dall’espressione del voto segreta, ha definito i numeri 1».

La chiusura di Italian Cheese Awards 2018 è stata siglata da una degustazione collettiva ad alto tasso di latte, caglio e sale aperta al pubblico. «Tutti i 31 formaggi finalisti sono stati infatti offerti ai presenti che hanno così potuto assaggiare alcuni dei migliori prodotti della nostra tradizione casearia. Tradizione che – conclude Luca Olivan – questo Premio si propone non solo di valorizzare, incentivando la curiosità alla conoscenza e guidando nell’approccio corretto all’assaggio, ma anche di tutelare».

La azienda La Meiro produce vari formaggi, tra cui il Castelmagno d’alpeggio, realizzato in pascoli a piu di 2.000 mt d’altitudine.
The farm La Meiro produces various cheeses, including Castelmagno from Alpin pasture, made at an altitude of 2.000 mt.

 

I VINCITORI

1 – CATEGORIA FRESCHISSIMO

 

Annutolo

La Tenuta Bianca

Campania

2 – CATEGORIA FRESCO

 

Caprino Nobile

Az. Agr. Monte Jugo

Lazio

3 – CATEGORIA PASTA MOLLE 

 

Arunda

Englhorn

Alto Adige

4 – CATEGORIA PASTA FILATA   

 

Burrata

Artigiana

Puglia

5 – CATEGORIA PASTA FILATA STAGIONATA  

Caciocavallo Silano piccante

Posticchia Sabelli

Basilicata

 

  

6 – CATEGORIA SEMISTAGIONATO

 

Antani

De Magi

Toscana

7 – CATEGORIA STAGIONATO

 

Castelmagno  DOP

La Meiro Terre di Castelmagno

Piemonte

8 – CATEGORIA STAGIONATO OLTRE 24 MESI

Parmigiano Reggiano 36 mesi

Gennari

Emilia Romagna

9 – CATEGORIA AROMATIZZATO

 

Capra ubriaco al Traminer

Latteria Perenzin

Veneto

10 – CATEGORIA ERBORINATO

 

 

Gorgonzola DOP Dolce

Luigi Guffanti 1876

Piemonte

 

 

 

I PREMI SPECIALI

“Premio al miglior derivato del latte”: Ricotta di latte vaccino – Az. Agr. Sante Rugo (Friuli Venezia Giulia)

Motivazione: Sante Rugo, nella sua alta Carnia,  ogni giorno produce una ricotta di latte vaccino di rara bontà che si riassume in cremosità e dolcezza uniche, una ricotta con la erre maiuscola.

           

“Premio al miglior formaggio di montagna”Toma Bettelmatt stagionato da Luigi Guffanti 1876 (Piemonte)

Motivazione: L’azienda Guffanti è conosciuta in tutto il mondo per la grande proposta di formaggi Italiani legati alle valli che circondano il lago Maggiore.

Con grande professionalità Carlo Fiori con l’aiuto dei figli Giovanni e Davide ricerca i migliori formaggi d’alpeggio estivo come il Bettelmat dichiarato miglior formaggio di montagna 2018.

 

“Formaggio dell’anno”: Stracchino all’Antica della Latteria di Branzi (Lombardia)

Motivazione: La latteria Branzi, in Val Brembana, produce da sempre formaggi tipici delle Alpi Orobiche, Francesco Maroni, direttore della latteria, ripropone un formaggio d’altri tempi, lo stracchino all’antica, dichiarato formaggio dell’anno 2018

                       

“Premio alla carriera”Antonio Madaio di Casa Madaio (Campania)

Motivazione: Da quattro generazioni la famiglia Madaio produce e stagiona formaggi di grandissima qualità, strettamente legati alla millenaria tradizione casearia del Parco Nazionale del Cilento. Antonio Madaio  non solo ha dedicato tutta la sua vita al mondo del latte, con puntuale  professionalità,  ma ha anche saputo imporsi oltre confine ottenendo grandi successi e riconoscimenti.

 

Premio “Donne del latte”Ida Barbero, Titolare della gastronomia Barbero di Torino (Piemonte)

Motivazione: Attenta conoscitrice del mondo caseario, da anni ricerca instancabilmente il meglio dei formaggi prodotti in Italia, con un occhio di riguardo alle tante casare che ogni giorno realizzano capolavori unici, proponendoli, con l’aiuto del marito Aurelio e della figlia Claudia, ad una clientela esigente ed appassionata.

 

 “Cheese Bar dell’anno”I Caprini – Botega & Cusina di San Giovanni Lupatoto (Verona – Veneto)

Motivazione: Franco Caprini, un precursore degli attuali Cheese Bar, il primo ad organizzare importanti Catering a base di formaggio. Oggi nel suo Cheese Bar a San Giovanni Lupatoto a due passi da Verona, si possono degustare infiniti piatti dove il formaggio è il principale protagonista.

 

Riconoscimento speciale al “Miglior formaggio per la Birra”Castelmagno stagionato d’alpeggio dell’Azienda La Meiro (Piemonte)

Motivazione: Teo Musso il primo apripista di tutti i mastri birrai italiani, nei primi anni della sua professione, trovò il giusto abbinamento con la sua prima birra con un formaggio legato al suo territorio, il formaggio Castelmagno stagionato d’alpeggio dell’azienda La Meiro, ancor oggi un abbinamento perfetto.

                       

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Sono partiti in circa 1.500 per arrivare in 31: tempo di decretare i vincitori della quarta edizione di “Italian Cheese Awards”, il premio dedicato alle eccellenze della produzione tricolore di formaggi realizzati con latte 100% italiano, organizzata dal 2012 da “Guru del Gusto” – società impegnata nella promozione del settore lattiero-caseario attraverso iniziative, incontri e appuntamenti tematici nazionali (“Made in Malga”, “Formaggio In Villa”, “Luxury Cheese”) – con la collaborazione del consulente per la promozione e valorizzazione dell’universo cheese Alberto Marcomini (primo italiano a ricevere negli anni ’90 il prestigioso titolo francese di “Maître Fromager”, passato da selezionatore, affinatore e talent-scout di grandi formaggi, oggi anche giornalista TV) .

Il “numero 1” di ciascuna delle 10 categorie in cui si articola il Premio (“Freschissimo”, “Fresco”, “Pasta molle”, “Pasta filata”, “Pasta filata stagionata”, “Semistagionato”; “Stagionato”, “Stagionato oltre i 24 mesi”, “Erborinato” e “Aromatizzato”) sarà proclamato a Bologna il 13 ottobre, dalle ore 18.00, nel Centro Congressi di “FICO – Eataly World Bologna”, nel corso di una serata-evento.

«Abbiamo scelto FICO Bologna per la finale – spiega Luca Olivan, responsabile della direzione artistica, gestione eventi e rapporti con gli sponsor di Guru del Gusto – perché, proprio come il nostro Award, è un progetto ambizioso che vuole mettere la lente su quanto caratterizza la nostra italianità: FICO è uno “show” dove il cibo è qualcosa di più di un elemento nutrizionale, è il centro di una iniziativa culturale, il contesto e l’habitat naturale per Italian Cheese Awards.»

Sedici le Statuette in ottone evocative di un umanoide con braccia alzate a sostenere una forma di formaggio che saranno complessivamente consegnate tra 10 “Awards” ed ulteriori 6 Premi speciali: “Premio al miglior derivato del latte”“Premio al miglior formaggio di montagna”“Formaggio dell’anno”, “Premio alla carriera”, Premio “Donne del latte” e “Cheese Bar dell’anno”.

«Siamo molto soddisfatti di questa edizione – prosegue Luca Olivan – che ha contato su un’ampia adesione degli addetti ai lavori, conferma tangibile del valore che le viene attribuito». Valore che traspare anche dalla serietà delle modalità di selezione dei prodotti. «Il percorso che porta ai vincitori finali è articolato in 3 momenti affidati ad altrettante commissioni tutte presiedute da Alberto Marcomini

Alle “nomination” dei formaggi finalisti per ciascuna delle dieci categorie che si contenderanno la Statuetta si è arrivati ad Aprile nel corso della kermesse “Formaggio in Villa” (rassegna di formaggi italiani nazionali svoltasi a Villa Farsetti, Santa Maria di Sala – Venezia) dove un ruolo attivo lo ha giocato anche il pubblico chiamato ad assaggiare i formaggi in competizione ed esprimere il proprio giudizio. Il suo voto si è addizionato a quello di una giuria tecnica.

Sarà proprio una terza commissione di specialisti che il 13 ottobre, dopo una fase di assaggio seguito dall’espressione del voto segreta, definirà i numeri 1. Ogni categoria è usualmente composta da 3 finalisti ma, per questa edizione, complice un ex equo il compito della giuria sarà particolarmente arduo”.

A chiusura della premiazione tutti i 31 formaggi finalisti saranno gli interpreti di una degustazione ad alto tasso di latte, caglio e sale aperta al pubblico.

A fare la parte del leone ad “Italian Cheese Awards 2018” per formaggi inviati (al massimo tre per ogni azienda/caseificio) sono stati i produttori veneti, lombardi, emiliani, piemontesi, pugliesi e sardi.  Una tendenza già evidenziatasi nel 2017 quando a salire sul podio per ricevere gli Awards furono 3 produttori pugliesi, 3 lombardi e 4 veneti.

I finalisti della quarta edizione del Premio rispettano la geografia dello scorso anno con qualche outsider come Molise (2 formaggi in finale), Basilicata (1), Friuli Venezia Giulia (1) e Alto Adige (1). Ad essere in nomination per il 2018 e a contendersi la Statuetta sono 6 formaggi veneti, 4 sardi, 3 caci “made in” Emilia Romagna e in Lazio, 2 campani, 2 pugliesi, 2 lombardi, 2 piemontesi e 2 toscani.

«In ottica 2019  anticipa Luca Olivan – guardiamo con attenzione alla Campania, regione che sta crescendo dal punto di vista caseario e gastronomico in modo esponenziale. Molti sono i giovani che diventati casari sono portabandiera di antiche tradizioni, a volte in modo creativo.»

“Italian Cheese Awards” non vuole essere solo un riconoscimento ai migliori caci italiani, ma un incentivo alla promozione della “cultura di produzione del formaggio di qualità”, incentivando la curiosità alla conoscenza e guidando nell’approccio corretto all’assaggio. Il Premio si propone anche di contribuire alla tutela di tutte quelle produzioni autentiche, tipiche e artigianali realizzate con solo latte e caglio 100% italiano, studiandone e valutandone anche la presenza sul mercato e stimolandone il miglioramento della qualità.

«Chi dice Italia dice formaggio – conclude Luca Olivan – giusto dunque che questo nostro ambasciatore nel mondo sia correttamente compreso e valorizzato. Ogni prodotto esprime infatti la storia di un territorio, ne interpreta le unicità e ne racconta le tradizioni facendosene interpreti.»

Il Premio dedicato ai migliori formaggi prodotti con latte 100% italiano è solo una delle iniziative tese alla valorizzazione dei prodotti lattiero-caseari realizzata da Guru del Gusto. Sin dalla sua fondazione nel 2010, l’azienda che fa capo a Luca Olivan (ristoratore padovano e estimatore di formaggi) e conta sul contributo di esperti e professionisti del settore,  mette la lente sull’universo dei caci made in Italy favorendo la diffusione della loro conoscenza anche fuori confine  grazie ad appuntamenti come “Made in Malga” (dal 2012) e “Formaggio in Villa” (dal 2011) dai calendari articolati tra laboratori, mostre-mercato- workshop e convegni.