18 July, 2024
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E’ stata depositata questa sera anche la lista dei quattro candidati di “Liberi e Uguali Sardigna – Zedda Presidente” per la circoscrizione di Carbonia Iglesias per le regionali del 24 febbraio. Si tratta di Alberto Pani, avvocato di Iglesias; Ilaria Portas, vicesindaco di Masainas e Capo di Gabinetto dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport; Daniela Pusceddu, laureanda in Economia, di Fluminimaggiore; e, infine, Luca Pizzuto, consigliere regionale uscente.

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«Ho seguito le varie dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Interno Matteo Salvini nelle sue tappe, ieri in Sardegna. Vederlo nella città di Eleonora D’Arborea paventare improbabili imposizioni su abbigliamento e nutrizione (e spero lo abbia fatto da noto inlfuencer quale cerca di essere sui suoi social, e non da Ministro) da parte di ragazzi e ragazze immigrati da altri Paesi, devo dire che mi ha sconcertato.»

Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, consigliere regionale di Art. 1 – Sdp.

«La nostra Isola ha una peculiarità geografica: è il centro del Mediterraneo, per cui i movimenti dei popoli non ci hanno mai spaventato. Non c’è bisogno che venga qualcuno, che ci ha da sempre disprezzati, per dirci come dobbiamo comportarci di fronte a chi ha bisogno di una mano. Questa continua narrazione di menzogne, di costruzione di paure irrazionali, basate sulla scarsa conoscenza che si ha dell’altro e di altre realtà, deve finire! – aggiunge Luca Pizzuto – Quando parla di riforma ospedaliera e metano (voluto dalla nostra Giunta) probabilmente dovrebbe informarsi meglio: noi NON siamo per la chiusura degli ospedali, abbiamo anzi tentato di giocare le carte che avevamo contro il DM 70 (per scongiurare la chiusura di dieci ospedali), su cui il SUO GOVERNO ha realmente potere decisionale ma che non ha alcuna intenzione di bloccare. »

«Invito il nostro Ministro degli Interni ad un confronto sui temi la prossima volta che “scenderà dal continente” – sottolinea ancora Luca Pizzuto -. Lo aspetto per parlare degli investimenti fatti veramente METTENDO LE PERSONE AL CENTRO DELL’IMPEGNO POLITICO: i progetti di LavoRas, la messa in sicurezza delle scuole e la lotta all’abbandono scolastico con Iscol@, l’aumento delle borse di studio e le esenzioni dalle tasse universitarie, la legge sul turismo, le Terre ai Giovani, la restituzione di parte delle coste dalle servitù militari, il progetto di ricerca CANOPAES sulla canapa, NOI abbiamo davvero un reddito di cittadinanza, perché abbiamo il nostro Reddito di Inclusione Sociale #ReIS, e altro ancora, al contrario della Giunta di centrodestra che ci ha preceduti, lasciandoci in eredità una marea di questioni irrisolte. Abbiamo scommesso sul futuro della nostra Isola e dei ragazzi e delle ragazze che qui ci vogliono vivere. L’immigrazione qui non è stata un problema ed è sempre stata gestita.»

«Ministro Matteo Salvini – conclude Luca Pizzuto – sono pronto ad un confronto sui temi che in Sardegna rappresentano davvero dei problemi strutturali e sui quali abbiamo lavorato con forza, e che ancora si possono migliorare, ma non su quelli che qui non trovano alcun fondamento.»

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In Consiglio regionale è ripreso l’esame della proposta di legge per l’istituzione della provincia della Gallura. La seduta stamane è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere del Pd Franco Sabatini, riferendosi all’ordine del giorno, ha chiesto la sospensione della seduta, «per poter proseguire – ha spiegato – utili interlocuzioni fra i gruppi che potrebbero portare alla condivisione di alcuni emendamenti di sintesi».

Sempre sull’ordine dei lavori, il consigliere di Forza Italia Antonello Peru ha rilanciato la complessa vertenza dei lavoratori licenziati della Secur di Sassari, osservando che «le stesse sollecitazioni del presidente Gianfranco Ganau non sono state ascoltate dalla commissione Lavori del Consiglio e dal presidente Piero Comandini, lasciando da soli quei ragazzi che da oltre un mese protestano in piazza d’Italia a Sassari». «In queste settimane – ha ricordato Antonello Peru – hanno ricevuto la solidarietà di molti esponenti politici e forse di tutti visto che li ha incontrati anche il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, ma questo non è bastato a smuovere la commissione Lavoro, inadempiente dopo 5 sedute fatte a luglio e settembre». Provo tanta amarezza e tanta tristezza per il trattamento riservato a questi ragazzi, ha concluso il consigliere, «e mi rivolgo ancora una volta al presidente Gianfranco Ganau ed al presidente Francesco Pigliaru perché quello dei lavoratori Secur è un problema di tutta la politica che, pur essendosi resa conto di aver commesso una ingiustizia, non sa o non riesce a rimediare».

Ancora sull’ordine dei lavori, il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha auspicato «una sana riflessione del Consiglio prima che i populisti occupino questi scranni forse per colpa di una classe dirigente che ha rinviato senza motivo provvedimenti importanti come la legge contro la fibromialgia e quella sull’istituzione della fondazione Sardegna beni culturali, nuove soggetto di governo in un settore che occupa 800 unità». «Queste iniziative sono state affossate in modo irresponsabile – ha protestato Attilio Dedoni – accreditando l’immagine negativa di un Consiglio che non fa quello che è necessario fare mettendoci la faccia».

Con un intervento dedicato in parte allo stesso argomento ha poi preso la parola il consigliere del Pds Augusto Cherchi, che ha ricordato la presenza fuori dall’Aula «di decine e decine di pazienti che protestano contro un fatto ingiusto, la mancata approvazione della proposta di legge contro la fibromialgia votata in commissione all’unanimità ma con l’iter ancora incompleto perché la commissione sanità non si riunisce da un mese, mentre basterebbero pochi minuti». «Condizionerò la mia presenza in Aula all’approvazione di questa legge – ha concluso Cherchi – e chiedo a questo scopo l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi invece, rivolto al presidente Pigliaru, ha annunciato «la decisione di molti cittadini di Oliena di rinunciare al voto alle regionali ed alle europee in segno di protesta contro il mancato ripristino del ponte di Oloè, dopo l’alluvione di 4 anni fa». «Su questa vicenda – ha lamentato Luigi Crisponi – la Giunta regionale si è distratta nonostante le pressanti richieste di molti esponenti politici e di tutta la comunità, abbandonando nel disagio e nell’isolamento migliaia di cittadini lavoratori e studenti: una autentica vergogna».

Il consigliere di Art. 1 – Sdp Luca Pizzuto, come componente della commissione Sanità, ha manifestato la disponibilità a favorire l’approvazione della legge contro la fibromialgia.

Il capogruppo del Pd Pietro Pietro Cocco, sottolineando che l’impegno comune dei gruppi ad approvare la legge contro la fibromialgia, ha sollecitato la convocazione della conferenza dei capigruppo in modo da discutere la legge direttamente in Aula in base all’art. 102 del regolamento.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Gianfranco Ganau ha sospeso la seduta come da richiesta del consigliere Franco abatini, convocando nello stesso tempo la commissione Sanità per l’esame della proposta di legge contro la fibromialgia.

Dopo la sospensione l’on. Franco Sabatini (Pd) ha comunicato che «non sono stai presentati emendamenti di sintesi». E così l’on. Francesco Agus (Campo progressista), che ha detto: «Ogni tentativo esperito non sembra essere andato a buon fine, probabilmente ha inciso in maniera non secondaria il fatto che questo sia l’ultimo giorno di legislatura, Non si può legiferare bene in questa situazione».

Per l’on. Giuseppe Fasolino (FI), «il percorso legislativo è arrivato in aula con una mediazione e chiediamo che il lavoro fatto finora ci venga riconosciuto. Il nord est della Sardegna è arrivato a questo punto e non capisco per quale motivo non ci sia concesso tutto questo. Perché non si può scrivere la verità e fare una cosa giusta per il nostro territorio? Perché si vuole lasciare tutto al prossimo consiglio regionale? Io sfido i colleghi a togliere anche nord est da quell’emendamento, sono disponibile a ogni modifica ma siate davvero coerenti».

Della stessa opinione l’on. Giuseppe Meloni (Pd): “Il mio timbro di relatore non è valido per una porcata quale sarebbe una legge emendata con lo scopo di farla deragliare. Il problema sembra essere proprio il riconoscimento del nord est da parte vostra, per assimilare il nostro territorio ad altri che non si sono pronunciati. Chi ha stabilito che questa è l’ultima seduta del consiglio regionale? Siamo pagati, lavoriamo a oltranza fino alla fine. Io non scapperò da quest’Aula».

Poi l’on. Luca Pizzuto (Leu) «l’appello di Giuseppe Fasolino va recepito perché è una mediazione di buon senso che non può essere buttata via. Chiedo pertanto un’altra sospensione».

Anche l’on. Pierfranco Zanchetta (Upc) ha chiesto certezze all’Aula: «Le prove muscolari non servono a nessuno e non ci portato da nessuna parte ma c’è una proposta di mediazione che ancora non è stata valutata con attenzione: la sospensione dei lavori è necessaria altrimenti si va in aula e succede quel che succede».

Per Daniele Cocco (Leu) è stato «assunto un impegno e non possiamo buttarlo all’aria», mentre l’on. Giovanni Satta (Psdaz) ha chiesto: «Dove eravate voi consiglieri che perorate la causa di Sassari città metropolitana quando il nord est chiedeva questa legge? Dovete gettare la maschera e dire che siete contrari alla provincia della Gallura. Punto».

Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, ha confermato il sostegno alle richieste del Nord Est: «Noi siamo coerenti e abbiamo preso un impegno con i sindaci del nord est. Oggi vogliamo votare la proposta e siamo disponibili a una sintesi ma senza rinnegare la provincia della Gallura e senza soluzioni strambe. Avete trasferito la Ats a Sassari perché non aveva la città metropolitana come Cagliari: io ho memoria».

Per Attilio Dedoni (Riformatori), «è intollerabile tutto questo, non possiamo far leggi se siamo intimiditi da certe posizioni».

L’on. Giorgio Oppi (Udc) si è rivolto al presidente Gianfranco Ganau e ha detto: «Manca la volontà politica di risolvere il problema. Decidiamo cosa vogliamo fare: chi ha il coraggio chieda il numero legale e così vediamo chi sta tornando indietro e chi sta alle posizioni prese».

L’emendamento 59 è stato messo in votazione e respinto.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in discussione l’emendamento n. 65 Pinna e più). Il consigliere Franco Sabatini (Pd) ha avanzato un’ulteriore richiesta di interruzione dei lavori «per cercare di arrivare a un emendamento di sintesi». Il presidente della commissione Bilancio ha ribadito la sua posizione: «Questo provvedimento non dà le stesse opportunità ai territori della Sardegna – ha detto Franco Sabatini – ricordo al consigliere Giovanni Satta che non siamo stati inerti. C’era una proposta di legge che prevedeva l’istituzioni di tutte le altre province. Non riesco a capire perché non sia stato presa in considerazione. Non si dica dove eravate, eravamo qui. Non si riesce a capire perché debba essere privilegiato un solo territorio e danneggiati gli altri territori della Sardegna. Questo è inammissibile. C’erano tutte le condizioni per trovare un accordo e non lo si è fatto».

Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha invece difeso il provvedimento in esame: «Non stiamo avvantaggiando nessuno. Si è fatto un percorso chiaro e questo è oggi all’attenzione del Consiglio. Ringrazio il centrodestra perché rimane in aula a differenza del partito di maggioranza che dovrebbe guidarla. Il Pd fa il cecchino».

E’ poi intervenuto il consigliere Luca Pizzuto (Art. 1 – Mdp) per chiedere una sospensione dei lavori.

Giuseppe Meloni (Pd) ha espresso rammarico per l’andamento della discussione: «Quando succedono queste cose si entra in campagna elettorale e diventa tutto più difficile – ha detto Giuseppe Meloni – voglio ricordare, perché si sappia fuori da quest’aula, la prima commissione non ha fatto nessun blitz. L’altra proposta di legge è datata 3 ottobre 2018, un settimana prima dell’approvazione della legge per l’istituzione della provincia Gallura che si discuteva da un anno».

Per Pietro Cocco (Pd) la riforma in discussione «è delicatissima e non si può fare nell’ultimo giorno di legislatura. Le province sono state cancellate dai cittadini, solo i cittadini possono decidere di restituire loro vita – ha detto il capogruppo del Pd – i cittadini devono essere chiamati a pronunciarsi, sono contrario a blitz di fine legislatura. E’ politicamente sbagliato».

Il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, si è detto indisponibile ad avvallare soluzioni pasticciate: «Tutti i territori meritano rispetto. Se questa possibilità di avere sviluppo dipende dall’avere un ente di riferimento questo deve essere approfondito. La Commissione ha iniziato i lavori con la provincia Gallura sulla spinta di tutte le forze politiche. Le altre non erano istanze di serie B. per la Gallura, però,  c’era una spinta di tutta la società – ha sottolineato Francesco Agus – sono contrario a a decisioni lontane dalla gente e dal sentire comune. Ha fatto bene il collega Cocco a a ricordare che le province sono state sconfessate pubblicamente. Quel sistema creato dal Consiglio non aveva un consenso popolare e per questo è stato scardinato dalla sua interezza. Non voglio essere complice di qualcosa di simile»

Luigi Lotto (Pd) ha detto di condividere le considerazioni del presidente Francesco Agus. «Una materia come questa – ha aggiunto Luigi Lotto – non può essere discussa alla fine della legislatura. Il presidente della Quinta commissione ha sottolineato che è necessario trovare una condivisione: “non ho alcun pregiudizio nei confronti della provincia della Gallura – ha concluso Luigi Lotto – credo però che chiudere oggi con un’approvazione a maggioranza sia un errore. Troviamo una sintesi ,  sono disponibile ma non facciamo pasticci».

Per Roberto Deriu (Pd) legiferare senza un’adeguata istruttoria non va bene. La Prima commissione ha valutato mature le condizioni per varare una provincia del Nord est. Ma è necessario non distaccarci dal percorso costituzionale, in caso contrario si producono “mostri”. Quindi, è indispensabile il referendum per far pronunciare le popolazioni interessate. Roberto Deriu ha annunciato che non parteciperà a percorsi sbagliati.

Emilio Usula (Misto) ha sottolineato di essere favorevole al massimo decentramento politico e amministrativo e di credere nelle province elettive come strumento di democrazia reale. Questa proposta di legge però  è parziale e confusa. E’ sbagliato l’approccio, il momento, il metodo. Non parteciperà al voto.

L’emendamento 65 è stato bocciato.

Franco Sabatini  ha posto una pregiudiziale: «I Consigli della regioni ordinarie esercitano la loro funzione, per legge, fino al 46 esimo gg prima delle elezioni. In base a  diverse sentenze questa norma si applica anche alle regioni a Statuto speciale. E’ anomalo che procediamo su una legge che certamente non è né obbligatoria né urgente. Questo Consiglio non può legiferare».

Luca Pizzuto (Art. 1 – Sinistra per la democrazia e il progresso) ha chiesto di sospendere i lavori e tentare un percorso unitario.

Per Marco Tedde (Forza Italia Sardegna) è ormai  evidente a tutti che ci siano frange importanti del centrosinistra che vogliono bloccare la provincia del Nord Est e della città metropolitana di Sassari. E’ arrivato il momento di scegliere. Marco Tedde ha definito la pregiudiziale posta da Franco Sabatini uno “sberleffo giuridico” le sentenze non ci interessano, noi siamo legislatori.   

Giuseppe Fasolino (Forza Italia Sardegna) è convinto che la proposta di legge sarà approvata ed ha chiesto di andare ad oltranza, senza interruzione fino all’approvazione della legge.

Il presidente Gianfranco Ganau ha convocato la Conferenza dei capigruppo.

Al rientro il Presidente ha sospeso la seduta. I lavori sono ripresi alle 16.00. Primo punto all’ordine del giorno il testo sulla fibromialgia, approvato oggi in commissione Sanità.

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La vicenda legata al contenzioso in atto tra Comune di Carbonia e Carbonia Calcio sulla gestione dello stadio Comunale “Carlo Zoboli” e del campo di Is Gannaus, per la cui soluzione è previsto questo pomeriggio, alle 17.00, un incontro tra le parti, gli esiti del quale verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa convocata nella sala riunioni della Torre Civica dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Paola Massidda per le 18.30, è finita all’attenzione degli assessori regionali degli Enti locali e dello Sport, Cristiano Erriu e Giuseppe Dessena, con un’interrogazione presentata dal consigliere regionale del gruppo Art. 1 – Sdp Luca Pizzuto.

«Nella società attuale le attività di aggregazione sociale assumono un ruolo sempre più importante ed indispensabile – dice Luca Pizzuto -. In questo campo le attività sportive rappresentano uno dei più significativi presidi a difesa della socialità e della creazione di sani rapporti relazionali. Per questo motivo ritengo che quanto sta avvenendo a Carbonia in merito allo Stadio Carlo Zoboli abbia una particolare gravità. L’ASD Carbonia Calcio che “gestisce” la struttura svolge una preziosa attività di educazione allo sport di tanti bambini e ragazzi e gestisce una squadra che milita nel campionato di “Promozione”. Questa attività è particolarmente meritoria, tenendo conto che si svolge in una comunità caratterizzata dal grave disagio sociale e con oneri a carico dei soci sostenuti per una finalità esclusivamente sportiva e di interesse generale e certamente non speculativa. Per questi motivi – aggiunge Luca Pizzuto – l’inibizione all’accesso allo Sadio comunale dall’Amministrazione comunale non è assolutamente condivisibile. Va sicuramente trovata una soluzione per quanto riguarda il contenzioso.»

«Ho presentato un’interrogazione indirizzata agli assessori regionali degli Enti locali e dello Sport e Istruzione – conclude Luca Pizzuto – per sapere che iniziative che intendano attivare urgentemente verso l’Amministrazione comunale di Carbonia per favorire la positiva soluzione della “Vertenza Stadio” con l’obiettivo di assicurare la prosecuzione della attività della ASD Carbonia Calcio verso bambini e ragazzi e della partecipazione al campionato dilettanti in avanzato svolgimento.»

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«In quest’ultimo periodo si ricorrono voci poco rassicuranti sulle modalità applicate per le nuove assunzioni. Ritengo che si possa procedere solo in un modo: far rientrare chi ha già lavorato in azienda e dare priorità a tutte le lavoratrici e i lavoratori che negli ultimi anni si sono spesi e mobilitati per la riapertura della fabbrica. Senza il loro impegno, oggi, non staremmo parlando di riapertura ed è sacrosanto che vengano richiamati per primi a lavoro. Non vorrei si procedesse, invece, seguendo vecchi schemi di clientele, che indebolirebbero decisamente la credibilità dell’azienda e di tutta l’operazione.»

A sostenerlo è Luca Pizzuto, consigliere regionale del gruppo Art. 1 – Sdp.

«Aspettiamo di vedere, inoltre, maggiori dettagli sul nuovo piano industriale che ancora non si conosce in maniera chiara: c’è urgente bisogno, infatti, di individuare le strategie aziendali e la forza lavoro che si intende utilizzare – aggiunge Luca Pizzuto –. Tutte queste informazioni consentirebbero un clima e un rapporto più sereno tra lavoratori e dirigenza. Auspico che si possa procedere nel modo più chiaro e trasparente possibile. La riproposizione di una cultura clientelare in seno alle aziende del territorio, oltre ad essere inaccettabile – conclude Luca Pizzuto – farebbe pentire e disimpegnare anche le parti politiche che in questi anni si sono spese per il riavvio del polo industriale.»

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La convenzione per l’implementazione e sviluppo del Registro Tumori della Sardegna, firmata dall’Ats e dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, deve essere annullata. Lo chiedono, con un’interpellanza al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore della Sanità Luigi Arru, 11 consiglieri regionali di maggioranza ed opposizione.

Il documento, depositato ieri mattina in Consiglio regionale, è stato sottoscritto da Emilio Usula (Rossomori), Annamaria Busia e Francesco Agus (Campo Progressista), Raimondo Perra (Psi), Daniele Cocco, Paolo Zedda e Luca Pizzuto (Art. 1 – Mdp), Roberto Deriu e Daniela Forma (Pd), Angelo Carta (Psd’Az) e Gianni Lampis (Fratelli d’Italia).

«In Sardegna sono già operativi due registri tumori su base locale, a Nuoro e a Sassari – afferma il primo firmatario  Emilio Usula – entrambi sono accreditati a livello nazionale ed internazionale, non si capisce su quale base l’Ats abbia deciso di stipulare una nuova convenzione con una struttura extraregionale.»
Secondo i presentatori dell’interpellanza. il Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio non avrebbe i requisiti necessari per lo svolgimento di un compito così delicato: «Non risulta che la struttura individuata dall’Ats abbia consolidate esperienze in materia – scrivono gli 11 consiglieri regionali – il Registro Tumori del Lazio, seguito dal Dipartimento di Epidemiologia, non è ancora accreditato a livello nazionale e risulta essere ancora nelle fasi iniziali di progettazione».

«Anziché firmare onerose convenzioni sarebbe più opportuno mettere i due registri sardi di Nuoro e Sassari nelle condizioni di lavorare costituendo anche il registro per la Sardegna Meridionale – aggiunge Emilio Usula – l’obiettivo deve essere la creazione di un modello federato, diversamente si rischia di porre in essere due attività parallele che potrebbero entrare in conflitto.»

Da qui la richiesta alla Giunta di agire in autotutela: «Pigliaru e Arru si avvalgano dei loro poteri sostitutivi e annullino la convenzione firmata da Ats e Dipartimento di Epidemiologia del Lazio – conclude Emilio Usula – allo stesso tempo si lavori alla realizzazione del Registro regionale dei tumori».     

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Sono stati presentati stamane i cinque corsi di laurea triennale dell’Università di Cagliari istituiti nella sede dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, in via Fertilia, a Carbonia. I corsi sono già attivi da novembre nelle sedi del capoluogo sardo. L’iniziativa, possibile grazie all’interessamento e al finanziamento della Regione, in particolare dell’assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, è stata presentata questa mattina dal Rettore Maria Del Zompo, dall’assessore Giuseppe Dessena, dal Direttore generale di UniCa, Aldo Urru, dal commissario della provincia del Sud Sardegna, Mario Mossa. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato anche i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto, la dirigente della Direzione Didattica Pina Locci e il coordinatore della Divisione Reti della DIRSI, Roberto Porcu.

Più nel dettaglio, gli studenti del territorio avranno la possibilità di frequentare on line, a partire dal secondo semestre dell’anno accademico 2018/19, i corsi di laurea triennale in Scienze della Comunicazione (totalmente in e-learning), e 4 corsi in modalità “Blended Learning” (in cui cioè l’apprendimento avviene in modalità mista con lezioni frontali e e-learning): in Amministrazione e Organizzazione, in Beni Culturali e Spettacolo, in Economia e Gestione Aziendale ed in Ingegneria elettronica, elettrica e informatica.

«È l’inizio di un percorso – ha detto il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo – Diamo agli studenti del Sulcis – giovani, ma anche adulti che vogliono crescere – la possibilità di seguire corsi di laurea importanti, a e apriamo allo stesso tempo un vero e proprio presidio nel territorio che farà orientamento tutto l’anno offrendo servizi qualificati. La cultura è l’unico strumento per crescere e cambiare stato anche dal punto di vista economico, il Sulcis ci sta molto a cuore: è una realtà che ora sta soffrendo, e avvicinarci con una nostra sede è il minimo che potessimo fare. È un luogo è uno spazio in cui anche chi ha difficoltà a studiare potrà essere aiutato. Sarà un piccolo grande avamposto: vogliamo continuare a crescere con l’integrazione con il territorio.»

La Direzione per le Reti e i Servizi Informatici dell’Università di Cagliari sfrutterà il potenziale della rete telematica regionale per creare una naturale espansione della rete d’Ateneo fino alla sede di via Fertilia 40 per erogare i servizi di formazione a distanza per gli studenti interessati di quella zona, che potranno allo stesso tempo utilizzare i servizi di wifi, la telefonia su IP e i servizi di e-learning, oltre i normali servizi normalmente erogati agli studenti dell’Università di Cagliari.

«È un impegno importante con il Sulcis – ha aggiunto il direttore generale dell’Ateneo, Aldo Urru – Con un significativo investimento, stiamo attrezzando la sede e assumeremo anche nel territorio alcune figure professionali che occorrono. Vogliamo garantire un servizio agli studenti del territorio nel migliore dei modi.»

Nel dettaglio, sono in fase di realizzazione 50 postazioni a disposizione degli studenti, ognuna dotata di pc, 5 aule dotate di LIM e di sistemi di videoconferenza, 8 postazioni tra segreteria, biblioteca e tutor, persone che daranno il necessario supporto agli iscritti durante le lezioni.

La sede dell’ex Provincia accoglierà gli studenti del primo anno dei corsi sopra citati, con prospettive di ulteriore accrescimento e aumento dei corsi erogati; inoltre, la stessa sede sarà il punto di erogazione dell’orientamento universitario nel Sulcis.

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Carbonia avrà 5 corsi di laurea per gli studenti sulcitani. Grazie al lavoro svolto da Regione e Università, gli studenti del territorio avranno la possibilità di frequentare, nella sede di via Fertilia dell’ex provincia di Carbonia Iglesias – a partire dal secondo semestre dell’anno Accademico 2018/2019 – alcuni indirizzi di studio già attivati a Cagliari. Domani, martedì 4 dicembre alle ore 9.45, nella Sala Consiglio del Palazzo del Rettorato in via Università 40, a Cagliari, si terrà la conferenza stampa di presentazione dei corsi. Saranno presenti l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, la rettrice Maria Del Zompo, i consiglieri regionali Luca Pizzuto (SDP), Pietro Cocco (PD) e Mario Mossa, commissario straordinario della provincia Sud Sardegna.

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E’ stata presentata in Consiglio regionale una mozione di presa di posizione della massima Assemblea sarda contro la possibilità che venga modificato il diritto di famiglia nel segno delle proposte portate avanti in Parlamento dall’onorevole Pillon e firmate dagli esponenti della maggioranza di Governo.

«Quanto contenuto nel disegno di legge – spiega Francesco Agus, primo firmatario della mozione – appare totalmente antitetico rispetto alla decisioni assunte in questa materia dal Consiglio regionale. Cito su tutte il sostegno alla donne vittime di violenza, le risorse per il funzionamento dei centri antiviolenza e l’istituzione del reddito di libertà. Purtroppo la cronaca ci racconta che su questo tema non di rado si registrano casi con esiti drammatici ai danni di madri e figli minori: credo sia importante che il Consiglio regionale si esprima in maniera chiara su un tema che, anche se non strettamente connesso con le competenze del nostro ordinamento locale, può incidere sulla vita di tutte le persone delle nostre comunità.»

La proposta è stata firmata, oltre che dall’esponente cagliaritano di Campo Progressista, dai consiglieri regionali Roberto Deriu, Rossella Pinna, Pierfranco Zanchetta, Luca Pizzuto e Daniele Cocco, a seguito delle manifestazioni che hanno animato le piazze di tutta Italia e che hanno visto a Cagliari la partecipazione di oltre un migliaio di persone. 

 

E’ iniziato l’iter per il ritorno alla provincia del Nord Est della Sardegna, ed ora si muovono (finalmente) anche Sulcis Iglesiente, Medio Campidano ed Ogliastra. La commissione Autonomia del Consiglio regionale ha dato il via libera all’istituzione della provincia del Nord Est, proposta da un fronte trasversale, primo passo per il ritorno alla provincia di Olbia Tempio cancellata dal referendum insieme alle province di Carbonia Iglesias, Medio Campidano ed Ogliastra. L’iter per ora riguarda solo la provincia della Gallura ma 8 giorni fa, in Consiglio regionale, è stata presentata un’altra proposta di legge, primo firmatario Luca Pizzuto, con la quale si propone il ritorno alle province democraticamente elette, in sostanza di riportare il sistema delle autonomie locali della Sardegna alle 8 province esistenti prima del referendum abrogativo. La cancellazione delle quattro province ha portato alla nuova legge regionale che ha istituito la città metropolitana di Cagliari e la provincia del Sud Sardegna, al fianco delle altre tre province storiche di Sassari, Nuoro e Oristano. Il cambiamento ha portato pesanti penalizzazioni alle aree delle province cancellate, dove sono mancate ingenti risorse e quindi servizi. Il caso della provincia del Sud Sardegna è lampante, con una provincia mastodontica formata da ben 107 Comuni, nei quali strade e scuole, due delle principali competenze delle province, denunciano carenze gravissime. Con la cancellazione delle province si pensava di cancellare gli sprechi e di migliorare il sistema delle autonomie locali. I risultati dicono che i risparmi si sono rivelati assai modesti, mentre notevoli sono stati i tagli ai trasferimenti e quindi le mancate coperture dei servizi per i territori, soprattutto nelle periferie. La cancellazione delle quattro province avrebbe avuto un senso diverso se, come era stato previsto nel referendum costituzionale del Governo Renzi, fossero state cancellate tutte le province e si fosse effettivamente riformato il sistema delle autonomie locali. Viceversa, con la bocciatura del referendum costituzionale, le province sono rimaste, private della componente consiliare democraticamente eletta, con amministratori straordinari e Consigli formati dai sindaci, le cui elezioni hanno subito ripetuti rinvii. Le uniche province cancellate, in Italia, sono state quelle di Olbia Tempio, Carbonia Iglesias, Medio Campidano ed Ogliastra.