24 November, 2024
HomePosts Tagged "Luca Pizzuto" (Page 28)

[bing_translator]

Con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione la commissione Sanità ha approvato questa mattina il documento della Giunta regionale relativo alle risorse da destinare ai Plus, i piani locali unitari dei servizi alla persona.

In apertura di seduta la commissione (presieduta dall’on. Raimondo Perra) ha audito l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che ha ricordato come «la proposta di delibera abbia preventivamente superato il confronto con i Comuni e con tutto il sistema delle autonomie locali. Stiamo cercando di rilanciare i Plus per migliorare il nostro welfare in modo generativo, facendo in modo che sia sempre più rivolto all’erogazione di servizi invece che di contributi monetari da assegnare ai singoli. A dieci anni dalla approvazione della legge 23 bisogna rivedere anche il ruolo del terzo settore in Sardegna».

Sul sistema dei Plus, sulla legge 162  e più in generale sull’effettività della spesa delle risorse assegnate sono intervenuti per l’opposizione i consiglieri Randazzo, Zedda e Oppi. Quest’ultimo, ha sollecitato una risoluzione all’unanimità della commissione, «per incrementare le risorse. Una risoluzione è l’unico strumento, se davvero vogliamo che aumenti la dotazione finanziaria per i Plus». Della stessa opinione il consigliere Luca Pizzuto (Sel), che si è detto favorevole a discutere la proposta formulata dall’ex assessore alla Sanità.

Tra i commissari hanno preso la parola anche i consiglieri del Pd Rossella Pinna, Gigi Ruggeri e Daniela Forma, che hanno analizzato la sintesi delle rendicontazioni di spesa consegnata alla commissione dall’assessorato e hanno segnalato le difficoltà di alcuni Uffici di Piano a spendere tutte le risorse assegnate.

Assessorato regionale della Sanità 6 copia

[bing_translator]

Nel dibattito acceso in atto nel territorio sulla riorganizzazione dei servizi sanitari e, nello specifico, sul trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia dall’ospedale Sirai di Carbonia dall’ospedale Cto di Iglesias, interviene nuovamente l’on. Luca Pizzuto, consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà.

«La divisione del territorio sulle tematiche sanitarie è il miglior regalo che si possa fare alle lobby pubbliche e private che speculano sulla sanità – scrive Luca Pizzuto in una nota -. Da diversi mesi sto lavorando ad ipotesi di miglioramento della sanità, che unitamente alla razionalizzazione portino anche una miglior qualità del servizio. A questo proposito, una proposta che sento di fare (partendo dalle esperienze statunitensi, anglosassoni, olandesi, ma anche di qualche regione d’Italia come Emilia romagna e Lombardia) è quella di istituire nei luoghi in cui sarà eliminato il punto nascita la cosiddetta “Casa di Maternità” ed il percorso di nascita a domicilio.»

«Le Case di maternità sono strutture che offrono una assistenza costante e personalizzata alla gravidanza, al parto e ai primi anni di vita del bambino – aggiunge Luca Pizzuto -. La Casa di maternità non è un reparto o una piccola clinica, ma una vera e propria casa con ambienti di vita normali, in cui è presente la stanza della nascita, un luogo insonorizzato e accogliente, in grado di offrire intimità e confort, con camere che permettono ai genitori di dormire insieme e di mantenere un contatto fisico, pelle a pelle, con il neonato. Questa nuova struttura è il perno di un nuovo percorso di nascita “in casa” che prevede un approccio olistico e preventivo, nel quale si realizza la presa in carico della donna. Le future madri che, volontariamente, sceglieranno di aderire a questo percorso avranno un controllo continuo che ne fa derivare un livello di rischio tale da consentire di partorire in assoluta sicurezza.»

«La politica ha il dovere di ricercare unità nel territorio, difendendo qualità e servizi. Decidano le ASL dove collocare cosa, ma, insieme, si lavori ad una nuova stagione nel territorio in cui la garanzia di nascere sani sia certa non solo a Carbonia, ma anche a Giba, Masainas, Musei, Sant’Antioco, Carloforte, ecc., per consentire alle famiglie una scelta sicura e di qualità in cui anche l’affetto per il luogo in cui nasce sia rispettato. Una proposta rivolta al Sulcis Iglesiente – conclude Luca Pizzuto -, ma anche a tutta la Regione Sardegna.»

luca-pizzuto-2-copia

[bing_translator]

Aias Cortoghiana

La vertenza Aias, seconda per importanza solo a quella di Alcoa, «va affrontata e risolta con impegno e determinazione, per tutelare il diritto alla salute dei pazienti, dare finalmente certezze a centinaia di lavoratori di tutti i territori della Sardegna e mettere in sicurezza una parte importante del sistema sanitario regionale».

Lo sostengono, in una nota, i consiglieri regionali di Sinistra Ecologia Libertà Daniele Cocco, Eugenio Lai, Francesco Agus e Luca Pizzuto, secondo i quali «l’assessorato ha già adottato atti significativi ma non sufficienti, almeno fino a questo momento, a garantire il pagamento delle spettanze arretrate e la giusta retribuzione a tutti i dipendenti dell’azienda».

In particolare è opportuno, aggiungono Daniele Cocco, Eugenio Lai, Francesco Agus e Luca Pizzuto, «che la commissione Sanità ascolti al più presto le organizzazioni sindacali per acquisire ulteriori elementi di conoscenza sulla complessa vicenda, tanto più che la richiesta dei rappresentanti dei lavoratori è già stata inoltrata circa due mesi fa ed il tempo a disposizione va utilizzato, a nostro giudizio, per una ulteriore accelerata nell’individuazione di una soluzione positiva della vertenza.»

[bing_translator]

Luigi Arru 2

La commissione Sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) ha ascoltato i rappresentanti regionali dei laboratori di analisi chimico-cliniche e l’assessore Luigi Arru per un esame “incrociato” delle problematiche del settore, alla luce dei nuovi indirizzi predisposti dalla Giunta regionale.

A nome della Federlab Enrico Tinti ha ricordato che, a seguito del recente accordo Stato-Regioni, la Giunta ha emanato una delibera «che modifica profondamente i requisiti per l’accreditamento delle strutture e pone significativi paletti sul volume delle prestazioni». «Ciò comporta  – ha spiegato – soglie molto alte delle stesse prestazioni (200.000 l’anno) che per la Sardegna non sono sostenibili, anche per rapporto fra popolazione e strutture di analisi che è il più elevato d’Italia». «Inoltre – ha sottolineato – non è realistico pensare che in un solo anno si possano portare a termine processi di aggregazione in un tessuto di imprese medio-piccole, molto diversificato sul territorio; chiediamo sia il ridimensionamento delle soglie che una tempistica adeguata alla creazione di nuove reti di impresa». Tinti, in conclusione, ha messo in guardia la commissione dalla nuova tendenza nazionale ed europea di dare vita ai cosiddetti supermarket delle analisi: «Forse ci sarebbero vantaggi sui costi, ma danni altrettanto certi all’indotto e, soprattutto, al rapporto col paziente».

Francesco Cogoni, della Assolab, ha ribadito l’importanza del rapporto fra strutture di analisi e territorio segnalando alla commissione che «i laboratori operano in molte realtà medio-piccole della Sardegna dove non c’è la presenza delle Asl, un dato di specificità di cui la programmazione sanitaria regionale deve tener conto».

E’sbagliato, secondo Paolo Loddo della Sapmi, «associare i laboratori di analisi ad un generico concetto di malasanità, anzi bisogna ricordare che il settore ha subito negli anni tagli del 60% sulle prestazioni e che spesso i budget assegnati vengono esauriti nei primi 15 giorni del mese, segno che bisogna ridiscutere con urgenza il tariffario regionale».

Francesco Spissu della Mednet, infine, ha annunciato che a breve scadenza sarà consegnato alla commissione un documento comune della categoria, rilanciando poi la preoccupazione diffusa delle imprese del settore per gli accorpamenti in vista »che metterebbero a rischio il mantenimento dei requisiti di accreditamento per le singola strutture».

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Luca Pizzuto (Sel), Fabrizio Anedda (Misto), Augusto Cherchi (Pds), Giorgio Oppi (Udc), Rosella Pinna e Luigi Ruggeri (Pd), Alessandra Zedda (Forza Italia) e Michele Cossa (Riformatori).

Nella seconda parte della seduta si è sviluppato un serrato confronto fra la commissione e l’assessore della sanità Luigi Arru.

Lorenzo Cozzolino, del Pd, ha messo l’accento sulla insostenibilità della soglia di 200.000 prestazioni per la Sardegna «dove i laboratori effettuano una media annuale inferiore alle 60.000 prestazioni». Il consigliere del Pd ha quindi auspicato una profonda revisione della delibera della Giunta, «sia perché lo stesso accordo con lo Stato lascia autonomia decisionale alle singole Regioni e, nel nostro caso, dobbiamo usarla fino in fondo, sia perché le stesse direttive nazionali del Ministero della Salute privilegiano la strada del miglioramento dei processi organizzativi rispetto a quella dei tagli lineari».

Considerazioni analoghe a quelle di Cozzolino sono state espresse, con diverse sottolineature, dai consiglieri Alessandra Zedda ed Edoardo Tocco (Forza Italia), Augusto Cherchi (Pds), Luca Pizzuto (Sel) e Fabrizio Anedda (Misto).

Nella sua replica l’assessore Arru ha manifestato apertura per una “rimodulazione intelligente” della libera, anche nell’ambito della definizione della nuova rete ospedaliera, purché «si mantenga l’obiettivo di fondo di migliorare la qualità del servizio e l’efficienza delle strutture». «Non dimentichiamo – ha ricordato – che in questi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante anche nella diagnostica e la stessa soglia delle 200.000 prestazioni emerge dalla letteratura scientifica». Detto questo, ha concluso, «nessuno vuole chiudere niente però dobbiamo essere consapevoli, tenendo conto anche che le stesse prestazioni in Sardegna costano il doppio rispetto al resto d’Italia e che siamo in piano di rientro, siamo al centro di un processo di cambiamento che, pur nella sua gradualità, è irreversibile».

L’assessore, come annunciato nella precedente riunione, ha fornito un rapporto dettagliato sulla situazione dei laboratori di analisi in Sardegna. In base ai dati riferiti al 2015, i laboratori privati attivi che forniscono prestazioni al servizio sanitario regionale sono 53, per un volume complessivo di oltre 3,6 milioni di prestazioni ed una media di circa 68.000 esami per struttura (nessuno laboratorio ha raggiunto la soglia di 200.000). I lavoratori occupati sono circa 450, principalmente biologi (119) e tecnici di laboratorio (57), più altre figure professionali come infermieri, medici, ausiliari ed amministrativi.

Su questi ed altri dati, compresa una mappa articolata delle strutture sul territorio regionale, si svilupperà il lavoro della commissione nelle prossime sedute.

[bing_translator]

In Sardegna le forze identitarie danno vita al comitato per il No al Referendum sulla riforma della Costituzione. Una mozione urgente in Consiglio regionale, manifestazioni in tutta la Sardegna con associazioni, artisti e volontari per contrastare la riforma voluta dal Governo Renzi. Il Comitato per il No raccoglie forze politiche e movimenti di area sardista, sovranista e  indipendentista, con quattro forze politiche rappresentate nel Consiglio regionale (Rossomori, Psd’Az, Sel e Upc) e i movimenti “Sardegna sostenibile e sovrana”, “Possibile” e “Cagliari Città Capitale”.

«Il voto del 4 dicembre è un appuntamento importantissimo per la Sardegna – ha  detto il primo firmatario della mozione Paolo Zedda (Rossomori – dobbiamo contrastare la spinta neocentralista ed evitare che le regioni vengano ridotte a semplici enti amministrativi». «Per questo – ha annunciato il capogruppo dei Rossomori Emilio Usula – chiederemo che la mozione venga discussa al più presto in modo da chiarire quali siano le posizioni in campo anche all’interno della maggioranza di centrosinistra».

Rispondendo alle domande dei giornalisti sul pronunciamento a favore del referendum da parte del presidente della Regione Francesco Pigliaru e dell’assessore delle Riforme Gianmario Demuro, il segretario nazionale dei Rossomori Marco Pau è andato oltre: «Si tratta di posizioni legittime che però non rispettano l’orientamento della maggioranza, in caso di vittoria del No Pigliaru dovrebbe fare un passo indietro».

Di opportunità per ricomporre il frastagliato mondo identitario ha invece parlato il consigliere del Psd’Az Christian Solinas: «Il Comitato per il No può essere il punto di partenza per avviare il processo di riunificazione delle forze sardiste, sovraniste e indipendentiste. Il primo passo verso un’orgogliosa alternativa tutta sarda ad un vuoto di sistema».

Per leader di Irs Gavino Sale, invece, il referendum è l’occasione giusta per assestare “uno schiaffone” allo Stato italiano, l’ufficializzazione di uno scontro in atto per affermare i propri diritti. «La Sardegna prenda esempio dalla Corsica che oggi costringe lo Stato francese alla trattativa – ha detto Sale – basta giocare in difesa, il referendum da questo punta di vista rappresenta un’arma formidabile a nostra disposizione».

Concetto condiviso da Luca Pizzuto, segretario regionale di Sel: «Il voto al referendum è un no al disegno occidentale di destrutturazione delle democrazie – ha sottolineato Luca Pizzuto – una nostra vittoria destabilizzerà il sistema di potere italiano e contribuirà a creare nuovo scenari in Sardegna».

Per Antonio Gaia, consigliere dell’Upc, la riforma merita un No convinto «perché partorita da un Parlamento delegittimato dalla bocciatura della legge elettorale con la quale è stato eletto da parte della Corte Costituzionale. Un colpo di Stato che va assolutamente bloccato».

Tiziana Troja, attrice teatrale e rappresentante di “Sardegna sovrana e sostenibile” ha annunciato una serie di iniziative e spettacoli in giro per l’Isola: «C’è bisogno di una grande partecipazione – ha detto Troja – la porta del Comitato è aperta a tutti, movimenti, associazioni artisti e volontari».

Sulla stessa lunghezza d’onda Enrico Lobina di “Cagliari Città Capitale” che ha auspicato iniziative in tutti i paesi e le città dell’Isola a sostegno delle ragioni del No.

Thomas Castangia di “Possibile”, infine, ha invitato i sardi a fare fronte comune: «Dobbiamo decidere se diventare artefici del nostro destino o demandare tutto al governo centrale». 

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

[bing_translator]

Il consigliere regionale e segretario regionale di SEL Luca Pizzuto esprime solidarietà ai pescatori di Capo Frasca.

«In questi giorni di grande mobilitazione – scrive in una nota Luca Pizzuto -, teniamo a comunicare la solidarietà di SEL ai pescatori che a gran voce manifestano davanti alla vasta area interdetta alla navigazione presso la zona militare di Capo Frasca. Accogliamo con favore la posizione della Regione e del presidente Francesco Pigliaru e auspichiamo che la Commissione Parlamentare che in questi giorni sta effettuando le ispezioni faccia luce sull’annosa questione della sicurezza delle basi. La nostra posizione – conclude Luca Pizzuto – resta quella di affrancarci dalle eccessive servitù militari che soffocano la nostra terra, lavorando nel contempo per uno sviluppo più sostenibile e per una economia di pace.»

Pizzuto-Pigliaru

[bing_translator]

Il consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra Ecologia Liberà Luca Pizzuto interviene nella vicenda della chiusura del Museo del bisso di Sant’Antioco, per il quale il comune di Sant’Antioco ha imposto lo sfratto per un problema con l’impianto elettrico.

«Torniamo sulla vicenda dello smantellamento del Museo del bisso di Sant’Antioco, in occasione della sua chiusura – scrive in una nota Luca Pizzuto -, per portare la nostra massima solidarietà alla signora Chiara Vigo. Ci siamo attivati a livello regionale per cercare ancora una volta di arrivare ad una soluzione. Chiediamo con forza al sindaco – conclude Luca Pizzuto – di provare altre strade per scongiurare la chiusura di questa una perla della cultura sulcitana, meta ogni anno di numerosissimi visitatori e conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza e specialità.»
Anche il Circolo SEL Antonio Gramsci di Sant’Antioco ha diffuso un comunicato stampa con il quale rivolge un appello all’amministrazione in carica nella figura del primo cittadino Mario Corongiu e del suo vice ed assessore alla cultura Marco Massa, «affinché mettano immediatamente in atto gli strumenti amministrativi che hanno a disposizione atti a bloccare la procedura di sgombero dei locali del Monte Granatico, ci rendiamo disponibili oltremodo a creare un canale con l’amministrazione regionale, se di problemi legati a risorse per la ristrutturazione dei locali si tratta, porti ad un coinvolgimento dell’assessorato competente e dell’assessore Claudia Firino, affinché si recuperino le risorse, ove sia possibile, per mettere a norma gli stabili e si riassegni alla signora Vigo il locale, così che lei possa proseguire nell’opera maestra di promozione territoriale del nostro comune entro e fuori i confini nazionali. Questa è una delle cose che la politica può e deve fare – ha concluso il Circolo SEL Antonio Gramsci di Sant’Antioco – per salvaguardare quel pacchetto di peculiarità che sono parte integrante ed esclusiva della magnifica cittadina in cui risiediamo».

Fino ad oggi tute le azioni messe in atto per opporsi alla decisione del comune di Sant’Antioco ri sono rivelate inutili, ad iniziare dal ricorso al TAR di Chiara Vigo, fino alla petizione online promossa dall’attrice Maria Grazia Cucinotta che il 30 luglio ha visitato il Museo del bisso.

IMG_2272 IMG_2307    IMG_2254  IMG_2252 IMG_2251  IMG_3031 IMG_3018IMG_3039IMG_2309  IMG_2258

[bing_translator]

Prima una verifica programmatica basata su un dossier di 16 pagine che racchiudono la cronologia delle cose fatte nei primi tre anni abbondanti di legislatura e gli interventi legislativi da affrontare subito (vedi la legge sulla semplificazione e Agenzia sarda delle Entrate), ed entro l’anno in corso (la riforma rete ospedaliera e legge urbanistica), e quelli da impostare nel 2017; poi, il rimpasto.

E’ questa la proposta avanzata agli alleati dal presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, nel corso del vertice di maggioranza svoltosi ieri. All’incontro hanno partecipato delegazioni di tutte le forze che sostengono la Giunta. Il capogruppo Pietro Cocco, Piero Comandini e il senatore Silvio Lai per il Partito Democratico; il senatore Luciano Uras, il segretario regionale e consigliere regionale Luca Pizzuto e il consigliere regionale Daniele Cocco per Sinistra Ecologia Libertà; il presidente Gesuino Muledda e il consigliere regionale Paolo Zedda per i Rossomori; il segretario regionale Nicola Selloni per il Centro Democratico; il consigliere regionale Raimondo Perra per il Partito Socialista Italiano; il segretario provinciale di Nuoro Giorgio Fresu e i consiglieri regionali Antonio Gaia, Giovanni Satta e Pierfranco Zanchetta per l’Upc; il consigliere regionale Fabrizio Anedda per Sinistra Sarda; il segretario nazionale Franciscu Sedda e i consiglieri regionali Gianfranco Congiu e Augusto Cherchi per il Partito dei Sardi

Cocco-Pigliaru copia

[bing_translator]

Si conclude questa sera, al Parco Villa Sulcis, a Carbonia, la Festa di Sinistra Ecologia Libertà – Di Sana e Robusta Costituzione. Alle 18.00 verrà presentato il libro “Il giudice delle donne”, di Maria Rosa Cutrufelli, a cura di Loriana Pitzalis. Sarà presente l’autrice. Alle 20.00 si terrà l’estrazione dei premi della lotteria, alle 20.30 cena al ristorante a km 0. Alle 21.30 spettacolo teatrale “Letture sotto la luna”, con Andrea Tedde e Marte Proietti. Chiuderà la serata e la festa, lo spettacolo del trasformista Gianni Dettori.

Ieri sera si è svolto un interessante dibattito sul tema del referendum costituzionale coordinato dal giornalista Ottavio Olita, al quale hanno partecipato i senatori Loredana De Petris (SEL) e Vincenzo Vita (PD), il giornalista de Il Manifesto Andrea Fabozzi, il segretario regionale della CGIL Michele Carrus, il segretario regionale Arci Sardegna Franco Uda ed il presidente provinciale dell’ANPI Ennio Meloni. Al termine, Marco Corrias ha intervistato il consigliere regionale e segretario regionale di SEL Luca Pizzuto, presentatore della legge sul reddito di inclusione sociale.

IMG_8573IMG_8558 IMG_8559 IMG_8560 IMG_8561 IMG_8562 IMG_8563 IMG_8564 IMG_8567 IMG_8569 IMG_8570 IMG_8571 IMG_8575 IMG_8578 IMG_8579 IMG_8580 IMG_8581IMG_8568

[bing_translator]

Lino Longu

Lino Longu, 60 anni, è il nuovo segretario del circolo del Partito Democratico di Sant’Antioco. Il direttivo lo ha nominato in sostituzione del dimissionario Luca Mereu. Lino Longu sarà un segretario pro tempore, in quanto rimarrà in carica sino al prossimo congresso cittadino del partito. Il neo segretario ha già le idee chiare anche in vista delle prossime elezioni comunali del prossimo maggio. «Cercheremo di fare in modo che nella prossima campagna elettorale – spiega Lino Longu – il partito sia più visibile, vivo e propositivo».Il primo appuntamento politico organizzato dal neo segretario è previsto per sabato, nella sala consiliare del comune di Sant’Antioco, dove a partire dalle ore 17.00, è in programma un incontro sulle ragioni del si e del no referendario costituzionale, con la partecipazione del deputato del Partito Democratico Francesco Sanna e del consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra Ecologia Libertà Luca Pizzuto.

Tito Siddi