24 November, 2024
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Sull’approvazione della legge che riforma Area, interviene anche il gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà.

«La legge delinea un nuovo assetto organizzativo dell’ente e prova a intervenire sull’annoso problema dell’edilizia sociale, alla quale abbiamo contribuito proponendo alcuni correttivi. In particolare sono stati raggiunti due obiettivi – si legge in una nota del gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà -. Il primo relativo al fatto che l’organizzazione resta al livello provinciale, mantenendo il decentramento dei servizi. Il secondo obiettivo è quello di vincolare Area a pubblicare bandi semestrali con la finalità di concedere immobili a tassi agevolati ai giovani sino ai 40 anni per incentivare lo sviluppo di attività produttive, imprenditoriali e commerciali.»

«Grazie a SEL – afferma il segretario regionale Luca Pizzuto –  continua la difesa dei servizi territoriali e si cerca di mettere in campo strumenti contro la povertà e la disoccupazione, in questo caso concedendo centinaia di immobili a tasso agevolato ai giovani sotto i 40 anni. Crediamo che tanto ancora si possa fare per la Sardegna e per i sardi e per questo ci batteremo a portare il nostro pensiero in ogni provvedimento legislativo e in ogni azione di governo.»

Pizzuto-Pigliaru

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Nella seduta di ieri il Consiglio regionale ha approvato sette articoli del Testo Unificato sulle “Norme in materia di edilizia sociale e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa”La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito, alcuni consiglieri hanno preso la parola “sull’ordine dei lavori”.

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla giornata di domani che, ha affermato, «sarà cruciale per conoscere il destino del quotidiano La Nuova Sardegna perché, come ha ricordato lo stesso presidente Ganau, la proprietà del giornale comunicherà le proprie decisioni sulla cessione o sull’affitto della testata regionale, due percorsi che devono essere chiariti con la massima trasparenza anche, come è già accaduto sia nel 1980 che nel 2012, con ordini del giorno unitari del Consiglio che esprimano la preoccupazione della politica sarda per la salvaguardia del pluralismo dell’informazione».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, invece, ha segnalato che i cittadini del comune di Goni «stanno manifestando contro la chiusura del plesso scolastico locale, una questione gravissima ed emblematica delle difficoltà di tanti piccoli centri della Sardegna; è opportuno quindi che i capigruppo ricevano una delegazione di amministratori del Comune di Goni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha auspicato che «non passi inosservato l’intervento del collega Zanchetta, perché si tratta di un problema di gravità rilevante; la Nuova sta per essere ceduta e questo oggettivamente incide sulla libertà di informazione in Sardegna». «Purtroppo – ha lamentato – non si sente la voce della Giunta regionale, non se ne conosce la posizione ed un preoccupante silenzio pesa su dinamiche e soggetti coinvolti nella vicenda; rivolgo quindi un appello al presidente della Regione perchè intervenga con urgenza».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha chiesto una breve sospensione della seduta, per poter tenere una riunione della conferenza dei capigruppo ed organizzare al meglio i lavori.

Il presidente Lai ha accolto la richiesta, sospendendo la seduta. Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione degli articoli e degli emendamenti al Testo unificato 110/181/207/A-Riforma dell’Agenzia per l’edilizia abitativa Area.

Il Consiglio ha approvato per alzata di mano l’art. 1. Sull’art. 2, dopo l’intervento della commissione e della Giunta che hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati, è iniziata la discussione generale.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha parlato di «un articolo importante perché individua funzioni della Regione su una materia delicata come quella dell’edilizia sociale che, in Italia come in altre Regione, presenta un panorama molto diverso da quello in discussione». «In Italia – ha ricordato Tedde – siamo all’ultimo posto in Europa con un fabbisogno di 1.8 milioni di alloggi ed una disponibilità di appena 700.000; inoltre, in altre Regioni, si è scelto di operare con strumenti più autonomi ed un taglio imprenditoriale aperti al mondo delle aziende anche se sotto il controllo pubblico». «Il modello sardo che si sta proponendo – ha aggiunto Tedde – va invece in direzione opposta perché mette il sistema interamente sotto il controllo della mano pubblica, secondo una logica di concentrazione dipendente dalla politica che da nessuna parte assicura buoni risultati, una grave anomalia che, oltretutto, sottovaluta la specificità della Sardegna».

Il consigliere di Sel Luca Pizzuto ha ribadito la disponibilità del suo gruppo «a lavorare per riforma organizzativa nel settore dell’edilizia popolare ma, a nostro giudizio, è necessario introdurre organismi di partecipazione dei cittadini, non in termine di legalità ma di conoscenza della realtà del servizio, anche nell’ottica di una riorganizzazione che comporta un obiettivo accentramento del governo dell’ente».

Il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci, rivolgendosi ai colleghi della maggioranza, ha criticato «il cambio di rotta che ha portato ad una vera provocazione politica a danno delle classi più deboli che chiedono più case e meno burocrazia, mentre con questa legge si registra una preoccupante lontananza dalla realtà ed una scarsa trasparenza e si alimentano soprusi burocratici e aumento dei costi per gli inquilini». «Questo sistema ci piace poco – ha aggiunto Locci – perché appartiene al passato e le rassicurazioni dell’assessore Paolo Maninchedda non ci convincono perché, al contrario, emerge il disegno molto chiaro che tende ad annullare la funzione sociale di Area, e con essa un servizio reale vicino ai cittadini, replicando sotto altre forme il modello di Abbanoa e della sanità, quello di governare dal centro sulla testa dei sardi, facendo venir meno lo stesso patto sociale fra Regione, Area e cittadini».

Il presidente della commissione Lavori pubblici Antonio Solinas (Pd), su delega del capogruppo, ha invitato i colleghi della minoranza «a superare i confini del ruolo istituzionale, perché in realtà la riforma vuole sburocratizzare senza smobilitare dai territorio, tagliando i consigli di amministrazione per garantire più efficienza». «In commissione – ha spiegato ancora Solinas – si è concordato di dare vita ad un unico ente regionale fermo restando che comunque, all’interno, resterà una organizzazione territoriale nel cui ambito i direttori di servizio in sede locale resteranno i primi interlocutori dei cittadini». «Per quanto riguarda lo stato del patrimonio edilizio – ha concluso – è vero che manca la manutenzione che sarebbe necessaria ed è proprio per questo che si sta cercando di accelerare questi processi; nessuno vuole penalizzare i cittadini, anzi si vuole dare un servizio migliore».

Dopo l’onorevole Solinas è intervenuto  l’on. Edoardo Tocco (Forza Italia), che ha detto: «L’edilizia sociale è il nervo della popolazione e Area spesso ha registrato conflitti e problematiche sulla progettazione e sulla realizzazione dei progetti di edilizia abitativa. E si registra una certa confusione con gli uffici comunali deputati a occuparsi di edilizia popolare e dell’assegnazione degli alloggi. Potrei portare gli esempi delle zone popolari di Cagliari, dove Area non realizza le ristrutturazioni e i cittadini non sanno a chi rivolgersi. Agli uffici bisogna dare indicazioni precise, che invece mancano. Questi sono i temi che la commissione avrebbe dovuto affrontare, evitando di portarli in Aula».

Per l’Udc ha preso la parola l’on. Gianni Tatti, secondo cui «il provvedimento, così come proposto, danneggia un intero settore produttivo come quello tecnico. E’ un atto controproducente questa legge: ben vengano le riforme, senza mascherare dietro questo termine come l’ennesimo tentativo di prendere la pubblica amministrazione con uno stipendificio. Questo si evince dalla lettura dell’articolo 13: è inutile nascondersi dietro un dito».  

Per l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, «è stato già chiarito all’Ordine degli ingegneri e degli architetti di Cagliari che riconoscere ad Area il costo degli appalti delegati è assolutamente nella norma; già accade ai Comuni e ai consorzi di bonifica. Vi invito a verificare come sta funzionando il nostro nuovo albo fornitori della Regione. Oggi Area amministra 25 mila alloggi ma non è del tutto insufficiente. Deve migliorare il rapporto con i suoi utenti: occorre investire in personale e in procedura. Ma in due anni questa Giunta ha stanziato 40 milioni di euro per risanare oltre mille alloggi. Si poteva fare di più ma prima non è stato fatto. Abbiamo generato 29 appalti che sono stati vinti per il 90 per cento da imprese sarde». Per l’esponente della Giunta «è necessaria la riforma della legge 13».

Per l’on. Salvatore Demontis (Pd) «l’assessore Maninchedda sa difendersi benissimo da solo e io parlerò del perché le critiche dell’opposizione sono infondate. Non capisco perché un ente pubblico economico non possa funzionare come un spa: si tratta solo di individuare una buona qualità del management. La struttura dell’ente è però ben disegnata da questo disegno di legge».

L’emendamento 15 è stato respinto. Così il 14. Approvato, con il voto segreto richiesto dal capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, l’emendamento 52 (Pizzuto e più) che aveva ricevuto il parere contrario della Giunta e della commissione.

L’emendamento (27 voti favorevoli su 47 votanti) prevede un ruolo per «i comitati di garanzia e di indirizzo di cui all’articolo 5 bis della presente legge» al posto del sistema delle autonomie locali e delle organizzazioni maggiormente rappresentative di interessi nel campo dell’edilizia sociale.

Dopo il voto l’assessore Maninchedda ha chiesto una breve sospensione dei lavori. Alla ripresa dei lavori l’Aula ha approvato con 31 favorevoli e 18 contrari l’emendamento n. 44 (Solinas A. e più) che sostituisce il comma 6 dell’articolo 2 e che prevede che la commissione consiliare esprima il parere entro 30 giorni dalla trasmissione delle proposte del Cres sui piani attuativi annuali e pluriennali.

Posto in votazione è stato approvato, dunque, il testo dell’articolo 2 (Funzioni della Regione) ed è stato invece respinto (45 no  a 3 sì) l’emendamento aggiuntivo n. 16 (Busia).

Il presidente di turno dell’Assemblea, Eugenio Lai (Sel), ha quindi aperto la discussione sul testo e egli emendamenti all’articolo 3 (Funzioni delle autonomie locali) e non essendoci iscritti a parlare si è proceduto con la votazione (invito al ritiro della commissione e della Giunta) dell’emendamento n. 17 (Busia) che non è stato approvato con 48 contrari e un solo favorevole. Posto il votazione il testo dell’articolo 3 è stato  approvato con 33 sì e 16 contrari.

Aperta la discussione sull’articolo 4 (Osservatorio regionale sulla condizione abitativa – ORECA) il relatore della maggioranza Antonio Solinas (Pd) ha invitato al ritiro la presentatrice dell’emendamento n. 18 (Busia) ed ha espresso parere favorevole all’emendamento n. 45 (Solinas A. e più). La Giunta ha dichiarato parere conforme e l’Aula ha prima respinto l’emendamento n. 18 (46 no e 1 sì) e poi ha dato via libera al testo dell’articolo 4 (32 favorevoli e 16 contrari). Tra le due votazioni il capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda, ha domandato al presidente di Lai di invitare l’assessore Maninchedda ad esimersi dal dare indicazioni di voto e il consigliere di Fi, Stefano Tunis, ha chiesto con tono polemico se l’invito riguardasse anche il presidente Pigliaru e l’assessore Paci, entrambi presenti in Aula.

Posto in votazione è stato dunque approvato l’emendamento aggiuntivo n. 45 (Solinas A. e più) che al comma 6 dell’articolo 4, dopo le parole «provvede alla definizione» aggiunge «dell’organizzazione».

Dichiarato decaduto l’emendamento n. 24 si è passati alla discussione dell’articolo 5 (Azienda regionale per l’edilizia abitativa – AREA) e il presidente ha comunicato che lo spostamento dell’emendamento aggiuntivo n. 5 (Orrù) all’articolo 15 e dell’emendamento 54 (Pizzuto e più) all’articolo 8. Il consigliere Orrù ha dunque comunicato il ritiro dell’emendamento n. 5 ed il relatore di maggioranza Antonio Solinas (Pd) ha dichiarato parere contrario all’emendamento n. 36 (Rubiu e più); favorevole all’emendamento n. 66 (Solinas A. e più); contrario al n. 37 (Rubiu e più) e al n. 35 (Rubiu e più), favorevole all’emendamento n. 68 (Giunta regionale) che emenda il n. 53 (Pizzuto e più).

L’assessore Maninchedda ha dichiarato parere conforme a quello della commissione ed ha ricordato che il regolamento consiliare consente alla Giunta l’espressione del parere in sede di votazione in Aula.

Il Consiglio non ha dunque approvato l’emendamento n.36 ed ha approvato (31 sì e 18 no)  il n. 66 che al comma 3 sopprime le parole «ed esercita inoltre le competenze in materia di edilizia attribuite esplicitamente dalla Giunta regionale».  L’approvazione ha comportato la decadenza dell’emendamento n. 37 e si è proceduto con l’approvazione (32 sì e 12 no) del testo dell’articolo 5. Respinto l’emendamento aggiuntivo n. 35 l’Aula con 31 favorevoli e 16 contrari ha approvato la proposta di modifica della Giunta (emendamento 68) all’emendamento n. 53, approvato con 35 sì e 12 no.  Respinto l’aggiuntivo n. 53 si è passati all’articolo 6 (Funzioni e attività di Area), il consigliere Orrù (Psd’Az) ha confermato il ritiro degli emendamenti a sua firma e il relatore di maggioranza, Antonio Solinas (Pd) ha dichiarato parere contrario a tutti gli emendamenti presentati all’articolo 6. La Giunta si è detta conforme al parere della commissione e il presidente Lai ha dichiarato inammissibili l’emendamento n. 19 (Busia) ed ha respinto con successive e distinte votazioni gli emendamenti n. 41, 40, 57, 58, 59, 60, 61 e 62 ed ha invece approvato con 32 favorevoli e 16 contrari il testo dell’articolo 6.

Il relatore Antonio Solinas, seguito dall’assessore Maninchedda, ha modificato il parere all’aggiuntivo n. 55 (Pizzuto e più) e l’Aula ha respinto il n. 38 (Rubiu e più) e il n. 63 (Tocco e più) ed ha approvato il n. 55 che inserisce il comma 3 bis che stabilisce che Area ogni sei mesi debba pubblicare un bando pubblico relativo ad immobili ad uso commerciale destinati ai giovani sotto i 40 anni.

Nella discussione sull’articolo 7 (Statuto, regolamenti e carta dei servizi) il relatore Antonio Solinas ha invitato al ritiro la presentatrice degli emendamenti n. 20, 21 e 22 (Busia) che sono stati tutti respinti con distinte e successive votazioni mentre il Consiglio ha approvato con 29 favorevoli e 17 contrari il testo dell’articolo 7.

Il presidente del’Assemblea ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione dell’Aula per oggi (mercoledì 21 settembre) alle 10.30.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

 

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Il parco di Villa Sulcis ospiterà da domani a domenica, 25 settembre, la Festa annuale di Sinistra Ecologia Libertà, organizzata dal circolo Zorba il Gatto, quest’anno intitolata “Di Sana e Robusta Costituzione”.

Dopo le ultime due edizioni, dedicate ai primi 3 articoli della carta costituente, quest’anno in vista del prossimo referendum, affronteremo il perché del NO alla riforma renziana della Costituzione. Il circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Carbonia, così come SEL Sardegna, è fortemente schierato per il NO alla riforma costituzionale.
Il programma della Festa è molto vario. Sono previsti dibattiti, proiezioni, concerti e laboratori per bambini, il tutto con la partecipazione di tanti ospiti. Il  22 settembre, primo giorno della Festa, saranno presenti tra gli altri, alle ore 18,00 a parlare di immigrazione e accoglienza con Michele Piras (deputato di SEL), Bianca Risnovean (presidente dell’associazione COLLAGE Migranti del Sulcis), Abdou Ndiaye (operatore Inas CISL ufficio immigrazione), alcune rappresentanti associazione casa Emmaus e coordinerà il dibattito Manolo Mureddu. La serata proseguirà con una cena di beneficenza in favore dei terremotati di Amatrice e, per ricordare che quest’anno ricorrono i settant’anni del voto alle donne in Italia, ci sarà la proiezione del film Suffragette (2015) di Sarah Gavron. Il giorno successivo, venerdì 23 settembre, si parlerà di federalismo e sviluppo locale, un tema importante per SEL Sardegna, interverranno: Gianfranco Sabatini (economista dell’Università di Cagliari), Silvano Tagliagambe (professore emerito di filosofia della scienza), Anna Maria Colavitti (professoressa associata Università di Cagliari) e Nino Flore (Cooperativa Euralcoop), coordinerà il dibattito Andrea Corrias. Nella serata ci sarà lo spettacolo delle Zirichiltaggia, tribute band a Fabrizio De Andrè. Sabato 24 ci sarà il concerto di Arrogalla, e il dibattito delle 18,00 avrà come tema il referendum costituzionale, saranno presenti Franco Uda (segretario regionale ARCI Sardegna e Presidenza nazionale ARCI), Loredana De Petris (Senatrice della Repubblica SEL), Andrea Fabozzi (giornalista de “Il Manifesto”), Ennio Meloni (presidente provinciale dell’ANPI), Michele Carrus (segretario generale Cgil Sardegna), Vincenzo Vita (senatore della Repubblica del PD e Comitato per il NO nel referendum costituzionale), Luciano Uras (senatore della Repubblica di SEL), coordina: Ottavio Olita. Inoltre, nel preserata, Marco Corrias intervista Luca Pizzuto (consigliere regionale RAS e coordinatore regionale SEL) sulla legge regionale S’Agiudu Torrau, il reddito di inclusione sociale approvato il mese scorso dal Consiglio Regionale. Il giorno successivo, domenica 25 settembre, sempre alle ore 18,00 daremo spazio alla cultura con la presentazione del libro “Il Giudice delle Donne” di Maria Rosa Cutrufelli, a cura di Loriana Pitzalis, con la presenza dell’autrice. La Festa si chiuderà con due spettacoli: alle 21,30 rappresentazione teatrale “Letture sotto la luna” con Andrea Tedde e Marta Proietti seguito dallo spettacolo del trasformista Gianni Dettori. Inoltre, ci sarà un’esposizione permanente di hobbisti e artigiani della nostra zona, e ogni giorno, a partire da venerdì 18 alle ore 20,00 sarà possibile cenare al nostro ristorante Festa Di Sana e Robusta Costituzione, dove si potranno degustare i migliori prodotti della nostra terra, rigorosamente a km 0.

Per i piccoli abbiamo riservato degli spazi speciali: per la prima volta a Carbonia, il giorno di apertura della festa, ci saranno i laboratori Sei Come Sei, non si comincia mai troppo presto ad abbattere gli stereotipi di genere, i laboratori dedicati a due diverse fasce d’età trattano la libera espressione di sé e la valorizzazione delle differenze, sono a cura dell’associazione Famiglie Arcobaleno e dallo studio di psicologia Psynerghia con la collaborazione della dott.ssa Roberta Scanu.  Continua inoltre la collaborazione con la Cooperativa Mediterranea e i laboratori a tema archeologico. Molto amati da bambini e bambine si svolgeranno il venerdì, il sabato e la domenica della festa, Tutti i laboratori partiranno alle ore 17,30, per le prenotazioni è possibile contattare tramite messaggio privato su Facebook Zorba IlGatto o la pagina della Festa Di Sana e Robusta Costituzione. Ogni attività culturale e di animazione sarà gratuita e aperta a tutti.

La festa è organizzata con la collaborazione del circolo ARCI La Gabbianella Fortunata di Carbonia e del Pitosforo ArtMusicBar.

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«Il rinnovo dei vertici istituzionali dell’Anci deve vedere i Sindaci ed i Comuni protagonisti, per portare al centro del dibattito politico i problemi dei territori, soprattutto di quelli più svantaggiati, e dei cittadini, soprattutto delle categorie più deboli.» E’la posizione del gruppo consiliare di Sel in Consiglio regionale, a poca distanza dalle elezioni dei nuovi organismi dell’Anci-Sardegna.

«Gli amministratori locali della Sardegna – sottolineano Daniele Cocco, Eugenio Lai, Francesco Agus e Luca Pizzuto – sono chiamati ad una importante fase di confronto che dovrà essere caratterizzata dai programmi concreti rivolti alle comunità e non da beghe interne o strumentalizzazioni di una politica che non sa o non vuole liberarsi dalle sue contraddizioni.»

«Noi riteniamo – hanno aggiunto i consiglieri di Sel – che il problema complessivo del governo locale, giustamente individuato dai cittadini in modo particolarmente nelle figure dei Sindaci, debba essere affrontato su basi nuove, da una parte cambiando le politiche di accentramento di funzioni e di continui tagli alla spesa e dall’altra rafforzando il ruolo dei Comuni. La nuova Anci come “casa dei Sindaci” – hanno concluso Eugenio Lai e Daniele Cocco, rispettivamente sindaci di Escolca e di Bottidda – dovrà perciò essere in grado di rappresentare al meglio queste istanze di cambiamento, recuperando la  piena autonomia decisionale e politica dei Sindaci (e solo la loro) e la capacità di incidere sulle scelte che riguardano le nostre comunità.»

Luca Pizzuto 2 copia

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Sono 66 gli emendamenti di maggioranza e opposizione al Testo unificato sulla riforma dell’Agenzia per l’edilizia abitativa Area che, da domani pomeriggio alle 16.30, sarà all’esame del Consiglio.

Gli emendamenti dell’opposizione sono 31 e portano la firma dei consiglieri Marcello Orrù (13, Psd’Az), del capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu (9) e del consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco (9).

Per la maggioranza, le proposte di modifica sono complessivamente 35, predisposte dalla consigliera del Centro democratico Annamaria Busia (20), dal presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd, 9), dal consigliere di Sel Luca Pizzuto (5) e dall’esponente de La Base Gaetano Ledda (1).

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Il consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà, Luca Pizzuto, interviene sulla situazione dei lavoratori della Polar di Piscinas.

«Interveniamo ancora una volta sulla situazione della fabbrica di estrazione e lavorazione di bentonite Polar Srl di Piscinas, recentemente richiamata al reintegro dei tredici lavoratori licenziati nell’agosto del 2015 – dice Luca Luca Pizzuto -. E’ nostra ferma intenzione continuare a monitorare la situazione attraverso passaggi formali ed informali e ancor più forza metteremo nelle nostre azioni dopo l’ordinanza del giudice del lavoro che, dando piena ragione ai dipendenti licenziati, ha disposto l’immediato reintegro. Tuttavia, siamo indotti a pensare che tale adempimento obbligatorio non sia nei piani dell’azienda, che vorrebbe anzi barattare il diritto al lavoro e alla dignità con una esigua quanto impropria offerta economica risarcitoria.»

«Noi crediamo che il Sulcis, le sue famiglie e i suoi lavoratori, oltre per chiari motivi di necessario rispetto della legge, meritino di ospitare imprenditori seri, capaci e pronti ad investire con impegno e lungimiranza. Troppi sono ancora i punti poco chiari in merito al piano industriale, alla modifica della sede legale e alla ipotizzata dismissione della produzione in loco. E’ necessario, e questo lo chiediamo con forza – aggiunge Luca Pizzuto -, che l’assessorato dell’industria faccia tutti i rilievi ed approfondimenti del caso, richiamando eventualmente l’azienda a rispondere dei comportamenti non rispondenti ai vincoli della concessione mineraria e ai dettami della legge regionale.»

«Presenteremo nei prossimi giorni una interpellanza da discutere in Consiglio regionale e chiederemo, inoltre, che sia interessata la Presidenza della Giunta per l’acquisizione delle informazioni e la presa in carico di una vertenza, quella di questi lavoratori sulcitani, che pur nei numeri ridotti rispetto ad altre vertenze sarde, rileva sia per il diritto di ogni lavoratori ad essere tutelato e sia per la strategicità attuale e futura della concessione mineraria della bentonite sulcitana. Anche per questi lavoratori – conclude Luca Pizzuto – non smetteremo mai di lottare e di far sentire la nostra voce: dignità al lavoro, dignità al Sulcis.»

Manifestazione alla Polar di Piscinas copia

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Esprimo vicinanza e tutto il mio affetto alla moglie e ai figli di Abd Elsalam Ahmed Eldanf, operaio che è stato travolto da un tir guidato da un altro lavoratore, che incitato dai suoi padroni, si è lanciato contro il picchetto che l’USB faceva la scorsa notte per rivendicare i diritti dei precari della GLS.

Quest’occasione ci mette di fronte in maniera crudele a due fatti diametralmente opposti: il primo è che le grandi società diventano sempre più forti e sono semre più in grado di schiacciare, psicologicamente, la volontà del lavoratore, che per la paura di perdere il proprio lavoro è capace di atti terribili; ma quello più importante viene dalla tragica testimonianza di Abd Elsalam, che ci dice che è ancora possibile la solidarietà tra le classi dei lavoratori, che una lotta comune può rinascere con forza, per rivendicare i diritti di tutti.

Noi siamo vicini alle lotte degli operai e staremo sempre dalla parte dei lavoratori.

Il lavoro dovrebbe segnare il riscatto sociale e l’emancipazione dell’individuo nella nostra società, purtroppo la precarietà non permette alcun tipo di percorso di questo genere e affossa le persone che si ritrovano sole con un’unica costante nella propria vita: l’incertezza.

Abd Elsalam Ahmed Eldanf è un eroe operaio, egiziano, morto per combattere contro uno dei mali peggiori del nostro sistema nel nostro Paese. Tutta la mia solidarietà all’USB e ai lavoratori precari della GLS.

Luca Pizzuto

Consigliere Regionale Regione Autonoma della Sardegna

 

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Il consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà Luca Pizzuto, in una nota esprime solidarietà e vicinanza ai lavoratori dell’Eurallumina, da oggi nuovamente in presidio a Cagliari, che proseguono instancabili le iniziative di mobilità per la riapertura della fabbrica sulcitana.

«E’ necessario che la politica monitori costantemente lo stato delle trattative e delle procedure per la ripresa lavorativa – dice Luca Pizzuto –, affinché questi lavoratori e queste famiglie non siano lasciati soli. Solleciteremo la Regione perché proceda velocemente nei procedimenti autorizzativi in corso.»

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La Casa dell’anziano di via Mazzini, a Carbonia, potrà continuare ad assistere i suoi 22 ospiti almeno per i prossimi tre mesi. Tre mesi, infatti, è il tempo straordinario concesso dal prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, per consentire ad Area, proprietaria dell’immobile e alla cooperativa CAM, che ha in gestione la struttura per il servizio di assistenza agli anziani, la realizzazione dei lavori necessari a superare le emergenze che avevano portato l’Amministrazione comunale a disporne la chiusura a partire da oggi, 3 agosto.

La svolta è maturata oggi nel corso di un incontro svoltosi in Prefettura; al quale hanno partecipato, con il prefetto Giuliana Perrotta, il comitato dei familiari della Casa dell’anziano, i rappresentanti della cooperativa CAM, di Area, della Regione Sardegna e il sindaco di Carbonia, Paola Massidda.

Il comitato dei familiari ha dichiarato di voler supportare la cooperativa CAM nell’attivita’ di adeguamento e di vigilare affinché vengano realizzate nei tempi necessari (tre mesi) le migliorie atte a rendere la struttura compatibile a norma di legge.

Nelle ultime settimane erano state numerose le sollecitazioni giunte perché si arrivasse a questa soluzione, prima da parte politica (in particolare dal consigliere regionale Luca Pizzuto che ha reso possibile l’incontro odierno, e dal presidente della Regione Francesco Pigliaru), poi da parte del vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, don Salvatore Benizzi, i consiglieri dell’opposizione, ed ora sia gli anziani (con i loro familiari) sia i dipendenti, tirano un sospiro di sollievo e ringraziano tutti.

Ieri, alla scadenza del termine ultimo concesso dal comune di Carbonia alla cooperativa CAM e ai familiari, per trovare una situazione logistica ai 22 anziani, sui muri all’ingresso della struttura erano stati esposti tre striscioni estremamente significativi che documentiamo nelle fotografie allegate.

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I consiglieri della coalizione di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru ha tenuto una conferenza stampa, questa mattina, alla presenza dell’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, per commentare l’approvazione della legge che istituisce il reddito di inclusione sociale.

 «E’ iniziata la guerra alle povertà – ha detto Luca Pizzuto, segretario regionale di Sel, primo firmatario della proposta di legge -. Non è la panacea di tutti i mali ma offriamo un’opportunità concreta a diecimila famiglie ridotte in povertà, perché possano uscire da una condizione drammaticamente penalizzante.»

La prima erogazione del reddito per coloro che ne avranno il diritto (dichiarazione Isee al di sotto dei 3.000 euro\anno) è ipotizzata per il prossimo autunno e la cifra dovrebbe aggirarsi intorno alle 500 euro per nucleo familiare e 200 euro per singola persona. I fondi a disposizione per il 2016 superano complessivamente i 50 milioni di euro (30 di fondi regionali e 20 del Pon inclusione) ma il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, insieme con il vicepresidente del Consiglio, Eugenio Lai, hanno sollecitato l’assessore Paci affinché la dotazione finanziaria possa essere incrementata almeno fino a 70 milioni di euro.

«C’è bisogno di inclusione sociale – ha affermato il vice presidente della Regione, Paci, sottolineando la coesione dimostrata in Aula dalla maggioranza – e di più diritti per tutti: con l’approvazione della legge che istituisce il Reis, il centrosinistra al governo della Sardegna muove proprio in questa direzione.»

La soddisfazione del Pd, per l’approvazione del provvedimento che Sel aveva presentato pochi giorni dopo l’avvio della Legislatura, è stata espressa da Luigi Ruggeri («il Reis è una misura specifica contro la povertà e rappresenta un servizio alla democrazia e alla partecipazione dei cittadini») e da Lorenzo Cozzolino che ha posto in evidenza come “finalmente” si introduca uno strumento che «metta insieme Comune, Asl e Regione». Il riconoscimento politico per il ruolo svolto dalle forze della minoranza è invece arrivato con la dichiarazione del capogruppo di Sel, Daniele Cocco: «Dobbiamo riconoscere il grande senso di responsabilità dimostrato dalle opposizioni in Aula, che ci hanno consentito di approvare una legge fondamentale in una sola giornata di lavori».

Soddisfazione è stata espressa quindi dal capogruppo di Sovranità, democrazia e lavoro, Roberto Desini («è una legge di tutto il centrosinistra sardo e ben venga il sostegno della Regione alle amministrazioni locali per far fronte al sempre crescente disagio economico nelle nostre comunità») e dal suo omologo dell’Upc, Pierfranco Zanchetta che ha auspicato un innalzamento della somma destinata a ciascun nucleo familiare e l’allargamento della platea dei beneficiari.

«Con l’approvazione del Reis raccogliamo la richiesta di aiuto della società sarda», ha dichiarato Paolo Zedda (Soberania & Indipendentzia) che ha elencato le tre grandi emergenze sociali dell’Isola: alto livello di povertà, bassi livelli di istruzione e calo delle nascite. «L’introduzione del reddito di inclusione è una riforma che ha molto di socialista», ha aggiunto il presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra (Upc-Socialisti), prima di passare la parola a Luca Pizzuto per la replica finale al capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda (Pdci) che astenendosi nella votazione finale  in Aula, aveva definito il Reis “un’elemosina di Stato”: «Noi, col reddito di inclusione sociale offriamo un’opportunità di vita a dieci mila famiglie sarde, chi ha saputo fare di meglio si metta in fila».  

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