25 December, 2024
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Luca Pizzuto 5 copia

Il coordinatore regionale di Sel, Luca Pizzuto, prende posizione sul nuovo Piano di dimensionamento scolastico.

«L’attuale piano di dimensionamento scolastico non chiude scuole, chiude pluriclassi ed è bene sapere cosa siano – dice Luca Pizzuto -. Le pluriclassi sono classi al cui interno fanno lezione e attività insieme bambini di prima e di terza media, o bambini di prima e quarta elementare e simili. Apparentemente possono sembrare distanze d’età non rilevanti, ma in realtà non è così, infatti i percorsi di sviluppo, e l’apprendimento, sono molto diversi e richiedono insegnamenti e spazi diversificati con queste differenti età. L’azione della Giunta, e dell’assessore Claudia Firino, fanno sì che i bambini possano avere questi spazi, ottenendo così un incremento dell’apprendimento e della qualità della socializzazione, i bambini di prima elementare, di quarta, o di prima media etc. staranno in classi con ragazzi della loro età. È un’operazione che permetterà, quindi, di avere un’istruzione adeguata e una migliore qualità dell’insegnamento. Nel fare questo sono stanziati fondi per l’acquisto di bus, di modo da consentire un efficace trasporto dei ragazzi nelle scuole, che al massimo disteranno 12 km dal loro paese d’origine.»

«Rimandiamo al mittente ogni accusa e ci chiediamo dove fosse Cappellacci quando i suoi assessori, poco alla volta, hanno tagliato i contributi regionali per le borse di studio e per le spese di trasporto degli studenti, mentre imponevano piani di dimensionamento scolastico che applicati oggi avrebbero visto chiudere un numero nettamente superiore di scuole sarde – aggiunge Pizzuto -. Le scelte che sono state compiute oggi, le abbiamo fatte solo per garantire una scuola migliore e un migliore futuro ai nostri ragazzi. È al centro di quest’azione la volontà di migliorare la qualità dell’apprendimento dei nostri bambini, per lavorare sulla prospettiva di una diminuzione della dispersione scolastica.»

«Insieme a questo, la Giunta ha deliberato per ogni territorio un notevole aumento degli indirizzi scolastici, dell’offerta formativa e dei corsi serali. Stiamo aprendo in tutte le province, licei musicali, licei sportivi, indirizzi di scienze applicate etc. per far sentire ai nostri ragazzi di poter scegliere un percorso migliore per il loro futuro. Noi mettiamo al centro della nostra azione di governo i nostri bambini, i loro sogni e la qualità dell’istruzione data dal lavoro e dall’impegno degli insegnanti, che vogliamo fortificare dando loro più strumenti. Al centro dell’azione del governo di centrosinistra – conclude Luca Pizzuto – c’è l’essere umano, il suo diritto alla felicità e alla socialità.»

Cortoghiana - Piazza Venezia copia

E’ una vera e propria ribellione quella che si sta sollevando in Sardegna, sia tra le popolazioni sia tra le forze politiche, contro la ventilata chiusura di numerosi uffici postali in piccoli centri. Dopo la denuncia del presidente delle Acli di Cortoghiana, Bruno Rigato, oggi hanno preso posizione il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti; il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Pietro Cocco; i consiglieri regionali Eugenio Lai e Luca Pizzuto.

«Negli ultimi giorni sì è diffusa la notizia della probabile chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana – ha detto Giuseppe Casti -. Pur non avendo, al momento, alcuna comunicazione ufficiale da parte di Poste Italiane Spa, è mia premura esprimere tutta la nostra contrarietà ad una eventuale scelta di questo tipo. La chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana, a prescindere da qualsiasi motivazione, va contro i più elementari principi di decentramento e di servizio al cittadino. Per questo motivo, se le voci dovessero dimostrarsi fondate – ha concluso il sindaco di Carbonia -, dichiaro, sin da oggi, che mi opporrò a questa incomprensibile decisione.»

Il capogruppo Pietro Cocco e gli esponenti del Gruppo PD in Consiglio regionale sono i promotori di un’interrogazione, rivolta all’esecutivo regionale, dove si precisa che i comuni di Cagliari, Cortoghiana, Turri, Genuri, Tuili, Pauli Arbarei, Nurallao, Borutta, Esporlatu, Ozieri, Nugheddu San Nicolò, Cheremule, Ardara e Romana, saranno interessati al piano di ridimensionamento previsto da Poste Italiane, che prevede la chiusura di alcuni uffici postali e la razionalizzazione dell’orario di lavoro previsti ipotizzando un’apertura part-time.

Tutt’oggi esistono serie difficoltà sia per i tempi di attesa agli sportelli che nella consegna delle lettere con ritardi che, in alcune realtà, superano i 20 giorni con gravissimi problemi, specie per ciò che attiene la consegne di bollettini, fatture etc… “ritardi che generano ritardi” con conseguenti possibili penali, senza considerare il fatto che in alcuni casi si sono persi anche dei finanziamenti per via della lentezza nelle comunicazioni.

Al presidente Pigliaru gli interroganti chiedono, all’interno dei rapporti istituzionali con tale società, di valutare la possibilità di istituire un apposito tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico, con Poste Italiane, con le organizzazioni sindacali e con le amministrazioni locali interessate dalla riorganizzazione del servizio, per affrontare la situazione che si sta venendo a creare e apportare nel caso i necessari correttivi ai fini di evitare l’incidenza negativa del provvedimento sulla vita complessiva dei comuni, garantire la qualità del servizio, nonché la tutela dei lavoratori.

Anche i consiglieri regionali Eugenio Lai e Luca Pizzuto hanno presentato un’interrogazione, con la quale chiedono al presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale competente, se sono a conoscenza del problema e se non ritengono opportuno intervenire con la massima urgenza presso il ministero dello Sviluppo economico, ferme restando le funzioni di regolazione e vigilanza del servizio postale, trasferite all’Autorità garante per le comunicazioni con decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201, affinché avvii un’azione di sensibilizzazione nei confronti dei vertici di Poste Italiane, perché venga riesaminato il nuovo piano di chiusura e razionalizzazione del servizio, tenendo conto delle particolari condizioni in cui versano i Comuni interessati.

Traghetto

I consiglieri regionali Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico, e Luca Pizzuto, coordinatore regionale di Sinistra Ecologia LIbertà, intervengono sulla vertenza della compagnia di navigazione Saremar, destinata alla privatizzazione.

«A seguito dell’inerzia della Giunta precedente guidata da Cappellacci – scrivono Cocco e Pizzuto in una nota -, ci troviamo, come Centrosinistra, a cercare in tempi rapidi una soluzione che consenta il mantenimento del servizio fondamentale di collegamento con le isole minori di Carloforte e La Maddalena e la salvezza dei 181 posti di lavoro delle persone che operano alle dipendenze della Saremar.»

Questo, dopo la sentenza da parte del Tribunale di Cagliari sull’accoglimento del concordato preventivo che obbliga alla privatizzazione.

Pietro Cocco e Luca Pizzuto ipotizzano una soluzione che potrebbe essere quella di «istituire un sistema integrato tra pubblico e privato che consenta lo sblocco dei circa 14 milioni di euro di contributo statale alla Regione, la quale a sua volta potrebbe assegnare, tramite gara,  il servizio ad una società mista a maggioranza pubblica, utilizzando società esistenti che allo stato attuale già garantiscono il trasporto pubblico su gomma come l’ARST».

Alla nuova società si lascerebbe il compito di riorganizzare il flusso di attività di erogazione dei servizi di collegamento con le isole minori e, contestualmente, si ricollocherebbe il personale già dipendente della Saremar, ampiamente dotato di esperienza e formazione specifica.

Il capogruppo del Centro Democratico Sardegna in Consiglio regionale, Roberto Desini, è il primo firmatario di un emendamento al D.L. n. 170/S (Legge finanziaria), con cui viene inserita in aumento la cifra di 200mila euro per l’anno 2015, da erogare come contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica, e riservati al risarcimento dei danni causati dai delfini alle attrezzature dei pescatori.

L’emendamento si inserisce all’articolo 28 della Legge finanziaria, dopo il comma 2, e recita testualmente: “2-bis. È autorizzato, per l’anno 2015, uno stanziamento di euro 200.000 per il risarcimento dei danni cagionati dai delfini alle attrezzature da pesca degli operatori del settore ittico”.

«Con questo emendamento alla Legge finanziaria, che auspichiamo sia accolto senza remore dal Consiglio, vogliamo rispondere alle legittime lamentele e richieste dei pescatori che, in più zone dell’Isola, in particolare nelle marinerie del Golfo dell’Asinara (Stintino, Porto Torres, Castelsardo), vedono il loro lavoro messo a rischio dai danni che i delfini arrecano alle reti per mangiare il pescato degli operatori ittici – spiega Desini -. Più volte si sono rivolti alla Regione chiedendo un intervento che consentisse loro di salvaguardare le attività. Ci auguriamo che questo emendamento possa essere una valida risposta alle aspettative di un settore notoriamente in difficoltà».

L’emendamento è stato sottoscritto anche dalla consigliera regionale Anna Maria Busia, sempre del gruppo Centro Democratico Sardegna, da Daniele Cocco, Francesco Agus, Luca Pizzuto  e Eugenio Lai di Sel, Piermario Manca, Augusto Cherchi di Soberania e Indipendentzia e Luigi Lotto del Pd.

La federazione di Sinistra Ecologia Libertà del Sulcis Iglesiente organizza, per domenica 1 febbraio alle ore 17.00, presso l’agriturismo Agrifoglio a San Giovanni Suergiu, l’incontro-dibattito Economia & Sviluppo Locale.

«Anche durante questa crisi economica – si legge in una nota – possono essere attuate delle politiche per lo sviluppo territoriale. Atti che permettono al territorio di agire, reagire, ribaltare la crisi e gestire le situazioni complesse partendo dal basso. Proprio chi conosce il territorio è in grado, attraverso programmazione, concertazione e con un occhio verso sostenibilità economica, ambientale, sociale e culturale, di cambiare le sorti personali e della comunità locale. Per noi, queste, coincidono con l’obiettivo di uno sviluppo duraturo, compatibile con una crescita economica di medio-lungo periodo. Questo è il nostro obiettivo, anche nelle amministrazioni locali e regionali. Per realizzarlo dobbiamo riappropriarci dell’identità del territorio, e anche della voglia di pensare razionalmente ad uno sviluppo futuro. Partiamo, quindi, attingendo al nostro patrimonio e alle nostre radici, al forte legame con il territorio che noi sardi possediamo. Dall’analisi del territorio, emergerà la sua vocazione, con rispettive peculiarità, eccellenze e tradizioni.»

E’ annunciata la partecipazione di Andrea Ibba (Ceas Atlante Masainas); Raffaele Cani (Cantina Santadi); Paolo Balia (imprenditore agricolo); Mauro Villani (Centro Italiano della Cultura del Carbone); Manuela Puddu (archeologa). Interverranno inoltre gli onorevoli Luca Pizzuto (coordinatore regionale Sinistra Ecologia Libertà) ed Eugenio Lai, consiglieri regionali di Sinistra Ecologia Libertà – Sardegna. Dopo gli interventi sarà lasciato spazio al dibattito.

Polemica presa di posizione del consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà Luca Pizzuto, nel dibattito sulla vertenza dei lavoratori ex Alcoa.

«Lasciano sgomenti – attacca Luca Pizzuto – le dichiarazioni di esponenti del centrodestra isolano che affermano che la Regione non lavora per una soluzione positiva del caso Alcoa. È bene ricordare che l’eredità lasciata dalla precedente Giunta corrispondeva ad una trattativa morta e finita. La vertenza Alcoa non aveva più possibilità di essere chiusa in positivo.«

«Ad oggi grazie al lavoro del presidente Pigliaru, del suo staff e della maggioranza di governo – aggiunge Pizzuto – esiste una possibilità concreta, ben incanalata e costruita nel costante rapporto con i lavoratori, che sono sempre stati coinvolti e aggiornati delle evoluzioni della trattativa. Oggi il governo regionale continua a premere e a stare addosso al ministero e alle due multinazionali, non possiamo che sollecitare gli esiti del confronto tra Glencore e Alcoa, tenendo sempre alta l’attenzione e monitorando costantemente ogni step. È chiaro che non è ancora finita e che molto c’è ancora da fare – conclude il coordinatore regionale di SEL -, la partita è stata riaperta con fatica e determinazione, e questo è sicuramente un risultato rispetto al nulla lasciato in eredità dal centrodestra.»

Luca Pizzuto 5 copiaAttendati Alcoa 2

Stamane una delegazione di Sinistra Ecologia Libertà è andata a rendere omaggio ad Antonio Gramsci in occasione dell’anniversario della sua nascita (22 gennaio 1891), portando un mazzo di rose rosse nella sua casa natale ad Ales.

«E’ il nostro modo di rendere omaggio a uno dei più grandi pensatori che l’umanità ci abbia mai dato – ha commentato il consigliere regionale Luca Pizzuto, coordinatore regionale si Sinistra Ecologia Libertà -, un gesto mosso dalla necessità di ricordare le nostre origini e ringraziare Nino per il suo impegno e per il suo sacrificio.»

Le lacrime di Gramsci - cm 80x120 - Tecnica mista su tela -

I consiglieri di Sel Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Daniele Cocco ed Efisio Arbau di Sardegna Vera che hanno presentato un’interrogazione in Consiglio regionale sullo stato di attuazione del Piano regionale dei rifiuti con la richiesta di tempi certi per l’introduzione della tariffa unica di smaltimento e di interventi urgenti per limitare l’aumento dei costi di conferimento..

Nel documento i consiglieri interroganti sottolineano la mancata attuazione delle disposizioni contenute nel decreto legislativo n.22/1997 che imponeva alle Regioni l’introduzione della tariffa unica di smaltimento.

Il Piano regionale per i rifiuti solidi urbani, adottato dalla Regione Sardegna nel 2008, aveva come obiettivo il raggiungimento di una quota di raccolta differenziata al 70 per cento. Lo scopo era quello di ridurre la produzione di rifiuti nel territorio regionale e abbattere i costi complessivi di smaltimento. «Obiettivi non raggiunti – afferma il primo firmatario dell’interrogazione Eugenio Lai – a tutt’oggi in Sardegna sussiste una varietà di tariffe per il conferimento dei rifiuti che non rientra tra le linee del Piano regionale, mentre i costi per lo smaltimento del “rifiuto secco indifferenziato” e dei rifiuti biodegradabili aumentano in modo incontrollato».

In pochi anni, rilevano i presentatori dell’interrogazione, il costo per lo smaltimento del “rifiuto secco indifferenziato” al Tecnocasic è  passato da € 121,56 per tonnellata (luglio 2009) a € 163,20 (aprile 2013), mentre il costo dello smaltimento dei rifiuti biodegradabili è passato da € 68,68 (2010) a € 92,00 (2013);

«Una situazione che comporta notevoli disagi per i Comuni – conclude Lai – impossibilitati a far fronte ai costi e senza nessun potere contrattuale nei confronti dei gestori degli impianti di smaltimento. Per questo chiediamo un intervento urgente della Giunta per l’attuazione del Piano regionale e l’introduzione della tariffa unica.»

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

«Chiediamo formalmente che ci sia una riunione di maggioranza per discutere quali debbano essere i rappresentanti della Sardegna che, come Grandi Elettori, contribuiranno alla nomina del successore di Napolitano.»

Lo ha detto oggi Luca Pizzuto, consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà.

«La nostra opinione – aggiunge Pizzuto – è che non debba esserci prassi, anche perché la prassi non è legge e può essere cambiata, perché in un contesto sociale ed economico di grande crisi e di disaffezione verso la politica e le istituzioni che rappresentiamo dovremmo cercare di fare in modo che i tre rappresentanti siano un’effettiva espressione della popolazione della Sardegna. Perché uno di loro non potrebbe essere una giovane sindaco o un giovane disoccupato della nostra regione? Perché devono essere un’espressione politica del Patto del Nazareno? Abbiamo il dovere – conclude il coordinatore regionale di SEL – di rimettere in discussione i vecchi schemi e di trovare nuove strade per avvicinare i cittadini alle istituzioni.»

Luca Pizzuto copia

Luigi Arru 3 copia

L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha presentato oggi nella sesta commissione, il programma della Giunta in materia sanitaria inserito nella Manovra finanziaria.
“Una Sanità meno costosa e più efficiente – ha detto Arru -. Un obiettivo ambizioso che deve passare attraverso la riorganizzazione delle cure primarie, la riorganizzazione della rete ospedaliera, garantendo i livelli assistenziali e aumentando le azioni di riequilibrio e riduzione del’offerta di posti letti, oltre a organizzare la rete dell’emergenza-urgenza. Sono queste le linee guida che hanno guidato la scrittura della Manovra finanziaria per quanto attiene alla Sanità. All’assessorato più impegnativo economicamente di tutta la Giunta va circa la metà dei fondi a disposizione: 2miliardi 818milioni euro contro i 2 milioni 850mila che aveva chiesto. Quasi tutto il finanziamento è destinato all’attività delle aziende sanitarie, ospedaliere e miste”.
Al parlamentino, presieduto dal socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), l’assessore Arru ha spiegato che gli ulteriori 32milioni potranno essere reperiti dal capitolo che prevede il concorso della Regione per il ripiano del disavanzo degli anni precedenti. Il fondo ammonta a circa 80 milioni di euro. Arru ha spiegato che non ha voluto attivare un mutuo, ma ha deciso di fare uno sforzo importante e cercare di arginare la spesa, grazie anche a un esperto che sta analizzando tutti i bilanci delle Asl, Aziende miste e Aziende ospedaliere, per capire dove si può risparmiare.

Dall’analisi della situazione è emerso che dal 2013 al 2014 c’è stato un risparmio di 65milioni di euro, un dato importante ma che potrebbe non essere sufficiente se non si riuscirà a ridurre la spesa corrente. L’assessorato aveva chiesto 230 milioni di euro per il fondo di ripiano disavanzi 2015, mentre la Giunta ne ha assegnato soltanto 70milioni. Il taglio, ha spiegato la dirigente del Servizio, Francesca Piras, è sostenibile solo se sarà possibile destinare i 109 milioni, previsti in assestamento di Bilancio per la copertura degli ammortamenti non sterilizzati, alla copertura delle perdite d’esercizio 2014.

All’assessorato della Salute sarebbero inoltre necessari 500mila euro ulteriori per l’Izs per l’eradicazione della blue tongue e 400mila euro per i «contributi ai Comuni per il ricovero degli animali di affezione», non previsti nella Manovra.

L’assessore Arru ha spiegato alla Commissione quali azioni sta mettendo in campo per ridurre la spesa. La prima fra tutte è quella del contenimento della spesa farmaceutica grazie alla centrale unica d’acquisto e il coinvolgimento di tutti i professionisti della salute. Un’altra azione importante sarà quella della riorganizzazione dei servizi per evitare doppioni o più ospedali nella stessa città.

Passando alle Politiche sociali, che contano su un finanziamento di 244 milioni di euro, l’assessore Arru ha raccolto l’appello del consigliere di Sel Luca Pizzuto per dare maggiore attenzione e risorse ai più deboli, quelle tantissime famiglie, 147mila, in stato di povertà alle quali la Regione deve dare risposte.

L’assessore ha anche affermato che bisogna fare di più per quanto riguarda la prevenzione e la diagnosi precoce, visto che la Sardegna è l’ultima regione d’Italia per morti evitabili.