23 November, 2024
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«La Filcams CGIL si oppone al cambio del Contratto Collettivo Nazionale, chiedendo il giusto inquadramento,  il riconoscimento delle professionalità, la garanzia dei diritti e della giusta redistribuzione. Non va dimenticato che gli appalti in oggetto derivano da finanziamenti pubblici destinati all’occupazione, peraltro di un settore strategico di fondamentale importanza come la cultura.»
Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale dei Articolo 1.
«Faccio mio l’appello della Filcams affinché in questa battaglia di civiltà, le stazioni appaltanti, i comuni e gli enti che si avvalgono dei servizi della Cooperativa Sistema Museo si facciano carico di ottenere informazioni chiare sul grado di rispetto dei diritti dei lavoratori conclude Luca Pizzuto -, mettendo conseguentemente in atto, tutte le tutele necessarie affinché questi servizi vengano resi nel pieno rispetto delle mansioni realmente svolte e delle professionalità coinvolte, e che nessuna svalutazione contrattuale potrà cancellare.»

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Il comune di Villamassargia si candida ad ospitare l’ospedale unico per il Sulcis Iglesiente. La scorsa settimana ha ufficializzato questa candidatura, della quale si parla da mesi, con l’approvazione di una delibera di Giunta e la presentazione di un progetto di massima. Il dibattito sul futuro della Sanità nel Sulcis Iglesiente è assai vivace, anche per le carenze che il sistema sanitario pubblico manifesta sempre più spesso, in una fase caratterizzata dall’attivismo della Giunta regionale che ha approvato un progetto di riforma, ora al vaglio della competente commissione consiliare permanente.

Nel dibattito sull’ipotesi di realizzare un ospedale unico per il Sulcis Iglesiente, si inserisce Luca Pizzuto, ex consigliere regionale, oggi segretario regionale di Articolo 1.

«Personalmente non ho mai condiviso l’idea dell’ospedale unico sia per i tempi biblici della regione nel gestire un’operazione di questo tipo sia per la tradizione storico sanitaria del territorio, che a mio avviso necessita di due ospedali integrati tra loro in grado di rispondere alle esigenze di un’area vasta e articolatascrive in una nota Luca Pizzuto -. Ma se la Regione decide per un ospedale unico, il comune di Carbonia candidi la sua comunità ad ospitarlo. Carbonia per sua natura è baricentrica e nasce esattamente con lo scopo di essere la cerniera di un territorio vasto. Sebbene sia possibile che grossi ospedali possano offrire cure migliori di ospedali più piccoli, soprattutto in situazioni di emergenza, la vicinanza con un ospedale influenza significativamente la probabilità di sopravvivenza. Numerosi studi scientifici mettono in guardia sull’aumento della mortalità in seguito a chiusure di ospedali. Per citarne uno che si addice al nostro contesto, in uno studio sui comuni italiani, due ricercatrici universitarie hanno scoperto che un allontanamento di un ospedale di soli 5 km aumenta la mortalità per incidente stradale di quasi il 14%.»

«Serve una discussione seria e collettiva che partendo da dati scientifici faccia la scelta migliore per tutto il territorio e per la nostra comunitàaggiunge Luca Pizzuto -. Stupisce che le forze politiche di centro-destra, che esprimono dei rappresentanti in consiglio regionale, sostengano l’idea dell’ospedale unico a Villamassargia, che di fatto significa la chiusura degli ospedali di Carbonia e di Iglesias, e che non sentano il bisogno di confrontarsi su questo con le loro comunità di riferimento.»

«Noi chiediamo una discussione in Consiglio comunale per la candidatura di Carbonia conclude Luca Pizzutoma riteniamo anche che, prima di avviare qualsiasi iter per l’ospedale unico, si rimettano a posto gli ospedali ed i servizi sanitari del territorio.»

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Lunedì 15 giugno, dalle ore 17.00, è in programma un dibattito online dal titolo: “Covid-19. Dall’emergenza sanitaria alla crisi economica: analisi idee, confronti e alternative per il rilancio”, organizzato da Art. 1 Sardegna.

«Sarà l’occasione commenta il segretario regionale di Art. 1 Luca Pizzuto per dibattere e confrontarsi sulla necessaria ripartenza economica e sociale sul piano nazionale e regionale. Riteniamo sia urgente ed improrogabile, come area progressista, democratica e di sinistra, interrogarci e provare a suggerire delle risposte dando voce alle preoccupazioni che da più parti arrivano per i ritardi e la incertezza delle azioni tuttora in campo.»

Si tratta di un ricco programma di interventi programmati e qualificati provenienti dal mondo delle imprese, del lavoro, del sindacato, degli Enti locali e della politica.

«Nelle nostre intenzioniprecisa l’ex assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessenac’e il confronto e l’apertura verso tutti gli attori che potranno e dovranno necessariamente confrontarsi con le sfide che affronteremo nei prossimi mesi. In questo quadro, riteniamo essenziali dare ascolto alle comunità, ragionando in primis con gli amministratori locali.»
Il programma prevede in apertura la relazione introduttiva a cura di Vincenzo Visco, ex ministro dell’Economia e presidente dell’associazione NENS, che inquadrerà la situazione economica nazionale ed europea e delineerà prospettive future e obiettivi di medio e lungo periodo.
A seguire, relazione introduttiva a cura di Paola Casula, sindaca di Guasila e due esperienze da settori in crisi:
Giuliana Farris – coordinamento Nidi d’Infanzia
Vincenzo de Rosa – rappresentante imprese dello Spettacolo.

Interventi programmati di:
Stefania Piras, sindaca di Oniferi e presidente dell’Unione dei Comuni
Claudio Atzori, presidente Legacoop
Marco Medda, presidente provinciale Confesercenti
Simone Cualbu, Coldiretti
Francesco Porcu, segretario regionale CNA
Eugenio Lai, consigliere regionale Art. 1
Emiliano Deiana,presidente Anci Sardegna
Tore Cherchi, ex parlamentare
Michele Carrus, segretario CGIL
Seguirà il dibattito. Conclusioni a cura di Giuseppe Dessena – ex assessore regionale della Cultura
Coordinerà i lavori, il giornalista Marco Corrias.

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Il segretario regionale di Articolo Uno Luca Pizzuto interviene a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici della Cooperativa Sistema Museo che gestisce i siti e musei archeologici e paleontologici delle Città di Carbonia e di Villaperuccio.
«Dopo mesi di battaglie, in periodo Covid, è stato firmato, senza il dovuto coinvolgimento di tutte le parti, un nuovo contratto che demansiona i dipendenti e prevede una decurtazione dei salari che varia dai 200 ai 300 euro – scrive in una nota Luca Pizzuto -. Questo è inaccettabile. Sosteniamo, al fianco della CGIL – Filcams territoriale, la battaglia delle lavoratrici e lavoratori e chiediamo la convocazione immediata di un nuovo tavolo nazionale per una nuova contrattualizzazione. La cultura non può continuare ad essere bistrattata – conclude Luca Pizzuto -. È inutile fare grandi proclami se poi non si tutelano le donne e gli uomini che a quel settore dedicano la lo loro competenza, passione e fatica.»

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«Come già sottolineato nei giorni scorsi, ritengo assai grave la scelta della Regione di accorpare i reparti di Urologia e Chirurgia del Sirai di Carbonia per la creazione dell’Area protetta Covid. Per questo motivo, sostengo la posizione della segreteria della Funzione pubblica CGIL e della segreteria generale dello SPI CGIL.»

Il segretario regionale di Articolo UNO, Luca Pizzuto, ribadisce una netta opposizione all’accorpamento dei reparti di Urologia e Chirurgia del Sirai di Carbonia per liberare gli spazi utili alla creazione dell’Area protetta Covid.

«Bene hanno fatto i due segretari Giovanni Zedde e Carla Piana a sottolineare come tale operazione abbia comportato per entrambe le Unità operative una riduzione di posti letto per un totale di 14 unità (10 per la Chirurgia e 4 per l’Urologia) aggiunge Luca Pizzuto -. Siamo certi che la creazione dell’Area protetta potesse avvenire senza bisogno di ridurre i servizi presenti. Anche io reputo inaccettabile il tentativo di accorpare reparti e ridurre servizi, utilizzando come pretesto le necessità derivanti dalla pandemia da Coronavirus.»
«Si intervenga immediatamenteconclude Luca Pizzuto per porre fine a questo nuovo tentativo di depauperamento delle prestazioni ospedaliere locali.»

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«La Regione faccia chiarezza sulla provenienza e utilizzo dei fondi e su cosa intende fare del REIS. Invece che creare confusione, aumenti realmente i fondi destinati al REIS, anche in previsione delle difficoltà derivanti da questa crisi.»

A sostenerlo è il segretario regionale di Articolo UNO, Luca Pizzuto.

«In un momento di difficoltà come quello attuale siamo tutte e tutti chiamati in campo per trovare soluzioni adeguate, ci lasciano sgomenti alcuni “marchingegni politici” individuati dalla Regione che, più che aiutare le persone che realmente ne hanno bisogno, creano confusione e alimentano possibili eccessi di burocratizzazione», dice Luca Pizzuto.
«Ripercorriamo gli ultimi avvenimenti:
1. con la legge regionale 12 del 8 aprile 2020 vengono stanziati 120 milioni a sostegno delle famiglie. Per la copertura finanziaria si decide di usare 9 milioni di euro provenienti dal REIS per il 2020.
2. il 10 aprile 2020 la Giunta regionale approva la delibera 19/9 che vorrebbe modificare il sistema delle politiche sociali della Regione.
In estrema sintesi: le competenze e le risorse del Fondo per non autosufficienza (progetti “Ritornare a casa”, legge 162 per le disabilità gravi, legge 20, leggi sui talassemici, nefropatici, neoplasie maligne, etc.) verrebbero assegnate ai PLUS e non più ai Comuni. Si scopre, inoltre, le risorse del Fondo per la non autosufficienza stanziate con la legge di stabilità (lr 10/2020) non sono sufficienti e che, per coprire l’ammanco si dovrebbero utilizzare 8.890.000 euro provenienti dal…..REIS!», aggiunge Luca Pizzuto.
«Qualcosa allora non quadra e le perplessità sono diverse:
a) la prima riguarda il REIS che viene privato della sua “mission” originale ovvero quella di emancipare le persone e aiutarle a crearsi degli strumenti di autosostegno. La Regione, in maniera non del tutto trasparente, sta di fatto cancellando il Reddito di Inclusione Sociale;
b) la seconda riguarda le risorse del REIS 2020: se è vero che i primi 9 milioni sono stati utilizzati nel fondo dei 120 milioni, questi ulteriori fondi da dove vengono? E a quanto ammontava il fondo REIS 2020 originario, posto che il Bilancio viene approvato per aggregati e nella relativa “Missione” approvata nella legge di bilancio n. 11/2020 risultano circa 37 milioni complessivi?
c) In ultimo: siamo sicuri che distogliendo la funzione dai Comuni e centralizzandola nei PLUS, l’erogazione di servizi importantissimi come il sostegno alle persone con disabilità gravi, le leggi di settore e tutte le risorse del Fondo per non autosufficienza si stiano rendendo più semplici per i cittadini? Siamo sicuri che i PLUS, come li conosciamo oggi, siano già attrezzati per adempiere anche a questa ennesima incombenza? Che senso ha una (supposta) maggiore efficienza della macchina amministrativa se questa rende più complicato accedere ai servizi per coloro che sono il fine ultimo delle leggi e cioè i cittadini?», conclude il segretario regionale di Articolo UNO, Luca Pizzuto.

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«La gestione dell’urgenza Covid-19 dovrebbe essere prova di unità e maturità politica, soprattutto in campo sanitario. Ancora una volta però ci si ostina ad andare in direzione opposta. Se fosse vera la scelta di accorpare all’ospedale Sirai di Carbonia i reparti di urologia e chirurgia, trasformando l’area di urologia in area di isolamento per casi sospetti di Covid-19, mi lascerebbe perplesso. La perplessità verrebbe dal fatto che all’interno dell’Ospedale Sirai e delle strutture sanitarie cittadine, esistono aree inutilizzate molto più idonee ad essere trasformate in aree protette, senza l’obbligo di tenere un’area ad alto rischio vicina ad altri reparti operativi.»

Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO.

«Carbonia è sicuramente pronta a fronteggiare la crisi ma bisogna fare in modo che garantisca sicurezza a tutte e tutti aggiunge Luca Pizzuto -. Inoltre non vorremmo, come già sottolineato per esempio dalla CGIL, che l’emergenza Coronavirus venisse usata come becero pretesto per continuare ad accorpare e tagliare servizi nella sanità del territorio, come del resto già tentato in quest’ultimo periodo. In un momento come questo, la priorità deve essere la sicurezza per tutti i cittadini e cittadine e per tutti gli operatori sanitariconclude il segretario regionale di Articolo UNOe non la continua decapitazione della sanità pubblica.»

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«In un periodo come quello attuale, dove tutti stiamo condividendo il dramma provocato dal Covid-19, che nell’Isola conta allo stato attuale circa 800 contagiati e 40 deceduti, ci sembra opportuno fare una riflessione. Tutti da anni stiamo lamentando lo stato di salute della sanità sarda, indistintamente da tutte le parti. Tutti ci stiamo dicendo che dovrebbero essere fatti nuovi e cospicui investimenti. E allora, perché, ci chiediamo noi, in un momento come questo, il presidente Christian Solinas e la maggioranza che lo sostiene ha deciso di dare manforte alle strutture sanitarie private dell’isola, promuovendone ben 3 al ruolo di ospedale Covid: il Mater Olbia, il Policlinico Sassarese e la clinica Città di Quartu?»

E’ molto duro l’intervento del segretario regionale di Articolo UNO Luca Pizzuto, sulla gestione delle risorse regionali in campo sanitario.

«Non ci sono forse strutture pubbliche pronte ad esercitare lo stesso servizio? Siamo addirittura a conoscenza di reparti pubblici già pronti a partire per affrontare questa incredibile crisi aggiunge Luca Pizzuto. Gli ultimi provvedimenti della Regione confermano un’idea che noi abbiamo da tempo: il governatore della Regione ha in testa un progetto ben chiaro di privatizzazione della sanità, in parte già applicato da alcuni suoi colleghi di marchio leghista (vedi Lombardia e Veneto per esempio), rendendo sempre più costosa e gravosa ai cittadini sardi la possibilità di curarsi. Sappiamo che questo non è il tempo delle polemiche, ma sarebbe da ignavi far finta di niente e lasciar cadere le cose come se niente fosse.»

«Noi ci permettiamo di suggerire al Presidente di sostenere e promuovere le professionalità delle tante persone impegnate nelle strutture pubbliche, di investire tutte le risorse possibili nella sanità Pubblica, apprendo nuovi reparti nelle realtà già esistenti e sfruttando tutte le strutture esistenti comprese quelle periferiche. Non è tempo conflitti ma di operare tutti per una soluzione comuneconclude il segretario regionale di Articolo UNO -. Noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. Speriamo che lo sia anche il presidente Christian Solinas e la maggioranza consiliare.»

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«La Maggioranza si sta nascondendo dietro l’emergenza del Coronavirus per smantellare la sanità e in particolare quella del Sulcis Iglesiente. La notizia che sta circolando circa il trasferimento del Punto nascita dal CTO di Iglesias al Brotzu è vergognosa. Per questo, esprimo piena solidarietà ai medici e infermieri che si vedrebbero trasferiti da un posto ad un altro e sostegno alle iniziative degli amministratori locali del territorio che si opporranno.»
E’ durissimo il giudizio di Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO ed ex consigliere regionale della XV legislatura, sulla notizia circolata ieri circa il temporaneo trasferimento del Punto nascita del CTO di Iglesias all’ospedale “G. Brotzu” di Cagliari, nell’ambito degli interventi allo studio per contenere la diffusione del Coronavirus.
«Ci tengo a ricordare, inoltre, che togliere il punto nascita dal CTO implica togliere a quest’ultimo i requisiti per essere un DEA di I livello ovvero un ospedale in grado di gestire le emergenze-urgenze – aggiunge Luca Pizzuto -. Al momento, inoltre, non è chiaro se il documento sia passato in commissione, pare di no, o se sia un mero atto organizzativo dell’ATS. In passato si usava un altro metodo per prendere queste scelte, coinvolgendo gli operatori e valutando con loro quali erano le decisioni più opportune. Oggi, comunque, sono ben altre le priorità da affrontare, come ad esempio sostenere gli immani sforzi del personale medico e soddisfare le loro richieste. In Sardegna circa il 50% dei contagi (circa il 90% a Sassari) avviene all’interno delle strutture ospedaliere. Questo non certo per colpa del personale ma per incapacità di saper gestire la crisi.»
«Nelle altre parti di Italia dove i numeri sono ben maggiori la media del personale medico contagiata è dell’8%. La smetta a Regione di giocare sulla pelle dei cittadini e si metta a lavoro per le cose importanti e serie – conclude Luca Pizzuto -. Davanti ai nostri occhi si sta palesando un disastro senza precedenti e questo va fermato.»

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«In un momento di grande difficoltà come quello che si sta attraversando vanno prese scelte sicuramente non semplici e creatrici di disagio. Bisogna mantenere la lucidità per compiere azioni il più rispondenti possibili alle esigenze primarie e indispensabili. Il dialogo tra le parti è l’unica vera strategia utile. per questo non comprendiamo come mai la scelta di annullare corse da e per Carloforte non sia avvenuta di concerto con l’Amministrazione comunale e con altri soggetti in grado di fornire indicazioni assai utili.»

Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO.

«Come già sottolineato dal sindaco Tore Puggioni – aggiunge Luca Pizzuto – le scelte fatte stanno creando grossi disagi in settori come quello sanitario, che hanno bisogno di essere supportati e non ostacolati e stanno rendendo difficile, se non impossibile, lo svolgimento di attività di primaria importanza. Per risolvere il problema sarebbe sufficiente, nel rispetto della riduzione del 50% delle corse, lasciare la prima corsa e iniziare a tagliare dalla seconda. In questo modo verrebbero preservati gli orari più utili per i lavoratori. Nei prossimi giorni – conclude Luca Pizzuto – presenteremo un’interrogazione al presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, perché intervenga immediatamente per risolvere questa situazione.»