18 July, 2024
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E’ stato inaugurato questa mattina, in via Roma, a Carbonia, il laboratorio per la lavorazione di carni di allevamenti locali realizzato dalla Società Cooperativa Sociale “A manu pigara”.

«Il nostro proposito – spiega Susanna Lenzu, socia della cooperativa – è quello di definire un modello che coinvolga l’intera filiera di produzione e ripensi i processi di lavorazione e diffusione del prodotto. Si farà particolare riferimento alle linee guida sulle certificazioni di qualità delle materie prime e su un ampio utilizzo di tecnologie innovative per la promozione del prodotto finale, del territorio dal quale proviene e dell’impatto sociale che la cooperativa intende avere. È un modello che si distanzia dall’industria e si prefigge di sviluppare un settore ancora non pienamente valorizzato: la filiera dell’agroalimentare integrata con l’ICT (realtà aumentata, e-commerce, ecc.) che sposa l’attenzione verso il prossimo.»

Il progetto fa leva sull’esperienza e la professionialità maturate in tanti anni di attività nel settore da Fabrizio Lenzu, e mira, in sinergia con i partner, la “Cooperativa Ponte” guidata dal dottor Paolo Laudicina e “Medau Mannu”, a costruire percorsi integrati, tesi a valorizzare e consentire alle persone svantaggiate coinvolte, di essere nuovamente protagoniste nel loro progetto di vita e senza sostegni assistenziali permanenti. La Società Cooperativa Sociale “A manu pigara” si configura come una sorta di impresa di transizione e cioè strumento di integrazione tra la attività formativa e lavorativa per l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati (tra i quali coloro che hanno ultimato il proprio percorso terapeutico all’interno della comunità di recupero, la“Cooperativa Ponte”). Essa dovrà essere in grado di supportare questi ultimi, attraverso la definizione di percorsi di rieducazione al lavoro, articolati secondo una fase di formazione interna personalizzata integrata, con una successiva attività lavorativa inerente al progetto sociale della cooperativa. Lo strumento operativo per l’attuazione di tali percorsi è un laboratorio di nuova realizzazione per la lavorazione e trasformazione, secondo pratiche tradizionali riviste in chiave innovativa, di carni provenienti unicamente da allevamenti locali. Il processo produttivo sarà portato avanti da esperti del settore, anche tramite l’inserimento lavorativo di soggetti a vario titolo esclusi dal mondo del lavoro e motivati, con una grande sete di riscatto, che attendono una seconda possibilità (ex tossicodipendenti, detenuti o ex detenuti, sofferenti psichici, ecc.).

All’inaugurazione, erano presenti, tra gli altri, il sindaco Paola Massidda e la presidente del Consiglio comunale di Carbonia Daniela Marras; Graziano Milia, responsabile pubbliche relazioni e comunicazione della Fondazione di Sardegna, ente che ha finanziato il progetto con la Fondazione con il Sud; i segretari regionali del Partito democratico Emanuele Cani e di Articolo 1 Luca Pizzuto; don Massimiliano Congia, parroco della chiesa di Cristo Re, che ha benedetto il laboratorio prima del taglio del nastro che è stato poi affidato ad un bambino.

Alleghiamo l’album fotografico dell’inaugurazione e, a breve, i filmati della presentazione, della benedizione con il taglio del nastro e le interviste a Susanna Lenzu e Paolo Laudicina.

                                                                                             

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«Dove sono finite le risorse Saremar? Ricordate la flotta Sarda? Ricordate chi era l’assessore regionale dei trasporti ai tempi di quella strabiliante proposta? Ricordate gli effetti disastrosi per i dipendenti Saremar? Noi ricordiamo tutto. L’allora assessore regionale, Cristian Solinas, oggi presidente della Regione, annunciò con giubilo il ritorno della “Regione Armatrice”. Questo sogno si infranse poco dopo non solo con il fallimento di quest’epica avventura ma anche, cosa ancor più grave, con il fallimento della Saremar e la messa a terra di circa 170 dipendenti.»

Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo 1.

«Questo “regalo” se lo trovò tra le mani la Giunta guidata da Francesco Pigliaru che si impegnò per salvaguardare tutti i lavoratori – aggiunge Luca Pizzuto -. L’ultima partita rimasta aperta la passata Giunta la chiuse con la deliberazione 8/30 del 19 febbraio 2019 che integrava precedenti delibere del 2018. Questa delibera permetteva di salvare i “dipendenti con ruolo dirigenziale, operatori delle biglietterie e titolati impiegati nei servizi esterni, lavoratori precari con almeno dieci anni di anzianità presso la ex SAREMAR”. Per ottenere questo ci si avvaleva dell’Agenzia Sarda per le politiche attive – ASPAL, con un finanziamento superiore ai 355mila euro

«Ad oggi tutto tace e ci chiediamo che intenzioni abbiano l’attuale Giunta ed il presidente della Regione. É assurdo che un piano trovato pronto per dare dignità ai lavoratori non venga portato a compimento – conclude il segretario regionale di Articolo 1 -. Chissà, forse i problemi legati alle nomine li sta impegnando troppo distraendoli da quello che per noi rimane il tema più importante di tutti: il lavoro.»

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Il segretario regionale di Articolo 1 Luca Pizzuto ed i consiglieri regionali di LeU Eugenio Lai e Daniele Cocco attaccano la Giunta sulle nomine dei dirigenti.
«La legge del più forte non è legge. La maggioranza regionale della Sardegna sta ben pensando di dedicare il suo tempo prefestivo per fare un bel regalo a tutti i cittadini: non dedicarsi a loro ma a interessi che riguardano pochi e che potrebbero creare a danni a molti. Partiamo dal principio. Sin dal suo insediamento la maggioranza ha ben pensato di conferire incarichi dirigenziali carenti dei requisiti previsti dalla legge. Questo gli è stato fatto notare in più di un’occasione. Avevano tutto il potere di rimandare le proteste al mittente dicendo che le nomine erano corrette. Invece, udite udite, cosa hanno pensato? Di portare in aula un’interpretazione autentica che regola le caratteristiche che devono avere i direttori generali per essere nominati tali. Ora è chiaro a tutti che se loro avessero agito correttamente non ci sarebbe stato bisogno di alcun provvedimento di tal misura. Così facendo invece vogliono provare a sanare palesi illegittimità.»

«C’è un fatto da non sottovalutare però – aggiungono Luca Pizzuto, Eugenio Lai e Daniele Cocco -: se anche il provvedimento di interpretazione autentica venisse votato ma poi dichiarato illegittimo anch’esso si inficerebbe il valore di molti atti approvati dai dirigenti mettendo in ginocchio la vita amministrativa regionale e quindi quella di tutti i sardi. Tra l’altro da non trascurare che il Consiglio è stato convocato di sabato con maggiori costi per i sardi, non per politiche che interessano lavoro o cose strutturali per la Sardegna ma per tentare di sanare storture relative a posti di potere.»

«Riteniamo questo provvedimento di una gravità inaudita – concludono Luca Pizzuto, Eugenio Lai e Daniele Cocco -. Ci piacerebbe che l’impegno della maggioranza si concentrasse per risolvere i problemi di tutta la popolazione e non invece su provvedimenti che riguardano gli interessi di pochi scaricando le conseguenze su tutti.»

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Oltre dieci anni di lotte, oltre cinque anni di iter amministrativo per l’ottenimento della VIA, la Valutazione di impatto ambientale, passaggio fondamentale per il decollo del progetto di rilancio produttivo dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. Tutte le lunghe e tormentate vicende che hanno portato all’approvazione della VIA da parte della Giunta regionale guidata dal presidente Christian Solinas, sono state ricostruite questo pomeriggio nella sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema, a Carbonia, in un incontro organizzato dalla RSU. Tra gli ospiti invitati, complessivamente circa 140 persone, quattro assessori regionali (Gianni Lampis dell’Ambiente, Alessandra Zedda del Lavoro, Anita Pili dell’Industria e Mario Nieddu della Sanità); tre capi di gabinetto (Andreina Farris dell’Ambiente, Marcello Tidore della Sanità, Alberto Urpi dell’Industria); l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias ed ex commissario straordinario del Piano Sulcis Tore Cherchi; l’amministratore unico della provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna: il professor Paolo Amat di Sanfilippo; il professor Pasquale Mistretta; l’ex assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu; l’ex parlamentare Francesco Sanna; l’ex consigliere regionale Luca Pizzuto.

Dopo il saluto di Paolo Serra, direttore del Centro Servizi culturali della Società Umanitaria, Antonello Pirotto ha ricostruito le fasi decisive della lunga vertenza, maturate negli ultimi mesi, ricostruite in due filmati proiettati nel mega schermo della sala Fabio Masala. Tra i presenti, ci sono stati momenti di commozione, nel rivedere le immagini che hanno seguito il via libera…alla VIA, prima in assessorato dell’Ambiente, poi in Giunta regionale, e l’intervista al presidente Christian Solinas.

Sono seguiti i ringraziamenti alla Giunta regionale, rappresentata da quattro assessori, invitati ad intervenire uno dopo l’altro.

«La Regione ha dimostrato concretamente il suo impegno per il riavvio produttivo dell’azienda pensando alla salvaguardia dell’occupazione, alla tutela del territorio e della salute per i cittadini e al rilancio del polo dell’alluminio.» Hanno ribadito Alessandra Zedda, Anita Pili, Mario Nieddu e Gianni Lampis.

«Il primo passo di questo percorso virtuoso verrà fatto domani a Roma dove formalizzeremo l’inizio della procedura per l’immediata reintegrazione di tutti i lavoratori di Eurallumina, attraverso gli strumenti contenuti nel programma ‘TVB’ (tirocini, voucher, bonus)», ha spiegato l’assessore Alessandra Zedda.

«È stata una vertenza difficile che perdurava da tanti anni, a scapito non solo dei lavoratori e delle loro famiglie, ma di tutto l’indotto economico e sociale del territorio. Grazie all’impegno preso dal presidente Solinas e da tutta la Giunta, si apre adesso una nuova fase industriale che punta al rilancio produttivo dello stabilimento di Portovesme e getta le basi per un nuovo polo di enorme importanza, capace di attrarre investimenti e di ridare lavoro a centinaia di persone», ha concluso la vicepresidente Alessandra Zedda.

«La positiva conclusione dell’istruttoria sanitaria e ambientale per lo stabilimento Eurallumina da parte della Regione è stata decisiva per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il via libera ad investimenti per 200 milioni di euro», ha invece sottolineato l’assessore Gianni Lampis.

L’assessore Anita Pili ha evidenziato come «sia necessario pensare a modelli alternativi di sviluppo e a basso impatto ambientale, in un’ottica di potenziamento delle ‘energie green’. Stiamo facendo la nostra parte e vogliamo che l’Isola diventi un esempio virtuoso».

Un accenno alla «compatibilità delle iniziative produttive con il diritto alla salute e la tutela dei cittadini» è stato fatto dall’assessore Mario Nieddu che ha puntualizzato l’esigenza di «dare risposte e tempi certi alle aziende che vogliono rilanciare gli investimenti, ma anche rendere attuali le procedure di controllo e vigilanza sull’ambiente e sulla salute».

Sono intervenuti inoltre il capo di gabinetto dell’assessorato regionale della Sanità, Marcello Tidore; il capo di gabinetto dell’assessorato regionale dell’Ambiente, Andreina Farris; l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi; il presidente del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris.

L’incontro si è concluso in un clima festoso, con l’impegno a vigilare sul proseguo dell’iter, perché se è vero che il passo fondamentale della vertenza era costituito dalla VIA, ed è stato superato, è altrettanto vero che altri passi devono essere ancora fatti per arrivare all’avvio dei lavori per la realizzazione del progetto da parte della Rusal che è sempre stata fortemente motivata per far ripartire la produzione, investendo ben 20 milioni l’anno, in tutti questi anni, caratterizzati da tanti alti e bassi.

Giampaolo Cirronis

              

                                                                     

               

 

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Tre incontri in 4 giorni, a Carbonia e Sant’Antioco. Si anima il dibattito sulla riforma degli Enti locali della Sardegna. Il primo si è svolto giovedì sera, a Carbonia organizzato dall’associazione Sinistra-Autonomia-Federalismo. Il tema in discussione è stato quello del commissariamento della provincia che si protrae ormai da oltre sette anni. Dopo il saluto di Andrea Corrias, rappresentante dell’associazione che cura l’attività del Circolo soci Euralcoop che ha sede in Piazza Marmilla ed ha ospitato l’incontro, sono stati numerosi gli interventi, nel corso dei quali sono state sviscerate tutte le conseguenze, negative per il territorio, scaturite dalla cancellazione della provincia di Carbonia Iglesias ed è stata sottolineata l’inadeguatezza della provincia del Sud Sardegna, che pure ha come capoluogo Carbonia, su una superficie complessiva abnorme di 6.530 kmq e ben 107 Comuni per 354.554 abitanti, priva, soprattutto, delle risorse necessarie per svolgere anche l’ordinaria amministrazione nei principali settori di intervento, strade, scuole ed ambiente…

La relazione introduttiva è stata svolta da Tore Cherchi, presidente della provincia di Carbonia Iglesias al momento dello svolgimento del referendum, che ha rimarcato il fatto che solo all’area di Cagliari è stato dato un assetto democratico, con la costituzione della Città metropolitana ed il Sulcis Iglesiente non ha una sua piena rappresentanza democratica, perché i Comuni hanno funzioni ed obiettivi distinti rispetto a quelli del governo complessivo di un territorio. Quando una comunità territoriale è impedita per così lungo tempo di scegliere autonomamente la sua rappresentanza, si producono gravi danni sul piano della democrazia innanzitutto. E’ stata sottolineata, in particolare, la necessità di superare subito il commissariamento, anche con il ricorso alle elezioni di secondo livello, in attesa di poter tornare alle urne per eleggere democraticamente un presidente ed i consiglieri provinciali.

I lavori, coordinati da Mauro Esu ed Elio Sindaco, sindaco di Santadi ed ex presidente del Consiglio della provincia di Carbonia Iglesias, hanno visto poi gli interventi di Stefano Rombi, assessore del comune di Carloforte; Piero Comandini, vice presidente del Consiglio regionale; Ilaria Portas, assessore e vicesindaco del comune di Masainas; Gloria Dessì, dipendente della provincia del Sud Sardegna e sindacalista della Cisl funzione pubblica; Giacomo Guadagnini, consigliere di amministrazione del Consorzio industriale di Carbonia Iglesias; Laura Cicilloni, ex consigliere comunale di Iglesias; Antonangelo Casula, ex sindaco di Carbonia; Mauro Pistis; il professor Gianfranco Sabatini; il segretario regionale di Articolo Uno Luca Pizzuto; l’ex segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, Roberto Puddu.

Tutti gli intervenuti hanno rimarcato l’importanza di sostenere la re-istituzione della provincia di Carbonia Iglesias, per contribuire concretamente all’avvio di una nuova stagione di sviluppo per un territorio in grande difficoltà, con una situazione acuitasi negli ultimi anni anche per la manca di uno strumento di governo qual era la provincia di Carbonia Iglesias, perché con la sua cancellazione, sono stati tagliati drasticamente anche i trasferimenti e quindi i servizi.

I lavori sono stati conclusi da Tore Cherchi.

   

                                   

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Il segretario regionale di Articolo UNO interviene nel dibattito sulla riforma degli enti locali.

«Tra le crepe dell’immobilismo della maggioranza in Consiglio regionale, che pericolosamente ci avvicina tutte e tutti all’esercizio provvisorio di bilancio, emerge la volontà di metter mano alla legge elettorale – dice l’ex consigliere regionale -. Auspichiamo che per affrontare un così delicato argomento si vogliano coinvolgere in un dialogo produttivo tutte le forze politiche e le parti sociali. Riteniamo che la modifica più urgente da apportare riguardi la rappresentatività dei territori. Non si può tornare al voto senza modificare i meccanismi contorti che premiano le grandi città ed emarginano i centri più piccoli – conclude Luca Pizzuto -. Il Consiglio regionale deve essere rappresentativo della stragrande maggioranza dei territori e dei loro interessi.»

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«Apprendo con stupore dell’intervento dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu contro l’intervento del ministro della Salute Roberto Speranza che ha ordinato una ispezione ministeriale in merito alla situazione in cui si trovano i dipendenti Aias e Fondazione, per verificare il rispetto delle clausole previste dal contratto di convenzione e i livelli dei servizi erogati.»

Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO.
«Prima di tutto è doveroso precisare che le ispezioni non bloccano le soluzioni ma verificano la regolarità dello stato delle cose – aggiunge Luca Pizzuto -. Nell’intervento dell’assessore della Sanità leggiamo di presunte e innumerevoli azioni per dare risposte ai lavoratori. L’unico atto che ricordo in realtà è la cancellazione della società consortile Sas Domos che sarebbe dovute subentrare all’AIAS per risolvere tutti i problemi e pagare gli stipendi arretrati. Ad oggi in realtà son stati fatti solo dei preoccupanti passi indietro che hanno riportato in stallo la vertenza e lasciato alla fame migliaia di persone. Quindi piuttosto che criticare chi sta intervenendo in prima persona – conclude Luca Pizzuto – sarebbe il caso che la Regione Sardegna la smettesse di fare propaganda ma prendesse decisioni in grado di trasformarsi in maniera concreta e rapida in soluzioni per restituire il mal tolto ai lavoratori.»

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«Esprimiamo grande soddisfazione per la richiesta fatta dal ministro Roberto Speranza al Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Andriukatis. Il Ministro, constato che in Sardegna da 14 mesi non si registrano nuovi casi di peste suina negli allevamenti, ha richiesto una riduzione delle restrizioni commerciali a cui è sottoposto il settore suinicolo in Sardegna.»
Lo ha detto, questa sera, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO.
«Il ministro Roberto Speranza ha inoltre riconosciuto il lavoro della precedente Giunta regionale, che si è impegnata seriamente sulla prevenzione e svolto controlli rigorosi ottenendo importanti risultati – ha concluso Luca Pizzuto -. Siamo pienamente d’accordo con lui, infine, sul fatto che il campo suinicolo rappresenti un comparto strategico, di elevata qualità, in grado di contribuire al miglioramento delle condizioni economiche dell’Isola.»
Sull’iniziativa del ministro della Salute Roberto Speranza, è intervenuto anche Daniele Cocco, capogruppo di Liberi e Uguali Sardigna in Consiglio regionale.
«La Sardegna avrebbe molte più speranze si successo in questa richiesta se la Giunta appoggiasse chiaramente le azioni di controllo della malattia attuate da parte della Unità di progetto, è fondamentale che la Regione prosegua con il massimo sforzo ogni azione che assicuri il definitivo depopolamento dei suini bradi illegali tuttora presenti nel nostro territorio – ha detto Daniele Cocco -. Il Commissario dell’Unione europea per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis ha riconosciuto il grande lavoro svolto negli ultimi anni dall’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina, mi auguro – ha concluso Daniele Cocco – che quanto prima le nostre carni e ai nostri prodotti di salumeria possano beneficiare della riapertura dei mercati internazionali dando nuove possibilità di sviluppo all’intero comparto agro-alimentare.»

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«Da diversi giorni i lavoratori e le lavoratrici dell’Eurallumina presidiano l’assessorato regionale all’Ambiente in attesa che, dopo cinque anni, venga approvata la via per poter far ripartire a pieno regime lo stabilimento. Nei giorni scorsi è stata approvata la valutazione sanitaria del progetto, ma questo non è ancora sufficiente. Sul tavolo ci sono centinaia di posti di lavoro e milioni di euro di investimenti. Noi continuiamo a essere schierati al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici e chiediamo alla Regione Sardegna di sbloccare immediatamente la procedura per dare un nuovo respiro alla fabbrica e a un territorio intero.»
Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO.

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«Faccio mie le preoccupazioni e le proposte del sndaco di Masainas e presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, Ivo Melis, relativamente al destino del nostro territorio. Come sostengo sin dalla sua fallimentare soppressione, la provincia del Sulcis Iglesiente è strumento indispensabile per dettare, progettare e guidare la rinascita della nostra terra. Nessuno può più permettersi di svolgere il ruolo di spettatore passivo. Un caloroso invito lo rivolgo a tutti i Sindaci dei comuni del nostro territorio e a tutta la popolazione, per schierarci insieme in prima linea per andare a riprenderci quello che ci è stato indebitamente tolto. In questo momento è il caso di dire l’unione fa la forza, perché i disastri che crea la disgregazione li stiamo vivendo quotidianamente sulla nostra pelle.»

Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO.