18 July, 2024
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«Mentre i componenti della maggioranza regionale litigano per l’ennesima spartizione di incarichi, nello specifico la Presidenza della Commissione bilancio, il sostegno alle famiglie in stato di bisogno ha perso il suo valore di priorità. Non è, infatti, ancora stata approvata la delibera che metterebbe i comuni nella condizione di poter pagare ai cittadini in stato di bisogno il REIS (Reddito di Inclusione Sociale).»
Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO.
«Sono di questi giorni le notizie che parlano dell’aumento del numero delle persone in stato di povertà: in condizioni normali, davanti a notizie del genere, ci si dovrebbe dedicare principalmente a cercare soluzioni e strumenti per invertire dati così preoccupanti. Questo a prescindere da qualsiasi colore politico – aggiunge Luca Pizzuto -. La maggioranza guidata dal presidente Christian Solinas la pensa in modo diametralmente opposto: invece di scardinare il sistema di povertà, ha ben pensato di eliminare, in maniera indiretta, i fondi a sostegno dei più deboli. In un emendamento approvato ad agosto, la maggioranza ha creato un meccanismo per il quale i Comuni che non spenderanno i soldi entro l’anno in corso (2019), si vedranno tagliati i fondi per l’anno prossimo (2020). C’è un piccolo particolare: siamo quasi a novembre, manca l’approvazione della delibera per poter spendere i soldi e quindi quasi sicuramente nessun comune riuscirà entro dicembre a utilizzare tutte le risorse. »
«Riteniamo questo un atto vile e pericoloso e chiediamo al presidente Christian Solinas di prendere in mano in prima persona questa vertenza per rimediare immediatamente. Vorremmo ricordare allo stesso Presidente, che tanto vanta il suo essere sardista, che il sostegno statale da solo non basterebbe a rispondere a tutte le richieste dei poveri della Sardegna e che il REIS è un atto legislativo della nostra Regione Autonoma – conclude il segretario regionale di Articolo UNO -. La sovranità di un popolo si misura con le leggi che si approvano e non con le bandiere sventolate in giro per le piazze leghiste del Paese dimenticandosi di affermare e difendere diritti e sovranità per i più poveri e deboli della nostra terra.»

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In merito alla vicenda riguardante i ritardi nell’apertura dei corsi universitari presso la sede della Provincia a Carbonia intervengono i due esponenti di Articolo Uno Luca Pizzuto e Giuseppe Dessena, rispettivamente ex consigliere regionale e ex assessore regionale alla pubblica istruzione.
«Nella scorsa legislatura abbiamo lavorato – affermano Luca Pizzuto e Giuseppe Dessena – per creare le condizioni necessarie all’apertura di una sede dei corsi universitari (inizialmente in modalità e-learnig) che avrebbero consentito agli studenti sulcitani, anche adulti, di frequentare il loco le lezioni. Avevamo ricevuto ampie rassicurazioni su tempi e modi di espletamento delle procedure di avvio. Rispediamo perciò al mittente qualsiasi polemica circa l’uso esclusivamente elettorale dell’annuncio di apertura: esistevano condizioni ed elementi reali che garantivano l’avvio del progetto nel 2019. Siamo noi, pertanto – concludono Luca Pizzuto e Giuseppe Dessena -, i più stupiti ed amareggiati da una situazione procrastinata all’infinito per supposte criticità burocratiche e finanziarie. Occorre fare chiarezza e restituire al Sulcis e ai sulcitani ciò che nella scorsa legislatura era stato costruito, ma che evidentemente non é attualmente di interesse della maggioranza, in tutte le sue forme, della Regione Sardegna.»

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«Nella galassia dello sfruttamento moderno, imposto dall’attuale sistema capitalistico selvaggio, una delle classi più bistrattate è sicuramente quella legata al mondo dei Call Center. Nella giornata di ieri i lavoratori dell’isola, circa ottomila quasi tutti a contratto part time, hanno manifestato per chiedere il rinnovo del contratto scaduto da tre anni, per lottare contro le delocalizzazioni selvagge e per chiedere maggiori tutele sociali per i lavoratori in difficoltà. Come Articolo Uno siamo convinti che ci sia bisogno di un’attenzione sempre maggiore per quelle forme di lavoro, che hanno ormai preso il sopravvento su quelle classiche, che oggi sono sottoposte ad un trattamento inaccettabile. Per questo motivo ringraziamo le sigle sindacali che stanno portando insieme questa battaglia fondamentale e, insieme a loro, ci schieriamo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici di tutto il comparto, dando la nostra piena disponibilità per ogni azione futura.»
Lo sostiene, in una nota, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo 1.

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Mentre a Roma proseguono le trattative tra M5S e PD per la sottoscrizione dell’accordo per la formazione del nuovo Governo, anche in Sardegna è vivo il dibattito tra le forze politiche interessate all’accordo, tra le quali c’è Articolo Uno. Stamane abbiamo intervistato il segretario regionale Luca Pizzuto.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220240255104486/

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E’ durissimo il giudizio di Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO, alla nomina di Pietro Fois, coordinatore regionale dei Riformatori sardi, ad amministratore straordinario della provincia di Sassari, ufficializzata oggi dalla Giunta regionale.

«Legge del contrappasso in salsa sarda – attacca Luca Pizzuto -. Ricordate la campagna incredibile fatta dai Riformatori sardi per l’abolizione delle Province in Sardegna, ricordate i loro festeggiamenti per la vittoria del referendum abrogativo? Beh dimenticatevi tutto. Oggi il coordinatore regionale dei Riformatori Sardi è stato nominato, udite udite, amministratore straordinario della provincia di Sassari.»

«Cari Riformatori sardi, distruggendo le Province avete la responsabilità della precarizzazione di migliaia di lavoratori sardi, avete impoverito e distrutto servizi fondamentali per le periferie ed avete distrutto organismi di governo democraticamente eletti – aggiunge Luca Pizzuto -. Ora, in totale incoerenza, collocate il vostro massimo responsabile regionale alla guida di una di queste, in un incarico che immaginiamo non sarà gratuito. Quanto avvenuto è per noi l’apoteosi dell’ipocrisia e dell’opportunismo politico. La politica è una cosa seria, quello che avete avuto il coraggio di fare no. Appare ormai chiaro che la logica che tiene insieme la maggioranza di governo è meramente spartitoria ed incentrata sulla divisione degli incarichi. Mentre in Sardegna riesplodono vertenze e problemi assistiamo sgomenti al peggiore “mercato delle vacche” – conclude il segretario regionale di Articolo UNO -. Abbiate il coraggio di ripristinare le 8 province, dando servizi, funzioni e risorse, per consentire ai sardi di autogovernarsi.»

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I segretari regionali del PD Emanuele Cani e di Articolo Uno Luca Pizzuto esprimono solidarietà alle vittime degli ultimi attentati.

«Esprimo una ferma e dura condanna per il grave attentato compiuto ai danni del sindaco di Cardedu Matteo Piras al quale va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. La violenza non può ne’ mai deve essere tollerata e accettata. E va sempre respinta con forza. Confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine impegnate nelle indagini», scrive in una nota Emanuele Cani, segretario regionale del PD.

«Piena solidarietà ai compagni del Partito Democratico di Dorgali per l’ignobile attentato compiuto questa notte contro la loro sede – scrive Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo Uno -. Un abbraccio anche al compagno Matteo Piras, sindaco di Cardedu, per l’attentato intimidatorio di cui è stato vittima sempre nella nottata di oggi. Queste vile azioni non fermeranno la passione civica di chi crede nella politica come un azione seria e a servizio dell’altro. Per questo invito tutti e tutte a non lasciarsi bloccare da così tanta vigliaccheria e proseguire nella loro militanza e nella loro azione a servizio della comunità. Noi – conclude Luca Pizzuto – saremo sempre al fianco di tutti coloro che nella politica e nella democrazia ci credono. Avanti compagni.»

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No al Mater Olbia! E’ la posizione della segreteria regionale di Articolo UNO rispetto alla decisione della Giunta regionale di procedere al finanziamento della struttura privata del Qatar in Gallura, decisione che dovrebbe essere ratificata nei prossimi giorni.

«Noi non possiamo permettere che si proceda proditoriamante a demolire la sanità pubblica per favorire potentati economici e mettere le basi per una reale privatizzazione della sanità regionale – afferma Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO -. Il finanziamento di questa struttura privata con denaro pubblico rappresenta il segnale della specifica attenzione che Solinas ed i suoi sodali hanno per gli interessi della sanità privata in Sardegna, a scapito delle strutture pubbliche e dei professionisti che vi operano, del tutto abbandonati a sé stessi e alle crescenti difficoltà nelle quali si trovano. Per questo ci opporremo a questa sciagurata decisione, he purtroppo ha radici lontane, con tutte le nostre forze.»

Il Mater Olbia riceverà dalla Regione circa 150 milioni di euro nei prossimi 3 anni per erogare prestazioni ambulatoriali e di ricovero (e effettuare attività di ricerca per circa 10 milioni di euro), tutte funzioni che già sono svolte dalla sanità pubblica e che nel progetto iniziale non erano previste. La struttura era stata inizialmente concepita come eccellenza nella cura delle malattie rare per bambini, ma nel tempo e sotto la pressione di gruppi di interesse (anche del passato governo Renzi), è diventata una vera e propria concorrente della sanità pubblica con gravissimi effetti attuali e potenziali sul Servizio Sanitario Regionale.

«Particolarmente grave è – aggiunge Luca Pizzuto – la possibilità di erogare attività specialistiche retribuite a prestazione che realizzerebbe di fatto un mercato incontrollabile autogestito dalla struttura, e la concessione di attività di ricovero oncologico, che, complice l’uscita pensionistica di molti medici di questo settore, sottrae risorse e spazi alle strutture oncologiche di eccellenza che il sistema pubblico in Sardegna può vantare.»

L’assemblea regionale di Articolo UNO ha pertanto deciso di dare mandato ai propri consiglieri regionali Eugenio Lai e Daniele Cocco di opporsi con tutte le energie possibili in ogni ambito ed in tutte le attività istituzionali alla decisione di finanziare il progetto attuale del Mater Olbia.

«Noi non siamo pregiudizialmente contrari alla Sanità Privata – conclude Luca Pizzuto -, se essa fa cose che il sistema pubblico non fa. Ma questo è intollerabilmente troppo. E Articolo UNO non ci sta.»

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«Si rischia uno stallo peggiore di quello in cui già si trova la Regione Sardegna a causa di una serie di nomine dirigenziali di dubbia legittimità. Alcune scelte del Governo Solinas potrebbero mettere a serio rischio le azioni di Giunta, in quanto parrebbero prive dei titoli necessari per dare legittimità alle firme poste sugli atti. Queste nomine appaiono dettate più dagli equilibri di ripartizione tra le forze di governo che non in base ai requisiti necessari per gli incarichi.»

E’ molto duro l’attacco odierno di Luca Pizzuto, coordinatore regionale di Articolo UNO Sardegna, alla Giunta regionale guidata da Christian Solinas.

«La Regione, inoltre, risulta non pervenuta su tanti problemi che incombono nell’Isola, primo fra tutti quello delle vertenze industriali, dove non è presente né il governo nazionale, né le componenti della maggioranza nazionale e regionale – aggiunge Luca Pizzuto -. Sono, inoltre, fermi diversi importanti bandi per cultura e sport, che mettono a rischio l’annualità di centinaia di realtà organizzate dell’Isola. Ancora: il totale blocco del Consiglio regionale, che a diversi mesi dall’insediamento non ha portato avanti nessun atto in grado di sviluppare un’azione di riforma di governo, ma ha discusso solamente del ripristino dei vitalizi. Tutto tace anche sulle enormi esercitazioni militari, esercitazioni molto pesanti e di grande rilevanza, che si sono svolte durante questi mesi nei poligoni sardi. In ultimo, con l’applicazione di QUOTA 100 il sistema pubblico sardo, sanitario e non, subirà uno tsunami di enorme portata, di cui nessuno, all’interno della maggioranza del governo regionale, sembrerebbe capacitarsi. Un’ondata che porterà a rischio di chiusura ospedali interi della nostra regione e metterà in discussione il servizio sanitario pubblico, oltre che altri servizi essenziali.»

«Di tutto questo la maggioranza di governo non si occupa, ma si occupa di una ripartizione di potere portata all’esasperazione e concretizzata con modalità che rischiano di creare più danni di quanti si possa immaginare. Non basta il faccione di Salvini, che gridando “prima i sardi” tutela soltanto i padani prendendo in giro il popolo sardo per interposta persona, con il viceconsole Solinas, Presidente della Regione. Una Regione che ormai è allo sbando, senza bussola, senza guida e senza capacità di governo. Siamo molto preoccupati – conclude il coordinatore regionale di Articolo UNO Sardegna – e ci organizzeremo per una mobilitazione molto presto.»

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Il Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna ha respinto il primo ricorso elettorale sulle Regionali del 24 febbraio scorso presentato da Antonio Gaia e Pierfranco Zanchetta, entrambi Cristiano popolari socialisti, e Marzia Cilloccu (Campo progressista), difesi dall’avvocato Antonio Gaia, che se fosse stato accolto, avrebbe stravolto la composizione del Consiglio regionale, con l’esclusione di 14 attuali consiglieri, tra i quali gli 8 della Lega (l’intero gruppo), difesi dagli avvocati Federico Freni e Simona Barchiesi, e portato probabilmente allo scioglimento anticipato dell’Assemblea e a nuove elezioni. Antonio Gaia ha già annunciato appello al Consiglio di Stato.

Le ragioni della bocciatura del ricorso verranno esposte nella motivazione. Antonio Gaia, Pierfranco Zanchetta e Marzia Cilloccu contestavano l’adesione tecnica di alcuni consiglieri a 7 partiti non rappresentati in Aula nella passata legislatura, per consentirgli di evitare la raccolta delle firme necessarie per poter presentare le liste.

Altri sette ricorsi verranno discussi il 26 luglio, presentati da Edoardo Tocco (Fi), Andrea Tunis (Sardegna 20Venti), Luca Pizzuto (LeU), Pietro Cocco (Pd), Gaetano Ledda (Psd’Az), Maria Paola Curreli (Pd) e da un elettore, Pietro Ciccu. Se accolti, cambierebbero la composizione del Consiglio regionale.

 

«E’ curioso che un assessore regionale, ancor di più se con delega agli enti locali, nell’esercizio delle sue funzioni si ricordi del suo territorio di provenienza dimenticando tutti gli altri. La proposta del’assessore regionale Quirico Sanna di re-istituire la provincia di Gallura senza ricordarsi delle altre tre province è un fatto di per sé gravissimo. Ricordiamo che lui rappresenta tutto il territorio isolano e non una parte di esso e quindi dovrebbero stare a cuore gli interessi di tutti i territori e il riequilibrio delle competenze andrebbe rivisto sull’intera scala regionale.» A sostenerlo è l’ex consigliere regionale ed oggi segretario regionale di Articolo Uno Luca Pizzuto. «E’ giusto e corretto riconoscere alla Gallura la propria Autonomia e Provincia ma allo stesso tempo è giusto riconoscerla anche al Sulcis Iglesiente e agli altri territori che hanno le loro specificità storiche, economiche, sociali, culturali e geografiche – aggiunge Luca Pizzuto -. Considero la proposta dell’assessore regionale non degna di chi dovrebbe avere a cuore il bene di un’intero popolo e non solo di una porzione di esso. Articolo 1 è pronta a mobilitarsi in tutti i territori affinché ritornino gli strumenti della democrazia e dell’autogoverno per le periferie della nostra Regione. In politica – conclude Luca Pizzuto – le battaglie si possono pure perdere ma non farle sarebbe inaccettabile.»