Fenu, Cadeddu e Scanu (M5S): «La Regione deve ascoltare le comunità e bloccare la realizzazione dell’impianto termodinamico di San Quirico».
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«La Regione deve bloccare l’impianto termodinamico di San Quirico con le stesse motivazioni con le quali si è opposta alla realizzazione dell’impianto solare termodinamico della società Flumini Mannu che si sarebbe dovuto realizzare nei comuni di Villasor e Decimoputzu. Invece l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras rilascia dichiarazioni sconcertanti, dicendosi favorevole alla realizzazione in un’area agricola di una cattedrale nel deserto e questo solo per consentire ad una società privata di risparmiare.»
Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu, Luciano Cadeddu e Lucia Scanu, secondo i quali «per realizzare un impianto che non porterà alcun beneficio ai sardi, si permette il consumo di territorio agricolo e la realizzazione nei fatti di un nuovo termovalorizzatore nel cuore pulsante dell’industria agricola sarda, a pochi chilometri da quello che è il nostro migliore modello di sviluppo agricolo. Come abbiamo detto più volte, siamo assolutamente a favore della realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, ma questi devono essere realizzati in aree industriali dismesse, degradate e da recuperare. Occorre evitare il consumo di suolo agricolo. La Regione deve quindi ascoltare le comunità e bloccare immediatamente il progetto di San Quirico».
Per Fenu, Cadeddu e Scanu «è sconcertante che si voglia andare avanti a tutti i costi nonostante le molteplici criticità emerse nel corso del procedimento autorizzatorio, ignorando la voce delle comunità, degli enti locali e di tutti i comuni guidati da amministrazioni di qualsiasi parte politica. Occorre dunque evitare che si crei un impianto industriale con ricadute occupazionali del tutto inconsistenti, e con effetti devastanti sul territorio e, soprattutto, di immagine su un territorio ad evidente vocazione agricola».
I tre parlamentari ricordano come l’impianto di San Quirico preveda anche la realizzazione di un bruciatore di ben 75 tonnellate di biomassa di cippato (cioè legname) al giorno, «ma non si comprende ancora bene dove dovrebbe essere reperito il legname e come dovrebbe essere trasportato in loco, mentre è ormai risaputo che il bruciatore un domani potrà essere agevolmente convertito anche per bruciare rifiuti».
«Confidiamo nel buon senso del Presidente della Regione che già si era opposto alla realizzazione del progetto dell’impianto solare termodinamico di Flumini Mannu, ma la cui realizzazione è stata definitivamente scongiurata grazie alla recente delibera del Consiglio dei ministri che ha negato la prosecuzione del procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto – concludono Fenu, Cadeddu e Scanu -. Le criticità evidenziate dalla giunta regionale per quegli impianti sono le stesse che investono anche il progetto di San Quirico. Per questo chiediamo a gran voce: ascoltate le comunità e fermatevi.»